Quelli più amati dai tifosi sono stati indubbiamente Gaetano Auteri e Roberto De Zerbi, ma anche Marco Baroni ha lasciato un segno profondo nel cuore della torcida giallorossa. Tecnici che, va ricordato, eranno tutti votati a un calcio offensivo e spettacolare. Lo stesso Bucchi, del resto, era stato scelto perchè fautore di un calcio spumeggiante, anche sei poi ha abdicato a favore di un sano pragmatismo a causa dei risultati non proprio esaltanti della prima parte di campionato.
L’arrivo di Inzaghi sancisce, invece, uno spartiacque netto rispetto al passato perchè il marchio di fabbrica del Pippo Nazionale è proprio il pragmatismo tattico all’italiana, un misto di ferocia agonistica e ficcanti ripartenze. Insomma, le caratteristiche che Inzaghi incarnava da calciatore: poche concessioni allo spettacolo, tanta concretezza sotto porta e rapide pentrazioni sul filo del fuorigioco. Il suo modello dichiarato, si sa, è il Cholo Simeone, uno che allo spettacolo ha sempre concesso poco.
L’era per molti versi zemaniana di Auteri o il guardiolismo dezerbiano rimarranno, dunque, solo sbiaditi ricordi del passato e d’ora innanzi conterà soprattutto il risultato. Una sorta di rivoluzione che lo stesso presidente Oreste Vigorito aveva in qualche modo anticipato nella conferenza stampa tenuta al President Hotel, quando spiegò che dal nuovo tecnico avrebbe voluto meno “ortodossia” rispetto ai predecessori.
Il patron giallorosso ha capito che il prossimo campionato di Serie B non sarà una passeggiata e ci sarà bisogno di tanto agonismo. In pratica quella garra che quest’anno è mancata al Benevento di Cristian Bucchi soprattutto nei momenti decisivi. Pippo Inzaghi, invece, nei due anni trascorsi a Venezia ha dimostrato di saper trasmettere una forte carica ai suoi calciatori. Un particolare, quest’ultimo, che ha indubbiamente pesato sulla scelta operata dai vertici del Benevento.
Così come, con molta probabilità, avrà in qualche modo pesato anche l’appeal del personaggio, spesso al centro dell’attenzione mediatica. Basti pensare, ad esempio, che il suo profilo Instagram annovera ben 611.000 follower. Elementi, dunque, che contribuiranno a rafforzare ulteriormente l’immagine del Benevento. Senza dimenticare, poi, il fatto che Super Pippo è stato capace di entrare subito nel cuore dei tifosi del Venezia ed è tutt’ora amato persino da quelli del Bologna, nonostante l’esonero.
Insomma, tanti aspetti che hanno contribuito a determinare la svolta e indotto in presidente ad accantonare parzialmente la ricerca della cosiddetta “grande bellezza“. L’obiettivo comune di Vigorito e Inzaghi è quello di tornare subito in Serie A per rimanerci, stavolta, il più a lungo possibile. E per farlo occorrono i risultati più che le belle prestazioni.