
Pagelle complicate.
Benevento: angoscioso. Mansueto nel primo tempo come se stesse giocando il trofeo della birra. È in campo, invece, per uno scontro salvezza. Quella che dovrebbe essere una trincea in mezzo al campo, il primo sbarramento, è una fila di sedie a sdraio sulla spiaggia. Fuori stagione. Attaccanti, centrocampisti e terzini della viola assaltano liberamente l’area sannita. La difesa tracolla, inevitabilmente. Nella ripresa il tentativo di recupero, con il centrocampo riassestato da Inzaghi e l’orgoglio attizzato dalla presumibile cazziata, è un fuoco di paglia.
Glik: non bastano le attenuanti di cui sopra. È sempre due minuti (si due minuti) in ritardo su Vlahovic. Compito a casa: scrivere duemila volte “non fare accomodare l’attaccante avversario”.
Barba: è l’unico dei sanniti che nella ripresa non si accorge che si è passati dall’horror al road movie. Prova a chiudere la partita per la Fiorentina, prima che ci pensi la coppia Ribery-Eysseric, con un paio di rinvii farlocchi.
Pulgar: è l’unico sottotono del centrocampo schierato da Prandelli. Si nota per un fallo inutile e cattivo a centrocampo che gli costa il cartellino giallo.
Inzaghi: il centrocampo a tre con atteggiamento sbarazzino è sovrastato, bucato, sbeffeggiato dagli avversari. L’alto tasso tecnico di Bonaventura, Eysseric e Ribery, che parte da dietro, avrebbero dovuto indurre un atteggiamento diverso. Probabilmente il peggior approccio tattico della stagione.
Ribery: gioca da trequartista più che da attaccante. Scombussola gli avversari che non capiscono e non riescono a stargli dietro. Non segna ma entra in tre dei quattro gol viola. Delizioso l’assist per Eysseric in occasione del quarto gol che chiude il match.
Eysseric: è il jolly del centrocampo viola. Attacca e copre (per quel poco che occorre). Serve palloni su palloni lungo linee non banali. Impreziosisce la serata mettendo a frutto l’assist splendido di Ribery in occasione del quarto gol.
Vlahovic: tre gol gli valgono gli varrebbero il titolo di uomo partita (che per noi spetta a Ribery). Il terzo è gol è una perla, uno dei gol più belli della stagione. Svicolato da Glik (non ci voleva molto stasera) sulla trequarti, scende e piazza una palla a giro che passa sotto l’incrocio dei pali. Saremmo tentati di scrivere immarcabile, ma la presenza effimera di Glik induce alla prudenza.
Caprari: si danna per mezz’ora nella ripresa, provando a suonare la carica e guidare la rimonta. Spreca dopo un dribbling in area tra tre uomini viola, serve un paio di assist strepitosi non raccolti dagli spenti compagni.
Amante del gioco del calcio, collabora con Sonar Magazine e BN blog.