L’eloquente titolo della Gazzetta: “Benevento, lezione al campionato”

“La storia del calcio è piena di fughe in vetta alla classifica. Non tutte sono uguali, soprattutto questa del Benevento. Perché arriva in uno dei campionati più incerti di sempre, con tante sfide equilibrate e nessuna squadra che prevale nettamente. Le premesse del mercato sono state azzerate dal campo, tutti sono più o meno uguali e tutti possono battere tutti. Tranne il Benevento. La squadra di Pippo Inzaghi domina, è continua e può ancora migliorare. Intanto ha ipotecato la Serie A“.

E’ quanto scrive oggi Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport. Per la rosea

Pippo Inzaghi ha il fuoco dentro. E’ stato uno dei più grandi attaccanti del calcio italiano e adesso si vuole imporre da allenatore. Ha avuto un solo regalo finora: la panchina del Milan. Da allora ha capito che tutto va conquistato sul campo. E dopo la sfortunata esperienza di Bologna sa anche che l’allenatore incide fino a un certo punto. E’ stato scelto (dopo la semifinale playoff persa con Bucchi) per dare alla squadra una vera mentalità vincente. E i giocatori l’hanno recepita. E’ più Conte che Sarri, ma non ha bisogno di far sputare sangue ai suoi: la squadra è forte e rende per quello che sa fare. Al resto ci pensa la società: Vigorito vede giustificati invetimenti corposi, il d.s. Foggia vede sempre più concrete le sue ambizioni. Che sono le stesse di Inzaghi”.

La Gazzetta dello Sport sonocciola poi un pò di numeri a supporto del dominio assoluto dei giallorossi e infine, a proposito della rosa, scrive:

“La squadra clamorosamente eliminata negli ultimi playoff è stata ritoccata con innesti mirati e di grande valore. Un esempio? L’infortunio di un leader come Schiattarella a pochi giorni dalla fine del mercato è stato compensato con l’arrivo di un altro big come Hetemaj. E quando il primo ha recuperato, Inzaghi è uscito dall’imbarazzo su chi lasciare fuori tra i due e Viola facendoli giocare tutti insieme. Certo, ogni volta qualche big deve stare fuori e i musi lunghi si notano: vedi Kragl. Ma la rotazione alla fine soddisfa tutti e i risultati aiutano a far tornare il sorriso anche sul volto di chi gioca meno. Se poi capita di avere un solo difensore a disposizione sui 4 in rosa e di inventarne uno senza avere compensi (vedi Gyamfi col Crotone), il gioco è fatto”.

“Salutate la capolista”, la stampa sportiva esalta l’impresa del Benevento contro il Crotone

Il titolo del commento del Corriere dello Sport racchiude emblematicamente le lodi della stampa sportiva all’impresa del Benevento: “Salutate la capolista“. Scrive l’esperto di B Tullio Calzone:

Al netto di rivalse ovviamente inappagabili quando c’è di mezzo il Crotone, questa ennesima prova di forza del Benevento è un’opa sul campionato e, dunque, sulla Serie A. La lancia Pippo Inzaghi con l’8ª vittoria stagionale, la 6ª al “Ciro Vigorito”, lo stadio della felicità dove ha messo in riga tutte le principali antagoniste della vigilia per la promozione diretta, Cittadella compreso. Solo Venturato, tuttavia, può impedire alla Strega di volare via definitivamente, ma è un dettaglio. Intanto quel +7 sul 3º posto, dove per ora è stato ridimensionato il Crotone con le sue legittime ambizioni, è anche un marchio indelebile sulla stagione che continua a essere stregata per chiunque incroci i sanniti. “Salutate la capolista”, viene da ricordare, con i tifosi atalantini che applaudivano un altro Benevento, ultimo in A, senza irriderlo complice l’autoironia dei propri tifosi. Questa volta la forza è tangibile, non solo morale come quella che De Zerbi esibiva provando a lottare con chiunque benché le speranze di salvare la A fossero prossime allo zero. Il simbolo di questo dominio da record ha il volto di Nicolas Viola, un calciatore, francamente, che avrebbe meritato da anni la massima categoria. Certo, a lui il ruolo da leader di questa Strega padrona della B non va affatto stretto. Anzi, lo esalta, visto come si batte in campo e come trascina una squadra perfetta per Inzaghi, anche perché ha tanti altri valori. Come quelli che aggiunge Improta, capace di sigillare un match che Stroppa ha provato in tutti i modi quanto meno a pareggiare prima di perderlo. E così, tutti a inseguire la Strega con una classifica che diventa sempre più un rebus con 11 concorrenti racchiuse in 5 punti e tutti gli obiettivi stagionali contendibili. Tutti meno uno”.

Per l’inviato della Gazzetta dello Sport, Nicola Binda la vittoria della squadra di Inzaghi sul Crotone rappresenta uno scatto da A:

“C’è profumo di Serie A in questa vittoria del Benevento, e sono diverse le essenze che la accompagnano. Perchè la capolista ha battuto con merito il Crotone, che era l’immediato inseguitore e che ha ribadito di avere valori importanti. Perchè in difesa era emergenza totale, ma non s’è notato. E perchè la squadra di Inzaghi ha pieno controllo delle proprie forze, ha cambiato modulo, ha indirizzato la partita come l’aveva pensata il tecnico, l’ha gestita con grande mestiere e l’ha decisa con giocate d’alta qualità, grazie anche a una panchina di lusso (Kragl a riposo…). Un solo neo: la giornata storta di Coda, al quale il tecnico ha spianato la strada con una strategia azzeccata, ma senza riuscire a trasmettergli quella freddezza sotto porta che ha reso Superpippo uno dei più grandi attaccanti del calcio italiano”.

E per chiudere Tuttosport che fotografa la nuova classifica della Serie B ed esalta la fuga della Strega: “Benevento, è l’ora dell’allungo: +6“.

Inzaghi alla Gazzetta: “Sono felice a Benevento, ho trovato un’accoglienza eccezionale”

 

A Benevento ho trovato un affetto incondizionato, un’accoglienza eccezionale. Esco e non riesco mai a pagare, vivo in centro e sto benissimo“.

Parole, quelle pronunciate da Pippo Inzaghi nell’intervista concessa oggi alla Gazzetta dello Sport, che suonano come musica all’orecchio dei beneventani. Lui, il Super Pippo nazionale, è letteralmente rimasto stregato non solo dalla città, ma anche dal contesto calcistico generale:

In questo lavoro conta avere un progetto societario e una squadra. Non è questione di categoria: mi devo sentire importante, divertirmi, gioire. Cerco di essere felice e basta. E poi qui c’è Foggia, un amico: quando ho conosciuto il presidente Vigorito ho capito che mi sarei potuto togliere grandi soddisfazioni“.

E a proposito di Sau, che finora non ha inciso come ci si aspettava, o Coda, che segna meno ma fa gol pesanti, è molto chiaro:

Sau si intristisce troppo, ma ha solo avuto sfortuna, vedi l’infortunio. La squadra è contenta se c’è lui in campo. A Coda dico dal primo giorno che dovrebbe arrabbiarsi perché gioca in B. E’ un leader vero“.

Il dibattito tra giochisti e risultatisti non lo appassiona, anche se non nasconde la sua predilizione per il bel gioco:

Io voglio vincere. E se hai giocatori forti, magari giochi anche bene. Se perdo ma gioco bene, non ci rimango male: poi il destino mi premierà“.

Una piccola bugia, quest’ultima, per nascondere quella che invece è stata sempre la vera ossessione di Pippo Inzaghi: la fame di vittoria. Una fame che continua a tormentarlo anche da allenatore, al punto da smorzargli il sorriso anche dopo un pareggio importante come quello ottenuto a Castellamare di Stabia. Sì, perchè per Super Pippo conta solo la vittoria.

Il segno di Pippo nella corsa verso la A, Gazzetta e CorSport esaltano l’impresa del Benevento

“Sono passati 98 giorni e il mondo s’è capovolto. Dal 3-0 che lanciò il Cittadella nella finale playoff (dopo aver perso 2-1 in casa) sembra sia passata una vita. Stesso stadio, risultato opposto. Stavolta è il Benevento a trionfare, trovando i primi gol stagionali e lanciando un chiaro messaggio: questa sì che è una squadra che può rincorrere la A! Il lavoro di Pippo Inzaghi comincia a dare frutti, l’impianto di gioco è questo: nemmeno l’assenza dell’ultimo momento di uno come Schiattarella (almeno due mesi di stop) e poi l’infortunio di Del Pinto gli hanno fatto cambiare idea. Ha scelto il 4-4-2 e 4-4-2 sarà, con due mediani e due esterni che spingono a più non posso. E siccome il Cittadella è decisamente ridimensionato rispetto a tre mesi fa, la vittoria è stata schiacciante”.

A scriverlo è oggi l’inviato della Gazzetta dello Sport Nicola Binda, mentre l’altro esperto della serie cadetta Tullio Calzone sul Corriere dello Sport commenta:

“Tutti ai piedi, ancora e come una volta, di SuperPippo e della sua formidabile Strega, dilagante e (quasi) impeccabile proprio come sognano i suoi tifosi che si apprestano a festeggiare novant’anni di storia e di indimenticabili sfide. Stavolta il Cittadella si fa male, ma Inzaghi fa bene a volare basso e a tenere tutti sul pezzo, perché questa Serie B farà fatica a trovare un vero e unico padrone. Intanto, però, regolati i conti con i veneti, fatali lo scorso giugno a Bucchi nella volata per la A incredibilmente andata a male, il Benevento fa un sostanziale passo in avanti. Non tanto per l’ampia vittoria maturata al “Ciro Vigorito”, quanto per un diverso atteggiamento rispetto alla gara d’esordio a Pisa, troppo rinunciataria all’Arena Garibaldi per una formazione immaginata per lottare tra le grandi. La compagine giallorossa, ieri, è sembrata più consapevole della propria forza e dei propri mezzi. Certo c’è da crescere e migliorare, come puntualmente sottolineato dall’allenatore dei sanniti e come dimostra quel gol regalato a Venturato che avrebbe, teoricamente, potuto anche riaprire la contesa. Ma alla seconda giornata di campionato sarebbe strano che ogni tassello fosse già andato al proprio posto. Bisogna continuare a lavorare nel solco di un’etica che al gruppo non manca, una qualità indispensabile per arrivare alla fine a giocarsi la A”.

 

Pippo Inzaghi a SportWeek: “I primi giorni a Benevento sono stati emozionanti”

I primi giorni a Benevento sono stati emozionanti. Un’accoglienza eccezionale, vado al supermercato e si blocca tutto. Io mi nutro dell’amore della gente, è una sensazione appagante. Al Sud non ho mai vissuto, ma so che il calore dei tifosi e il senso di ospitalità sono incredibili“. A parlare è il nuovo allenatore del Benevento Pippo Inzaghi a cui il settimanale SportWeek ha addirittura dedicato la copertina e il servizio principale del numero oggi in edicola.

A me piace lavorare dove c’è entusiasmo – spiega Super Pippo all’inserto della Gazzetta dello Sport -. Non guardo la categoria, ma ho bisogno di avvertire la fiducia. A Benevento la sfida è affascinante perché l’ambiente non è stato guastato da quanto accaduto alla fine della scorsa stagione, con l’eliminazione dai playoff. Hanno tutti una grande voglia di fare ed è la situazione ambientale in cui io e il mio staff rendiamo al meglio. L’obiettivo è quello di salire in A per provare a stabilizzarsi. Questo è il mio progetto, ma è un processo graduale. Il presidente mi ha chiesto solo di vedere una squadra che lo renda orgoglioso. Poi, ovviamente, vincere piace a tutti. Ma per riuscirci ci vogliono tante componenti. Saremo ambiziosi, con umiltà“.

Neanche il ruolo di favorito lo preoccupa: “Sarebbe inutile nascondersi. Ma non basta essere favoriti. Ci sono altre squadre con le nostre potenzialità: Cremonese, Frosinone, Chievo, Empoli, Perugia, Crotone, Cittadella. E poi ci sarà la solita sorpresa. Io comunque ho quello che cercavo: società forte, squadra forte. Io devo trovare il vestito giusto per la rosa che ho. Ma in generale voglio tanti giocatori nell’area avversaria, voglio che i centrocampisti s’inseriscano. Le etichette mi fanno ridere. Io dico sempre che l’allenatore migliore è quello che fa meno danni. Le delusioni e gli esoneri capitano a tutti“.

E, infine, a proposito del del “giocar bene” chiarisce: “Per me significa essere aggressivi, andare in avanti più che indietro, leggere i momenti della gara, avere padronanza di palleggio. Poi ci sono gli avversari… Mi viene da ridere quando mi dicono che mi abbasso quando sono in vantaggio. Mica vorrei farlo, ma se gli altri spingono forte ti costringono ad abbassarti“.

Gazzetta dello Sport: “Effetto Pippo a Benevento: 2mila a tifare”

Anche la Gazzetta dello Sport dedica oggi un breve articolo dal titolo emblematico (“Effetto Pippo a Benevento: 2mila a tifare“) alla calorosa accoglienza riservata dai tifosi del Benevento al nuovo tecnico Inzaghi: “Circa 2.000 tifosi – scrive il quotidiano – hanno accolto il Benevento di Inzaghi per il primo
allenamento in città, dopo il ritiro in Trentino. Ed è corsa all’abbonamento: già 7.200 tessere vendute, si punta a superare il record del 2018, di 8.438“.

Fari puntati sull’entusiasmante esordio del nuovo tecnico anche da parte del sito di Gianluca Di Marzio: “C’è molto entusiasmo, intorno al Benevento di Filippo Inzaghi. La squadra ha sostenuto oggi il primo allenamento in città dopo il ritiro estivo di preparazione alla prossima stagione e alla seduta hanno assistito circa 2000 tifosi, che hanno cantato e colorato la zona dell’antistadio Carmelo Imbriani. Per Inzaghi, selfie e sorrisi con i suoi nuovi sostenitori“.