Benevento, occhio ai colpi letali di Gabriele Moncini!

Come ha ricordato la Gazzetta dello Sport, la sua storia è ai limite dell’incredibile: Gabriele Moncini è, infatti, arrivato in gennaio in prestito dalla Spal dopo un girone d’andata fallimentare in Serie A (solo 7 minuti in campo, contro l’Inter), il salto di categoria verso il basso l’ha trasformato: col Cittadella ha segnato 14 gol in 18 partite, tra campionato e play off. Una media pazzesca. Alla Spal era un centravanti di prospettiva (si era svincolato dopo il fallimento del Cesena), il quinto attaccante dopo Petagna, Antenucci, Floccari e Paloschi. Al piccolo Cittadella è diventato grande. E i gol contro lo Spezia avrebbero potuto essere addirittura tre se la Var, al debutto nei pla yoff, non gli avesse annullato la rete dell’1-3. E a Moncini, 23 anni, è andata bene lo stesso.

L’attaccante del Cittadella, dopo la gara di La Spezia, ai microfoni di DAZN ha dichiarato: “Siamo contenti, abbiamo faticato tanto. Lo Spezia è una buona squadra, noi siamo arrivati con 5-6 calciatori con i crampi, questa partita non finiva più. Siamo tutti un po’ stanchi. Negli ultimi mesi abbiamo fatto una rincorsa che s’è fatta sentire, ma col cuore proviamo ad andare oltre alla stanchezza. Mi dispiace per il gol sbagliato, una tripletta avrebbe fatto piacere. Ma ci godiamo il passaggio del turno. Stasera saremo ancora cotti, da domani si inizierà a lavorare per recuperare al meglio”.

Punta alla convocazione per gli Europei Under 21

La sua mente è quindi tutta rivolta alla semifinale di martedì prossimo contro il Benevento. Moncini vuole continua a stupire e soprattutto conquistare un posto nell’Under 21 che giocherà i prossimi Europei in Italia e a  San Marino. Di Biagio l’ha convocato per la prima volta a marzo, dopo i primi exploit con la maglia del Cittadella. Ora lo tiene costantemente sotto osservazione. Gabriele spera di conquistare la maglia degli azzurrini a suon di gol nei play off. Antei e Caldirola, che tra l’altro di Under 21 se ne intendono, sono avvertiti: occhio al Moncio, l’avversario più temibile del Cittadella.

Operazione aggancio al via: il Palermo è a sei punti e il prossimo turno riposerà

L’obiettivo, inutile girarci attorno, è quello di agganciare il Palermo al secondo posto nel giro di una settimana. I siciliani, infatti, sono stati fermati in casa ieri sera dal Brescia e il prossimo turno dovranno riposare. La distanza tra il Benevento e la squadra allenata da Roberto Stellone è di appena sei punti ma l’operazione aggancio non è facile, perchè i sanniti dovranno affrontare oggi il Cittadella in casa e, poi, sabato prossimo alle 18 dovranno giocare con il Foggia allo stadio Zaccaria. Due partite assolutamente ostiche, perchè gli uomini di Venturato sono un avversario difficile da affronatre, a dispetto degli ultimi risultati, mentre gli uomini di Padalino sono alla perenne e disperata ricerca di punti salvezza.

Le parole di Bucchi

Cristian Bucchi ne è consapevole ma, nello stesso tempo, è cautamente ottimista: “Siamo partiti convinti di essere indistruttibili – si legge oggi su Il Mattino – prendevamo troppi gol ma ci sentivamo forti perché riuscivamo sempre a farne qualcuno in più. Poi c’è stato un periodo in cui abbiamo perso di colpo le nostre certezze, e trovare l’equilibrio è stato faticoso. Ora che abbiamo ritrovato l’umiltà e siamo entrati nella consapevolezza che con il lavoro, l’applicazione e la determinazione siamo in grado di tener testa a chiunque. La differenza si è notata anche da quando abbiamo cominciato ad allenarci con continuità dopo esserci lasciati alle spalle i lunghi e ripetuti infortuni. La strada imboccata è quella giusta e non mi stancherò mai di ripeterlo, anche se rispetto a prima siamo meno spettacolari». Il tecnico sannita è, però, consapevole delle difficoltà, a partire da quelle che riserverà la gara odierna con il Cittadella: “Hanno sempre fatto bene, sono aggressivi e fallosi al punto giusto, con una solidità costruita nel tempo. Molto dipenderà da come interpreteremo il match. Non vanno sottovalutati, servirà attenzione. D’ora in poi ci aspettano 15 finali e quindi gioca chi sta meglio”.

Insigne in dubbio

Difficile prevedere l’impiego di Roberto Insigne dal 1° minuto, che anche ieri ha interrotto l’allenamento: “L’influenza lo ha debilitato, vediamo cosa accade. Ricci e Buonaiuto possono sostituirlo, come pure Asencio, che dopo un periodo di guai fisici è tornato l’animale di qualche tempo fa”. Per il resto le uniche incertezze di formazione riguardano il centrocampo, dove i favoriti appaiono comunque  Crisetg, Bandinelli e Buonaiuto. IL calcio d’inizio è fissato alle ore 15 e sono previsti circa 10.000 spettatori. La Curva Sud, a sei anni dalla scomparsa, ricorderà Carmelo Imbriani con una coreografia.

‘Cattivissimo Cittadella’: la squadra veneta è la più fallosa della Serie B

I numeri sono piuttosto eloquenti: il Cittadella, prossimno avversario del Benevento, domina la classifica delle squadre più fallose del campionato di Serie B. “Per 408 volte in 22 partite – ha ricordato il Mattino di Padova nei giorni scorsi – un direttore di gara ha fischiato per interrompere il gioco e punire la formazione granata, per una media di 18,5 volte a giornata. La rivale più vicina in questa graduatoria, il Carpi, ha commesso 32 infrazioni in meno”.

Ma il numero che fa più discutere è un altro, quello relativo ai cartellini gialli. Perché, anche qui, la squadra di Venturato guarda tutti dall’alto, con 65 ammonizioni ricevute, 9 in più rispetto a Palermo e Carpi (secondi a 56), e ben 31 in più della Cremonese, che di cartellini gialli ne ha ricevuto 34 ed è in coda alla classifica.

Il dibattito

E a questo punto – ha sottolineato sempre il Mattino di Padovale linee di pensiero sono due, una dietrologica e una più tecnica: 1) il Citta è tartassato perché, ormai, si è costruito la nomea di squadra fallosa e paga lo scarso peso politico della piazza più piccola della categoria, per cui lo stesso fallo è valutato in modo diverso a seconda di chi lo commette; 2) i cartellini sono la conseguenza dell’aggressività di una squadra che fa del pressing asfissiante una delle sue armi principali“.

La presa di posizione

Dopo la partita con lo Spezia in cui sia il tecnico Roberto Venturato che il direttore generale Stefano Marchetti, parlando in momenti diversi, hanno sottolineato con forza lo stesso concetto: «Bisogna avere un po’ più di rispetto per chi come noi prova a giocare a calcio, non vedo decisioni coerenti con quello che succede in campo».

Una presa di posizione decisa, proprio nella settimana che precede la trasferta di Benevento. Senza dimenticare, poi, che lo stesso tecnico del Cittadella aveva già espresso più o meno lo stesso concetto sia dopo la partita di andata con i giallorossi al Tombolato che al termine della sfida di Tim Cup a Benevento. In ogni caso, resta il dato di fondo: la squadra veneta è molto fallosa. Parafrasando il titolo di un noto film si potrebbe quindi dire: Cattivissimo Cittadella.

Il Benevento “asfalta” la Salernitana e lancia un forte segnale alle rivali

Le rivali sono avvertite: il Benevento c’è. Il poker rifilato ieri sera a una Salernitana spigolosa e compatta fino a quando è rimasta in partita è un infatti forte segnale alle dirette concorrenti per la promozione in Serie A, anche perché, al di là delle quattro reti realizzate, per la prima volta in questo campionato la porta di Puggioni è rimasta inviolata.

La partita di ieri sera ha, tra l’altro, evidenziato i progressi di capitan Maggio che, oltre a riscattare pienamente la deludente prestazione di Venezia, è apparso anche più tonico dal punto di vista fisico. Senza dimenticare, inoltre, che l’ex difensore del Napoli ha ritrovato l’appuntamento con il gol, che mancava dal lontano 5 novembre 2015 allorquando mise a segno una rete contro il Midtjylland in Europa League.

Ottimo anche il contributo del sempre più convincente Billong che, assieme al compagno di reparto Volta, ha eretto un vero e proprio muro sul quale sono andati ad infrangersi sia il possente Djuric che il guizzante Yallow, che pure domenica scorsa aveva letteralmente polverizzato la difesa del Padova con le sue micidiali progressioni a campo aperto.

Ma la forza del Benevento è stata soprattutto la capacità di ripartenza quando i granata, all’inizio del secondo tempo, hanno concesso qualche spazio nel tentativo di rimontare lo svantaggio maturato nei primi quarantacinque minuti. Tello, Improta, Ricci e il subentrante Insigne hanno rappresentato una vera e propria spina nel fianco per la difesa della Salernitana e l’ingresso di Asencio, al posto dell’esausto Coda, ha dato il colpo finale alla squadra di Colantuono che pure per una buona mezz’ora, nel primo tempo, aveva dato l’impressione di poter controllare la partita senza grossi affanni.

In definitiva, il trittico della verità (Salernitana, Cittadella e Foggia) è stato inaugurato nel migliore dei modi e il Benevento, pur con una partita in meno a causa del turno di riposo osservato alla seconda giornata di campionato, già intravede la testa della classifica che, com’è noto, è saldamente occupata proprio da quel Cittadella che il Benevento dovrà affrontare in trasferta nel prossimo turno.

Una partita, quella di martedì prossimo, che gli uomini di mister Bucchi potranno giocare con maggiore tranquillità e consapevolezza nei propri mezzi dopo il poker di gol rifilato ieri sera alla Salernitana. Una vittoria che, tra l’altro, ha anche consentito di interrompere un digiuno negli scontri diretti che durava dal 10 novembre 1985, quando il Benevento si impose tra le mura amiche grazie a una rete di Baldassarri.