La torcida del Benevento ci crede: a Cremona in 500 per spingere la squadra verso la vetta

Ci sono reti che possono rappresentare il punto di svolta di un’intera stagione. Ricordate la rete di Alessio Campagnacci contro il Catania a una manciata di minuti dal termine? Ebbene, il gol messo a segno ieri da Dimitri Bisoli in pieno recupero, che ha consentito al Brescia di espugnare il San Vito-Marulla dopo essere stato sotto per 2-0, potrebbe avere per la squadra di Corini lo stesso effetto che ebbe la rete dell’attaccante di Foligno per la squadra di Auteri.

Se il Brescia, favorito nella rimonta dal primo gol segnato in netto fuorigioco da Spatek, potrebbe aver innescato la marcia giusta per la fuga definitiva resta comunque apertissima la lotta per la conquista dell’altro posto utile per la promozione diretta. I punti che separano il Palermo e l’Hellas Verona (45), seconde in classifica, dal Benevento (43) sono appena 2 e nel mezzo ci sono anche Lecce e il Pescara (44). Dunque, per il Benevento, impegnato oggi a Cremona, e il Palermo, che scenderà in campo domani a Venezia, la vittoria è quasi d’obbligo perchè occorre rispondere alle vittorie del Verona a Perugia e del Lecce in casa contro il Foggia e approfittare del passo falso del Pescara a Cittadella. Insomma, per entrambe è vietato sbagliare.

La carovana giallorossa

L’hanno capito bene anche i tifosi del Benevento che, nonostante tra andata e ritorno ci siano
oltre 1500 chilometri da percorrere, hanno deciso di seguire la propria squadra in massa a Cremona: sono, infatti, oltre 400 i tagliandi venduti per il settore ospiti ed altri tifosi si accomoderanno in tribuna centrale e laterale, non essendoci restrizioni nella vendita dei biglietti.

Una responsabilità in più per i ragazzi di Bucchi che, dopo la brutta sconfitta di Livorno, sono chiamati a riscattarsi contro una squadra in piena crisi (4 sconfitte nelle ultime 5 partite) ma pur sempre ostica da affrontare sul proprio terreno di gioco (solo 5 gol incassati in 13 partite disputate allo stadio Zini).

Cremonese-Benevento è dunque una partita stramaledettamente importante per i giallorossi. Stavolta non ci sarà spazio per possibili distrazioni e, come ha ribadito in queste ore lo stesso Bucchi ai suoi giocatori, bisognerà scendere in campo con l’elmetto e l’armatura per impersonare lo spirito del guerriero sannita spesso evocato sugli spalti dalla calorosa torcida della Strega. L’operazione controsorpasso va assolutamente portata a compimento.

 

L’amletico dubbio di Bucchi: Crisetig o Viola per scardinare il ‘bunker’ della Cremonese?

Alla vigilia della doppia trasferta di Livorno e Cremona in molti avevano sottovalutato un dato molto importante e cioè che, al di là della posizione in classifica, le due avversarie del Benevento avevano una caratteristica in comune: quella di subire pochissimi gol tra le mura amiche. Da una parte i labronici, che nelle precedenti 7 partite disputate al Picchi avevano infatti subito appena 2 reti, dall’altro i grigiorossi di Rastelli che allo stadio Zini quest’anno hanno incassato solo 5 gol in 13 partite.

Un rendimento che – come ricorda oggi Il Mattinonon ha eguali in cadetteria, addirittura la Cremonese è seconda in questa speciale classifica in Italia. Meglio ha fatto solo la Juve Stabia, che sta dominando il girone C di Serie C, con 3 gol subiti in casa. Cremonese che ha fatto meglio dell’Inter (al top in Serie A per numero di reti subite fra le mura amiche) e, su scala europea, è alla pari del Psg, con i francesi che al Parco dei Principi hanno incassato 5 gol in 14 gare“.

Il ritorno di Antei e Improta

Numeri importanti, dunque, che certamente non saranno sfuggiti al tecnico del Benevento Cristian Bucchi che domani, com’è noto, dovrà rinunciare agli squalificati Volta e Maggio. Assenze a cui l’allenatore probabilmente rimedierà inserendo il recuperato Antei al centro della difesa (accanto a Tuia e Caldirola) e il rientrante Improta sulle corsie laterali con conseguente spostamento di Letizia sulla fascia destra. Ma le novità, rispetto alla formazione scesa in campo a Livorno, potrebbero essere anche altre.

I dubbi a centrocampo

Bandinelli probabilmente ha bisogno di rifiatare e Tello ormai scalpita per riconquistare una maglia da titolare. Di qui il ballottaggio che Bucchi scioglierà solo domani pomeriggio. Ma al Picchi si è registrata anche la prova sottotono di Crisetig che, ricordiamolo, aveva giocato pochissimo nel Frosinone e che dal suo arrivo a gennaio non ha saltato nemmeno una partita. Viola, del resto, ha ormai del tutto riassorbito la botta alla caviglia rimediata a Palermo e si sta impegnando al massimo per riconquistare un posto da titolare. Il problema è, però, che Crisetig offre maggiori garanzie nel ruolo di play sia dal punto di vista dinamico che da quello più prettamente tattico.

Ed ecco allora affiorare un’altra possibilità di ballottaggio: quella tra Viola e l’apparentemente inamovibile Buonaiuto che, nelle ultime due partite, non ha convinto a pieno pur continuando a garantire quei movimenti ritenuti essenziali dal tecnico romano per scardinare le difese avversarie. Di qui l’idea schierare inizialmente l’atleta di Taurianova nel ruolo di mezz’ala sinistra e riservarsi la carta Buonaiuto a partita in corsa per provare a sorprendere gli uomini di Rastelli con i suoi tagli verso il centro.

Il modulo di gioco

Appare, invece, difficile l’ipotesi che Bucchi possa optare per il doppio play maker in un centrocampo a 4. La partita è troppo delicata, soprattutto dopo la sconfitta di Livorno e il contempoeraneo allungo delle dirette avversarie, per rinunciare a quel 3-5-2 che ha consentito al Benevento di trovare una maggiore solidità difensiva. Il momento è troppo delicato per sbagliare ancora e la Cremonese è un avversario molto ostico, a dispetto della classifica, per rischiare un cambio di modulo che, in caso di nuova sconfitta, potrebbe vanificare quanto di buono fatto negli ultimi mesi.

Restano 24 ore per decidere e, questo pomeriggio, la pressione delle dirette concorrenti potrebbe ulteriormente aumentare (ieri il Verona ha vinto a Perugia e scavalcato il Benevento in classifica). Di qui l’amletico dubbio che accompagnerà Bucchi fino a domani: Viola o Crisetig? Oppure schierarli entrambi?

Surclassati dal centrocampo ‘geriatrico’ del Livorno, Bucchi nuovamente nel mirino dei tifosi

Giovanni Trapattoni ha sempre sostenuto che le partite si vincono a centrocampo. Ed è proprio in quella zona di campo che ieri sera il Livorno ha costruito la sua vittoria contro il Benevento. Il quartetto composto da Valiani, Agazzi, Luci e Porcino, grazie anche al supporto di Diamanti, ha infatti letteralmente annichilito il Benevento.

Persino Lorenzo Crisetig, sin qui sempre eccellente nelle precedenti prestazioni in maglia giallorossa, è letteralmente naufragato contro la dinamicità del centrocampo ‘geriatrico’ dei labronici. Sommando l’età di Francesco Valiani (38), Andrea Luci (33) e Alessandro Diamanti (35) si arriva, infatti, a 106 anni complessivi. Eppure il pacchetto centrale del Livorno, a dispetto dell’età, è apparso più aggressivo, atletico e determinato di quello della Strega. Di qui le non poche critiche piovute addosso al tecnico Cristian Bucchi nel dopo partita.

Le domande senza risposta

Sono molte, infatti, le domande poste dai tifosi e persino dagli addetti ai lavori. Perchè schierare nuovamente dal primo minuto a centrocampo Buonaiuto dopo la deludente prestazione con il Pescara, criticata persino dallo stesso allenatore giallorosso? Perchè rinunciare al dinamismo di Tello o alla capacità d’interdizione di Del Pinto contro una squadra molto fisica?

Perchè inserire Viola senza variare l’assetto tattico del centrocampo? E’ risaputo ormai che Viola predilige giocare con un altro centrocampista al suo fianco e non nel ruolo di regista classico o mezzala. Lo si è visto l’anno scorso quando l’arrivo di Sandro gli consentì di disputare un ottimo finale di stagione e lo si è visto quest’anno quando, all’inizio, ha stentato non poco nel centrocampo a tre prima di infortunarsi e scivolare in panchina.

Perchè, allora non passare ad un centrocampo a quattro (4-4-2) o a due (4-2-3-1), con Viola e Crisetig perni centrali, magari togliendo il deludente Maggio e rafforzando il pacchetto centrale, oppure rinfoltendo l’attacco, visto che si era ormai in svantaggio di 2 reti?

Domande che per il momento resteranno senza risposta ma che, visti i precedenti, sicuramente indurranno Bucchi ad una profonda riflessione.

Fallisce l’assalto alla vetta, Benevento in ritiro a Coverciano per dimenticare Livorno

Dimenticare Livorno. L’imperativo è categorico in vista della trasferta di domenica prossima a Cremona, perchè la squadra ieri sera è stata protagonista di una delle peggiori prestazioni della stagione. Le gare di La Spezia e Pescara sembravano ormai solo un brutto ricordo del passato e invece, dopo 10 risultati utili consecutivi, il Benevento è ripiombato in uno stato di preoccupante  abulia agonistica.

A pesare sull’andamento della gara è stato soprattutto l’approccio mentale: sin dalle prime battute si è capito che non era il solito Benevento degli ultimi tempi. Il Livorno, come era prevedibile, è partito forte costringendo subito la squadra giallorossa a difendersi.

Del resto si sapeva sin dalla vigilia che i labronici non erano affatto un cliente facile poichè non perdevano in casa da circa quattro mesi (2-3 con il Perugia il 4 novembre) e nelle ultime 7 partite casalinghe avevano ottenuto 4 pareggi (Cittadella, Verona, Padova e Pescara) e 3 vittorie (Foggia, Cosenza e Venezia) subendo appena 2 reti . Mai, però, si sarebbe potuto immaginare che una squadra con un centrocampo geriatrico (Francesco Valiani, 38 anni, Alessandro Diamanti, 35 anni, e Andrea Luci, 33 anni) potesse addirittura annichilire agonisticamente il pacchetto centrale sannita. Eppure è accaduto e la partita si è praticamente chiusa dopo appena mezz’ora, sul 2-0.

Le parole di Bucchi

Ho visto un Benevento talmente brutto – ha ammesso lo stesso  Bucchi nel dopopartita – che vorrei cancellarlo subito. Abbiamo avuto un’involuzione nel tenere il campo, nell’agonismo. Non è stata la squadra delle ultime dieci partite“. Un’involuzione che nemmeno il tecnico giallorosso è riuscito a spiegarsi: “Non penso ci sia stato un calo fisico, tutti hanno  recuperato dalla partita con il Pescara. Non è nemmeno un problema mentale. Una squadra che arriva da un filotto come il nostro non può essere senza motivazioni. Non credo nemmeno che sia un discorso di pressione, anzi mi auguro non sia questo“.

La mente del tecnico è comunque già rivolta a Cremona dove la Strega troverà un’altra squadra alla disperata ricerca di punti salvezza. Prima, però, occorrerà rigenerare l’ambiente nel ritiro di Coverciano:Una mazzata del genere l’abbiamo già subita a Pescara un girone fa. Adesso, però, siamo più maturi. Non dobbiamo farci prendere dalla paura di non riuscire a rialzarci, dobbiamo essere sereni e ripartire dalle dieci partite prima di questa. Il ritiro, in questo senso, ci farà sicuramente bene“.

Da questa mattina, quindi, l’unico obiettivo della Strega sarà quello di dimenticare al più presto la serataccia di Livorno. Contro la Cremonese, infatti, sarà assolutamente vietato sbagliare.

 

 

Bunker Livorno, solo 2 reti incassate nelle ultime 7 partite in casa

E’ il giorno di Livorno-Benevento, il posticipo che chiude la 27esima giornata del campionato di Serie B. Un torneo che nell’ultimo turno ha riservato una sorpresa importante, la sconfitta interna del Brescia ad opera del mai domo Cittadella, e la battuta d’arresto del Lecce, sconfitto in trasferta da un Palermo che comunque  fatica a “dimenticare” i guai societari che rischiano di vanificare quanto di buono sin qui fatto sul campo.

Insomma, la gara di questa sera dell’Armando Picchi rappresenta uno snodo importante per la Strega che vincendo scavalcherebbe nuovamente il Palermo e il Pescara e si porterebbe ad un solo punto dalla capolista Brescia che, com’è noto, tra due settimane dovrà osservare il turno di riposo.

Il ruolino di marcia interno dei labronici

La squadra allenata da Breda naviga nei bassifondi della classifica e per tirarsi fuori dalla zona calda ha bisogno di punti. Punti che devono essere conquistati soprattutto in casa, dove i labronici non perdono una partita dallo scorso 4 novembre (2-3 con il Perugia). Da allora 4 pareggi (Cittadella, Verona, Padova e Pescara) e 3 vittorie (Foggia, Cosenza e Venezia) ma soprattutto appena 2 reti incassate in 630 minuti.

Un dato, quest’ultimo, che certamente non sarà sfuggito al tecnico giallorosso Cristian Bucchi che stasera punta soprattutto sui guizzi del sempre più determinante ‘RobertinhoInsigne e sull’imprevedibilità del bomber Massimo Coda per scardinare la granitica difesa del Livorno. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: la vetta della classifica è finalmente a un tiro di schioppo e il Benevento si ritrova con una condizione fisica e mentale invidiabile proprio nella fase più importante della stagione.

Un dato che induce all’ottimismo, tant’è vero che saranno circa 300 i sostenitori sanniti che questa sera affolleranno il settore riservato agli ospiti, nonostante il giorno feriale e la notevole distanza che separa il capoluogo labronico da quello sannita. Il momento è troppo importante per non essere lì a sostenere Letizia e compagni. Tutto il resto non conta, la Strega sopra ogni altra cosa, perchè un’eventuale vittoria farebbe passare in secondo piano la fatica, i costi e i disagi affrontati per seguire la propria squadra del cuore.

 

Benevento all’assalto della vetta, a Livorno tanti tifosi al seguito della squadra

Lo stadio Armando Picchi dista circa 600 chilometri da Benevento, si giocherà di sera e in un giorno feriale. Aspetti che rendono la trasferta di Livorno particolarmente disagevole. Eppure ieri sera i biglietti venduti per il settore ospiti erano già circa 220 e la prevendita chiude stasera alle 19. C’è, quindi, ancora un’intera giornata per acquistare i ticket ed è facile prevedere che, anche alla luce della sconfitta rimediata ieri in casa dal Brescia, il numero dei supporter giallorossi sia destinato ad aumentare. Insomma, la Strega non sarà sola nell’assalto alla vetta.

Le parole di Bucchi

Lo sa bene Cristian Bucchi che, anche ieri in conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza del sostegno dei tifosi. Il tecnico romano, del resto, ricorda bene la spinta che diede la torcida giallorossa in quella semifinale play off Benevento-Perugia di due anni fa. Un’arma in più da sfruttare al meglio, a partire dalla gara di domani sera al Picchi. Una partita che, però, riserva molte insidie e Bucchi ne è consapevole. “Quella contro gli amaranto sarà una partita difficilissima, guai se pensiamo di andare lì e vincere facile. Per battere il Livorno sarà necessaria intensità, qualità nelle giocate, imporre il nostro gioco – si legge oggi su Il Mattino -. Siamo una squadra che deve scendere sempre in campo per i tre punti e non speculare alla ricerca del punticino. Di quello ci potremmo accontentare solo quando ci saremo accorti che non riusciamo a spuntarla. Loro hanno tante opzioni in attacco ed offrono pochi riferimenti. Sono aggressivi e ci costringeranno a forzare qualche giocata, noi dovremo essere abili portare avanti le nostre idee senza farci condizionare dalla pressione“.

Il tecnico ha chiesto e ottenuto dalla società una settimana di ritiro prolungato: i giallorossi, dopo la rifinitura di questa mattina, partiranno alla volta di Livorno e resteranno in Toscana fino a metà settimana, per poi trasferirsi in Lombardia. Un modo, quindi, per mantenere la concentrazione al massimo e anche per non farsi contagiare dal crescente entusiamo che accompagna la squadra. Massima cura per ogni dettaglio, dunque, perchè la vetta è lì a portata di mano. Guai a distrarsi proprio ora, sul più bello.