Dal caso Palermo alla cancellazione dei play out, la Serie B è sempre più un film horror

Se non stessimo parlando dei sentimenti di milioni di tifosi, e, più in generale, se non ci fosse in ballo, ancora una volta, la credibilità del calcio italiano, scapperebbe da ridere. Perché questo pasticciaccio del Palermo che il Tribunale federale spedisce in C per illecito amministrativo, della Lega B che decide di non rinviare i playoff e, soprattutto, non disputare i playout, condannando il Foggia già retrocesso sabato sul campo e salvando Venezia e Salernitana risparmiandogli lo spauracchio degli spareggi, è – con tutto il rispetto – una storia tragicomica“.

A scriverlo sulla Gazzetta dello Sport è Alessandro Catapano che aggiunge: “Il Palermo e i suoi tifosi sono condannati all’inferno per le malefatte contabili di Zamparini, ma l’ex patron si salva dalla preclusione perché il suo deferimento viene dichiarato «inammissibile»: ne ha combinate più di Carlo in Francia – certificano i giudici di primo grado – ma la Procura federale ha «palesemente violato i termini a sua difesa», accorciando eccessivamente i tempi che devono intercorrere fra la notifica della comunicazione di conclusione delle indagini e il deferimento. Una leggerezza che sa di beffa per i palermitani. Come la circostanza che a salvarsi, grazie alla sentenza di ieri, sia il Venezia che fu proprio di Maurizio Zamparini. E, ovviamente, la Salernitana del solito Lotito, il convitato di pietra di ogni casus belli della B“.

Ma non finisce qui perchè, spiega ancora la Gazzetta, “di beffa in beffa, il Foggia che da ieri schiuma rabbia venerdì potrebbe prendersi una clamorosa rivincita sul sistema se il Collegio di garanzia del Coni gli restituisse anche uno solo dei 6 punti di penalizzazione con cui ha concluso il campionato per il noto scandalo dei pagamenti in nero dei suoi giocatori. Con un punto in più, i pugliesi si salverebbero, la Salernitana retrocederebbe. E non bisognerebbe nemmeno aspettare l’esito del processo d’appello, che arriverà la prossima settimana“. Insomma un caos crescente, una farsa senza fine.

Non molto dissimile anche la dura presa di posizione di Roberto Perrone sul Corriere dello Sport, che ricorda: “La serie B, cominciata a 19 squadre, termina a 18 con il Palermo retrocesso in serie C. I playout non ci saranno, fine, senza aspettare la decisione sul ricorso del Foggia. Per ogni regola c’è un’interpretazione e se una regola non piace la si cambia come un optional, come gli interni leopardati di un auto, a capriccio (o interesse)“.

E a proposito dei siciliani aggiunge: “Non è la prima società a subire questa sorte e l’abitudine rischia di farci dimenticare che, dietro alle sentenze, ci sono città, passioni, esseri umani. Il pensiero va al pubblico acceso di Palermo e a tutti coloro che seguono con trasporto uno sport soggiogato da una palla, rotonda, volubile e capricciosa. Ecco, questa è l’unico capriccio, l’unica instabilità che si meritano gli appassionati“.

Di qui, secondo il Corriere dello Sport, l’impellente necessità di norme che impediscano situazioni come quelle che abbiamo visto quest’anno: “Una serie B a 19 squadre, il Palermo retrocesso all’ultima giornata del campionato 2018-2019, una squadra di serie C, l’Entella, che ha iniziato la sua stagione il 6 di novembre e in meno di sei mesi ha disputato 39 partite, 9 in 27 giorni a marzo, un altro club di serie C, la Pro Piacenza, cancellato dopo aver perso 0-20 giocando in nove. Infine il Foggia che lotta da un anno e non ha ancora visto la parola fine“. A questo punto occorre che “qualcuno, cioè la Federcalcio, si prenda la responsabilità di varare una riforma strutturale che impedisca tutto quello che è accaduto, che non permetta le classifiche con gli asterischi per le penalizzazioni, le interpretazioni, le astuzie, i cavilli“.

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