Palermo nel caos a quarantotto ore dalla sfida con il Benevento

A quarontotto ore dalla sfida del Renzo Barbera contro il Benevento, l’attenzione dei tifosi rosanero è tutta rivolta alle vicende societarie, e soprattutto al rinvio del passaggio delle quote di Maurizio Zamparini agli inglesi. L’ennesimo colpo di scena su cui ha probabilmente pesato anche l’anno di sospensione dall’esercizio delle proprie funzioni inflitto ieri a Giuseppe Sidoti e Giovanni Giammarva dal gip di Caltanissetta. L’accusa è pesante: il giudice Sidoti avrebbe salvato dal fallimento il Palermo Calcio con una sentenza creata ad hoc in cambio di un incarico a un’amica dello stesso giudice. Un fulmine a ciel sereno, scoppiato proprio mentre il presidente Zamparini si trovava a Londra per il closing.

L’ennesimo rinvio

Interpellato da Repubblica, subito dopo l’ennesimo colpo di scena, il patron rosanero non ha nascosto la sua amarezza: “Spero che gli inglesi capiscano, mi auguro di riuscire a chiudere la cessione. Aspetto le verifiche da parte della consob inglese, spero che la campagna mediatica di chi parla di “fallimento pilotato” non sortisca effetto sul closing che ormai è stato praticamente fatto. Mancano le ultime verifiche formali, ma spero che non ci siano sorprese”. Stando a quanto riportato stamani dal Giornale di Sicilia, però, il closing non c’è stato e Zamparini è rientrato in Italia a mani vuote.

Una vicenda, l’ennesima, che rischia di pesare negativamente sull’umore della squadra e della tifoseria, stanca di questi continui colpi di scena. Negli ultimi due anni, infatti, Zamparini ha più volte annunciato improbabili trattative per la cessione del club a investitori stranieri. Clamoroso fu l’accordo raggiunto lo scorso anno con l’ex Iena Paul Baccaglini, che però si dileguò dopo essere stato sconfessato dal fondo Integritas Capital che diceva di rappresentare.

Insomma, a quarantotto ore dal big match con il Benevento, lo sforzo maggiore del tecnico Roberto Stellone è quello di isolare i suoi giocatori dall’ambiente circostante. Impresa di non poco conto, viste le conseguenze che potrebbe comportare la vicenda giudiziaria e il quadro economico che emerge dall’approfondimento pubblicato questo pomeriggio dal Sole 24 Ore.

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