Con Barba il diesse Foggia punta a bissare il colpaccio messo a segno un anno fa con Caldirola

Viste le difficoltà per arrivare ad Alin Tosca e l’impellente necessità di mettere subito a disposizione del tecnico Inzaghi un altro difensore, il direttore sportivo del Benevento Pasquale Foggia ha dunque virato su Federico Barba, difensore centrare di piede sinistro di proprietà del Chievo che, in questa stagione, ha giocato in Liga nel Valladolid.

Come ha scritto ieri sera il sito Ottopagine,

“il diesse Pasquale Foggia, dopo aver raggiunto nei giorni scorsi l’accordo col calciatore, ha infatti anche definito gli ultimi dettagli col Chievo Verona “.

L’ufficializzazione dell’acquisto è atteso in giornata, dopo le visite mediche di rito e la successiva firma del contratto.

Alto e prestante (188 cm x 77 kg), ma comunque in grado di non perdere sullo scatto breve e quindi capace di coprire immediatamente la profondità, Barba è soprattutto un giocatore molto duttile, un vero e proprio jolly difensivo. Come scrisse tempo fa il Napolista (il calciatore all’epoca era seguito dal Napoli):

“in una linea a quattro, Federico ricopre tutti i ruoli: quello naturale di centrale, ma anche entrambe le fasce come terzino. L’utilizzo a destra è un retaggio della sua carriera giovanile: Stramaccioni, per sostituire il titolare Sabelli, scelse proprio Barba nel ruolo di esterno difensivo destro”.

Chi lo conosce alla perfezione è il tattico di Inzaghi Simone Bonomi, che lo ha avuto alle sue dipendenze quando lavorava con Maurizio Sarri all’Empoli.

Al pari di Luca Caldirola e di Luca Antei, Barba ha vestito anche la maglia dell’Under 21 (oltre a quella dell’Under 19) prendendo parte all’Europeo disputatosi nel 2015 nella Repubblica Ceca. Ma c’è un ulteriore filo, molto beneaugurante, che lega il nuovo difensore della Strega al forte centrale di Desio: come Caldirola, infatti, anche Barba ha maturato varie esperienze all’estero (con lo Stoccarda in Bundesliga e con lo Sporting Gijon e il Real Vallolid nella Liga) ed è particolarmente desideroso di tornare a essere protagonista in patria.

Dettagli che, dunque, già fanno sognare i tifosi del Benevento, desiderosi di vederlo all’opera già nella difficile trasferta di sabato prossimo a Cittadella. Come dimenticare, infatti, il grandissimo impatto che ebbe lo scorso anno Caldirola all’esordio di Salerno, quando Bucchi lo mandò subito in campo nonostante la lunga assenza dai campi di gioco?

Il Benevento frena la corsa, ma conferma le certezze dell’andata

Ci sono due aspetti che, dopo la non eccellente prestazione di ieri contro il Pisa, inducono all’ottimismo: la determinazione con cui è stato condotto l’assedio finale e il sano pragmatismo di capitan Cristian Maggio che, al termine della partita, ai microfoni di DAZN ha dichiarato: “Si tratta di un punto guadagnato“.

Certo, non è stato il Benevento che, prima della sosta, aveva inanellato 7 vittorie consecutive, ma neanche quello che a Pescara in pratica non era proprio sceso in campo. Questa squadra, grazie al certosino lavoro mentale di mister Inzaghi e all’accresciuta autostima dei calciatori, è ora in grado di reagire anche quando, come ieri, nel primo tempo è sembrata lontana parente della corazzata che ha invece stradominato il giorne d’andata.

In pratica, è conscia dell’importanza del vantaggio fin qui accumulato ma, nello stesso tempo, è anche consapevole che il girone di ritorno non sarà certo una passegggiata. La saggezza di capitan Maggio ne è la riprova. Del resto, proprio Superbike nei mesi scorsi aveva candidamente ammesso che lo scorso anno non immaginava che il campionato cadetto fosse così diverso e difficile rispetto alla Serie A.

Nella gara interna con il Pisa è anche emersa l’importanza del colpo in extremis messo a segno nell’ultimo mercato estivo dal diesse Pasquale Foggia, ovvero quello di Pierparim Hetemaj. Un calciatore che, buttato subito nella mischia, ha dato al Benevento quell’equilibrio che era mancato lo scorso anno e, a tratti, anche nelle prime uscite stagionali. Ieri la sua assenza ha pesato moltissimo e, oltre ai compagni di reparto, se ne sono accorti anche i difensori, a cui è mancato il consueto sostegno  del finnico-kossovaro.

Un’ultima nota va, infine, riservata a Massimo Coda. Anche ieri l’attaccante di Cava dei Tirreni, al di là del gol segnato e di quello divorato, ha stretto i denti e offerto il consueto apporto in termini di generosità. Le questioni relative al suo futuro sono rimaste negli spogliatoi, a conferma della sua indiscutibile serietà. Inzaghi, per far spazio al nuovo acquisto Gabriele Moncini, ha tolto Sau (il migliore in assoluto) e tenuto in campo Coda che pure, al pari del fromboliere sardo, aveva speso tantissimo sul piano fisico. Per Super Pippo l’Ispanico resta un punto fermo sino al termine della stagione.

Ora il Benevento dovrà affrontare la difficile trasferta di Cittadella. Partita tutt’altro che facile perchè la squadra di Venturato attua un pressing asfissiante sui portatori di palla simile per intensità a quello attuato ieri dagli uomini di D’Angelo. Non a caso ci troviamo al cospetto di due tra le formazioni che commettono il maggior numero di falli in Serie B (Davide Diaw del Cittadella guida la classifica stilata dalla Lega con 61 falli commessi).

Sicuramente, però, sarà un Benevento meno imballato rispetto a quello visto contro il Pisa (soprattutto nel primo tempo) perchè, nel frattempo, saranno in parte scemati gli effetti del richiamo di preparazione fatto nel mini ritiro del Mancini Park Hotel. Non va dimenticato, infatti, che la preparazione è stata programmata per avere la migliore condizione atletica in primavera, nel momento in cui generalmente si decidono i campionati. L’anomalia, quindi, è rappresentata dal fatto che la Strega in classifica è molto più avanti di quanto si potesse prevedere in estate. Ragion per cui, al di là della momentanea frenata di ieri, tutto lascia presagire che questa squadra ha tutte le carte in regola per condurre in porto una stagione da favola.

L’affaire Coda e la necessità di evitare un clima ostile nei confronti del calciatore

E’ inutile girarci attorno, l’attenzione dei tifosi negli ultimi giorni è quasi tutta rivolta all’affaire Coda. Com’è noto, il vicecapocannoniere dello scorso campionato di Serie B ha il contratto in scadenza il 30 giugno e dal prossimo mese può accordarsi con un’altra squadra.

Il Benevento ha inizialmente proposto un biennale, poi trasformato in triennale, alle stesse cifre di quando fu acquistato dalla Salernitana per la Serie A. Allora di anni ne aveva 28, ora ne ha 31. Il procuratore del calciatore, Beppe Galli, ha però più volte ribadito  che la proposta formulatagli dalla società giallorossa non soddisfa le attese. Il “matimonio” non si è dunque celebrato e il Benevento, all’apertura del mercato, si è cautelato mettendo a segno il colpaccio Gabriele Moncini.

Un acquisto che, al momento, non prelude però a una cessione dell’attaccante – come ha più volte ribadito il diesse Foggia – ma che semplicemente contribuisce a rafforzare il reparto offensivo anche in ottica futura (Moncini, 24 anni, è infatti uno degli attaccanti più promettenti tra le nuove leve del calcio italiano). In pratica un investimento, come lo fu Lorenzo Montipò (che di Moncini, va ricordato, è stato compagno d’avventura nell’ultimo europeo Under 21).

Le dichiarazioni di Foggia non sono, però, bastate a evitare una ridda di voci su una possibile cessione dell’attaccante in questa finestra di mercato. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda un imminente assalto da parte del Frosinone, mentre in precedenza si era parlato di un forte interessamento del Monza di Berlusconi e Galliani. Voci che, unite all’eccessivo protagonismo mediatico del procuratore Beppe Galli, hanno finito per creare qualche malumore in una parte della tifoseria sannita.

Domenica prossima, però, riparte il campionato e ci sarà bisogno del massimo apporto da parte di tutti per continuare un cammino che, al termine della stagione, potrebbe diventare storico. Anche di quello di Massimo Coda che, pur segnando poco, ha dato un apporto importantissimo in termini di sacrificio  per la squadra.

Quel sacrificio che, come ama spesso ricordare il tecnico Inzaghi, ha consentito al Benevento di essere quasi imperforabile sul piano  difensivo. Non a caso, assieme a Letizia e Viola, Coda è tra i calciatori finora più utilizzati dal tecnico in termini di minutaggio.

A meno di proposte indecenti (per carità, sempre possibili),  l’attaccante ex Salernitana e Parma sarà quindi ancora una pedina fondamentale del Benevento sino al termine della stagione.

Di conseguenza avrà davanti per lo più due possibilità: o firmare subito con una nuova squadra e correre il rischio di offrire più chanche di minutaggio ai compagni di reparto che resteranno a Benevento anche il prossimo anno, oppure spuntare più in là un contratto alle sue condizioni attraverso prestazioni e gol che contribuiscano ad aumentarne l’appettibilità sul mercato.

Nel frattempo, come ha ribadito lo stesso diesse Foggia a Ottochannel 696 Tv, c’è però un rischio che va assolutamente scongiurato, a partire dalla partita di domenica prossima con il Pisa, e cioè quello di creare un clima ostile attorno all’attaccante di Cava dei Tirreni.

La serietà professionale dell’atleta è fuori discussione e le sue aspettative economiche sono assolutamente legittime. Guai, quindi, a fischiare Coda al primo errore perchè un simile atteggiamento finirebbe per minare l’ambiente, danneggiare il Benevento e persino favorire eventuali bizzarre strategie pianificate dal procuratore del calciatore.

Inzaghi al Corsera: “Per evitare cali di tensione appendo i primati da battere nello spogliatoio”

Come farò a evitare che i miei giocatori si distraggano con 15 punti di vantaggio sulla terza in classifica? Con questi”. Apre il telefono, mostra un file, si chiama “Records”: ci sono tutti i primati nella storia della B. “Li stampo e li appendo negli spogliatoi, uno per volta. Dobbiamo batterne quanti più è possibile“.

E’ un Pippo Inzaghi deciso a non mollare di un centimetro quello che emerge dall’intervista concessa oggi all’edizione online del Corriere della Sera. Intervista che parte proprio dall’analisi dei risultati sin qui conseguiti dal Benevento nel corso della stagione:

L’anno dopo Calciopoli, la Juve giocò in serie B con quattro campioni del mondo: Buffon, Del Piero, Camoranesi e Trezeguet, che il titolo l’aveva vinto nel ’98. C’erano anche il Pallone d’oro Nedved, Marchisio, Chiellini. Nelle prime 19 giornate, al netto della penalizzazione, conquistò 44 punti. Il Benevento, che domenica riparte dopo la sosta, ne ha fatti 46: un record. Anche i campani hanno un campione del mondo, però in panchina.

Un Super Pippo deciso a stracciare tutti i record, insomma, ma che nello stesso tempo mostra apertamente anche tutta la sua gratitudine ad una società che lo ha messo nelle migliori condizioni per lavorare:

Questa è una gran bella società, di categoria superiore. Organizzata, seria, con un presidente eccezionale: Vigorito è una specie di papà. E con calciatori forti, ovviamente, perché senza quelli non vai da nessuna parte. Ma la Juve era di un altro pianeta, ci mancherebbe“.

Di seguito il link per leggere l’intervista completa al tecnico giallorosso:

https://www.corriere.it/sport/20_gennaio_14/filippo-inzaghi-io-malato-calcio-ibra-rilancera-milan-mio-fratello-modello-seguire-6e679668-3640-11ea-a772-b07894fd2c68.shtml

Un sogno chiamato Alin Tosca: il Benevento prova a riportarlo in Italia

La notizia l’ha data ieri sera Gianluca Di Marzio nel corso della trasmissione Calciomercato l’originale: il Benevento sta provando a riportare in Italia il difensore rumeno Alin Tosca attualmente in forza al Gaziantep FK, squadra che occupa la quarta posizione in classifica nella Super Lig turca.

Un obiettivo tutt’altro che facile, ma il direttore sportivo del Benevento Pasquale Foggia non demorde, anche perchè il difensore della nazionale rumena conserva un ottimo ricordo della sua precedente esperienza nel Sannio (arrivò a gennaio in prestito dal Betis Siviglia nell’anno della Serie A) e risponde perfettamente all’identikit tracciato oggi dallo stesso diesse giallorosso sul Corriere dello Sport: “L’idea è quella di prendere un giocatore che completi la difesa magari sulla parte sinistra, ma mi piace ragionare in prospettiva, facendo un mercato giusto per il Benevento“.

Tosca sarebbe dunque il primo rinforzo in vista del prossimo anno poichè rappresenta una garanzia assoluta: conosce già la Serie A e ha grande esperienza internazionale (come detto, ha militato nella Liga, lo scorso anno ha vinto il campionato greco nelle fila del Paok Salonicco e vanta 18 presenze nella Nazionale rumena). Nello stesso tempo, però, al pari di Gabriele Moncini rappresenta anche un rinforzo di lusso per questa seconda parte della stagione perchè, oltre a sostituire l’infortunato Antei, all’occorrenza può ricoprire anche il ruolo di laterale sinistro. Dunque, può essere anche una possibile alternativa per far rifiatare Gaetano Letizia.

Come si diceva, però, la strada è tutta in salita poichè il calciatore dovrebbe lasciare una squadra che è attualmente ai vertici del campionato turco per approdare momentaneamente nella seconda divisione italiana. Tosca è uno dei punti forza del Gaziantep FK e si è inserito perfettamente nel nuovo ambiente: “Sono molto felice di quest’esperienza. Finora ho disputato per intero tutte le partite del campionato e il tifo è molto caldo, come del resto lo era anche in Grecia lo scorso anno – ha dichiarato al sito Bolgegundem -. La squadra è forte e ho capito di aver fatto la scelta giusta venendo a giocare qui in Turchia“.

L’esperienza nel Sannio, come si diceva, gli è però rimasta nel cuore e si sa che tra i rumeni e gli italiani esiste una grande affinità basata sulla comune radice linguistica latina: non a caso, ad esempio, quella rumena è la più numerosa comunità straniera presente in Italia.

Ed è proprio su questo legame e sullo splendido rapporto esistente tra il calciatore e il presidente Oreste Vigorito che il diesse Pasquale Foggia sta provando a far leva per mettere a segno quello che indubbiamente sarebbe un vero e proprio colpaccio per la squadra giallorossa alla stregua di quello messo a segno lo scorso gennaio con Luca Caldirola.

Alla scoperta di Gabriele Moncini, il nuovo bomber del Benevento

Inizia oggi l’avventura di Gabriele Moncini con la maglia giallorossa. L’attaccante di Pistoia, che il prossimo 26 aprile compirà 24 anni, com’è noto è stato acquistato a titolo definitivo dalla Spal che, a sua volta, lo aveva tesserato a parametro zero due estati fa dopo il fallimento del Cesena e che, lo scorso mese di gennaio, lo girò in prestito al Cittadella.

E proprio agli ordini di Venturato lo scorso anno Moncini mise a segno 15 reti in 22 partite (tra cui la rete di tacco al Vigorito che tramortì il Benevento nella semifinale playoff). Rientrato alla base la scorsa estate, è stato impiegato poco da mister Semplici, anche perchè chiuso da calciatori del calibro di Petagna, Paloschi e Floccari. Di qui la decisione della Spal di accettare l’allettante offerta avanzata dal direttore sportivo della Strega Pasquale Foggia.

Per comprendere le caratteristiche del neo acquisto del Benevento basta rileggere quanto scrisse lo scorso maggio il sito l’Ultimo Uomo:

Moncini nel Cittadella ha svolto con grande dedizione il compito di schermo di uno dei centrali avversari e si è spesso speso in generosissime rincorse durante la fase di consolidamento del possesso avversario sulla trequarti difensiva del Cittadella. Moncini è migliorato molto anche nel modo con cui riesce ad aiutare la squadra, assecondando la sua naturale propensione a venire incontro al pallone e sfruttare le sue abilità di protezione del pallone per giocare di sponda, spesso sul trequartista Siega, ma anche sulle due mezzali. Il meglio di sé, però, Moncini lo offre nel suo habitat naturale, ovvero l’area di rigore. La punta del Cittadella ha costruito le fortune sue e della sua squadra sulla grande capacità di smarcarsi a pochi metri dalla porta avversaria. Nonostante la statura non eccezionale (1 metro e 83 per 75 kg), il centravanti granata ha il colpo di testa fra le sue qualità migliori. Oltre all’eccezionale tripletta contro il Lecce, Moncini ha segnato di testa anche contro Pescara, Verona e Salernitana, dimostrando una tecnica raffinata nel gioco aereo“.

Secondo Giuseppe Angelini, che lo allenò ai tempi della Primavera del Cesena, Moncini ricorda molto Pippo Inzaghi per il modo di stare in area:

E’ infatti una prima punta, capace di muoversi alle spalle di un compagno“.

Il tecnico Fabrizio Castori, che lo lanciò in Serie B quando allenava la squadra romagnola, in un’intervista rilasciata lo scorso anno allo Spallino spiegò che Moncini:

sente la porta, ha fiuto per il gol ed è un’opportunista d’area di rigore. E’ forte nel gioco aereo, ma è capace di segnare in tanti modi. E’ uno di quei giocatori da battaglia, ha nelle sue corde il combattimento. Non molla mai, sa come pressare i difensori avversari e non si fa alcun problema quando c’è da ripiegare“.

Insomma, un calciatore dalle potenzialità enormi che, grazie ai consigli di Pippo Inzaghi e al lavoro del suo staff, nel Sannio potrebbe trovare la sua definitiva consacrazione.