Accolto con qualche perplessità per via della lunga assenza dai campi di gioco, a Luca Caldirola è bastato poco più di un mese per entrare nel cuore della tifoseria giallorossa e diventare il vero leader di una squadra che, dopo l’addio di Lucioni in estate, la rescissione di Nocerino a dicembre e la successiva esclusione di Puggioni sembrava non avere più una guida all’interno dello spogliatoio.
Il mancino di Desio, sin dall’esordio a Salerno, ha infatti fugato ogni dubbio sulle sue condizioni fisiche e soprattutto sulle sue qualità tecniche. Un vero gladiatore, l’ultimo a mollare anche nelle situazioni più difficili. E sabato scorso, oltre a essere stato uno dei pochi a salvarsi dalla generale debacle della squadra giallorossa, ci ha messo anche la faccia parlando da vero leader al termine dell’incontro.
Le dichiarazioni del dopopartita
“Adesso – ha dichiarato ai microfoni di Ottochannel – c’è la pausa e sarà utile per recuperare le energie fisiche e mentali. Mancano ancora nove partite, quindi abbiamo ancora tutto il tempo per rimetterci in carreggiata. Nello spogliatoio c’è scoramento ma anche tanta voglia di ripartire, mettiamo da parte questo periodo negativo per poi farci trovare pronti al rientro dalla sosta“.
E, pur essendo arrivato da poco e non avendo mai giocato agli ordini di Cristian Bucchi in precedenza, non ha esitato a spezzare una lancia a favore del tecnico, duramente contestato dalla tifoseria al termine della partita: “Il mister c’entra poco o niente. Siamo noi che andiamo in campo. Se avessimo un quarto della grinta che lui mette in campo durante la settimana staremmo più in alto in classifica. Insomma, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità lasciando fuori il mister“.
La strada da seguire
Parole chiare che indicano la strada che il Benevento deve seguire per ripartire, dopo le tre sconfitte consecutive rimediate contro Livorno, Cremonese e Spezia. Il momento è sicuramente difficile ma non tutto è perduto a patto che ognuno – come ha spiegato Caldirola – si assuma le proprie responsabilità, perchè Bucchi sicuramente avrà le sue colpe ma anche i calciatori non sempre hanno tirato fuori la grinta necessaria per affrontare al meglio le insidie che questo anomalo campionato di Serie B riserva ad ogni partita.