Play off di Serie B domani al via, rigettata la richiesta di sospensiva del Palermo

I play off di Serie B partiranno regolarmente domani con il primo preliminare tra Spezia e Cittadella, mentre sabato sarà la volta di Verona-Perugia. La Corte d’Appello della Figc ha, infatti, rigettato nel tardo pomeriggio la richiesta di sospensiva avanzata dal Palermo dopo la retrocessione in Serie C decisa dal Tribunale Federale per irregolarità amministrative.

La Corte Federale d’Appello, si legge in un comunicato, “rigetta l’istanza cautelare formulata dalla società Palermo, in relazione alla sospensione delle gare dei playoff del campionato di Serie B attualmente in programma per i prossimi 17 e 18 maggio 2019 e, ritenute sussistenti ragioni d’urgenza, fissa per la discussione del merito la seduta del 23 maggio 2019, alle ore 14.30″.

Ad avviso della Corte, riunita a Sezione unite, la disputa dei playoff “non impedirebbe alla Lega di serie B – preso atto della eventuale decisione di accoglimento dell’appello del Palermo e della conseguente necessità di assicurare effettiva ed efficace esecuzione alla stessa – di valutare l’annullamento delle gare playoff eventualmente disputate e, quindi, ridefinire la lista delle aventi diritto a partecipare (nonché il relativo calendario)“. La Corte, inoltre, ritiene “prevalente l’interesse delle altre società all’ordinario svolgimento della fase finale dei playoff, come da classifica definita all’esito del giudizio di prime cure“.

Blitz del procuratore federale a Palermo, la Figc teme il fallimento

Avere certezze il più presto possibile. Questa è stata la missione del capo della procura federale Giuseppe Pecoraro che ha incontrato i vertici della procura di Palermo per avere ragguagli sulle indagini che riguardano Zamparini e le condizioni finanziarie del club rosanero“. A darne notizia è oggi il quotidiano la Repubblica nelle pagine di cronaca siciliana. “La preoccupazione degli organi federali – chiarisce il quotidiano – riguarda l’eventuale seconda istanza di fallimento che la procura sarebbe pronta a depositare. Il rischio è quello di ritrovarsi a fine maggio con una squadra promossa sul campo in serie A e una società bocciata dal tribunale fallimentare. Uno scenario che creerebbe problemi per i ripescaggi ed eventuali strascichi che il governo del calcio dopo la scorsa, caldissima estate trascorsa a colpi di carte bollate vuole evitare a tutti i costi“.

Settimana cruciale per la conclusione delle indagini

In pratica, la settimana appena iniziata sarà quella delle decisioni. Finora, infatti, la procura di Palermo ha atteso gli sviluppi delle trattative per la cessione della società che, com’è noto, sono tutte fallite. “La procura – prosegue l’articolo – deciderà quando notificare l’avviso di conclusione indagini e la conseguente richiesta di rinvio a giudizio per Zamparini e le altre persone indagate a vario titolo per falso in bilancio e false comunicazioni sociali agli organi di controllo (Covisoc). Ma soprattutto, ed è la scelta più difficile da prendere per chi indaga tenendo conto anche dell’aspetto sportivo di una squadra che è in piena lotta per la promozione in Serie A, quando e se presentare la seconda istanza di fallimento. Una mossa che rischierebbe di risvegliare tutti i creditori, fra fornitori e agenti di calciatori, che in questo momento sono stati più o meno dissuasi dall’intraprendere azioni legali nei confronti del Palermo“. Di qui le preoccupaziuoni della Procura federale della Figc e il clamoroso blitz a Palermo di Giuseppe Pecoraro

Palermo e Foggia eviteranno la penalizzazione, ma restano gli interrogativi sul futuro

Il Palermo pagherà gli stipendi in scadenza lunedì (circa 3,9 milioni di euro) e la squadra potrà concludere il campionato senza altri condizionamenti o timori di penalizzazioni, perché gli ultimi due bimestri andranno versati a giugno a giochi fatti. Stesso discorso per il Foggia. Lunedì il club pagherà stipendi e contributi (circa 1,4 milioni di euro), spostando a fine campionato solo i premi per i calciatori. In questo modo anche i satanelli eviteranno un’ulteriore penalizzazione in classifica.

Gli interrogativi sul futuro

Scemate di colpo, quindi, le preoccupazioni dei tifosi del Palermo e del Foggia restano però tutti gli interrogativi sul futuro, come evidenzia oggi la Gazzetta dello Sport: “Se pagare gli stipendi diventa un’impresa titanica anche per chi staziona stabilmente ai piani alti della Serie B, se — come ha sussurrato ieri il presidente federale Gravina — anche in Serie A più di qualcuno presenta «bilanci con elementi di forte criticità», se ci ritroviamo puntualmente a indagare sull’origine di certi soggetti e sulla liceità, se non altro morale, di certe operazioni finanziarie che di fatto tengono in piedi la baracca, a cominciare dalle plusvalenze, vuol dire che il problema è molto più ampio, e più serio, di una doccia senza acqua calda. Il problema è in un sistema calcio che negli ultimi anni ha concepito regole di ingresso troppo morbide, paletti facilmente aggirabili, criteri di selezione che si sono rivelati del tutto inefficaci. Società sparite e valanghe di penalizzazioni producono, anche quest’anno, campionati falsati. Stipendi non pagati avvicinano tentazioni illecite. Buste sottobanco con cui tenere a bada le lamentele mortificano la dignità“.

La posizione di Gravina

Insomma, in gioco c’è la stessa credibilità dell’intero sistema calcio italiano. Lo sa bene il presidente federale Gabriele Gravina che ha iniziato la sua azione di governo proprio da qui, dalla necessità di imporre regole più severe e, soprattutto, più efficaci.

È un impegno gravoso, come rivela l’esigenza di questi giorni di
ritoccare le norme varate a dicembre, che forse non incidevano in profondità – sottolinea ancora la Gazzetta dello Sport -. Gravina è a capo della Figc soltanto da cinque mesi, ma ha guidato per tre anni la Lega Pro e ha condiviso molte delle scelte strategiche della gestione Tavecchio­-Uva. Saprà sicuramente quali errori non ripetere“. Non a caso ieri, intervenendo sulla questione del Palermo, ha detto: “Non siamo preoccupati ma in allerta. Seguiamo il caso, abbiamo saputo che il gruppo Mirri non ha esercitato l’opzione, vedremo cosa accadrà. Siamo in contatto con la Covisoc che ha recentemente fatto delle verifiche. Se non ci dovessero essere risvolti risolutivi, probabilmente adotteremo qualche provvedimento“.

Un monito a fare in fretta, insomma, perchè in gioco vi è – come detto in precedenza – la stessa credibilità dell’intero sistema calcio italiano.

Palermo Calcio, Mirri lancia l’allarme: “I debiti ammontano a circa 47 milioni»

Il Palermo Calcio è a forte rischio default. A ribadirlo è oggi Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport: “Mentre la Lega B continua a sollecitare un intervento della Figc senza ottenere risposta, si registra una dichiarazione molto forte di Dario Mirri, l’imprenditore che, con il sostegno delle banche, ha acquisito
i diritti pubblicitari con denari serviti a far rispettare la scadenza di febbraio per stipendi e contributi, evitando la penalizzazione“.

La scadenza del 18 marzo

La Gazzetta riporta poi la dichiarazione di Mirri: “Con grande fatica abbiamo ricevuto quasi tutta la documentazione contabile e posso dire che i debiti del Palermo ammontano a circa 47 milioni di euro“. Inoltre, è ancora tutta da chiarire la vicenda della presunta cessione del marchio. Invece, riguardo la scadenza del 18 per il prossimo bimestre di stipendi e contributi, Mirri ha precisato: “Il presidente Foschi ha la certezza che saranno pagati. Probabilmente ha una soluzione che però, dalle carte che ho in mano io, non risulta“.  La Gazzetta, infine, ricorda le recenti ingiunzioni di pagamento da creditori hanno, di fatto, stoppato l’erogazione della mutualità.

Il post di Nicola Binda

Da segnalare, inoltre, che lo stesso Nicola Binda si era già espresso ieri sulla sua pagina Facebook con una considerazione molto amara: “Sulla Gazzetta di martedì 26 ho raccontato lo scenario attorno al Palermo. Purtroppo la situazione è su un binario morto, i nodi vengono al pettine e credo che non ci sia alternativa al fallimento. Però per salvare il titolo sportivo il tribunale si dovrebbe esprimere entro due mesi, altrimenti potrebbe succedere quello capitato in estate al Bari. E attenzione: se il Palermo va in A e poi non viene iscritto, in B retrocederanno solo due squadre, con un risparmio da parte della Lega A di quasi 25 milioni di euro di paracadute. Non è una cosa da poco… Spero soltanto che con le nuove norme della Figc non si verifichino più casi del genere. E auguro al Palermo di trovare una proprietà solida che lo riporti ai livelli che merita“.

Quanto influirà la vicenda Palermo sulla ‘regolarità’ della Serie B?

50 milioni cira di debiti e altri 2,9 milioni da reperire entro il 16 marzo per evitare nuovamente il rischio di una penalizzazione in classifica. E’ questo il dato che emerge stamani dall’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport da Daniele Mirri, l’imprenditore che ha salvato in piena zona Cesarini il Palermo Calcio.

L’unica novità di non poco conto che emerge dalle sue parole è che i dati sulla situazione debitoria del Palermo finalmente saranno resi noti: “Credo che chiunque si avvicini a questo club debba conoscere i dati e la storia dice che Zamparini non li ha mai voluti fornire, solo quando le azioni sono passate in mano a Foschi e alla De Angeli è stato possibile e la prova è l’operazione che abbiamo concluso“.

Insomma, un indubbio passo in avanti rispetto al passato ma non sufficiente a diradare le nubi che continuano ad addensarsi sul futuro dei rosanero, anche alla luce delle vicende giudiziarie in corso.

Lo spettro del caso Parma

Allora il problema di fondo diventa un altro, soprattutto per le  squadre partecipanti al campionato di Serie B (compreso il Benevento): quanto influirà questa vicenda sulla sostanziale regolarità del stagione in corso?

Difficile prevederlo al momento, ma certamente non possono essere ritenute tranquillizzanti le parole pronunciate ieri in conferenza stampa da Rino Foschi: “Non faremo la fine del Parma ma ne usciremo fuori a testa alta”. E’ stato, quindi, proprio il nuovo plenipotenziario del Palermo a evocare lo spettro di una vicenda che ancora provoca brividi di paura al sistema calcistico italiano tant’è vero che lo stesso Foschi ha voluto anche evidenziare che “Balata e la Federazione mi sono stati molto vicini in questi giorni”.

A questo punto è lecito porsi una domanda: Federazione e Lega, mentr’erano alle prese con il papocchio dei ripescaggi e del nuovo format a 19 squadre, hanno davvero esercitato fino in fondo i poteri ispettivi e di controllo sul Palermo prima di dare il via libera all’iscrizione al campionato di Serie B?

Serie B nel caos: il Tar accoglie il ricorso contro il format a 19 squadre

E’ sempre più caos in Serie B. Il Tar del Lazio ha deciso stamani di sospendere la decisione del Tribunale federale nazionale in merito al format della “nuova” B a 19 squadre, accogliendo di fatto il ricorso di tre delle sei squadre che ambiscono al ripescaggio (Novara, Pro Vercelli e Ternana).

In particolare, gli organismi sportivi competenti devono riesaminare la posizione della Ternana (che ha già disputato 5 partite in Serie C), del Novara Calcio e della Pro Vercelli 1892. La decisione è stata assunta con tre distinte ordinanze cautelari che hanno accolto la «domanda di sospensione di tutti i provvedimenti impugnati, con conseguente obbligo, per le autorità competenti, di riesaminare gli stessi, sulla base della corretta applicazione del quadro normativo di riferimento».

Il primo ottobre il Tfn aveva respinto i ricorsi dei club contro le delibere assunte dal commissario straordinario Roberto Fabbricini, che aveva disposto il cambio di format dopo la decisione della Lega di varare un calendario senza ripescaggi (aumentando, di fatto, la quota di diritti tv di ogni squadra).

Il Tar, a proposito della decisione del Tribunale federale nazionale, ha ritenuto che “i provvedimenti gravati” evidenzino “sotto vari profili rilevanti aspetti di distonia rispetto alla primaria finalità di interesse pubblico alla regolazione e al controllo dell’ordinato svolgimento dei campionati e alla disciplina federale in materia”. E la modifica dei campionati “è stata assunta nell’ambito di una gestione commissariale» e «la riduzione dell’organico del campionato è stata operata nel mese di agosto, a pochi giorni dall’inizio dello stesso”, senza acquisire “il deliberato delle altre Leghe, che senz’altro avrebbero dovuto essere coinvolte, in quanto la determinazione dell’organico del campionato di Serie B incide sugli interessi delle squadre del campionato inferiore interessate ad esservi ammesse”.

In relazione a tutte le argomentazioni svolte, il Tar ha ritenuto sussistere “il fumus boni iuris” sotto i dedotti profili dell’eccesso di potere e della violazione delle norme statutarie dell’ordinamento della Figc”, nonché che “la prosecuzione del campionato avviato sulla base delle modalità previste nei gravati provvedimenti, appare all’evidenza idonea ad arrecare un pregiudizio grave e irreparabile agli interessi della ricorrente di entità difficilmente quantificabile, nelle more della decisione del merito del ricorso, anche tenuto conto della fase meramente iniziale in cui, allo stato, si trova il campionato”.

L’effetto è l’accoglimento della “domanda di sospensione di tutti i provvedimenti impugnati, con conseguente obbligo, per le autorità competenti, di riesaminare gli stessi, sulla base della corretta applicazione del quadro normativo di riferimento”. L’udienza di merito è stata fissata per il 26 marzo 2019.

Appena si è diffusa la notizia, Gravina ha convocato  un summit d’urgenza con gli avvocati della Federazione. A complicare ulteriormente la situazione è il fatto che le società richiedenti sono 5, i posti disponibili invece sono 3. La Figc deve, inoltre, decidere in primo luogo l’organo competente a giudicare: o si completa la procedura al Collegio di Garanzia del CONI, o agisce la Figc con un atto di autotutela o si va al TAR di nuovo. Insomma, un vero e proprio caos!