I tormenti di Fabio Grosso

Escludendo il 3-0 a tavolino con il Cosenza, l’Hellas Verona ha vinto finora solo una partita lontano dal Bentegodi e, tra l’altro, si tratta di un successo ormai datato: sono passati infatti due mesi e mezzo da quando i gialloblù si imposero per 2-1 a Crotone. A seguire, è arrivato solamente un pareggio, a Venezia. Prima e dopo, le sconfitte di Salerno, Ascoli e Brescia. Un ruolino di marcia per nulla incoraggiante, dunque, per il tecnico Fabio Grosso che sa bene che in caso di sconfitta rischierebbe concretamente l’esonero.

Gli ultimi precedenti

E a rendere ancora più difficile la situazione c’è anche il ricordo delle ultime due sconfitte rimediate dagli scaligeri in terra sannita. Otto mesi fa proprio al Ciro Vigorito l’Hellas di Fabio Pecchia vide svanire le ultime speranza di salvezza, mentre due anni fa rimediò  un clamoroso 2-0 contro un Benevento appena promosso in Serie B.

Precedenti che dunque preoccupano non poco l’allenatore dell’Hellas, finito nel mirino dei tifosi, al pari del presidente Maurizio Setti, a causa di alcune scelte rivelatesi quanto meno discutibili (vedi il mancato utilizzo del bomber Pazzini, lo scambio di ruoli tra Marrone e Dawidowicz, etc.).

La trasferta di Benevento rappresenta dunque una tappa fondamentale per il futuro del tecnico scaligero e per lo stesso Verona che, in caso di sconfitta, precipiterebbe a ridosso della zona play out.

Di qui la necessità per l’Hellas di conquistare l’intera posta in palio e dare finalmente una svolta ad una stagione che rischia di diventare fallimentare prima ancora del termine del girone d’andata.

Di contro per il Benevento di Cristian Bucchi la sfida in programma domenica sera al Ciro Vigorito potrebbe essere l’occasione per spiccare definitivamente il volo e lasciarsi alle spalle una concorrente che alla vigilia del campionato veniva considerata, al pari dei giallorossi, tra le formazioni più accreditate alla vittoria finale.

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