Il re del mercato è Pasquale Foggia, l’ex funambolo trasformatosi in abilissimo ragioniere

Dapprima Oliver Kragl, poi Marco Sau e nelle prossime ore anche il tanto atteso Pasquale Schiattarella. Insomma, veri e propri top player per la serie cadetta che al Benevento sono costati praticamente nulla perchè svincolati, al pari di un altro acquisto meno eccellente dal punto di vista del pedigree calcistico ma non per questo meno importante nell’economia della squadra: quello del portiere di scorta Nicolò Manfredini.

In pratica, un vero e proprio capolavoro economico che ha definitivamente spazzato via la nomea di società spendacciona che accompagnava in passato il Benevento. Nomea che, ricordiamolo, ha comportato tante difficoltà perchè calciatori e procuratori tentavano in ogni modo di spuntare condizioni decisamente favorevoli per accettare di vestire la maglia giallorossa.

Ora finalmente il vento è cambiato e il merito, oltre al crescente appeal della piazza sannita, è da ascrivere soprattutto all’abilità del direttore sportivo Pasquale Foggia, assurto al ruolo di vero e proprio kingmaker del mercato di Serie B.

Mentre l’Empoli, l’altra regina del mercato estivo secondo la Gazzetta dello Sport, può consentirsi ingenti investimenti grazie al gruzzoletto ricavato dalle cessioni eccellenti (Caputo, Di Lorenzo, Krunic), il diesse giallorosso è ben attento a far quadrare i conti.

Se c’è bisogno di fare investimenti mirati, sa di poter contare sul sostegno economico del patron Oreste Vigorito (vedi il riscatto di Roberto Insigne e Lorenzo Montipò, che in futuro potrebbero fruttare generose plusvalenze), altrimenti procede con cautela e soprattutto con un occhio attento al monte ingaggio complessivo della squadra.

In pratica, prima di accordare un contratto generoso (rigorosamente biennale) a uno svincolato eccellente per sbaragliare la concorrenza delle squadre di Serie A, c’è bisogno di tagliare i costi e di liberarsi di contratti eccessivamente onerosi (vedi le cessioni dei vari Iemmello, Di Chiara, Billong, il taglio di Puggioni e Costa o il mancato riscatto di Buonaiuto).

E che l’aria a Benevento sia decisamente cambiata l’hanno capito anche i procuratori di  Coda e Letizia che, forti dell’interessamento di alcune squadre, pensavano di poter ricavare un sostanzioso aumento dell’ingaggio per i loro assistiti, mentre invece alla fine dovranno accontentarsi di un onesto ritocco.

Insomma, Benevento non è più il Paese della Cuccagna. Il merito di questa svolta epocale è da ascrivere alla geniale intuizione del presidente Oreste Vigorito che, un anno e mezzo fa, decise di affidare allo scugnizzo napoletano il delicato ruolo di direttore sportivo, convinto com’era di aver individuato un nuovo Giuntoli o Vagnati.

I fatti finora gli hanno dato decisamente ragione, nonostante qualche qualche inevitabile incidente di percorso (vedi, ad esempio, l’ingaggio di Antonio Nocerino), perchè il vero mattatore di questa finestra di mercato estiva è lui, Pasquale Foggia, l’ex funambolo trasformatosi in abilissimo ragioniere.

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