Il patron Vigorito ‘stregato’ dall’entusiasmo di Pippo Inzaghi

Non si sente un campione del mondo declassato ad allenatore di Serie B, ma un allenatore in rampa di lancio che considera il Benevento una società e un ambiente idonei per fare un salto di qualità. Ci ha contagiato il suo entusiasmo. Ho capito che avevamo l’uomo giusto“. A dichiararlo in una lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino è oggi il presidente del Benevento Oreste Vigorito.

Inzaghi – ha proseguito il patron giallorosso – era stato da noi contattato lo scorso anno, alla fine del suo campionato col Venezia. Siccome era stato chiamato anche dal Bologna in A, ci fece capire che non poteva perdere quel treno.Ma ci siamo lasciati bene, soprattutto per la sua voglia di venire al Sud. Mi disse, infatti, che sarebbe venuto con gioia, perché gli era rimasta sempre nell’anima la favola del mancato passaggio dal Parma al Napoli. Il cambio di direzione non fu voluto da lui e per un’intera carriera si è portato dietro l’antipatia dei napoletani“.

Vigorito ha poi rivelato com’è nata quest’estate l’idea di riprovarci: “Eravamo partiti con l’idea di rinnovare il contratto a Bucchi, ma alla fine siamo stati costretti a dirci addio. Così è tornata l’idea di Inzaghi, che è molto amico di Foggia dai tempi del Milan e hanno un rapporto speciale, come ho potuto apprezzare nella cena durata quattro ore, cena nella quale Pippo non ha mangiato nulla. Mi ha stregato con la sua professionalità“.

E non poteva mancare, infine, un cenno alle qualità umane all’artefice dell’operazione, e cioè Pasquale Foggia: “Parliamo di un ragazzo di una pulizia morale e di una sensibilità sociale unica. Poi è un grande competente di calcio. Vive nel sociale e ha una scuola calcio da anni non per speculare, ma per dare una mano“.

CorSport: arriverà anche Pasquale Schiattarella, dopo Kragl

Un matrimonio ritardato ma scritto da tempo: era destino che Oliver Kragl e il Benevento si dovessero incrociare“. A scriverlo è oggi Tullio Calzone sul Corriere dello Sport, che aggiunge: “Il presidente Oreste Vigorito avrebbe voluto consumarlo già un paio d’anni fa. Ma le pretese economiche del calciatore (un quadriennale a cifre probitive in B anche per il facoltoso magnate dell’eolico ) avevano raffreddato i rapporti ed evitato l’intesa. Che invece sembra diventata ora realtà. Il tedesco indosserà la maglia della Strega nella prossima stagione, pronto a mettersi al servizio di Pippo Inzaghi e a dare il proprio contributo per una stagione da vertice. Fallita la A con Bucchi ai playoff, il patron sannita vuole riprovarci ed è andato sul concreto scegliendo un allenatore senza troppi fronzoli per la testa, ma comunque in grado di giocarsela con chiunque alla pari, come dimostrato a Venezia e, poi, a tratti anche alla guida del Bologna in A. Nel nuovo scacchiere giallorosso l’esterno tedesco è destinato a recitare un ruolo importante non solo per le sue punizioni fulminanti che hanno già fatto male anche alla Strega. Il Benevento gli ha proposto un contratto triennale che verrà ufficializzato solo quando il Consiglio Federale certificherà  l’esclusione, già certa, dal professionismo del Foggia. Dopo la retrocessione, come noto, i Sannella non hanno iscritto il club nemmeno in C. Il Benevento è vicino anche a Pasquale Schiattarella, centrocampista della Spal oltre che a Mirco Antenucci in uscita dal sodalizio ferrarese. Il portiere Cristian Puggioni dovrebbe rescindere il contratto“.

Sempre secondo il Corriere dello Sport, infine, l’Empoli di Bucchicontinua a insistere per rilevare il contratto di Massimo Coda che sta trattando il rinnovo con il club giallorosso“.

Alla scoperta di Pippo Inzaghi, il tecnico che cura con maniacalità ogni dettaglio

Da calciatore Pippo Inzaghi aveva l’ossessione del gol, da allenatore ha quella per la vittoria. Allora come oggi è, però, rimasto fedele a un concetto: i risultati si ottengono solo attraverso una feroce applicazione nel lavoro e soprattutto attraverso una cura maniacale dei dettagli. Tutte le ore della giornata devono essere calibrate e predisposte in funzione della vittoria.

E’ anche convinto che in una società ogni componente deve funzionare al meglio per creare i presupposti della vittoria. Non a caso ha già inviato i componenti dello staff in avanscoperta per fare un sopralluogo allo stadio Ciro Vigorito e visionare le strutture d’allenamento. E ha anche chiesto di prolungare di un’ulteriore settimana il ritiro in Trentino.

Inzaghi conosce statistiche, nomi e numeri. Il presidente del Venezia Tacopina rimase molto colpito al primo incontro perchè il tecnico già conosceva tutti i nomi della Lega Pro. Passa inoltre molto tempo in campo, anche prima della partita. E’ convinto, infatti, che il riscaldamento sia un’ottima occasione per mantenere alta la concentrazione dei giocatori. “Lo faccio – spiegò tempo addietro a Francesco Paolo Giordano su Rivista Undici perché non riesco a stare negli spogliatoi, preferisco guardare i miei giocatori, parlargli. Mi piace vivere il riscaldamento come quando giocavo. Poi in panchina cerco di dare la giusta carica, ma devo cercare di rimanere lucido“.

E’, inoltre, convinto che il lavoro vada fatto sempre nel migliore dei modi, con tenacia e senza lasciare nulla d’intentato. Sempre nell’intervista concessa a Rivista Undici spiegò: “Ero così anche da calciatore. Arrivavo alla partita senza rimpianti, sapendo di averla preparata al meglio. Alla lunga i risultati ti premiano. Questa è la mia filosofia. Da allenatore, da giocatore, sarò sempre così“.

Non trascura, infine, nemmeno l’immagine pubblica e il rapporto con i tifosi.  Non a caso, pochi minuti dopo l’annuncio dell’ingaggio da parte del Benevento, sul suo profilo Instagram e Facebook è apparsa la sua immagina accostata ai colori giallorossi e il messaggio: “Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura! 💛❤ #ForzaBenevento“.

Super Pippo – ricordava sempre Rivista Unidici a proposito della sua esperienza al Venezia – è ancora, a distanza di anni dal ritiro, “un ambasciatore del calcio, uno dei suoi figli più noti e celebrati. Accostare l’immagine vincente di Inzaghi a un club che fa dell’ambizione e della voglia di tornare a grandi livelli il suo tratto distintivo è un’operazione perfetta. L’attrattiva esercitata da Inzaghi è stupefacente: tutta Venezia ribolliva al suo arrivo e, come un santo in processione, la sua mistica ha contagiato ogni città, ogni stadio visitato“.

Un pò quello che il presidente Oreste Vigorito spera che accada quest’anno anche a Benevento. Lui e Inzaghi, del resto, sono accomunati dallo stesso desiderio: tornare al più presto in Serie A.

E Roberto diventa la bandiera di Benevento

Roberto Insigne, dopo anni di peregrinazione lungo lo stivale (ha vestito le maglie di Napoli, Perugia, Reggina, Avellino, Latina e Parma), ha scelto di restare a Benevento, la città in cui quest’anno ha disputato la sua migliore stagione mettendo a segno 10 gol e confezionando ben 12 assist. Numeri che hanno convinto il presidente giallorosso Oreste Vigorito ad acquistarlo a titolo definitivo dal Napoli.

Determinante è stata, infatti, la volontà del calciatore che nel capoluogo sannita ha trovato l’ambiente ideale per scrollarsi definitivamente di dosso l’etichetta di “fratello minore”. Alla vigilia della semifinale di ritorno dei play off contro il Cittadella era stato chiaro: “Il mio sogno è conquistare la Serie A con la maglia del Benevento e poter sfidare mio fratello Lorenzo al San Paolo il prossimo anno”. Appuntamento che, come ha spiegato sul suo profilo Instagram subito dopo l’eliminazione, è solo rimandato: “Spero un giorno, il meno lontano possibile, di poter contribuire a regalare quel sogno che i tifosi meritano, anche perché sono i migliori che ho incontrato nella mia pur breve carriera”.

Robertinho ora si gode le meritate vacanze, ma agli amici ha confessato di essere fermamente intenzionato a ripagare la fiducia accordatagli dal patron giallorosso che, la scorsa estate, di fronte alle esose richieste di De Laurentiis, battè i pugni sul tavolo e sbottò: “Aurelio, guarda che sto comprando Roberto mica Lorenzo!”. Ne seguì una risata generale che sbloccò la trattativa. Con Vigorito, del resto, c’è un rapporto speciale, come confidò alla Gazzetta qualche tempo fa:Il presidente è una persona meravigliosa. Mi ha voluto a tutti i costi. Che macello ha combinato per portarmi a Benevento…”.

Quest’anno, dopo essere partito nel consueto ruolo di esterno d’attacco, ha saputo adattarsi ai cambiamenti tattici messi in atto dal tecnico Cristian Bucchi interpretando senza grossi problemi sia il ruolo di seconda punta che quello di trequartista. Ed è proprio questa trasformazione ad aver probabilmente convinto il nuovo tecnico del Benevento Inzaghi a dare il via libera all’acquisto. Super Pippo, infatti, notoriamente predilige i calciatori che sanno interpretare più ruoli e schemi di gioco. L’unico dubbio, al momento, riguarda la grande passione di Insigne jr per le canzoni neomelodiche: l’ex campione del mondo apprezzerà i proverbiali duetti canori nello spogliatoio con Riccardo Improta che tanto piacevano, invece, al predecessore Bucchi?

(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)

Pippo Inzaghi allenerà il Benevento per (ri)tentare la Serie A

Il Benevento ripartirà da Filippo Inzaghi per tentare nuovamente la scalata alla massima serie. L’ex campione del mondo ha, infatti, accettato la proposta di contratto annuale formulatagli dal presidente Oreste Vigorito. Per l’ufficializzazione manca soltanto il via libera del Bologna, a cui il tecnico piacentino è legato contrattualmente fino al 30 giugno 2020. La presentazione ufficiale è stata già fissata per il 6 luglio, alla vigilia della partenza della squadra giallorossa per il ritiro di Pinzolo (dal 7 al 20 luglio) e Moenia (dal 21 al 31 luglio).

Super Pippo, dopo l’amara esperienza alla guida del Bologna (appena 2 vittorie in 19 partite e il conseguente esonero avvenuto lo scorso 28 gennaio), ha dunque deciso di ripartire dal capoluogo sannita per riconquistare quella Serie A assaporata per la prima volta nella stagione 2014/2015, quando il presidente Berlusconi gli affidò la guida del Milan, e sfiorata nella stagione 2017/2018, quando invece allenava il neopromosso Venezia.

A convincere Inzaghi ad accettare le lusinghe del Benevento, oltre alle ambizioni del patron Vigorito, è stato probabilmente anche il rapporto di grande amicizia che lo lega al direttore sportivo giallorosso Pasquale Foggia: i due si conobbero in Nazionale e Super Pippo, durante un ritiro, regalò al compagno la maglia azzurra con cui aveva vinto il Mondiale del 2006.

(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)

Chiusa l’era degli allenatori votati all’attacco, il Benevento vira sul pragmatismo di Inzaghi

Quelli più amati dai tifosi sono stati indubbiamente Gaetano Auteri e Roberto De Zerbi, ma anche Marco Baroni ha lasciato un segno profondo nel cuore della torcida giallorossa. Tecnici che, va ricordato, eranno tutti votati a un calcio offensivo e spettacolare. Lo stesso Bucchi, del resto, era stato scelto perchè fautore di un calcio spumeggiante, anche sei poi ha abdicato a favore di un sano pragmatismo a causa dei risultati non proprio esaltanti della prima parte di campionato.

L’arrivo di Inzaghi sancisce, invece, uno spartiacque netto rispetto al passato perchè il marchio di fabbrica del Pippo Nazionale è proprio il pragmatismo tattico all’italiana, un misto di ferocia agonistica e ficcanti ripartenze. Insomma, le caratteristiche che Inzaghi incarnava da calciatore: poche concessioni allo spettacolo, tanta concretezza sotto porta e rapide pentrazioni sul filo del fuorigioco. Il suo modello dichiarato, si sa, è il Cholo Simeone, uno che allo spettacolo ha sempre concesso poco.

L’era per molti versi zemaniana di Auteri o il guardiolismo dezerbiano rimarranno, dunque, solo sbiaditi ricordi del passato e d’ora innanzi conterà soprattutto il risultato. Una sorta di rivoluzione che lo stesso presidente Oreste Vigorito aveva in qualche modo anticipato nella conferenza stampa tenuta al President Hotel, quando spiegò che dal nuovo tecnico avrebbe voluto meno “ortodossia” rispetto ai predecessori.

Il patron giallorosso ha capito che il prossimo campionato di Serie B non sarà una passeggiata e ci sarà bisogno di tanto agonismo. In pratica quella garra che quest’anno è mancata al Benevento di Cristian Bucchi soprattutto nei momenti decisivi. Pippo Inzaghi, invece, nei due anni trascorsi a Venezia ha dimostrato di saper trasmettere una forte carica ai suoi calciatori. Un particolare, quest’ultimo, che ha indubbiamente pesato  sulla scelta operata dai vertici del Benevento.

Così come, con molta probabilità, avrà in qualche modo pesato anche l’appeal del personaggio, spesso al centro dell’attenzione mediatica. Basti pensare, ad esempio, che il suo profilo Instagram annovera ben 611.000 follower. Elementi, dunque, che contribuiranno a rafforzare ulteriormente l’immagine del Benevento. Senza dimenticare, poi, il fatto che Super Pippo è stato capace di entrare subito nel cuore dei tifosi del Venezia ed è tutt’ora amato persino da quelli del Bologna, nonostante l’esonero.

Insomma, tanti aspetti che hanno contribuito a determinare la svolta e indotto in presidente ad accantonare parzialmente la ricerca della cosiddetta “grande bellezza“. L’obiettivo comune di Vigorito e Inzaghi è quello di tornare subito in Serie A per rimanerci, stavolta, il più a lungo possibile. E per farlo occorrono i risultati più che le belle prestazioni.