Calcio e vino, il connubio proposto da De Laurentiis a Solopaca

Il Sannio, con i suoi borghi (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso), il prossimo anno sarà la Capitale europea del Vino. L’obiettivo dichiarato dei sindaci che hanno promosso la candidatura al Recevin è quello di valorizzare i territori dove si realizza il 40% della produzione vitivinicola della Campania.

La visita di ieri a Solopaca del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, può essere considerata una sorta di prologo di quello che accadrà il prossimo anno, grazie anche al richiamo fatto più volte dal patron azzurro alla locale produzione di vini: “Questa è una terra straordinaria, dovete puntare sulle produzioni biologiche, ne avete tutte le capacità”.

La visita al Museo Eno-Gastronomico

De Laurentiis, oltre ad aver inaugurato il Napoli Club a lui intitolato, ha anche visitato il Museo Eno-Gastronomico e degustato i vini offerti da Vigne Vecchie, Santi Martini e Cantina di Solopaca, ricevendo in dono la collezione “Sporche ma buone” contenente le bottiglie sopravvissute all’alluvione del 2015. Un cadeau che per il suo valore altamente simbolico probabilmente andrà ad arricchire la cantina del presidente, composta da oltre 4.000 etichette. In fondo, la storia di quelle bottiglie, sopravvissute alla furia dell’acqua e divenute successivamente oggetto di collezione, somiglia molto a quella del suo Napoli, ripartito dal fallimento e arrivato oggi nel gotha del calcio europeo.

La passione per il vino

“Il vino è la mia grande passione – ha spiegato il presidente del Napoli ai produttori – e, come ho già detto, ho un debole per le produzioni naturali, biologiche e biodinamiche. Credo che questa possa essere la vostra vocazione. Il futuro, a mio avviso, è questo. E, poi, si possono fare grandi iniziative con il vino”.

Una considerazione, quest’ultima, che è stata accolta con grande entusiamo ed ha aperto nuovi scenari perchè il connubio tra calcio e vino potrebbe rappresentare un ulteriore elemento, soprattutto dal punto di vista mediatico, per arricchire il contesto di iniziative che si andranno ad organizzare il prossimo anno.

Aurelio De Laurentiis a Solopaca: “Ancelotti è il top”

E’ stato un Aurelio De Laurentiis particolarmente sereno e ben disposto quello che ieri a Solopaca ha colloquiato con tifosi e giornalisti a margine dell’inaugurazione del Napoli Club a lui dedicato. Ha ammesso i contatti con il Genoa per Piatek e confermato la riapertura del canale di comunicazione con il Comune, ma soprattutto ha annunciato la volontà di raddoppiare la durata del contratto di Ancelotti, a conferma del grande feeling esistente con il tecnico di Reggiolo.

La tappa nel Beneventano è iniziata nel primo pomeriggio all’insegna del folclore. Oltre a un centinaio di tifosi festanti, il patron del Napoli ha trovato ad accoglierlo anche un ciuccio avvolto in una bandiera del Napoli. Un ritorno al passato che De Laurentiis ha mostrato di gradire particolarmente. Nella dedica su pergamena al presidente del club, Claudio Pau, ha infatti scritto: “Grazie per l’accoglienza che non è solo classica manfrina partenopea, ma che vedo essere sinceramente sentita e quindi particolarmente coinvolgente!”

Nel successivo incontro svoltosi a Palazzo Cutillo, sede del Museo Eno-Gastronomico, De Laurentiis ha parlato della sua passione per i vini e del suo interesse per un territorio, quello di Solopaca, che rappresenta una delle eccellenze della produzione campana. Ma soprattutto ha parlato del futuro del Napoli.

A chi gli chiedeva se la squadra potesse diventare in futuro una sorta di “Napolonia”, con chiaro riferimento al bomber polacco del Genoa, ha candidamente ammesso che ci sono contatti in corso sia con Preziosi che con l’agente di Krzysztof Piatek. “Non bisogna correre troppo, però, perché l’ultima parola spetta ad Ancelotti. E’ lui che dovrà valutare se il calciatore può essere utile o meno alla squadra”.

Ha poi raccontato della telefonata con Ancelotti la mattina dell’incontro con il Liverpool. “Gli ho dato nove partite per ambientarsi e lo ha fatto perfettamente. La mattina prima della partita con il Liverpool ci siamo sentiti al telefono per scambiarci delle idee su chi sarebbe sceso in campo. Lui ha tagliato corto e mi ha detto ‘presidente, questa sera la vinciamo’. All’87’ ero lì allo stadio che aspettavo il gol, ed è arrivato. Ho goduto da matti. Ancelotti, come sapete, ha un contratto triennale e ci stiamo confrontando per portarlo a sei anni”.

Il patron azzurro si è poi soffermato sul San Paolo: “Le Universiadi rallenteranno i tempi di lavoro. Verranno aggiustati i sediolini, rifatti bagni, spogliatoi e impianti elettrici. A quel punto bisognerà capire se vorranno assegnarlo per i prossimi 100 anni oppure per una durata più breve. È tutto da vedere e sistemare. Nel frattempo sono, comunque, in contatto con l’assessore e il capo di gabinetto per capire come andare avanti”.

Non è mancato, infine, un cenno alla presunta combine tra PSG e Stella Rossa: “Come la vogliamo mettere questa storia delle scommesse? Cosa diranno i responsabili? Non escludo che si possa azzerare tutto”.

 

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)

Antonio Vacca Jr: “Quella volta esagerai. Nessun rancore verso i beneventani”

Lo show di Antonio Vacca Jr in sala stampa al termine dell’incontro Foggia-Benevento disputatosi il 30 gennaio 2016 resta ancora oggi uno dei peggiori esempi di trash calcistico.

L’esibizione, tra l’altro, costò un mese di squalifica all’ex golden boy del vivaio giallorosso e un’ammenda di 500 euro alla società rossonera per responsabilità oggettiva in quanto, secondo la Procura Federale, Vacca violò i principi di lealtà, correttezza e probità del codice di giustizia sportiva e alimentò un clima ostile tra le opposte tifoserie.

Le donne beneventane

A distanza di circa due anni, il calciatore di Secondigliano, attualmente in forza alla Casertana, è tornato sull’episodio in un’intervista rilasciata a Lorenzo Buconi sul sito GianlucaDiMarzio.com: Faccio una premessa, non porto rancore verso i beneventani, ci mancherebbe. Io sono una persona schietta, spontanea, mi è uscita quella frase in quel momento lì. Ero nervoso, con l’adrenalina della partita ancora in corpo, dopo una settimana nella quale avevo subito insulti e provocazioni sui social dai tifosi avversari. Sono stato poco professionale e lo ammetto, ma tu giornalista non puoi chiedermi ‘se sono uomo’. Che poi oh, tutti gli anni che sono stato a Benevento avessi visto una femmina…

La stima per De Zerbi

Nell’intervista Antonio Vacca Jr, ancora una volta, tesse le lodi dell’ex allenatore del Benevento, Roberto De Zerbi, che scommise su di lui ai tempi del Foggia: “Si vedeva che aveva un altro passo. E’ un fenomeno. Ai miei compagni dicevo: Vedete che il mister tra tre anni allena in Serie A. Oggi lo dico a te: De Zerbi fra due anni allenerà un club come il Barcellona o il Liverpool. E’ un passo avanti a tutti, un mostro, ti tira fuori tutto quello che hai dentro, unico davvero”.

La battuta su Ciciretti

Non manca, infine, nemmeno una simpatica battuta nei confronti di un altro ex giallorosso, Amato Ciciretti, con cui lo scorso anno ha giocato la seconda parte della stagione nelle fila del Parma: “Ti dirò che non è così ignorante come sembra (ride), è un ragazzo di cuore. Ha solo un grosso difetto: si veste in maniera imbarazzante!”

Roberto De Zerbi e il coraggio di osare in ogni situazione

Quando lo scorso anno lo chiamò alla guida del Benevento per sostituire Marco Baroni il presidente Oreste Vigorito sperava in un miracolo, nonostante la situazione di classifica fosse a dir poco disperata. Il miracolo non si avverò ma Roberto Zerbi si è conquistato un posto speciale nel cuore dei tifosi giallorossi e del patron Vigorito, perché riuscì nell’impresa più difficile: salvare la faccia ad una squadra che, affacciatasi per la prima volta nella massima serie, rischiava di precipitare nuovamente in Serie B stabilendo tutti i record negativi possibili.

Il ricordo dell’esperienza sannita

Oggi, l’ex attaccante di Napoli, Cluj e Catania, è il personaggio del momento: il suo Sassuolo occupa una posizione di vertice nella classifica della Serie A e soprattutto i suoi ragazzi stanno praticando un gioco spettacolare che nulla a che vedere con la difesa ad oltranza praticata generalmente dalle squadre in lotta per la salvezza. Lo stesso gioco spettacolare messo in atto lo scorso anno a Benevento, dove pure sarebbe stato “più semplice condurre la squadra ad una triste ed anonima retrocessione che cambiare rotta e provare a dare una svolta attraverso principi di gioco chiari e proattivi” (Numero Diez).

“Quello che mi rende più orgoglioso – ha ricordato ieri sul quotidiano Libero a proposito dell’esperienza sannita – è che quella squadra ha assorbito il mio carattere. Si allenava al massimo, andavamo in giro rispettando tutti, ma con coraggio e un’ idea chiara”.

La filosofia calcistica

E al diavolo le critiche di chi riteneva che sarebbe stato più opportuno coprirsi maggiormente: “Non esiste un solo tipo di calcio, quindi tutti hanno ragione e tutti hanno torto, anche chi ha vinto. Perché anche chi ha vinto, come Mourinho ad esempio, ha pure perso. O Conte: ha stravolto la Juve ma prima era stato cacciato dall’Atalanta. L’importante è che quando si va a giudicare un’idea la si rispetti e si cerchi di comprenderla”.

De Zerbi un’idea di gioco, sia pure diversa dalla stragrande maggioranza dei tecnici italiani, ce l’ha e la difende a denti stretti: “Quando mi dicono “non cura la fase di non possesso” divento matto: se uno viene con me una settimana capisce che l’aspetto difensivo per me è prioritario, però utilizzo modalità diverse, non tradizionali e lontane dalla cultura italiana. Spesso la stampa arriva a conclusioni facili, dettate solo dal risultato: mi sta bene, però devi fermarti alla cronaca. Se invece vuoi “giudicare” devi avere gli strumenti per capire la partita e spiegarla, non partire dal risultato e andare in retromarcia”.

Il turnover e il rapporto con i giocatori

Per l’ex trainer di Foggia, Palermo e Benevento un aspetto fondamentale è soprattutto quello del rapporto con i suoi giocatori: “La società di oggi è diversa rispetto a quando ero giovane io. All’epoca allenatori e insegnanti li rispettavi a prescindere, altrimenti le prendevi. Se oggi pretendi rispetto senza darlo è sicuro che finisce male: io chiedo il tuo parere, ti ascolto, tu in cambio devi accettare le mie scelte”.

E, sempre nell’intervista concessa ieri a Fabrizio Biasin e Claudio Savelli, ha chiarito il suo pensiero anche a proposito del turnover, un tema che sta tenendo banco anche a Benevento in questo ore: “Ad Empoli ho cambiato mezza squadra per gestire le forze e per coinvolgere tutti. Se dico ai miei “in campo dobbiamo divertirci” ma poi non li metto mai, non sono credibile”.

Parole che suonano come musica per il patron Vigorito, che in cuor suo spera di aver trovato nell’altrettanto “spericolato” Cristian Bucchi il degno erede del tecnico bresciano.

Emergenza a centrocampo, Bucchi è pronto a lanciare Volpicelli

In attesa di conoscere l’entità dell’infortunio rimediato in allenamento da Lorenzo Del Pinto, il tecnico del Benevento, Cristian Bucchi, sta dedicando in queste ore particolare attenzione al giovane e promettente Giovanni Volpicelli, che ha già lanciato nella mischia dal primo minuto in occasione dell’amichevole contro la Roma dello scorso 6 settembre.

Fu acquistato dall’Aversa Normanna nel 2016

Al momento, infatti, il tecnico romano ha solo tre centrocampisti a disposizione, e cioè Nicolas Viola, Antonio Nocerino e Andrès Tello. Filippo Bandinelli è ancora alle prese con i postumi del problema muscolare accusato nel pre-gara di Pescara, mentre Martin Bukata resta un oggetto misterioso a causa dei problemi fisici che si trascina fin dal suo arrivo nel capoluogo sannita.

Di qui l’idea di Bucchi di accelerare l’inserimento del giovane centrocampista nei meccanismi tattici della squadra in vista del tour de force che attende il Benevento alla ripresa del campionato (5 partite in 19 giorni).

Volpicelli, 19 anni da poco compiuti, è cresciuto nella scuola calcio del Real Casarea e ha militato negli Allievi del Napoli, prima di far ritorno all’Aversa Normanna, società dalla quale il Benevento lo acquistò nell’estate del 2016.

L’esordio in Serie A con De Zerbi

Aggregato alla prima squadra da Marco Baroni nell’anno della promozione, Volpicelli ha esordito in Serie A lo scorso campionato contro il Verona. L’ex tecnico De Zerbi, che di giovani se ne intende, lo definì “il prototipo del giocatore ideale sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo tattico”.

Un bigliettino da visita niente male per il giovane talento napoletano, che finora non ha mai giocato in Serie B. Volpicelli spera di farlo nelle prossime partite e per questo ce la sta mettendo tutta per farsi trovare pronto.

Universiadi, via libera dell’Anac per l’avvio dei lavori al Vigorito

L’Anac ha dato il via libera per i lavori delle Universiadi che interessano Benevento, ossia le riqualificazioni dello stadio comunale Ciro Vigorito e del complesso sportivo Pacevecchia.

A renderlo noto, con una dichiarazione rilasciata stamani al quotidiano Il Mattino, è stato il consigliere delegato del presidente De Luca per le Universiadi, Luigi Barone: “Presto ci sarà l’aggiudicazione definitiva delle opere da realizzare. Il commissariato ha ricevuto il via libera dell’Anac qualche giorno fa, il Comune di Benevento ha inviato tutta la documentazione necessaria e ora si sta predisponendo la determina di aggiudicazione definitiva. La prossima settimana si terrà un incontro a Napoli, all’Aru, per condividere con il Comune di Benevento il percorso da intraprendere per i lavori”. Una volta ratificato l’accordo, ci sarà incontro tra tutte le parti interessate (Comune, Benevento Calcio e Costruzionitalia) per stabilire date e tempi di realizzazione delle opere”.

La strada di collegamento con la curva Sud

L’importo dei lavori, com’è noto, ammonta complessivamente a circa un milione e 100mila euro e consentirà innanzitutto di realizzare la strada di collegamento tra il parcheggio della zona retrostante il settore curva Sud e via Santa Colomba. Un intervento che permetterà di decongestionare il traffico veicolare in occasione delle gare e costituirà un ulteriore percorso di deflusso dei mezzi di soccorso in caso di emergenza. La strada partirà dal piazzale retrostante la curva del Ciro Vigorito per poi immettersi sulla strada Santa Colomba e sarà lunga 241 metri.

La tribuna stampa e i nuovi seggiolini

Gli altri interventi riguarderanno l’impianto di climatizzazione degli spogliatoi, l’adeguamento della cabina elettrica, la rimozione del vecchio gabbiotto della tribuna stampa e l’installazione di una nuova postazione destinata ai giornalisti, l’installazione di nuovi seggiolini nel settore distinti, il recupero dei seggiolini attualmente collocati nel settore distinti con successivo adattamento degli stessi nel settore curva Sud e montaggio di nuovi sediolini a parziale copertura del settore curva Nord e infine il superamento delle barriere architettoniche agli ingressi dei settori che ne sono sprovvisti.