Prove tecniche di fuga per il Benevento targato Pippo Inzaghi

Le parole del tecnico del Crotone, Giovanni Stroppa, alla Gazzetta dello Sport (“Se il Benevento fa uno scatto in classifica, non sarà più ripreso“) sicuramente sono un tantino esagerate poichè siamo ad appena un terzo del campionato, ma è indubbio che un eventuale successo della Strega nello scontro diretto in programma sabato prossimo al Ciro Vigorito spingerebbe i pitagorici a ben 7 punti di distanza.

Un vantaggio di non poco conto rispetto ad una formazione che va ricordato, dopo il ritorno di Stroppa in panchina, nel girone di ritorno dello scorso campionato ha totalizzato 6 punti in meno del Lecce, 5 in meno del Brescia e solo 1 punto in meno del Benevento, mentre nell’attuale campionato ha realizzato lo score migliore della serie cadetta dopo la Strega. Numeri che al momento fanno del Crotone la principale antagonista dei sanniti nella corsa alla Serie A diretta.

Insomma, la sfida di sabato con i calabresi riveste notevole importanza nel cammino della Strega e il tecnico giallorosso, Pippo Inzaghi, ne è ben consapevole. Approfittando della sosta e del fatto che il Benevento non aveva calciatori impegnati con le nazionali, Super Pippo ha quindi dedicato particolare attenzione allo studio degli avversari e alle mosse necessarie per mantenere quella solidità difensiva che finora è stata il punto di forza della sua squadra.

Difficilmente, quindi, modificherà il collaudato 4-4-2 adottato sinora, anche se nei giorni scorsi ha provato nuovamente il 4-3-2-1 di ancelottiana memoria. Di sicuro, però, adotterà dei correttivi per neutralizzare gli inserimenti delle mezzali del Crotone Crociata e Zanellato (3 gol il primo e 1 gol il secondo). Due centrocampisti in grado di inserirsi, tirare dalla lunga distanza e sfruttare al meglio le seconde palle create dall’ariete Simy (autore di 8 reti).

Basta guardare la heatmap dei due centrocampisti per comprendere la pericolosità dei loro movimenti.

La heatmap di Giovanni Crociata

 

 

La heatmap di Niccolà Zanellato

Allo stesso modo occorrerà tener conto dei movimenti dello stesso Simy, che tende spesso ad allargarsi sulla sinistra per favorire gli inserimenti dei centrocampisti, dell’altro attaccante Junior Messias o dell’esterno Mustacchio.

La heatmap di Simy
La heatmap di Junior Messias

Insomma, il compito più delicato toccherà probabilmente a Tello e Kragl che, oltre a presidiare le fasce per limitare la spinta che solitamente offrono gli esterni nel 3-5-2, dovranno prestare particolare attenzione anche agli inserimenti delle mezzali avversarie.

Di sicuro sarà un grosso vantaggio per il Benevento l’assenza dell’infortunato Benali che andrà comunque a compensare l’altrettanto pesante assenza di Caldirola tra le file giallorosse. Assenza che, va ricordato, si aggiunge a quella ormai di lungo corso di Volta. In compenso il tecnico giallorosso potrà contare al centro della difesa sul ritrovato Tuia che, partita dopo partita, sta diventando una colonna portante della difesa.

Il match con il Crotone sarà dunque un importante banco di prova per la squadra giallorossa che, è bene ricordarlo, negli scontri diretti ha sempre offerto prestazioni eccellenti. L’occasione è troppo ghiotta per non approfittarne e lanciare un ulteriore segnale al campionato.

Vigorito e il cruccio della cessione di Iemmello al Perugia

La cessione di Pietro Iemmello al Perugia è probabilmente l’unico cruccio del presidente Oreste Vigorito in una stagione fin qui ricca di soddisfazioni. Dal primato solitario in classifica agli elogi riservati alla società giallorossa dai vertici di Federcalcio e Lega B, dalle maggiori attenzioni dei media nazionali nei confronti della Strega ai record fin qui inanellati dai suoi ragazzi: cosa poteva chiedere di più il patron sannita in questo inizio di stagione?

Eppure, come ha confessato nell’intervista rilasciata oggi a Luigi Trusio del quotidiano Il Mattino, vedere l’attaccante originario di Catanzaro in testa alla classifica dei marcatori della cadetteria riapre una vecchia ferita:

Che effetto mi fa Iemmello capocannoniere? Mi fa capire che non tutti abbiamo la capacità di razionalizzare certe cose. Io ero per la conferma. Darlo in prestito è stato un sacrificio professionale per rispetto a una piazza che si sentiva offesa dal ragazzo. Offesa che io avrei cancellato, perché non riesco a provare rancore verso nessuno“.

Ma Vigorito, è cosa nota, non ha peli sulla lingua e, pur sapendo che il suo pensiero non sarà condiviso da tanti tifosi giallorossi, spiega a chiare lettere perchè è stato un errore cedere l’attaccante calabrese:

C’è una valutazione importante che non bisogna dimenticare: Iemmello è un patrimonio del Benevento, è costato 7 milioni di euro e distruggere un calciatore come lui significa danneggiare il Benevento sia da un punto di vista tecnico che economico. La città deve riflettere su quest’aspetto, perché non è possibile gestire società a questo livello seguendo dei meccanismi che non appartengono più a questo calcio“.

E infine, commentando la vicenda dell’ammutinamento dei calciatori del Napoli, conferma la sua lungimirante visione calcistica:

Un fatto di questa portata rischia di avere effetti sul calcio come la sentenza Bosman, perché oggi il rapporto contrattuale tra il club e i calciatori è al 99% in favore di questi ultimi. L’unico deterrente che aveva in mano un presidente era proprio quello di minacciare i ritiri, pratica che peraltro nemmeno condivido, ma se veniamo spogliati anche di questa prerogativa tanto vale sostituirci con delle slot machine, dove chiunque è libero di giocare, prendere i soldi e andarsene come se niente fosse“.

Il gol più importante l’ha messo a segno il presidente Oreste Vigorito

Il gol più importante, anche se meno celebrato, della scorsa settimana l’ha messo a segno il presidente Oreste Vigorito. Benevento ha, infatti, ospitato per la prima volta il Consiglio direttivo di Lega B. Un appuntamento di particolare importanza anche perchè alla riunione del massimo organismo della serie cadetta ha partecipato anche il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, sceso nel Sannio per assistere al match della Nazionale femminile.

Particolarmente significative sono state le parole di apprezzamento nei confronti del Benevento e del suo patron espresse sia da Gravina che dal presidente della Lega B Mauro Balata.

Quest’ultimo ha, infatti, dichiarato: “Quest’oggi ho avuto modo di visitare le strutture utilizzate dal Benevento, accompagnato da Vigorito, e devo dire che qui c’è un progetto calcio importantissimo. Il presidente Vigorito è un illuminato, già proiettato nel futuro“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina: “Benevento è una piazza di grande riferimento per la lungimiranza di una classe dirigente che ha sempre mostrato un grande attaccamento al territorio. Devo dire che è un punto importante del nostro calcio. Conosco da tanti anni Oreste Vigorito, con il quale ho condiviso una progettualità che parte dai tempi della Lega Pro. Sono molto contento per i progressi che ha ottenuto negli anni, anche se un po’ meno per i sacrifici che è costretto a sostenere. Noi come istituzioni abbiamo il grande dovere di tutelare questa classe dirigente che, a volte, teniamo poco in considerazione“.

Un passaggio, quest’ultimo, non casuale perchè dimostra la piena conoscenza delle vicissitudini affrontate dal massimo dirigente della Strega che, non a caso, nell’esternare la sua soddisfazione per l’importantissimo risultato politico conseguito ha anche auspicato un maggiore aiuto da parte di tutti gli attori territoriali: “Aver portato il direttivo e il presidente federale in questa città in occasione anche dell’impegno della nazionale femminile è il segno evidente che questa città si sta facendo apprezzare ovunque. Già in passato ci hanno dedicato una copertina della rivista della B in qualità di società modello. Tutto ciò ci lusinga e ci sprona a perseguire su questa strada che da 13, 14 anni sta provando a far accendere i riflettori su una città, su una squadra, il Benevento, che con l’ausilio di tutti, può arrivare lontano“.

Il Benevento, ad appena quattro anni dal suo ingresso ufficiale nel calcio che conta, è quindi già divenuto un’importante punto di riferimento per il movimento calcistico italiano e soprattutto un modello da imitare per tante società calcistiche, soprattutto meridionali, come attestato dalle parole di Gravina e Balata. Un risultaro di non poco conto per una provincia che – è bene ricordarlo – ha uno dei redditi pro capite più bassi a livello nazionale.

Un vero e proprio miracolo calcistico, dunque, che va ascritto alle indiscutibili capacità imprenditoriali del presidente Oreste Vigorito e che molti versi vale ancor di più del gol del pareggio messo a segno da Massimo Coda a Castellamare di Stabia, che pure ha consentito al Benevento di consolidare il primato solitario in classifica.

Tutti pazzi per il Benevento: Corriere dello Sport e Tuttosport celebrano il primato della Strega

I numeri non sbagliano mai e quelli della Strega fanno stropicciare gli occhi, non solo ai tifosi beneventani, increduli. La capolista sannita viaggia a ritmi inimmaginabili e solo poche volte fatti registrare da quando sono stati introdotti i play off, stagione 2004-2005. Staccate di 6 punti le attuali terze in classifica (Crotone, Chievo, Pordenone e Salernitana), Inzaghi ha anche messo tra sé e il Perugia di Oddo, al 2º posto, peraltro, già incontrato e battuto, ben 5 lunghezze di distacco, un margine di sicurezza assoluto non solo in vista dello spigoloso derby in arrivo con la Juve Stabia al “Menti”. Anche per lo scontro diretto con il Crotone in programma subito dopo la sosta, opportunità per ridimensionare un’altra attrezzata antagonista per la promozione diretta, tra l’altro rivale di sempre“.

A scriverlo oggi sul Corriere dello Sport è Tullio Calzone, che aggiunge:

Non ha il miglior attacco, ma la difesa della Strega è di gran lunga la migliore del torneo cadetto ed anche in A nessuno può vantare solo 7 reti subite. Ed in serie C troviamo solo il Monza, il Renate e il Vicenza che, però, 7 gol li hanno incassati in 13 partite. La difesa dei sanniti è l’unica della categoria non ancora arrivata in doppia cifra, le inseguitrici sono quasi tutte allineate a quota 12. Per Montipò e compagni contro l’Empoli è arrivata già la 7ª clean sheet. Un primato in classifica basato, dunque, sulla solidità difensiva che si evidenzia anche nel minimo numero sia di tiri in porta (37) che di tiri totali (72) subiti. Sono tutte positive, chiaramente, le altre statistiche dei giallorossi. Fanno eccezione soltanto i fuorigioco e i corner subiti che, invece, vedono il Benevento nelle ultime posizioni con Coda e compagni tra gli attaccanti cadetti più volte caduti in offside e con Caldirola e soci che spesso e volentieri si rifugiano in corner“.

Fari puntati sul Benevento anche da parte di Tuttosport. Scrive Gianni De Blasio:

Dove osano solo i forti: dopo soli 11 turni 5 punti più della seconda e 6 dalla quaterna delle terze. Non è un dominio assoluto, ma la leadership del Benevento comincia a preoccupare le antagoniste. Il campionato si avvicina al giro di boa e la truppa di Inzaghi ha già messo in chiaro le proprie intenzioni: i giallorossi si librano lì in alto, dove mai erano arrivati nei tre campionati di Serie B, ivi incluso l’attuale, in posizione di comando assoluto, costringendo le altre del lotto delle pretendenti a leggere la targa. La prima avventura, quella del 2016-17, registrò una partenza sprint, ma la formazione di Marco Baroni si ritrovò davanti un sorprendente Cittadella in versione lepre. Lo scorso anno, l’avvio fu claudicante, pari interno contro il Lecce, poi il turno di riposo. Insomma, la vetta è stata sempre un miraggio. Ma, ora, gli orchestrali di Super Pippo suonano ben altra musica. E, pur dopo la prova assolutamente stonata di Pescara, hanno ritrovato lo spartito e gli accordi giusti contro due dirette pretendenti alla promozione, Cremonese prima ed Empoli poi, rendendo sorprendentemente agevoli le due vittorie“.

Il quotidiano sportivo torinese si sofferma, infine, sulla solidità difensiva e sui goleador:

Il primato del Benevento fa perno soprattutto sulla difesa, appena 7 i gol al passivo, la migliore fra quelle che lo braccano ha incassate 5 reti in più. E dire che senza la “vacanza” di Pescara, sarebbero soltanto 3. In compenso i giallorossi sono un’autentica cooperativa in fatto di marcature all’attivo: le 15 segnate in tabellino sono frutto di un’autorete, oltre a 10 giocatori giallorossi. Una sarabanda assoluta di goleador, che vede primeggiare Kragl con 3 reti, seguito da Coda e Armenteros con una doppietta, quindi con un gol Sau, Insigne, Maggio, Tuia, Viola, Tello e Improta. Mancano all’appello gli attaccanti, il cui bilancio non è, almeno al momento, da top player“.

Inzaghi si traveste da pompiere: “La strada è ancora lunga, Juve Stabia da non sottovalutare”

Il Pippo Inzaghi apparso ieri sera al cospetto dei giornalisti, dopo la netta vittoria conseguita contro l’Empoli del predecessore Cristian Bucchi, non sembrava affatto il tecnico di una formazione che aveva appena staccato di 6 punti la terza in classifica quanto piuttosto un pompiere intento a spegnere sul nascere possibili eccessi di entusiasmo.

La strada è ancora lunga e occorre tenere alta l’attenzione perchè la partita di Pescara dimostra che se molliamo un pò diventiamo una squadra normale” ha spiegato un Super Pippo piuttosto misurato e già proiettato al derby contro la Juve Stabia in programma sabato prossimo al Menti : “Non possiamo permetterci di prendere sottogamba nessuno. Contro la capolista chiunque vorrà triplicare le forze, poi dovremo abituarci al sintetico: non sarà facile. Lavoriamo sodo questi giorni, poi staccheremo un po’ la spina“.

Insomma, piedi ben saldi a terra ma anche consapevolezza delle potenzialità del suo Benevento che, dopo l’inatteso scivolone di Pescara, ha annichilito nel giro di pochi giorni prima la Cremonese e poi l’Empoli: “Siamo stati sempre in totale controllo. La squadra non mi meraviglia più: è questa la mentalità giusta. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo c’è da dire che abbiamo sprecato un paio di occasioni per portarci sul 3-0 ed evitare che un’eventuale palla sporca potesse eventualmente riaprire una partita ormai chiusa“.

Eppure, all’inizio della stagione erano in molti a pensare il 4-2-4 mascherato da 4-4-2 potesse essere troppo sbilanciato in avanti e l’eliminazione in Tim Cup contro il Monza aveva fatto affiorare le prime perplessità, anche perchè seguita dall’altrettanto preoccupante esibizione amichevole di Vasto. Poi, però, sin dall’esordio stagionale di Pisa, si è capito che il tecnico giallorosso aveva decisamente virato verso un approccio più pragmatico e votato al risultato.

Del resto che Inzaghi debba essere annoverato tra gli allenatori risultatisti piuttosto che tra quelli giochisti, tanto per restare nell’ambito del dibattito avviato lo scorso inverno da Daniele Adani, lo si è capito anche da quanto dichiarato recentemente al Guerin Sportivo: “Quale allenatore non vorrebbe perseguire una mentalità offensiva? Occore, però, tener presente che esistono varie strade percorribili. In Serie B puoi perdere contro chiunque se non sei organizzato e soprattutto non bisogna mai commettere l’errore di illudersi. Bisogna essere ambiziosi senza essere presuntuosi“.

Insomma, piedi ben saldi a terra e occhio agli avversari perchè il campionato è lungo e le insidie sono sempre dietro l’angolo. Parola di Super Pippo.

Dopo la rovinosa caduta di Pescara, Super Pippo pensa a una variante tattica

Domani sera al Vigorito arriva la Cremonese dell’ex tecnico del Benevento Marco Baroni, reduce dal pareggio interno con il Frosinone. Il Benevento, invece, arriva dalla sonora sconfitta di Pescara, la prima della stagione, sfida nella quale ha subito ben 4 reti. Una batosta che rischia di lasciare il segno, anche perchè nelle precedenti 8 partite la squadra di Inzaghi di reti ne aveva subito solo 3 (risultando la miglior difesa del campionato cadetto).

Inoltre, va anche ricordato che il Benevento per la prima volta in stagione si è trovato in svantaggio e questa situazione ha indotto il tecnico piacentino a cambiare per la prima volta modulo a partita in corso, passando da un 4-4-2 ultra offensivo (vista la presenza sugli esterni degli attaccanti Insigne e Improta) a un inedito 4-3-1-2 con Vokic alle spalle delle punte. Del resto, lo stesso Super Pippo aveva più volte ribadito che, stante i risultati ottenuti, non aveva ritenuto opportuno cambiare un modulo che aveva assicurato equilibrio e solidità difensiva.

Ragionamento che in fondo non faceva una grinza ma che, alla luce del brutto tonfo di Pescara e della prolungata sterilità degli attaccanti, potrebbe ora essere rivisto. Inzaghi in queste ore sta infatti riflettendo sull’opportunità di apportare qualche variante, magari anche a partita in corsa, vista la possibilità di schierare contemporaneamente a centrocampo giocatori del calibro di Viola, Schiattarella e Hetemaj (un pacchetto centrale da Serie A, insomma) e avanzare quindi Insigne alle spalle degli attaccanti o, in alternativa, utilizzare Vokic nel ruolo di trequartista.

A tal proposito va osservato che attualmente sono ben 8 le formazioni del campionato cadetto che utilizzano il 4-3-1-2 come schema di base, e cioè: Chievo Verona, Empoli, Perugia, Ascoli, Cittadella, Entella, Venezia e Pordenone. Si tratta in pratica del modulo tattico più utilizzato in Serie B. L’altro assetto molto in voga è il 3-5-2 utilizzato da Crotone, Cremonese, Salernitana e Pisa. Uno schieramento che, stando sempre a quanto dichiarato da Super Pippo, potrebbe tranquillamente essere utilizzato anche dalla Strega, avendo in rosa esterni difensivi in grado di coprire l’intera fascia (Maggio e Letizia). L’unica controindicazione, in questo caso, sarebbe al momento rappresentata dalle non perfette condizioni fisiche di Antei e dall’indisponibilità dell’infortunato Volta.

Ecco perchè in queste ore il tecnico giallorosso, nonostante il rientro di Tello (che, come detto, schierato sull’esterno garantisce maggiore equilibrio difensivo rispetto al più offensivo Improta) sta dunque riflettendo sulla possibilità di adottare sin dall’inizio il 4-3-1-2, o quanto meno di cambiare assetto a partita in corsa.

La forza della Cremonese è soprattutto sulle corsie esterne, dove Mogos e Migliore accompagnano l’azione offensiva trasformandosi in veri e propri attaccanti aggiunti. Un 4-4-2 con esterni di centrocampo più difensivi consetirebbe, quindi, di presidiare meglio le corsie esterne.

Di contro, però, il punto debole dei grigiorossi è rappresentato dal trio di centrali difensivi (Caracciolo, Bianchetti e Ravanelli o l’anziano Claiton) che vanno spesso in difficoltà quando vengono affrontati con scambi stretti in velocità. Di qui la tentazione di schierare Insigne alle spalle di Coda e Sau, optando per un 4-3-1-2 che, tra l’altro, eviterebbe anche l’inferiorità numerica in mezzo al campo.

Insomma, un dubbio che probabilmente Inzaghi scioglierà solo all’ultimo momento, anche alla luce della condizione fisica dei singoli, perchè – come ha dichiarato di recente al Guerin Sportivole delusioni ti aiutano a resettare e a capire dagli errori. Tutto serve per migliorare“. Anche le sconfitte sonore, come quella rimediata sabato scorso a Pescara.