Sarà una Cremonese agguerrita, nonostante le tante assenze

La partita BeneventoCremonese richiama inevitabilmente alla mente il filo che lega le due città sul piano della produzione dolciaria, come ha ricordato Daniele Sauchelli su Anteprima24.it.

Se a Benevento, infatti, spetta la paternità dell’origine della produzione del torrone, a Cremona si deve invece il nome del tradizionale dolce natalizio che, secondo gli storici, deriva dal Torrazzo a cui si si ispirarono i pasticceri di corte per realizzare il dolce che celebrò il matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza.

Una sfida tutt’altro che doce

La sfida tra giallorossi e grigiorossi che andrà in scena domani pomeriggio allo stadio Ciro Vigorito si preannuncia, però, tutt’altro che dolce, poichè entrambe le formazioni hanno necessità di vincere.

Il Benevento deve conquistare i tre punti per consolidare la rincorsa al vertice della classifica di Serie B e cancellare la prova non proprio entusiasmante fornita lunedì scorso contro il Livorno.

La Cremonese, dal canto suo, pur essendo ancora imbattuta (al pari del Pescara), ha fin qui vinto solo due partite sulle sette complessivamente disputate. Un pò poche per una formazione che, pur puntando sulla carta ad una salvezza tranquilla, spera di poter aspirare a qualcosa in più, grazie anche alla presenza in panchina di un tecnico di spessore come Andrea Mandorlini.

Tre partite in sei giorni

Un colpaccio a Benevento potrebbe, quindi, rappresentare un momento di svolta per la stagione dei grigiorossi, che comunque sbarcano nel Sannio senza Terranova, Paulinho e Perrulli. Assenze pesanti a cui potrebbe aggiungersi anche quella di Emmers, vittima di una distorsione alla caviglia destra. In compenso, però, Mandorlini avrà a disposizione Castrovilli, costretto a abbandonare il ritiro della Nazionale Under 21 per un problema al ginocchio, e Renzetti.

Quella di Benevento sarà, tra l’altro, la prima di un trittico di gare terribili: martedì sera, infatti, la Cremonese ospiterà il Venezia e  venerdì dovrà recarsi a Verona. Insomma, tre partite in sei giorni che serviranno a comprendere se la formazione allenata da Mandorlini può aspirare a qualcosa in più di una salvezza tranquilla. Un ulteriore motivo per affrontare la trasferta di Benevento con il coltello tra i denti.

 

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