Palermo Calcio, Mirri lancia l’allarme: “I debiti ammontano a circa 47 milioni»

Il Palermo Calcio è a forte rischio default. A ribadirlo è oggi Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport: “Mentre la Lega B continua a sollecitare un intervento della Figc senza ottenere risposta, si registra una dichiarazione molto forte di Dario Mirri, l’imprenditore che, con il sostegno delle banche, ha acquisito
i diritti pubblicitari con denari serviti a far rispettare la scadenza di febbraio per stipendi e contributi, evitando la penalizzazione“.

La scadenza del 18 marzo

La Gazzetta riporta poi la dichiarazione di Mirri: “Con grande fatica abbiamo ricevuto quasi tutta la documentazione contabile e posso dire che i debiti del Palermo ammontano a circa 47 milioni di euro“. Inoltre, è ancora tutta da chiarire la vicenda della presunta cessione del marchio. Invece, riguardo la scadenza del 18 per il prossimo bimestre di stipendi e contributi, Mirri ha precisato: “Il presidente Foschi ha la certezza che saranno pagati. Probabilmente ha una soluzione che però, dalle carte che ho in mano io, non risulta“.  La Gazzetta, infine, ricorda le recenti ingiunzioni di pagamento da creditori hanno, di fatto, stoppato l’erogazione della mutualità.

Il post di Nicola Binda

Da segnalare, inoltre, che lo stesso Nicola Binda si era già espresso ieri sulla sua pagina Facebook con una considerazione molto amara: “Sulla Gazzetta di martedì 26 ho raccontato lo scenario attorno al Palermo. Purtroppo la situazione è su un binario morto, i nodi vengono al pettine e credo che non ci sia alternativa al fallimento. Però per salvare il titolo sportivo il tribunale si dovrebbe esprimere entro due mesi, altrimenti potrebbe succedere quello capitato in estate al Bari. E attenzione: se il Palermo va in A e poi non viene iscritto, in B retrocederanno solo due squadre, con un risparmio da parte della Lega A di quasi 25 milioni di euro di paracadute. Non è una cosa da poco… Spero soltanto che con le nuove norme della Figc non si verifichino più casi del genere. E auguro al Palermo di trovare una proprietà solida che lo riporti ai livelli che merita“.

Il Benevento non si ferma e rivede la Serie A

Dieci risultati utili consecutivi, sei dei quali ottenuti senza subire reti. Una solidità difensiva che si sta rivelando l’arma in più del Benevento che, grazie alla vittoria di martedì sera per 2 a 1 sul Pescara, ha scavalcato il Palermo e si è portato al secondo posto in classifica, ad appena 4 punti di distanza dalla capolista Brescia che però ha disputato una partita in più rispetto ai sanniti.

Una svolta iniziata il 10 novembre scorso in occasione della trasferta di Carpi. La squadra sannita veniva dalla sconfitta interna con l’Ascoli e il tecnico Cristian Bucchi decise di cambiare l’assetto tattico (passando dal precedente 4-3-3 a un inedito 3-5-2) e di puntare sul giovane portiere Lorenzo Montipò (già nel giro della Nazionale Under 21) al posto del più esperto Christian Puggioni, che fino a quel momento aveva subito ben 16 reti in sole 10 partite. Troppe per una squadra che puntava a tornare in serie A. Da quel giorno, grazie anche al recupero di molti giocatori infortunati e al successivo arrivo del difensore Luca Caldirola e del centrocampista Lorenzo Crisetig, il Benevento ha decisamente cambiato marcia.

Importante in questa fase di rilancio è stata anche l’esplosione di Roberto Insigne, autore di 4 reti e 8 assist vincenti. Un rendimento che gli ha finalmente consentito di scrollarsi di dosso l’etichetta di “fratello di Lorenzo” e di consacrarsi nel nuovo ruolo di seconda punta cucitogli addosso dal tecnico giallorosso per alleggerire la pressione sull’altro attaccante Massimo Coda che, a sua volta, ha realizzato ben 13 reti (nonostante i due rigori sbagliati contro Verona e Pescara).

Il Benevento è ora chiamato alla doppia trasferta di Livorno e Cremona contro due squadre in piena lotta per non retrocedere e per questo motivo affamate di punti. Partite difficili, quindi, da non prendere assolutamente sotto gamba, come ha ribadito lo stesso tecnico Bucchi: “D’ora in avanti saranno tutte finali, da affrontare con la massima concentrazione e soprattutto cercando di migliorare ulteriormente la capacità di lettura delle diverse fasi della partita. Sono comunque fiducioso perché questo gruppo ha un grande cuore e possiamo contare sul sostegno del nostro caloroso pubblico”. Contro il Pescara erano, infatti, oltre 10.000 gli spettatori sugli spalti dello stadio Vigorito per sostenere la propria squadra del cuore. Parecchi di loro seguiranno la Strega anche a Livorno perché la città, dopo una fase di scetticismo, è tornata a sognare l’agognato ritorno in serie A.

(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)

Gazzetta e Corriere dello Sport celebrano la vittoria del Benevento

La stampa sportiva celebra oggi l’impresa del Benevento contro il Pescara. Impresa che, com’è noto, ha proiettato i sanniti al secondo posto in classifica per la contemporaea sconfitta del Palermo a Crotone. Ecco cosa scrivono i due principali quotidiani.

Il Corriere dello Sport

Due bei gol, un palo, una traversa e un rigore sbagliato – scrive l’inviato del Corriere dello Sport Tullio Calzonelegittimano il controsorpasso del Benevento (ora al secondo posto) ai danni di un Pescara troppo rinunciatario per poter avere ambizioni vere anche nel Sannio e contrastare una squadra immaginata in grado di lottare per la A. Le speculazioni tattiche di Pillon vengono soffocate dal pressing asfissiante ordito da Bucchi che scherma la difesa con Crisetig e insiste nell’adattare Bandinelli e Buonaiuto a centrocampo per alimentare una fase offensiva senza interruzione di continuità e inaridire le (immaginate) ripartenze pescaresi. E’ la mossa che decide una gara comunque molto combattuta e rimasta in equilibrio anche per l’incapacità dei giallorossi di essere concreti, complice uno strepitoso Fiorillo e un pizzico di fortuna mancante. Ma quando il destino  sembra mettersi di traverso a Coda e compagni, è la caparbietà a fare la differenza. E la voglia di vincere a tutti i costi decide il match. Nello stacco perentorio all’ultimo assalto di Volta, liberatosi dall’abbraccio di Gravillon, baluardo del Pescara per l’intera contesa, c’è tutta la mentalità della compagine sannita che può diventare un valore aggiunto all’alba della bagarre per la promozione diretta“.

La Gazzetta dello Sport

Parole d’apprezzamento anche da parte di Luca Maio della Gazzetta dello Sport che scrive: “Il cuore oltre l’ostacolo, il Benevento supera il Pescara sul campo e in classifica, riuscendo a battere per la prima volta in casa al Vigorito gli abruzzesi dopo tre vittorie biancazzurre e un pari. Tanta sofferenza, ma vittoria meritata per i giallorossi che hanno interpretato con la giusta intensità la gara, pur patendo un pò a centrocampo. Gara che sembrava stregata per il Benevento: un rigore sbagliato, due legni colpiti e Montipò inoperoso. Eppure per festeggiare i tre punti si è dovuto attendere l’86’, quando Volta di testa sugli sviluppi di un corner (contestato da Pillon che è stato espulso per proteste così come era avvenuto in precedenza al collega Bucchi) ha regalato il vantaggio definitivo alla sua squadra“.

Volta e Coda fanno volare il Benevento, Pescara battuto per 2-1

Il Benevento batte 2-1 il Pescara, grazie ad un imperioso colpo di testa di Massimo Volta nel finale, e scavalca il Delfino in classifica al termine di una partita largamente dominata. Si tratta del decimo risultato utile consecutivo. Una vittoria che proietta la Strega al secondo posto per la concomitante sconfitta del Palermo a Crotone.

Il tecnico Bucchi, rispetto alla partita con il Foggia, inserisce il rientrante  Volta al posto di Costa al centro della difesa e Letizia al posto dello squalificato Improta sulla corsia sinistra. Confermato il terzetto di centrocampo composto da Cristeg, Bandinelli e Buonaiuto. Pillon, invece, inizialmente preferisce non rischia il rientrante Campagnaro e si affida all’esperienza di Scognamiglio, ex di turno al pari di Gravillon, Memushaj e il beneventano Alessandro Bruno.

Il primo tempo

Al 2° minuto ci prova subito Robertinho Insigne ad insidiare la porta difesa da Fiorillo ma il suo tiro termina sopra la traversa. Dopo una fase di sostanziale equilibrio, è ancora Insigne jr a provarci al 19° con un tiro a giro che finisce di poco a lato. Al 23° Ciofani tocca il pallone con la mano in piena area di rigore ma Coda spreca la favorevole occasione sbagliando il secondo rigore della stagione proprio nella porta dove aveva già sbagliato il penalty contro il Verona quello del famoso cucchiao. Al 43° è la volta di Letizia a provarci ma il suo tiro finisce nettamente a lato sulla sinistra di Fiorillo. Un minuto dopo è proprio Massimo Coda a riscattarsi: servito da Bandinelli, scaglia da fuori area un gran bolide che si infila sulla sinistra del portiere del Pescara. Si tratta della quattordicesima rete stagionale del bomber di Cava dei Tirreni. Il primo tempo si chiude senz’altri spunti di rilievo con il Benevento che mantiene il vantaggio per 1-0.

La ripresa

Nella ripresa la squadra sannita parte a razzo e al 49° minuto colpisce la traversa con Buonaiuto di testa su un cross dalla sinistra di Letizia. Al 57° il Pescara prova a riequilibrare la partita con Mancuso che, su assist di Brugman, lascia partire un tiro dall’interno dell’area di rigore ma Montipò para agevolmente. Al 59° Bucchi inserisce Viola al posto di Buonaiuto, sostituzione accolta con una vera e propria ovazione dai tifosi della Strega. Al 66° il Pescara agguanta rocambolescamente il pareggio con il bomber Mancuso che approfitta di un rimpallo in area e mette la palla alle spalle dell’incolpevole Montipò. Il Benevento però non demorde, si riporta in attacco e Coda di testa impegna severamente Fiorillo. Al 77° i padroni di casa mandano in campo Asencio al posto di Bandinelli nel tentativo di accresce la forza d’urto in avanti e all’80° colpiscono ancora un palo con un lampo di Coda. L’assedio, però, continua e all’85° è Massimo Volta, lasciato solo dai difensori abruzzesi, a riportare in vantaggio la Strega con un portentoso colpo di testa su un calcio d’angolo battuto magistralmente da Viola. E’ il gol che vale la vittoria e che consente ai sanniti di portarsi momentaneamente alle spalle della capolista Brescia.

Gli highlights

Rischio fallimento all’orizzonte, la Figc apre un’indagine sul Palermo

Un’ingiunzione di pagamento complica i piani di salvataggio del Palermo. La richiesta di pignoramento (pare di un agente di calciatori) di 3,5 milioni arriva proprio nel momento in cui il presidente Rino Foschi e i suoi collaboratori si stanno spendendo per salvare il club e riportare la squadra in Serie A.  A svelarlo è oggi l’edizione cartacea della Gazzetta dello Sport, che aggiunge: “Questa del pignoramento non pare l’anticamera a un’istanza di fallimento perché il creditore non sarebbe «privilegiato». Di sicuro però potrebbe portare al blocco della mutualità: i denari distribuiti dalla Lega B sarebbero dovuti arrivare in questi giorni e avrebbero aiutato Foschi a rispettare la scadenza del 16 marzo per il pagamento bimestrale (gennaio e febbraio) di stipendi e contributi. Se la prima era stata risolta con l’intervento in extremis del gruppo Damir, come si può fare adesso?“.

Conseguentemente cresce la preoccupazione di Aic e Lega di Serie B. Quest’ultima ha, infatti, prontamente attivato la Covisoc. “E mentre pare che la Procura Figc stia indagando, ci sarebbero
forse gli estremi per la nomina di un amministratore giudiziario. Ma la soluzione più efficace ­ anche se traumatica ­ sarebbe il fallimento” chiarisce sempre la rosea.

Il precedente del Bari

Fallimento che, se dovesse arrivare adesso, consentirebbe di ottenere l’esercizio provvisorio e quindi di concludere la stagione, in attesa di un’asta per trovare nuovi acquirenti. Se invece il fallimento dovesse arrivare a fine stagione, per il Palermo sarebbe davvero la fine. La Gazzetta ricorda, infatti, a tal proposito l’esempio del Bari: “Il fallimento del 2014 arrivò a campionato in corso e la stagione finì regolarmente, quello dei mesi scorsi arrivò a fine campionato e così si perse il titolo sportivo. E sarebbe clamoroso, per il Palermo, se il titolo sportivo in questione fosse la Serie A. Un’esclusione dopo l’eventuale promozione ­ viste le nuove norme federali ­ non porterebbe in A un’altra squadra di B, bensì terrebbe nella massima serie la terz’ultima“. Insomma, uno scenario da brividi anche per le implicazioni che avrebbe sul prossimo campionato di Serie A, oltre che su quello di Serie B.

Turno infrasettimanale da urlo, si parte alle ore 18 con Benevento-Pescara

Sarà un turno infrasettimanale da urlo quello che inizierà oggi allo stadio Ciro Vigorito alle ore 18 con la sfida tra la terza e la quarta in classifica. Subito dopo Benevento-Pescara sarà infatti la volta, alle ore 21, di Crotone-Palermo e Padova-Brescia, ovvero due trasferte per niente facili per le due squadre che al momento occupano  il vertice della classifica. Senza dimenticare, infine, lo scontro diretto tra Verona e Lecce, formazioni che puntano anche loro ad accorciare le distanze dal vertice e che, quindi, non possono assolutamente permettersi battute d’arresto. Insomma, come spiega oggi anche la Gazzetta dello Sport, sarà la notte dei primi verdetti in Serie B: chi vince resta nel numero sempre più ristretto di squadre che possono aspirare alla promozione diretta, chi perde molto probabilmente dovrà prepararsi al tour dei playoff.

L’avversario

Lo sa bene anche il tecnico del Benevento Cristian Bucchi che, se da un lato è tentato dall’apportare qualche cambio per aumentare il tasso tecnico in mezzo al campo (inserendo, ad esempio, l’ormai recuperato Viola), dall’altro sa anche che il Pescara è squadra molto tignosa, pronta a fiondarsi negli spazi per sfruttare l’imprevedibilità del trio d’attacco composto da Mancuso, Monachello e Marras, come accadde all’andata allo stadio Adriatico. Di qui la necessità di schierarsi in campo in maniera accorta, al pari di quanto fatto nella precedente gara interna con il Cittadella.

La difesa

I maggiori dubbi riguardano la difesa dove occorrerà valutare, ancora una volta, le condizioni di Volta e Antei. Fortunatamente i possibili sostituti, Tuia e Costa, a Foggia hanno disputato un’ottima partita e rappresentano quindi una garanzia nel caso di ulteriore forfait dei due titolarissmi. L’unica certezza, al momento, è rappresentata dall’ormai inamovibile Caldirola, che si sta rivelando un acquisto azzecatissimo.

Il centrocampo

A centrocampo, scontata la presenza di Maggio e Letizia sulle fasce laterali per l’indisponbilità di Improta (squalificato) e Di Chiara (ancora infortunato), resta il ballottaggio per le altre tre maglie da titolare tra Crisetig, Bandinelli, Tello, Buonaiuto e Viola, con i primi tre che appaiono leggermente favoriti.

L’attacco

Nessun dubbio, invece, in attacco dove appare scontato l’impiego dell coppia Coda-Insigne, a meno che Bucchi non decida di far rifiatare inizialmente il bomber di Cava dei Tirreni per dare spazio allo scalpitante Asencio che sembra ormai aver recuperato la condizione di inizio stagione.

Il tabù da sfatare

Da non dimenticare, infine, che la gara odierna contro il Delfino rappresenta una ghiotta occasione anche per sfatare un altro tabù: il Benevento, infatti, non è mai riuscito a battere il Pescara nei precedenti nove scontri diretti (tre pareggi e sei sconfitte), nè ha mai vinto contro le squadre allenata da Pillon. Insomma, un motivo in più per battere il Pescara, scavalcarlo in classifica e sperare poi in un passo falso di Brescia o Palermo.