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  • Tra i tanti fotogrammi della gara di Verona, ce n’è uno in particolare che merita particolare attenzione, e cioè quello relativo allo schiumante rimprovero che, a un certo punto della gara, Pasquale Schiattarella ha rivolto ai compagni di squadra: “Basta giocare di tacco e punta”. E non è un caso che il deciso invito a una maggiore concretezza sia venuto proprio dal playmaker di Mugnano. Il “professore” è infatti il vero leader del Benevento, quel leader che ad esempio era fortemente mancato due anni fa alla squadra allenata da Cristian Bucchi e che invece lo scorso anno ha rappresentato uno dei punti di forza nella straordinaria e storica cavalcata verso la massima serie.

    Il confronto in ritiro

    Un particolare che certamente non sarà sfuggito all’occhio particolarmente attento e vigile del patron giallorosso Oreste Vigorito, che non a caso si è confrontato a lungo nella notte con il direttore sportivo Pasquale Foggia e con il tecnico Pippo Inzaghi. Un colloquio serrato e schietto, probabilmente come mai era capitato prima durante la fin qui idilliaca gestione tecnica di SuperPippo. Ne è poi scaturita la decisione del ritiro (revocato in serata) e dell’ulteriore confronto allargato alla squadra. Un intervento tempestivo, dunque, perché Vigorito è ben cosciente del fatto che la forza di una squadra è rappresentata soprattutto dalla granitica compattezza dello spogliatoio.

    L’amalgama tra vecchi e nuovi

    Al di là della preoccupante fragilità difensiva e della limitata concretezza sotto porta in rapporto alle numerose occasioni da gol create, c’è infatti una dato che su cui ci si è finora soffermato poco e che merita invece un approfondimento: quello dell’amalgama tra vecchi e nuovi giocatori. Il Benevento ha cambiato tanto negli undici iniziali. In particolare in difesa sono arrivati Glik e Foulon, a centrocampo Ionita e Dabo, in attacco Caprari e Lapadula. Tutti, si badi bene, schierati dal primo minuto al Bentegodi.  Rispetto alla formazione titolare dello scorso anno sono finora finiti fuori dai radar giocatori del calibro di Maggio, Viola, Hetemaj e Sau (i primi due per problemi fisici), che lo scorso anno erano stati tra i principali protagonisti della straordinaria annata giallorossa.

    La necessità di un cambio di rotta

    E’ ovvio, quindi, che occorre del tempo per oliare i meccanismi, soprattutto quelli difensivi, e bene ha fatto il tecnico Inzaghi a ripartire dalle certezze riproponendo l’assetto tattico dello scorso anno. Una scelta finalizzata dunque a favorire l’inserimento graduale dei nuovi arrivati. Alla sesta giornata è arrivato però il momento di tirare le prime somme perché, lo testimonia anche la strigliata ai compagni di Schiattarella, qualcosa non ha funzionato. Di qui l’importanza del tempestivo intervento del presidente Vigorito e la necessità di un cambio di rotta, prima che si creino pericolose fratture in conseguenza dei risultati negativi, anche perchè, dopo il match casalingo con lo Spezia, il Benevento sarà chiamato ad affrontare Fiorentina e Juventus.

  • Tra i tanti ex della sfida tra Benevento e Salernitana in programma domenica sera al Ciro Vigorito ce n’è indubbiamente uno particolare. Un protagonista che non scenderà in campo ma che proprio a Salerno ha chiuso la sua carriera di calciatore e che oggi è uno dei principali artefici del Benevento dei miracoli. Si tratta del diesse Pasquale Foggia che, a 31 anni nemmeno compiuti, decise di appendere le scarpette al chiodo quand’era ancora sotto contratto con la Salernitana. A raccontarlo oggi in un’intervista concessa a Franco Santo del Corriere dello Sport è lo stesso ex funambolo di Lazio e Cagliari:

    Capii che era arrivato il momento di smettere. Avevo accettato la proposta della Salernitana in C, ma quell’anno (2013-14) non feci benissimo, sentivo di non aver ripagato la fiducia dei dirigenti. Così decisi di strappare un contratto in essere che prevedeva altri due anni in granata.  Avevo già in testa di fare il direttore sportivo. Me le ricordo quelle ultime partite, una delle quali giocata proprio contro il Benevento. Vincemmo una partita rocambolesca all’Arechi, con Felice Evacuo che al 90′ finì in porta per l’espulsione di Baiocco. Io feci l’assist a Gustavo per il gol della vittoria al 95′. Quella di smettere fu una decisione serena. E due anni dopo ho cominciato qui una fantastica avventura“.

    Lui, un napoletano purosangue che non ha mai indossato la maglia azzurra (Lotito, durante un mercato invernale, bloccò all’ultimo momento la sua cessione al club del presidente De Laurentiis), ha dunque chiuso la carriera da calciatore e iniziato quella di direttore sportivo proprio in Campania. Terra a cui è profondamente legato al punto da augurarsi che, assieme al suo Benevento, in Serie A possa salire anche la Salernitana:

    Sarebbe il massimo. Un vanto per tutta la regione, che si ritroverebbe addirittura tre squadre in A. Sarebbe il riscatto di un territorio in cui il calcio è vissuto con tutta la passione possibile“.

    Domenica prossima, però, niente sconti perchè il Benevento dei miracoli deve continuare la sua corsa e agguantare quanti più record è possibile. Il profumo della massima serie diventa sempre più intenso con il trascorrere delle settimane. La vittoria è dunque d’obbligo e per novanta minuti non ci sarà spazio per i sentimenti e per il senso di appartenenza territoriale. Conteranno solo i tre punti.

  • Il Frosinone molla la pista che conduce a Coda e vira su Ardemagni. A riferirlo è oggi la Gazzetta dello Sport che scrive:

    Torna d’attualità il nome di Ardemagni per il Frosinone (dove ha fatto il primo allenamento Tabanelli, appena preso dal Lecce): valutata l’impossibilità di arrivare a Coda (Benevento) e smentita l’ipotesi di un ritorno di Ciofani da Cremona (s’è parlato di uno scambio con Trotta), il club di Stirpe è tornato a valutare l’attaccante
    dell’Ascoli, sondato anche dal Crotone“.

    L’edizione campana del Corriere dello Sport si sofferma, invece, sulla ricecra del sostituto di Antei (che domani si opera in Austria):

    L’obiettivo del Benevento rimane Alin Tosca, il difensore rumeno, classe 1992, che ha già vestito due anni fa la maglia giallorossa. Foggia non ha fretta e può permettersi di aspettare che il Gaziantep si convinca a cedere il forte difensore. Il Benevento ha fatto la sua offerta, la società turca proverà a sua volta a convincere il tecnico Sumudica che non vuole assolutamente rinunciare al suo connazionale. E’ ovvio che il ds giallorosso abbia in questi giorni lavorato anche a delle possibili alternative: si cerca un difensore di piede sinistro, che sappia possibilmente districarsi anche da esterno. Per questo si sono fatti i nomi di Vasco Regini della Sampdoria, che ha una rosa ristretta in difesa e dunque difficoltà a cederlo, o di Marchizza del Sassuolo, che è già in prestito allo Spezia“.

  • E’ inutile girarci attorno, l’attenzione dei tifosi negli ultimi giorni è quasi tutta rivolta all’affaire Coda. Com’è noto, il vicecapocannoniere dello scorso campionato di Serie B ha il contratto in scadenza il 30 giugno e dal prossimo mese può accordarsi con un’altra squadra.

    Il Benevento ha inizialmente proposto un biennale, poi trasformato in triennale, alle stesse cifre di quando fu acquistato dalla Salernitana per la Serie A. Allora di anni ne aveva 28, ora ne ha 31. Il procuratore del calciatore, Beppe Galli, ha però più volte ribadito  che la proposta formulatagli dalla società giallorossa non soddisfa le attese. Il “matimonio” non si è dunque celebrato e il Benevento, all’apertura del mercato, si è cautelato mettendo a segno il colpaccio Gabriele Moncini.

    Un acquisto che, al momento, non prelude però a una cessione dell’attaccante – come ha più volte ribadito il diesse Foggia – ma che semplicemente contribuisce a rafforzare il reparto offensivo anche in ottica futura (Moncini, 24 anni, è infatti uno degli attaccanti più promettenti tra le nuove leve del calcio italiano). In pratica un investimento, come lo fu Lorenzo Montipò (che di Moncini, va ricordato, è stato compagno d’avventura nell’ultimo europeo Under 21).

    Le dichiarazioni di Foggia non sono, però, bastate a evitare una ridda di voci su una possibile cessione dell’attaccante in questa finestra di mercato. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda un imminente assalto da parte del Frosinone, mentre in precedenza si era parlato di un forte interessamento del Monza di Berlusconi e Galliani. Voci che, unite all’eccessivo protagonismo mediatico del procuratore Beppe Galli, hanno finito per creare qualche malumore in una parte della tifoseria sannita.

    Domenica prossima, però, riparte il campionato e ci sarà bisogno del massimo apporto da parte di tutti per continuare un cammino che, al termine della stagione, potrebbe diventare storico. Anche di quello di Massimo Coda che, pur segnando poco, ha dato un apporto importantissimo in termini di sacrificio  per la squadra.

    Quel sacrificio che, come ama spesso ricordare il tecnico Inzaghi, ha consentito al Benevento di essere quasi imperforabile sul piano  difensivo. Non a caso, assieme a Letizia e Viola, Coda è tra i calciatori finora più utilizzati dal tecnico in termini di minutaggio.

    A meno di proposte indecenti (per carità, sempre possibili),  l’attaccante ex Salernitana e Parma sarà quindi ancora una pedina fondamentale del Benevento sino al termine della stagione.

    Di conseguenza avrà davanti per lo più due possibilità: o firmare subito con una nuova squadra e correre il rischio di offrire più chanche di minutaggio ai compagni di reparto che resteranno a Benevento anche il prossimo anno, oppure spuntare più in là un contratto alle sue condizioni attraverso prestazioni e gol che contribuiscano ad aumentarne l’appettibilità sul mercato.

    Nel frattempo, come ha ribadito lo stesso diesse Foggia a Ottochannel 696 Tv, c’è però un rischio che va assolutamente scongiurato, a partire dalla partita di domenica prossima con il Pisa, e cioè quello di creare un clima ostile attorno all’attaccante di Cava dei Tirreni.

    La serietà professionale dell’atleta è fuori discussione e le sue aspettative economiche sono assolutamente legittime. Guai, quindi, a fischiare Coda al primo errore perchè un simile atteggiamento finirebbe per minare l’ambiente, danneggiare il Benevento e persino favorire eventuali bizzarre strategie pianificate dal procuratore del calciatore.

  • La notizia l’ha data ieri sera Gianluca Di Marzio nel corso della trasmissione Calciomercato l’originale: il Benevento sta provando a riportare in Italia il difensore rumeno Alin Tosca attualmente in forza al Gaziantep FK, squadra che occupa la quarta posizione in classifica nella Super Lig turca.

    Un obiettivo tutt’altro che facile, ma il direttore sportivo del Benevento Pasquale Foggia non demorde, anche perchè il difensore della nazionale rumena conserva un ottimo ricordo della sua precedente esperienza nel Sannio (arrivò a gennaio in prestito dal Betis Siviglia nell’anno della Serie A) e risponde perfettamente all’identikit tracciato oggi dallo stesso diesse giallorosso sul Corriere dello Sport: “L’idea è quella di prendere un giocatore che completi la difesa magari sulla parte sinistra, ma mi piace ragionare in prospettiva, facendo un mercato giusto per il Benevento“.

    Tosca sarebbe dunque il primo rinforzo in vista del prossimo anno poichè rappresenta una garanzia assoluta: conosce già la Serie A e ha grande esperienza internazionale (come detto, ha militato nella Liga, lo scorso anno ha vinto il campionato greco nelle fila del Paok Salonicco e vanta 18 presenze nella Nazionale rumena). Nello stesso tempo, però, al pari di Gabriele Moncini rappresenta anche un rinforzo di lusso per questa seconda parte della stagione perchè, oltre a sostituire l’infortunato Antei, all’occorrenza può ricoprire anche il ruolo di laterale sinistro. Dunque, può essere anche una possibile alternativa per far rifiatare Gaetano Letizia.

    Come si diceva, però, la strada è tutta in salita poichè il calciatore dovrebbe lasciare una squadra che è attualmente ai vertici del campionato turco per approdare momentaneamente nella seconda divisione italiana. Tosca è uno dei punti forza del Gaziantep FK e si è inserito perfettamente nel nuovo ambiente: “Sono molto felice di quest’esperienza. Finora ho disputato per intero tutte le partite del campionato e il tifo è molto caldo, come del resto lo era anche in Grecia lo scorso anno – ha dichiarato al sito Bolgegundem -. La squadra è forte e ho capito di aver fatto la scelta giusta venendo a giocare qui in Turchia“.

    L’esperienza nel Sannio, come si diceva, gli è però rimasta nel cuore e si sa che tra i rumeni e gli italiani esiste una grande affinità basata sulla comune radice linguistica latina: non a caso, ad esempio, quella rumena è la più numerosa comunità straniera presente in Italia.

    Ed è proprio su questo legame e sullo splendido rapporto esistente tra il calciatore e il presidente Oreste Vigorito che il diesse Pasquale Foggia sta provando a far leva per mettere a segno quello che indubbiamente sarebbe un vero e proprio colpaccio per la squadra giallorossa alla stregua di quello messo a segno lo scorso gennaio con Luca Caldirola.

  • Continua il casting dei giovani difensori da parte del direttore sportivo del Benevento Pasquale Foggia. Secondo l’edizione odierna del Corriere dello Sport un altro elemento finito nel mirino della Strega è Luca Ranieri (20 anni) di proprietà della Fiorentina.

    Si tratta di un mancino che sa disimpegnarsi sia da centrale che da esterno difensivo sinistro. Tecnicamente molto dotato, Ranieri è particolarmente abile negli inserimenti offensivi. Doti che gli hanno consentito di approdare nella Nazionale Under 21, dopo aver militato nelle varie rappresentative nazionali giovanili.

    Lo scorso anno è stato in prestito al Foggia totalizzando 29 presenze nel campionato cadetto. Quest’anno è stato schierato già tre volte in Serie A.