Alla scoperta di Gabriele Moncini, il nuovo bomber del Benevento

Inizia oggi l’avventura di Gabriele Moncini con la maglia giallorossa. L’attaccante di Pistoia, che il prossimo 26 aprile compirà 24 anni, com’è noto è stato acquistato a titolo definitivo dalla Spal che, a sua volta, lo aveva tesserato a parametro zero due estati fa dopo il fallimento del Cesena e che, lo scorso mese di gennaio, lo girò in prestito al Cittadella.

E proprio agli ordini di Venturato lo scorso anno Moncini mise a segno 15 reti in 22 partite (tra cui la rete di tacco al Vigorito che tramortì il Benevento nella semifinale playoff). Rientrato alla base la scorsa estate, è stato impiegato poco da mister Semplici, anche perchè chiuso da calciatori del calibro di Petagna, Paloschi e Floccari. Di qui la decisione della Spal di accettare l’allettante offerta avanzata dal direttore sportivo della Strega Pasquale Foggia.

Per comprendere le caratteristiche del neo acquisto del Benevento basta rileggere quanto scrisse lo scorso maggio il sito l’Ultimo Uomo:

Moncini nel Cittadella ha svolto con grande dedizione il compito di schermo di uno dei centrali avversari e si è spesso speso in generosissime rincorse durante la fase di consolidamento del possesso avversario sulla trequarti difensiva del Cittadella. Moncini è migliorato molto anche nel modo con cui riesce ad aiutare la squadra, assecondando la sua naturale propensione a venire incontro al pallone e sfruttare le sue abilità di protezione del pallone per giocare di sponda, spesso sul trequartista Siega, ma anche sulle due mezzali. Il meglio di sé, però, Moncini lo offre nel suo habitat naturale, ovvero l’area di rigore. La punta del Cittadella ha costruito le fortune sue e della sua squadra sulla grande capacità di smarcarsi a pochi metri dalla porta avversaria. Nonostante la statura non eccezionale (1 metro e 83 per 75 kg), il centravanti granata ha il colpo di testa fra le sue qualità migliori. Oltre all’eccezionale tripletta contro il Lecce, Moncini ha segnato di testa anche contro Pescara, Verona e Salernitana, dimostrando una tecnica raffinata nel gioco aereo“.

Secondo Giuseppe Angelini, che lo allenò ai tempi della Primavera del Cesena, Moncini ricorda molto Pippo Inzaghi per il modo di stare in area:

E’ infatti una prima punta, capace di muoversi alle spalle di un compagno“.

Il tecnico Fabrizio Castori, che lo lanciò in Serie B quando allenava la squadra romagnola, in un’intervista rilasciata lo scorso anno allo Spallino spiegò che Moncini:

sente la porta, ha fiuto per il gol ed è un’opportunista d’area di rigore. E’ forte nel gioco aereo, ma è capace di segnare in tanti modi. E’ uno di quei giocatori da battaglia, ha nelle sue corde il combattimento. Non molla mai, sa come pressare i difensori avversari e non si fa alcun problema quando c’è da ripiegare“.

Insomma, un calciatore dalle potenzialità enormi che, grazie ai consigli di Pippo Inzaghi e al lavoro del suo staff, nel Sannio potrebbe trovare la sua definitiva consacrazione.

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