Un amore lungo 90 anni: stasera il Benevento celebra l’anniversario della fondazione

Stasera, a partire dalle ore 21, “un brivido speciale percorrerà la schiena di chi prova un sentimento viscerale verso i colori giallorossi”, come ricorda oggi Luigi Trusio su Il Mattino.

A piazza Castello, infatti, migliaia di tifosi festeggieranno il  novantesimo anniversario della fondazione del Benevento Calcio. La società presieduta da Oreste Vigorito ha, infatti, deciso di celebrare l’evento in grande stile proseguendo quel percorso di crescita inaugurato negli scorsi anni.

Nel cuore del centro storico, seduti ai piedi del palco, si ritroveranno tutti i presidenti ancora in vita: da De Nigris a Lampugnale, da Mazzoni a Sparandeo per finire a Cotroneo, Pedicini e Spatola. Assieme a loro ci saranno anche tutti i sindaci sanniti, a testimonianza della volontà del presidente Vigorito di coinvolgere sempre più la provincia.

Nel corso della serata, alla quale parteciperanno la squadra al completo (giungerà in pullman) e lo staff tecnico, sanitario e dirigenziale, saranno proiettate immagini storiche e video su appositi ledwall, ci saranno intermezzi musicali, premiazioni e l’esibizione del comico partenopeo Biagio Izzo. La conduzione sarà affidata al giornalista beneventano del Corriere dello Sport, Ettore Intorcia. L’evento sarà trasmesso in diretta da Ottochannel sul canale 696 del digitale terrestre e sul sito dell’emittente per consentire la partecipazione, sia pure indiretta, dei tanti tifosi che vivono lontano dal Sannio.

Insomma, novant’anni da ricordare tutto d’un fiato soprattutto per chi, come il giornalista Guerino Pietraroia, di anni a gennaio ne compirà 98 e, quando il 6 settembre 1929 don Francesco Minocchia fondò la Società Sportiva Littorio Benevento, ne aveva 7 e mezzo, come ha raccontato oggi a Gianrocco Rossetti de Il Mattino:

Ho seguito tutte le vicende del calcio beneventano, nella buona e nella cattiva sorte. Ho avuto la fortuna di raccontare da giornalista le gesta degli atleti e la metamorfosi della società attraverso lo sport. Ringrazio il Signore di avermi fatto vivere le gioie della scalata dalla C alla A. Adesso però mi piacerebbe che la squadra mi regalasse una nuova emozione, quella di festeggiare il mio centesimo compleanno con la squadra nuovamente in Serie A“.

Un desiderio, quello del ritorno nella massima serie, che sicuramente sarebbe stato condiviso anche da Antonio Buratto e Nicola Russo, giornalisti che come Guerino Pietraroia hanno scritto pagine indimenticabili sulla Strega rappresentando un pezzo importante di questa meravigliosa avventura iniziata novant’anni fa.

Pippo Inzaghi non lascia nulla al caso: ieri all’esordio anche le telecamere per registrare i movimenti difensivi

A Pippo Inzaghi è bastato poco più di un mese per riportare l’entusiamo dei giorni migliori tra i tifosi del Benevento. Dal sopralluogo allo stadio Ciro Vigorito raccontato attraverso il suo profilo Instagram al bagno di folla registratosi  in occasione del primo allenamento a porte aperte presso l’antistadio Carmelo Imbriani. Tutti segnali che confermano l’inizio di una nuova era. Senza dimenticare,poi, la grande disponibilità mostrata dal nuovo tecnico nel concedersi ai tifosi per un selfie o un autografo. Disponibiltà sin qui molto apprazzata dai supporter giallorossi.

Ieri, nell’esordio stagionale al Vigorito contro il Castrovillari, si è fatto notare anche per le continue indicazioni che dava ai suoi giocatori. Una parola per tutti, nessuno escluso, dal primo all’ultimo minuto. Insomma, sempre attento al minimo dettaglio. E, novità assoluta rispetto al passato, in tribuna c’era anche un suo collaboratore che, attraverso due piccole telecamere che inquadravano il campo di gioco, riversava le immagini della gara in un pc portatile in modo da consentire una successiva analisi dei movimenti e verificare così il grado di assorbimento dei meccanismi difensivi da parte dei calciatori.

Non a caso l’ex campione del mondo ha voluto con sè un nutrito staff di collaboratori, a partire da Maurizio D’Angelo, il 50enne napoletano che che ha accumulato tante stagioni in A col Chievo. Ci sono, poi, il preparatore dei portiere Gaetano Petrelli, tarantino di 55 anni, componente della commissione tecnica dei portieri a Coverciano, il collaboratore tecnico Simone Baggio, 37 anni di Bassano del Grappa, il preparatotre atletico Luca Alimonte, trentino di 41 anni, Daniele Cenci, 30 anni, preparatore atletico, e infine l’ultimo arrivato Simone Bonomi, milanese 39 anni, un passato da calciatore con Milan, Siena, Napoli, Verona e Crotone, poi collaboratore tecnico di Sarri, prima ad Empoli e poi a Napoli.

Nessun aspetto è dunque lasciato al caso perchè Pippo Inzaghi, confermando la sua manicale cura dei dettagli, è uno di quei tecnici sempre attenti a utilizzare ogni nuovo mezzo che la tecnologia mette a disposizione di chi lavora nel mondo del calcio. Con lui, insomma, il Benevento ha compiuto un deciso passa in avanti verso la modernità.

Progresso che va di pari passo con quanto la società sta facendo sul piano del più generale processo di modernizzazione in atto: dalla scrupolosa cura dei social alla trasmissione in diretta delle amichevoli estive, dagli spot per promuovere la campagna abbonamenti alla presentazione in grande stile del nuovo allenatore. Senza dimenticare, infine, il restyling dello stadio, che oggi si presenta bardato di giallorosso in ogni settore. Insomma, il Benevento è pronto a quel salto di qualità a cui il presidente Oreste Vigorito sta meticolosamente lavorando dallo scorso anno. La Serie A stavolta va conquistata per rimanerci il più a lungo possibile.

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A due mesi dalla disfatta con il Cittadella è già un altro Benevento

Sono trascorsi appena due mesi da quella dolorosa serata di fine maggio, dall’harakiri interno con il Cittadella che decretò la fine dei sogni di promozione del Benevento, eppure sembra trascorso un secolo.

Il tanto contestato tecnico Cristian Bucchi ora allena l’Empoli, una delle principali antagoniste del Benevento nella corsa alla Serie A. Al suo posto è arrivato un Pippo Inzaghi affamato di rivincite e desideroso di cancellare l’amara esperienza di Bologna.

In poco più di un mese Super Pippo è già entrato nei cuori della torcida giallorossa e i primi test, seppure da prendere con le molle perchè è pur sempre calcio estivo, hanno comunque ridato entusiamo a un ambiente profondamente deluso dall’inattesa eliminazione ai play off dello scorso maggio.

Nel frattempo sono approdati nel Sannio dei veri e propri top player per la serie cadetta: Oliver Kragl, Marco Sau e Pasquale Schiattarella. Tre acquisti a costo zero che vanno ad aggiungersi al riscatto di Lorenzo Montipò e Roberto Insigne, costati complessivamente 2 milioni e mezzo, ovvero la metà di quanto ha speso l’Empoli per il solo centravanti Mancuso.

Un vero e proprio capolavoro targato Pasquale Foggia, il giovane diesse su cui un anno e mezzo fa scommise coraggiosamente il presidente Oreste Vigorito. L’ex funambolo di Lazio e Cagliari ha operato in maniera chirurgica per colmare le lacune emerse nella passata stagione, a partire da quei limiti caratteriali su cui era naufragata l’opera di ricostruzione messa in atto da mister Bucchi.

Già la scelta di Inzaghi, un tecnico che notoriamente trasmette grande carica ai suoi calciatori, ha lasciato intuire le intenzioni di Foggia (e ovviamente del presidente Vigorito) di voler puntare su calciatori esperti e soprattutto di grande personalità. La prima perla è stato l’acquisto di Oliver Kragl, un vero trascinatore e soprattutto un calciatore in grado, grazie alla straordinaria potenza del suo sinistro, di scardinare i fortini difensivi delle squadre avversarie contro cui troppe volte lo scorso anno il Benevento era naufragato.

Poi è arrivato l’attaccante Marco Sau, un vero e proprio lusso per la categoria se, come accaduto con Caldirola, dovesse ritrovare nel Sannio lo smalto dei tempi d’oro. Attaccante rapido e bravo nell’attaccare la profondità, proprio come richiede il gioco di Pippo Inzaghi, il calciatore sardo rappresenta tra l’altro la spalla ideale per il vice capocannoniere dello scorso campionato Massimo Coda.

Infine è arrivato l’esperto e collaudato Pasquale Schiattarella, probabilmente il colpo più importante di questa schioppettante campagna acquisti estiva. Calciatore di grande personalità e soprattutto dotato di una straordinaria carica agonistica, l’ex Spal è il leader che mancava lo scorso anno al Benevento. L’uomo in grado di trascinare i compagni nei momenti di difficoltà, insomma quello che Manuel Iori ha rappresentato per il Cittadella lo scorso anno. Senza dimenticare, poi, la duttilità tattica dell’atleta di Mugnano, capace d’interpretare tutti i ruoli del centrocampo.

Insomma, due mesi dopo la disfatta del Ciro Vigorito, il Benevento si presenta notevolmente rinforzato al cospetto del Cittadella in quella che rappresenta la prima sfida della stagione contro una squadra di Serie B. Una ghiotta occasione, dunque, per voltare metaforicamente pagina e guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

Il re del mercato è Pasquale Foggia, l’ex funambolo trasformatosi in abilissimo ragioniere

Dapprima Oliver Kragl, poi Marco Sau e nelle prossime ore anche il tanto atteso Pasquale Schiattarella. Insomma, veri e propri top player per la serie cadetta che al Benevento sono costati praticamente nulla perchè svincolati, al pari di un altro acquisto meno eccellente dal punto di vista del pedigree calcistico ma non per questo meno importante nell’economia della squadra: quello del portiere di scorta Nicolò Manfredini.

In pratica, un vero e proprio capolavoro economico che ha definitivamente spazzato via la nomea di società spendacciona che accompagnava in passato il Benevento. Nomea che, ricordiamolo, ha comportato tante difficoltà perchè calciatori e procuratori tentavano in ogni modo di spuntare condizioni decisamente favorevoli per accettare di vestire la maglia giallorossa.

Ora finalmente il vento è cambiato e il merito, oltre al crescente appeal della piazza sannita, è da ascrivere soprattutto all’abilità del direttore sportivo Pasquale Foggia, assurto al ruolo di vero e proprio kingmaker del mercato di Serie B.

Mentre l’Empoli, l’altra regina del mercato estivo secondo la Gazzetta dello Sport, può consentirsi ingenti investimenti grazie al gruzzoletto ricavato dalle cessioni eccellenti (Caputo, Di Lorenzo, Krunic), il diesse giallorosso è ben attento a far quadrare i conti.

Se c’è bisogno di fare investimenti mirati, sa di poter contare sul sostegno economico del patron Oreste Vigorito (vedi il riscatto di Roberto Insigne e Lorenzo Montipò, che in futuro potrebbero fruttare generose plusvalenze), altrimenti procede con cautela e soprattutto con un occhio attento al monte ingaggio complessivo della squadra.

In pratica, prima di accordare un contratto generoso (rigorosamente biennale) a uno svincolato eccellente per sbaragliare la concorrenza delle squadre di Serie A, c’è bisogno di tagliare i costi e di liberarsi di contratti eccessivamente onerosi (vedi le cessioni dei vari Iemmello, Di Chiara, Billong, il taglio di Puggioni e Costa o il mancato riscatto di Buonaiuto).

E che l’aria a Benevento sia decisamente cambiata l’hanno capito anche i procuratori di  Coda e Letizia che, forti dell’interessamento di alcune squadre, pensavano di poter ricavare un sostanzioso aumento dell’ingaggio per i loro assistiti, mentre invece alla fine dovranno accontentarsi di un onesto ritocco.

Insomma, Benevento non è più il Paese della Cuccagna. Il merito di questa svolta epocale è da ascrivere alla geniale intuizione del presidente Oreste Vigorito che, un anno e mezzo fa, decise di affidare allo scugnizzo napoletano il delicato ruolo di direttore sportivo, convinto com’era di aver individuato un nuovo Giuntoli o Vagnati.

I fatti finora gli hanno dato decisamente ragione, nonostante qualche qualche inevitabile incidente di percorso (vedi, ad esempio, l’ingaggio di Antonio Nocerino), perchè il vero mattatore di questa finestra di mercato estiva è lui, Pasquale Foggia, l’ex funambolo trasformatosi in abilissimo ragioniere.

Marco Sau e il precedente benaugurante di Luca Caldirola

Marco Sau è un calciatore del Benevento. La conferma arriva stamani anche dal sito Ottopagine.it, secondo il quale l’attacante sardo ha raggiunto l’accordo economico con la società e farà le visite in città lunedì prossimo. Il giorno dopo partirà alla volta di Moena per mettersi a disposizione del tecnico Pippo Inzaghi.

L’ingaggio di Pattolino (soprannome affibbiatogli da un cugino che era incapace di pronciare il suo nome quand’erano bambini) rappresenta senza dubbio un colpo suggestivo per la Strega. Attaccante moderno dotato di un grande guizzo, Sau può rappresentare un’arma micidiale per l’attacco giallorosso, soprattutto per la sua capacità di attaccare la profondità. Una dote, quest’ultima, che sicuramente tornerà molto utile a Super Pippo che, com’è noto, predilige l’aggressione alta sui portatori di palla in modo da far scattare rapide e ficcanti ripartenze.

L’unica incognita, al momento, è rappresentata dalle condizioni fisiche dell’attaccante sardo che, dopo gli anni di massimo splendore con il Cagliari, ha conosciuto un periodo di appannamento dovuto agli innumerevoli problemi muscolari patiti. Problemi che l’hanno privato di quell’esplosività atletica che gli aveva consentito di approdare persino nel giro della Nazionale. Un aspetto su cui sicuramente avranno riflettuto a lungo sia il presidente Oreste Vigorito che il diesse Pasquale Foggia, già scottati dall’operazione Antonio Nocerino della scorsa estate.

C’è un dato che, però, induce all’ottimismo, ovvero il precedente di Luca Caldirola. Anche il difensore ex Werder Brema quando a gennaio approdò al Benevento veniva da un lungo periodo di inattività conseguente un grave infortunio. Molti pensarono all’ennesimo pacco e, invece, sin dal primo impatto con il campo Caldirola si è rivelato un acquisto azzeccatissimo e oggi rappresenta uno dei punti di forza della squadra.

Se il bomber della Barbagia, accanto a Coda, dovesse ripetere l’exploit del difensore di Desio, il Benevento si ritroverebbe con una delle coppie d’attacco più forti della serie cadetta. Ed è bene ricordare che negli ultimi due anni a vincere la Serie B sono state proprio le squadre con le coppie d’attacco più prolifiche: basti pensare all’Empoli della coppia Caputo-Donnarumma o al Brescia della coppia Donnarumma-Torregrossa.

Precedenti che, dunque, eccitano la fantasia dei tifosi del Benevento che, a questo punto, non vedono l’ora di vedere all’opera Marco Sau al Ciro Vigorito nell’esordio stagionale di Coppa Italia, in programma il prossimo 11 agosto.

Pippo Inzaghi: “Considero il Benevento una grande occasione”

Ancelotti è straordinario nella gestione dei giocatori. Non ho mai sentito un solo giocatore parlare male di lui, anche chi non ha giocato e giocava poco. Nel mio piccolo proverò a fare quello che ha fatto lui“.

Pippo Inzaghi, intervistato da Bruno Maiorano nell’edizione nazionale del quotidiano Il Mattino, non ha remore nell’ammettere che l’attuale tecnico del Napoli rappresenta un imprescindibile punto di riferimento, anche se aggiunge: “Ognuno deve essere sè stesso, copiare qualcuno diventa difficile“.

Super Pippo non ha difficoltà nemmeno a confessare che talvolta contatta Re Carlo per sciogliere i dubbi che lo assillano: “I suoi consigli spesso si rivelano utili. Adesso finalmente siamo più vicini geograficamente. Penso e spero che ci vedremo spesso“.

E, infine, a proposito del Benevento spiega: “Sono arrivato da poco e già vedo l’atmosfera giusta. Sono rimasto colpito dal progetto. E poi dal corteggiamento che il Benevento mi ha fatto negli anni. Sia quando andavo bene che quando andavo meno bene. Il presidente è eccezionale: starebbe sempre con noi e ha una passione incredibile. E poi è stimolante sentire un presidente che ti dice “Grazie”. Ora voglio solo renderlo orgoglioso. Per me il Benevento è una grande occasione“.