Alberto Brignoli e quel ricordo da conservare gelosamente sotto teca

I ricordi – diceva spesso Indro Montanelli – vanno messi sotto teca, appesi a una parete e guardati. E i tifosi del Benevento quel gol di testa al Milan in pieno recupero, la rete dello storico primo punto in Serie A della squadra sannita non la dimenticheranno mai.

Nemmeno lui, il protagonista, che a un anno di distanza da quel memorabile 3 dicembre 2017, ha voluto celebrare quel magico evento su Instagram : “Forse il mio gol non sarà stato il più bello o il più importante, ma di sicuro è entrato in maniera devastante nelle giornate di tutti noi. Quel giorno c’era chi piangeva di gioia, chi aveva gli occhi increduli, chi si guardava intorno per capire se tutto fosse vero. Chi si arrabbiava, chi chiamava l’amico per prenderlo in giro, o chi semplicemente si godeva il momento. Questo momento sarà per sempre mio, sarà per sempre nostro”.

La panchina

Alberto Brignoli, 27 anni, ora difende la porta del Palermo. Dopo quella prodezza, che lo ha consegnato per sempre alla storia assieme a Michelangelo Rampulla e Massimo Taibi (gli unici portieri che prima di lui avevano messo a segno una rete in Serie A), anche a causa dell’obbligo di riscatto in caso di salvezza dei sanniti e almeno 20 presenze in campionato, ha vissuto una curiosa parabola discendente, diventando riserva del nuovo arrivato Christian Puggioni con cui ha però condiviso l’amore per Genova, la città della fidanzata Camilla Banchero, conosciuta quand’era in prestito alla Sampdoria.

L’emozione dell’ex

Nel capoluogo siciliano Brignoli è tornato ad essere titolare inamovibile e, per un curioso gioco del destino, ha sfidato la sua ex squadra proprio alla vigilia del primo anniversario della storica prodezza realizzata contro il Milan. E quella contro il Benevento non poteva essere una partita come le altre perché, nonostante tutto, l’estremo difensore di San Paolo d’Argon nel capoluogo sannita ha lasciato un pezzo di cuore, come ha ricordato anche dopo la partita contro la sua ex squadra: Ero più agitato del solito, provavo una strana sensazione. A Benevento ho trascorso un anno particolare che mi ha lasciato tanto”. E soprattutto lo ha consegnato alla storia grazie a quella prodezza che sicuramente gli riapparirà davanti agli occhi quando sbucherà nuovamente dal sottopassaggio dello stadio Ciro Vigorito in occasione del match di ritorno.

Il flop di Crotone e Verona attenua la delusione

Il quattordicesimo turno del campionato di Serie B, che si chiuderà stasera con il Monday Night tra Foggia e Venezia, ha offerto numerosi spunti di riflessione.

Innanzitutto, ha confermato i segnali di ripresa del Benevento che, dopo la vittoria della scorsa settimana contro il Perugia, è uscito indenne dalla difficile trasferta contro la capolista Palermo e mostrato evidenti segnali di progresso, sia sul piano caratteriale che sotto il profilo squisitamente tecnico.

Un buon viatico, insomma, per una formazione che, di qui al termine del girone d’andata,  dovrà ora affrontare le altre due formazioni retrocesse, Verona e Crotone, oltre che il sorprendente Brescia di Corini e il temibile Cosenza di Braglia.

Il Palermo, a sua volta, ha confermato di essere in questo momento la principale pretendente al ruolo di favorita del campionato, nonostante le vicissitudini societarie e il mistero che avvolge l’addio di Zamparini.

A fallire, invece, l’ennesimo esame di maturità è stata la Salernitana, che è stata battuta da un Cittadella sempre più lanciato nelle prime posizioni della classifica. La squadra di Venturato, nonostante qualche battuta a vuoto, ha sin qui dimostrato di avere tutte le carte in regola per battersi sino alla fine per le posizioni di vertice.

La sorpresa Lecce

Il Pescara, a sua volta, non ha saputo approfittare del mezzo passo falso casalingo del Palermo, soccombendo nella difficile trasferta di Perugia, mentre a fare un deciso passo in avanti in classifica è stato sicuramente il Lecce di Liverani che, violando il campo del Carpi, si è portato al secondo posto, ad una sola lunghezza dal Palermo. I salentini sono, al momento, la vera sorpresa del campionato e sembrano destinati a poter seguire le orme di Spal e Benevento che, due anni fa, conquistarono la promozione in Serie A pur essendo neopromosse.

Un deciso passo in avanti in classifica lo ha, infine, fatto il Brescia del presidente Cellino che,  con il successo casalingo sul Livorno,  ha raggiunto il Benevento al 5° posto in classifica e già pensa a possibili rinforzi sul mercato di gennaio.

Il flop di Crotone e Verona

Da segnalare, infine, l’ennesima sconfitta del Crotone, la quarta nelle ultime cinque partite. La squadra di Oddo è ora sprofondata al 15° posto in classifica. Una situazione assolutamente non preventivabile alla vigilia del campionato, così come non era prevedibile che il Verona, prossimo avversario del Benevento,  a questo punto del campionato si trovasse al 9° posto con ben 7 punti di distacco dalla testa della classifica.

Ed è proprio il confronto con l’opaco avvio di stagione delle altre due squadre retrocesse dalla Serie A a rivalutare l’inizio di stagione del Benevento. Nonostante le battute a vuoto registratesi in questa prima parte del campionato, la squadra di Bucchi occupa attualmente il 5° posto in classifica, a soli 5 punti dalla vetta. E, battendo il Verona nell’incontro in programma domenica prossima al Ciro Vigorito, potrebbe spingere gli scaligeri verso l’inferno (con conseguente esonero del tecnico Fabio Grosso, duramente contestato dalla tifoseria gialloblu).

Insomma, a quattro giornate dal termine del girone d’andata la situazione non è così negativa come poteva apparire all’indomani della rocambolesca rimonta subita a Carpi e il Benevento resta ancora una delle formazioni più accreditate per il salto in Serie A.

Esame di maturità per Benevento e Salernitana

Il turno che si inaugura questa sera allo stadio Renzo Barbera rappresenta un importante banco di prova per le squadre campane impegnate nel campionato di Serie B.

Il Benevento di Cristian Bucchi, in piena emergenza infortuni, affronterà alle ore 21 la capolista Palermo, reduce da 5 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 7 partite. L’obiettivo dei sanniti è quello di proseguire la marcia di avvicinamento al vertice della classifica, mettendosi definitivamente alle spalle il trend negativo delle scorse settimane. Il tecnico Bucchi, dato il ristretto numero di giocatori arruolabili, quasi sicuramente confermerà il 3-5-2 utilizzato sabato scorso nella vittoriosa partita contro il Perugia e l’unica novità in formazione sarà rappresentata dall’inserimento sulla corsia destra del rientrante Maggio, o del giovane Gyamfi, al posto dell’infortunato Improta.

Il tecnico rosanero Roberto Stellone dovrà invece rinunciare, ancora una volta, al difensore Aljaz Struna ma quasi certamente schiererà nell’undici iniziale l’attaccante rumeno George Puscas, che due anni fa contribuì in maniera determinante alla promozione del Benevento in Serie A, e l’altro ex della partita, il portiere Alberto Brignoli, autore lo scorso anno del primo gol in Serie A dei sanniti.

La Salernitana a Cittadella

La Salernitana, che la scorsa settimana ha osservato il turno di riposo, scenderà in campo domani allo stadio Tombolato contro il Cittadella, squadra con cui condivide attualmente il quarto posto in classifica. Nelle precedenti nove sfide la Salernitana ha vinto una sola volta contro i veneti, peraltro in Coppa Italia.

Colatuono è intenzionato a confermare il consueto 3-5-2, nonostante abbia provato più volte in settimana l’utilizzo di un trequartista dietro alle punte.  I dubbi maggiori per il tecnico granata riguardano proprio l’attacco dove, accanto a Bocalon, dovrebbe scendere in campo Djuric. E’ difficile, infatti, ipotizzare l’impiego dal primo minuto di Jallow che, al rientro dall’impegno con la nazionale del Gambia, si è allenato a parte proprio per migliorare una condizione atletica che non è apparsa ottimale negli ultimi tempi.  Nulla da fare invece per Di Gennaro, fermatosi in allenamento per il riacutizzarsi di un problema al tallone.

Lorenzo Montipò sulle orme di Alessio Cragno

La parata decisiva su El Yamiq nel recupero della partita vinta nello scorso weekend dal Benevento contro il Perugia per 2-1 è valsa a Lorenzo Montipò il premio della nuova categoria ‘Extra Time’ del Red Bull B-Best. Si tratta della nuova categoria in cui i lettori possono votare quei giocatori che, nella giornata di Serie B, si sono distinti per gesta di un certo rilievo nei minuti conclusivi di un match del campionato cadetto.

Montipòscrive la Gazzetta dello Sport – non solo è riuscito a evitare la beffa con il suo miracolo su El Yamiq, ma ha permesso anche al suo allenatore Bucchi di dormire sonni tranquilli dopo il k.o. per 3-1 nel recupero in casa dello Spezia”.

La carriera

Il sito della Rosea ripercorre, poi, la carriera dell’estremo difensore del Benevento: “Già annoverato tra i portieri più talentuosi dello scorso campionato di Serie B quando vestiva la maglia del Novara, squadra della sua città e nella quale è cresciuto, il promettente 22enne ormai dal 2014 frequenta le nazionali giovanili azzurre. Dalla trasferta di Carpi del 10 novembre scorso è titolare nel Benevento al posto di Puggioni, e in 3 presenze, nonostante i 6 gol subiti, ha ricevuto apprezzamenti da ogni parte, fino al tuffo decisivo di sabato contro il Perugia grazie al quale ha trionfato nella nuova categoria del Red Bull B-Best“.

Un bella soddisfazione, insomma, per il giovane portiere del Benevento che spera di ripercorrere le orme di Alessio Cragno, che proprio nel capoluogo sannita due anni fa trovò la sua definitiva consacrazione.

 

Palermo nel caos a quarantotto ore dalla sfida con il Benevento

A quarontotto ore dalla sfida del Renzo Barbera contro il Benevento, l’attenzione dei tifosi rosanero è tutta rivolta alle vicende societarie, e soprattutto al rinvio del passaggio delle quote di Maurizio Zamparini agli inglesi. L’ennesimo colpo di scena su cui ha probabilmente pesato anche l’anno di sospensione dall’esercizio delle proprie funzioni inflitto ieri a Giuseppe Sidoti e Giovanni Giammarva dal gip di Caltanissetta. L’accusa è pesante: il giudice Sidoti avrebbe salvato dal fallimento il Palermo Calcio con una sentenza creata ad hoc in cambio di un incarico a un’amica dello stesso giudice. Un fulmine a ciel sereno, scoppiato proprio mentre il presidente Zamparini si trovava a Londra per il closing.

L’ennesimo rinvio

Interpellato da Repubblica, subito dopo l’ennesimo colpo di scena, il patron rosanero non ha nascosto la sua amarezza: “Spero che gli inglesi capiscano, mi auguro di riuscire a chiudere la cessione. Aspetto le verifiche da parte della consob inglese, spero che la campagna mediatica di chi parla di “fallimento pilotato” non sortisca effetto sul closing che ormai è stato praticamente fatto. Mancano le ultime verifiche formali, ma spero che non ci siano sorprese”. Stando a quanto riportato stamani dal Giornale di Sicilia, però, il closing non c’è stato e Zamparini è rientrato in Italia a mani vuote.

Una vicenda, l’ennesima, che rischia di pesare negativamente sull’umore della squadra e della tifoseria, stanca di questi continui colpi di scena. Negli ultimi due anni, infatti, Zamparini ha più volte annunciato improbabili trattative per la cessione del club a investitori stranieri. Clamoroso fu l’accordo raggiunto lo scorso anno con l’ex Iena Paul Baccaglini, che però si dileguò dopo essere stato sconfessato dal fondo Integritas Capital che diceva di rappresentare.

Insomma, a quarantotto ore dal big match con il Benevento, lo sforzo maggiore del tecnico Roberto Stellone è quello di isolare i suoi giocatori dall’ambiente circostante. Impresa di non poco conto, viste le conseguenze che potrebbe comportare la vicenda giudiziaria e il quadro economico che emerge dall’approfondimento pubblicato questo pomeriggio dal Sole 24 Ore.

La svolta tattica di Cristian Bucchi

Il calcio, come amava sottolineare Osvaldo Soriano, ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce. Spesso, infatti, sono i singoli episodi a cambiare le sorti di una partita e sabato scorso di episodi favorevoli il Benevento ne ha avuto ben tre nel giro di pochi minuti: l’errore di Federico Melchiorri che, all’84°, ha sciupato una ghiotta occasione per portare in vantaggio il Perugia; la prodezza balistica di Filippo Bandinelli che al 90° ha sbloccato il risultato e, infine, il miracoloso salvataggio di Lorenzo Montipò sul tiro El Yamiq al 93°.

Grazie a questi tre episodi si è passati da una possibile drammatica sconfitta a una vittoria dal sapore liberatorio, il cui senso è racchiuso tutto nell’insolita esultanza del tecnico Cristian Bucchi dopo il gol di Bandinelli.

Sicuramente la partita con il Perugia non ha cancellato tutti i limiti emersi in questa prima fase della stagione ma è sicuramente un deciso passo in avanti e rappresenta un ottimo viatico in vista dell’insidiosa trasferta di venerdì a Palermo, anche perchè Bucchi, a causa delle numerose assenze, ha dovuto fare di necessità virtù e adottare uno schema (il 3-5-2) che sin qui aveva utilizzato solo nella trasferta di Carpi.

Squadra più compatta

Una scelta tattica che in definitiva si è dimostrata particolarmente efficace, perchè il Benevento sin dalle prime battute ha dato la sensazione di essere finalmente squadra.

Molto più corta e compatta che in passato, la Strega ha quasi sempre  controllato le iniziative del Perugia adottando un pressing più asfissiante del solito ed è riuscita soprattutto a neutralizzare l’arma migliore dei Grifoni: l’inserimento tra le linee del talentuoso Alessandro Verre, la cui pericolosità si è vista in occasione del gol, quando ha approfittato dello spazio venutosi a creare a seguito della caduta di Volta e del posizionamento sbagliato di Billong per mettere a segno una bellissima rete.

La rete di Verre

La compattezza dei giallorossi è risultata evidente anche in fase offensiva, come si può notare nella seconda foto. Sono infatti ben cinque i calciatori del Benevento presenti nell’area avversaria quando Bandinelli ha calciato dal limite.

La rete di Bandinelli

Il nuovo assetto tattico adottato da Bucchi ha inoltre consentito di sfruttare al meglio le fasce laterali con gli impetuosi inserimenti di Letizia e Improta e di sgravare Coda dal peso di dover sostenere da solo il peso dell’attacco.

E’ risultato, infine, positivo anche l’utilizzo di Di Chiara come centrale difensivo perchè l’ex calciatore del Perugia ha dato un importante apporto in fase di prima impostazione e consentito quindi di sopperire ad una lacuna che nelle precedenti partite aveva spesso imposto degli sterili rilanci in profondità del portiere.

Segnali incoraggianti, dunque, da cui il tecnico del Benevento può ripartire in vista della delicata sfida di venerdì con il Palermo.