Quarant’anni fa l’inaugurazione dello stadio di contrada Santa Colomba

I tifosi meno giovani sicuramente ricorderanno quel pomeriggio di quarant’anni fa, quando fu inaugurato il nuovo stadio di contrada Santa Colomba. Era il 9 settembre 1979 e per l’occasione fu organizzata un’amichevole tra il Benevento e l’Ascoli del presidente Constantino Rozzi, l’imprenditore edile che, subentrato a un impresa siciliana, portò a termine i lavori di costruzione del nuovo impianto destinato a sostituire l’ormai vetusto stadio Meomartini.

L’inaugurazione del nuovo impianto, gremitissimo fino all’inverosimile (lo stadio aveva inizialmente una capienza di circa 25.000 posti), fu preceduta da premiazioni, dal lancio di circa un centinaio di colombi, dall’arrivo di due paracadutisti.

Poi il via al match da parte dell’arbitro Riccardo Lattanzio (all’epoca già internazionale) e la meravigliosa azione, al 26° del primo tempo, della squadra giallorossa che portò in rete il libero Paolo Saviano che, dopo aver dato inizio all’azione, raccolse un cross dalla destra di Patalino e dal limite dell’aria lasciò partire un bolide che si insaccò alle spalle del portiere ascolano Pulici, sotto una curva Nord in delirio.

Fu la prima la rete del Benevento nel nuovo stadio, la prima di una lunga serie culminata due anni nella leggendaria rete di testa del portiere Alberto Brignoli al Milan che proiettò lo stadio beneventano, intitolato nel 2010 al compianto Ciro Vigorito, su tutti i media internazionali.

L’impianto di contrada Santa Colomba, a quarant’anni, dalla sua inaugurazione e soprattutto grazie agli interventi di restyling voluti e attuati in questi anni dal patron giallorosso Oreste Vigorito, rappresenta oggi un vero e proprio gioiellino, come ha più volte sottolineato anche l’attuale tecnico Pippo Inzaghi. Uno che, com’è noto, che in carriera di stadi ne ha conosciuto davvero tanti.

Insomma, come a dire: quarant’anni e non sentirli. Ma la storia continua e l’impianto di contrada Santa Colomba, nonostante gli intralci causati da una burocrazia che a volte appare eccessivamente rigida, è pronto ad ospitare nuovamente lo straordinario spettacolo della Serie A. Buon compleanno stadio Ciro Vigorito!

 

 

Benevento d’assalto contro il Palermo, il Vigorito l’arma in più della Strega

Operazione sorpasso. Con gli stessi guerrieri di Perugia, il Benevento si fionda all’assalto del Palermo per agganciarlo (e di conseguenza scavalcarlo) in classifica in virtù del vantaggio negli scontri diretti. Quella di stasera (fischio d’inizio alle 21) al «Vigorito», per il significato che ha, potrebbe essere la madre di tutte le partite. Un pareggio o una sconfitta cambierebbero ben poco rispetto a una vittoria che varrebbe doppio e che, nonostante l’agevole successo del Lecce ieri col Carpi, continuerebbe a tener vivo il sogno di acciuffare il secondo posto“.  A scriverlo è oggi Il Mattno nell’articolo di presentazione del match clou di questa sera contro il Palermo.

Il tecnico del Benevento Bucchi ieri è apparso molto fiducioso: “Voglio una squadra feroce, aggressiva. Che sabbia giocare un calcio propositivo e soprattutto attaccare con intelligenza. Bisogna mettere in preventivo qualche rischio e anche qualche errore. Mi piacerebbe che in campo ci fosse un gruppo che sappia combinare la voglia di divertirsi con quella di superare l’avversario“.

Il ballottaggio Maggio-Letizia

L’unico ballottaggio riguarderà la maglia di laterale destro. A contendersela il capitano Christian Maggio e il rientrante Gaetano Letizia, che ha smaltito i postumi dell’infortunio che lo ha tenuto fermo ai box. Cristian Bucchi ieri è stato chiaro: “Letizia ha i 90’ nella gambe, stanno tutti bene. Ci sarà solo l’imbarazzo della scelta“.

Al Vigorito ci sarà la folla delle grandi occasioni: sono, infatti, previsti oltre 11.000 spettatori. La curva Sud ha tappezzato i vari rioni della città con messaggi di incoraggiamento. Il sostegno del pubblico potrebbe rappresentare la classica arma in più e i tifosi giallorossi lo hanno ben compreso. Un pò come  accadde due anni fa nella decisiva sfida con il Frosinone, che poi aprì le porte alla cavalcata verso la Serie A…

 

 

La tribuna stampa del “Ciro Vigorito” intitolata ad Antonio Buratto e Nicola Russo

Il comune di Benevento ha accolto la proposta avanzata dai giornalisti sportivi di intitolare la nuova tribuna stampa dello stadio “Ciro Vigorito” ai colleghi Antonio Buratto e Nicola Russo, recentemente scomparsi.

A darne notizia è stato stamani il consigliere delegato allo Sport, Vincenzo Lauro, che spiega: “A deliberare l’accoglimento della proposta avanzata dai giornalisti sportivi è stata la Giunta Comunale su proposta del sindaco Clemente Mastella. Si tratta del giusto riconoscimento all’opera dei compianti Antonio Buratto e Nicola Russo che, nelle rispettive carriere giornalistiche, hanno profuso grande impegno nel narrare le gesta della locale squadra di calcio”.

Antonio Buratto, com’è noto, è stato fiduciario dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana), dirigente sportivo nella disciplina della pallavolo e ha raccontato le gesta del Benevento Calcio per oltre quarant’anni sulle pagine della “Gazzetta dello Sport”.

Nicola Russo è stato, invece, fondatore e direttore del periodico “Sannio Sport”, conduttore di numerose trasmissioni televisive e autore di alcune pubblicazioni sulla storia del Benevento Calcio.

Sei anni fa moriva Carmelo Imbriani, domani la curva lo ricorderà

15 febbraio 2013. Una data che rimarrà impressa per sempre nella mente dei tifosi del Benevento, e non solo. Quel giorno, infatti, presso la struttura complessa di Ematologia di Perugia, esalò l’ultimo sospiro Carmelo Imbriani che da tempo lottava contro una grave forma di leucemia. La sua storia commosse l’Italia intera e abbattè steccati e rivalità storiche tra tifoserie che mai avrebbero immaginato che un giorno si sarebbero ritrovate una accanto all’altra per sostenere la battaglia contro il male di un calciatore che aveva incarnato come pochi altri il valore della lealtà sportiva.

La malattia

Imbriani, qualche mese prima, aveva raccontato della malattia, scoperta per caso in un giorno d’estate durante il ritiro precampionato con il Benevento. La squadra della sua città, di cui era stato giocatore e in quel momento allenatore.  “Venti agosto e non sembrava estate, a mille metri d’altitudine c’erano pioggia e freddo. Tornato in albergo, misurai la febbre: 40. Pochi giorni prima avevo avvertito dolori forti, mi ero riempito di medicinali e avevo trascorso notti insonni – raccontò Imbriani a Il Mattino -. All’inizio si pensava avessi una broncopolmonite, invece ho un tumore. Linfomi in più punti del corpo, uno maligno all’adduttore”.

La gara di solidarietà

Da quel momento iniziò una gara di solidarietà. Il 10 febbraio, giorno del suo compleanno, diverse squadre, dalla Serie A alla Lega Pro, mostrarono la maglietta “Imbriani non mollare”. Pochi giorni dopo, però, il linfoma di Hodgkin ebbe definitivamente il sopravvento strappandolo definitivamente al suo mondo. Un mondo fatto di palloni, bandiere e insegnamenti da dare ai più giovani. Da quel tragico 15 febbraio 2013 l’immagine simbolo dell’ex calciatore del Napoli e del Benevento, la sua esultanza stilizzata ha fatto il giorno del mondo grazie all’impegno del fratello Giampaolo che ha dato vita all’iniziativa “Imbriani non mollare” con lo scopo di diffondere i valori di lealtà sportiva e di antirazzismo che hanno contraddistinto la figura di Carmelo.

L’iniziativa della Curva Sud

La sua immagine stilizzata è entrata persino nello spogliatoio del Santiago Bernabeu, alla vigilia di un Real-Psg, per iniziativa di Fabio Pecchia. E domani, grazie alla Curva Sud, la sua immagine  tornerà a campeggiare nello stadio Ciro Vigorito, prima dell’incontro con il Cittadella. I tifosi hanno, infatti, deciso di aiutare l’associazione «Imbriani Non Mollare» venderdo i gadget realizzati per sostenere l’iniziativa “Un Campo per Carmelo, ovvero la realizzazione di un centro sportivo in Tanzania intitolato all’indimenticato calciatore originario di Ceppaloni. “Per ricordare la memoria del nostro compianto capitano – hanno spiegato i rappresentanti del tifo organizzato – realizzeremo, come ogni anno, una coreografia a lui dedicata e daremo il nostro contributo al progetto“. Carmelo vive perchè, come scrisse Ugo Foscolo, un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.

 

 

Il Benevento ospita l’Ascoli nello stadio costruito da Rozzi

Sarà un Benevento alla ricerca della terza vittoria consecutiva quello che scenderà in campo questo pomeriggio alle ore 18 contro l’Ascoli. I sanniti, che il prossimo turno dovranno recarsi a Carpi (attualmente ultimo in classifica), hanno assoluta necessità di vincere per continuare la rincorsa al primo posto e mettersi definitivamente alle spalle la minicrisi seguita alla doppia sconfitta consecutiva con Foggia e Pescara.

La formazione

Il tecnico Cristian Bucchi avrà a disposizione anche il capitano Christian Maggio e il laterale Gaetano Letizia che hanno smaltito i postumi degli infortuni patiti ma la sensazione è che entrambi siano inizialmente destinati alla panchina. A loro posto dovrebbero scendere in campo il giovane Bright Gyamfi, che si è ben disimpegnato contro la Cremonese, e l’ex Perugia Gianluca Di Chiara. A completare il pacchetto difensivo ci saranno infine Massimo Volta e il sempre più convincente Jean-Claude Billong, oltre a Christian Puggioni in porta. A centrocampo, accanto a Nicolas Viola e Andres Tello, dovrebbe scendere in campo l’ex Sassuolo Filippo Bandinelli, leggermente in vantaggio sul più esperto Antonio Nocerino, ancora non al top della forma. In attacco, infine, sicuramente ci saranno Massimo Coda, autore di due reti contro Livorno e Cremonese, e il sempre più determinante Roberto Insigne mentre per l’ultimo posto a disposizione ci sarà fino all’ultimo il ballottaggio tra Cristian Buonaiuto e Riccardo Improta.

Il tecnico dell’Ascoli Vincenzo Vivarini non potrà contare nemmeno sul difensore Baldini ma in compenso punterà ancora sull’eccellente stato di forma dell’ex Cremonese Michele Cavion, autore della rete della vittoria contro il Verona. I marchigiani puntano a conquistare i tre punti in palio per guarire definitivamente dal mal di trasferta che ha caratterizzato questa fase iniziale della stagione.

Lo storico precedente

La partita in programma questo pomeriggio riveste un sapore particolare per i tifosi sanniti perché fu proprio un’amichevole tra Benevento ed Ascoli, disputatosi il 9 settembre 1979, ad inaugurare il nuovo stadio di contrada Santa Colomba. Una partita voluta dall’indimenticato presidente dell’Ascoli, Costantino Rozzi, che aveva costruito il nuovo impianto e aveva voluto che a inaugurarlo fosse proprio la sua squadra che, quell’anno, si sarebbe addirittura classificata quarta nel campionato di Serie A, alle spalle di Inter, Juventus e Torino.

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)

Benevento-Ascoli trentanove anni dopo

C’è un filo rosso che lega la città di Benevento all’indimenticato “presidentissimo” dell’Ascoli, Costatino Rozzi: lo stadio Ciro Vigorito, che inizialmente si chiamava Santa Colomba. A costruirlo alla fine degli anni Settanta, al pari al pari del Cino e Lillo Del Duca di Ascoli, del Via del Mare di Lecce, del Partenio-Adriano Lombardi di Avellino e del Nuovo Romagnoli di Campobasso, fu infatti proprio l’artefice del miracolo bianconero.

Imprenditore edile con la passione del calcio, nei suoi 26 anni al timone della società bianconera conquistò una promozione in Serie B, quattro promozioni in Serie A, una Mitropa Cup, un quarto e un sesto posto nel massimo campionato.

Il personaggio

La tenace difesa del calcio provinciale e le doti di schiettezza, simpatia e verve popolare, fecero di Rozzi una vera icona del calcio della sua epoca, assieme ad altri storici presidenti come Romeo Anconetani, Angelo Massimino e Antonio Sibilia.

Fu anche un grande visionario. Nel lontano 1979 disse: “A lungo andare avremo un campionato europeo con le più grosse società di ciascun Paese e, parallelamente, un altro campionato a carattere nazionale se non addirittura regionale con le altre. Juve, Inter, Milan, Torino finiranno inevitabilmente nell’élite e le altre migliori si misureranno in un diverso torneo. Non c’è via d’uscita. Certo all’inizio avremo un trauma non indifferente ma quando ci saremo abituati tutto sembrerà più normale.“ All’epoca fu sbeffeggiato per quelle parole, oggi quella profezia non appare poi così lontana dall’avverarsi.

Le sue apparizioni al Processo del lunedì restano un cult e non le mandava a dire nemmeno ai suoi tifosi. Una volta sorprese tutti dichiarando: “Quando si tratta di delinquenti, non ammetto che si nascondano sotto la bandiera bianconera. Contro il Bologna ho visto lo striscione con la foto di Mussolini e mi sono vergognato. Di questa gente non abbiamo bisogno.“

I calzini rossi

Era anche molto scaramantico: indossava calzini rossi in occasione di tutte le partite della sua squadra. Per questo motivo l’Ascoli, dopo la sua morte, decise di onorarne la memoria indossando i calzettoni rossi in occasione della partita di campionato più vicina all’anniversario della scomparsa (18 dicembre 1994).

Due anni fa accadde proprio a Benevento, nello stadio che Rozzi aveva costruito e anche inaugurato il 9 settembre del 1979 acconsentendo all’allestimento dell’amichevole di lusso (per l’epoca) Benevento-Ascoli nel corso della quale Paolo Saviano siglò la prima rete giallorossa al Santa Colomba.

Sabato prossimo, a trentanove anni di distanza, Benevento e Ascoli torneranno nuovamente ad affrontarsi in quello stadio che, grazie ai vari restyling operati dal presidente Oreste Vigorito, sarebbe  ancor di più che in passato motivo di grande orgoglio per l’imprenditore Costantino Rozzi.

L’inaugurazione

Le immagini della prima partita

Il ricordo di Paolo Saviano