Marco Sau e il precedente benaugurante di Luca Caldirola

Marco Sau è un calciatore del Benevento. La conferma arriva stamani anche dal sito Ottopagine.it, secondo il quale l’attacante sardo ha raggiunto l’accordo economico con la società e farà le visite in città lunedì prossimo. Il giorno dopo partirà alla volta di Moena per mettersi a disposizione del tecnico Pippo Inzaghi.

L’ingaggio di Pattolino (soprannome affibbiatogli da un cugino che era incapace di pronciare il suo nome quand’erano bambini) rappresenta senza dubbio un colpo suggestivo per la Strega. Attaccante moderno dotato di un grande guizzo, Sau può rappresentare un’arma micidiale per l’attacco giallorosso, soprattutto per la sua capacità di attaccare la profondità. Una dote, quest’ultima, che sicuramente tornerà molto utile a Super Pippo che, com’è noto, predilige l’aggressione alta sui portatori di palla in modo da far scattare rapide e ficcanti ripartenze.

L’unica incognita, al momento, è rappresentata dalle condizioni fisiche dell’attaccante sardo che, dopo gli anni di massimo splendore con il Cagliari, ha conosciuto un periodo di appannamento dovuto agli innumerevoli problemi muscolari patiti. Problemi che l’hanno privato di quell’esplosività atletica che gli aveva consentito di approdare persino nel giro della Nazionale. Un aspetto su cui sicuramente avranno riflettuto a lungo sia il presidente Oreste Vigorito che il diesse Pasquale Foggia, già scottati dall’operazione Antonio Nocerino della scorsa estate.

C’è un dato che, però, induce all’ottimismo, ovvero il precedente di Luca Caldirola. Anche il difensore ex Werder Brema quando a gennaio approdò al Benevento veniva da un lungo periodo di inattività conseguente un grave infortunio. Molti pensarono all’ennesimo pacco e, invece, sin dal primo impatto con il campo Caldirola si è rivelato un acquisto azzeccatissimo e oggi rappresenta uno dei punti di forza della squadra.

Se il bomber della Barbagia, accanto a Coda, dovesse ripetere l’exploit del difensore di Desio, il Benevento si ritroverebbe con una delle coppie d’attacco più forti della serie cadetta. Ed è bene ricordare che negli ultimi due anni a vincere la Serie B sono state proprio le squadre con le coppie d’attacco più prolifiche: basti pensare all’Empoli della coppia Caputo-Donnarumma o al Brescia della coppia Donnarumma-Torregrossa.

Precedenti che, dunque, eccitano la fantasia dei tifosi del Benevento che, a questo punto, non vedono l’ora di vedere all’opera Marco Sau al Ciro Vigorito nell’esordio stagionale di Coppa Italia, in programma il prossimo 11 agosto.

Pasquale Foggia e la felicità di stupire anche da direttore sportivo

Quando, poco più di un anno fa, il presidente del Benevento Oreste Vigorito affidò a Pasquale Foggia il ruolo di direttore sportivo la notizia non fu accolta con molto entusiasmo in città. Eppure, quella del patron giallorosso non fu una scelta casuale perchè ne aveva fiutato le potenzialità nei pochi mesi in cui aveva operato in società. Poteva apparire una scommessa e, invece, in fondo non lo era perchè il talentuoso ex giocatore di Lazio e Cagliari, una volta appese le scarpette al chiodo, aveva deciso di capitalizzare la vasta rete di amicizie costruita nel corso degli anni. Un patrimonio molto utile ai procuratori ma soprattutto agli aspiranti direttori sportivi.

L’esordio, in estate, fu contrassegnato da una campagna acquisti di rifondazione, con un occhio al bilancio e un altro rivolto alle opportunità offerte dal mercato. Il bagno di sangue della sessione invernale non consentiva infatti spese pazze, ma occorreva “scommettere” su qualche giovane o su qualche calciatore esperto in cerca di rilancio. La scommessa Antonio Nocerino si è rivelata un flop e anche il rendimento dell’ex capitano del Napoli Christian Maggio non è stato pari alle attese a causa dei numerosi infortuni patiti.

La svolta di gennaio

Insomma, tra i tifosi a fine gennaio iniziavano a serpeggiare i primi malumori, alimentati anche dal mancato ritorno del tanto atteso Fabio Ceravolo. E, invece, proprio il mercato di gennaio ha rappresentato una sorta di punto di svolta. E’ proprio in quel periodo, infatti, che Pasquale Foggia ha messo a segno la maggior parte dei colpi che alla lunga si sono rivelati vincenti.

Ha deciso innazitutto di far rientrare l’oggetto misterioso Samuel Armenteros. Un calciatore che, arrivato con ottime referenze dal campionato olandese, era rimasto coinvolto nel naufragio generale dei primi mesi di Serie A e a gennaio era stato dirottato in prestito nella Major League. Smaltito qualche chilo di troppo e recuperata una forma fisica accettabile, l’attaccante di origini cubane ha iniziato a offrire piccole perle: dal rigore procurato ad Ascoli alle reti con Spezia e Cosenza per arrivare all’apoteosi del Rigamonti, dove ha realizzato di tacco una rete di rara bellezza facendo scattare in piedi ad applaudirlo persino i tifosi di casa.

Sempre nel mercato cosidetto di “riparazione” sono poi arrivati Lorenzo Crisetig che, dopo un inizio promettente, ha inanellato qualche prestazione sottotono finendo per essere imperiosamente spodestato dal rientrante Nicolas Viola, e la giovane promessa slovena Dejan Vokic. Una sorta di diamante grezzo che, però, ha già lasciato intravedere enormi potenzialità nelle poche occasioni in cui è stato impiegato. Ma soprattutto, tra mille dubbi, è arrivato l’ex capitano dell’Under 21 Luca Caldirola, fermo da molti mesi a causa di un brutto infortunio patito in Germania.

E proprio l’ex Werder Brema si è rivelato uno degli acquisti invernali più azzeccati dell’intera Serie B, il vero e proprio fiore all’occhiello di Pasquale Foggia. Nello sguardo immortalato nella foto scattata dopo il prolungamento del contratto di Caldirola fino al 2022 c’è tutta la soddsifazione del diesse giallorosso. La soddisfazione di chi in un anno ha dimostrato di sapersela cavare bene anche nella nuova veste di direttore sportivo. E soprattutto lo sguardo ammaliante dello scugnizzo che da calciatore riuscì a persino a conquistare l’ambita maglia della Nazionale a colpi di gol e di dribbling funambolici, e che ora spera di raggiungere il top anche nella nuova veste dirigenziale. Come a dire: felice di stupirvi anche da direttore sportivo.

Tra i ‘Fantastici Quattro’ della Gazzetta dello Sport c’è anche Luca Caldirola

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport punta i fari sui possibili protagonisti assoluti dei prossimi play off di Serie B, ovvero Luca Caldirola del Benevento, Giulio Maggiore dello Spezia, Gabriele Moncini del Cittadella e Xian Emmers della Cremonese.

E a proposito del difensore del Benevento scrive: “Rinforzo azzeccassimo di gennaio pure Luca Caldirola, rientrato in Italia dopo 5 anni e mezzo in Bundesliga tra Werder Brema e Darmstadt. In Germania ha trovato anche l’amore della bella Marija. La nostalgia per il nostro calcio, però, era diventata forte e il Benevento ne ha approfittato. Dal suo arrivo Bucchi ha blindato la difesa. Gol evitati ma anche segnati per il centrale di Desio, 3 reti in 14 presenze. In Italia non ha mai giocato in A, dove potrebbe diventare un rinforzo da Magic per milioni di fantallenatori. Proprio lui che nel tempo libero va pazzo per Football Manager e si diverte da mister virtuale. Puntando su un 3-4-3 offensivo“.

 

 

Luca Caldirola, da oggetto misterioso a leader del Benevento

Accolto con qualche perplessità per via della lunga assenza dai campi di gioco, a Luca Caldirola è bastato poco più di un mese per entrare nel cuore della tifoseria giallorossa e diventare il vero leader di una squadra che, dopo l’addio di Lucioni in estate, la rescissione di Nocerino a dicembre e la successiva esclusione di Puggioni sembrava non avere più una guida all’interno dello spogliatoio.

Il mancino di Desio, sin dall’esordio a Salerno, ha infatti fugato ogni dubbio sulle sue condizioni fisiche e soprattutto sulle sue qualità tecniche. Un vero gladiatore, l’ultimo a mollare anche nelle situazioni più difficili. E sabato scorso, oltre a essere stato uno dei pochi a salvarsi dalla generale debacle della squadra giallorossa, ci ha messo anche la faccia parlando da vero leader al termine dell’incontro.

Le dichiarazioni del dopopartita

Adesso – ha dichiarato ai microfoni di Ottochannel c’è la pausa e sarà utile per recuperare le energie fisiche e mentali. Mancano ancora nove partite, quindi abbiamo ancora tutto il tempo per rimetterci in carreggiata. Nello spogliatoio c’è scoramento ma anche tanta voglia di ripartire, mettiamo da parte questo periodo negativo per poi farci trovare pronti al rientro dalla sosta“.

E, pur essendo arrivato da poco e non avendo mai giocato agli ordini di Cristian Bucchi in precedenza, non ha esitato a spezzare una lancia a favore del tecnico, duramente contestato dalla tifoseria al termine della partita: “Il mister c’entra poco o niente. Siamo noi che andiamo in campo. Se avessimo un quarto della grinta che lui mette in campo durante la settimana staremmo più in alto in classifica. Insomma, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità lasciando fuori il mister“.

La strada da seguire

Parole chiare che indicano la strada che il Benevento deve seguire per ripartire, dopo le tre sconfitte consecutive rimediate contro Livorno, Cremonese e Spezia. Il momento è sicuramente difficile ma non tutto è perduto a patto che ognuno – come ha spiegato Caldirola – si assuma le proprie responsabilità, perchè Bucchi sicuramente avrà le sue colpe ma anche i calciatori non sempre hanno tirato fuori la grinta necessaria per affrontare al meglio le insidie che questo anomalo campionato di Serie B riserva ad ogni partita.