Vincere a Pescara per abbattere un altro tabù

La trasferta di domani a Pescara rappresenta un importante banco di prova per la squadra diretta da mister Bucchi. Dal cosiddetto “trittico della verità” (Salernitana, Cittadella e Foggia in soli 9 giorni)) è emerso che il Benevento è già a buon punto nel suo percorso di crescita ma non è ancora in grado di gestire al meglio le gare quando lascia l’iniziativa agli avversari. Se con il Cittadella erano stati i prodigiosi interventi di Puggioni a salvare la Strega nel convulso finale, contro il Foggia sono state proprio le incertezze dell’estremo difensore a pesare maggiormente, soprattutto in occasione della rete del pareggio messa a segno su punizione dal tedesco Kragl.

Gli errori

Prim’ancora dell’incertezza del portiere c’è stato però l’ingenuo fallo commesso dai difensori al limite della propria area di rigore, che ha consentito al Foggia di battere una punizione da una posizione molto pericolosa. Allo stesso modo è stato un errore in disimpegno di Viola a innescare la ripartenza che ha consentito a Galano di mettere a segno la rete del ko. Di qui la necessità, sottolineata molte volte dallo stesso tecnico romano, di mantenere le giuste distanze tra i reparti e soprattutto di evitare pericolosi cali di concentrazione.

L’avversario

Domani il tecnico del Delfino Pillon dovrebbe schierarsi, almeno all’inizio, con il consueto 4-3-3 e, conseguentemente, sarà difficile che si vengano a creare quelle situazioni di inferiorità numerica nella zona nevralgica del campo che hanno messo in grossa difficoltà il Benevento contro il Foggia. Ma il Pescara ha fin qui dimostrato di saper variare con estrema disinvoltura il modulo di gioco a partita in corso, utilizzando spesso anche un compatto 4-5-1 in grado di sfruttare al meglio la dinamicità di Cristiano Del Grosso sulla fascia e le capacità realizzative del bomber Leonardo Mancuso, che finora ha messo a segno 4 reti in 6 gare e guida la classifica dei cannonieri della Serie B assieme a Donnarumma del Brescia e Palombi del Lecce. Senza dimenticare, infine, la pericolosità del capitano Gaston Brugman sui calci piazzati e dell’ex Andrew Gravillon sui calci d’angolo (ha  messo a segno il gol della vittoria contro il Foggia e si è procurato un rigore contro il Padova).

Proprio quest’ultimo, però, ha anche palesato qualche incertezza e rappresenta talvolta l’anello debole della difesa diretta da Hugo Campagnaro, che finora ha subito 6 reti in campionato e domani sarà ancora priva di Gennaro Scognamiglio, un altro ex dal dente avvelenato, alle prese con i postumi di un infortunio.

Il tabù

Da non trascurare, infine, due importanti dati statistici che confermano la difficoltà del match: il Pescara, assieme alla Cremonese, è l’unica squadra ancora imbattuta in Serie B e il Benevento non è mai riuscito a vincere nei precedenti scontri diretti con la squadra abruzzese (3 pareggi e 5 sconfitte).

Vincere a Pescara, quindi, significherebbe abbattere un altro tabù, dopo quello del lunghissimo digiuno di vittorie contro la Salernitana, e dimostrare che il passo falso contro il Foggia è stato solo un piccolo incidente di percorso.

 

 

 

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