Raggiunta l’intesa con il Pescara per Masciangelo, spunta la new entry Del Prato per la difesa

Il Benevento ha finalmente raggiunto l’intesa con il Pescara per l’acquisto del terzino Edoardo Masciangelo. Il prodotto del vivaio della Roma sarà oggi nel capoluogo sannita per sottoporsi alle visite mediche di rito, firmare il contratto che lo legherà ai giallorossi e poi dirigersi a Cascia. Nel pomeriggio raggiungeranno il ritiro in terra umbra anche Kamil Glik, Artur Ionita e il neoacquisto Salvatore Elia, che ieri ha sostenuto le visite mediche in città.

Il difensore polacco, promesso sposo all’Udinese, spera di lasciare presto il ritiro (la trattativa con i friuliani è in stand by), mentre il moldavo Artur Ionita inizialmente parteciperà alla sola parte atletica (ancora non ha del tutto recuperato dall’infortunio patito nel finale della scorsa stagione). Il tecnico Fabio Caserta spera di trattenerlo confidando sulla possibilità che il centrocampista  accetti un prolungamento di contratto a cifre decisamente inferiori rispetto a quelle attuali.

Intanto, in attesa di poter affondare il colpo Canotto (si attenda la decisione del Collegio di Garanzia del Coni in merito al ricorso del Chievo Verona), il Benevento ha decisamente virato su un altro prodotto del vivaio dell’Atalanta. Si tratta del difensore Enrico Del Prato, titolare della Nazionale Under 21. Anche in questo caso, come per Elia, si tratterebbe di un prestito con diritto di riscatto e diritto di controriscatto a favore della società orobica.

E’ il giorno di Salvatore Elia, l’esterno d’attacco proveniente dall’Atalanta

Oggi il Benevento ufficializzerà l’arrivo dell’esterno d’attacco Salvatore Elia. Il calciatore è in città per sottoporsi alle visite mediche di rito e, dopo la firma del contratto, partirà alla volta del ritiro di Cascia, dove ritroverà il tecnico Fabio Caserta con cui ha condiviso le ultime tre stagioni vissute con Juve Stabia e Perugia. L’attaccante classe ’99 lascerà l’Atalanta con la formula del prestito con diritto di riscatto e contro riscatto per il club lombardo. Si tratta del quarto colpo messo a segna dal direttore sportivo Pasquale Foggia, dopo Talbi, Calò e Paleari.

Altro elemento finito nel mirino del Benevento in queste ore è Luigi Canotto del Chievo Verona, altro pupillo del tecnico Caserta (lo ha avuto due stagioni fa alla Juve Stabia). L’esterno d’attacco arriverebbe a parametro zero qualora il Collegio di Garanzia del Coni confermasse l’esclusione della società clivenese dal prossimo campionato di Serie B.

Sul fronte cessioni c’è, invece, da registrare il passaggio di Bryan Dabo ai turchi del Rizespor, che lo hanno soffiato sul filo di lana ai connazionali dell’Altay. La firma è prevista per oggi, giornata nella quale potrebbe essere perfezionato anche il passaggio di Kamil Glik all’Udinese e di Lorenzo Montipò all’Hellas Verona. Il centrocampista Pasquale Schiattarella è invece conteso da Cagliari, Venezia, Empoli (Seria A), Brescia e Monza (Serie B). Società quest’ultima che sarebbe interessata anche all’aquisto di Roberto Insigne.

 

Il Benevento ufficializza l’acquisto di Alberto Paleari dal Genoa e la cessione di Luca Caldirola al Monza

Prosegue la rivoluzione in casa Benevento. La società ha infatti ufficilizzato l’acquisto del portiere Alberto Paleari dal Genoa e la cessione del difensore Luca Caldirola al Monza. Sono inoltre  in dirittura d’arrivo le trattative per la cessione del difensore Kamil Glik all’Udinese (prestito gratuito), del portiere Lorenzo Montipò all’Hellas Verona (prestito con obbligo di riscatto) e del centrocampista Bryan Dabo ai turchi dell’Altay.

Di seguito il post di saluto di Luca Caldirola ai tifosi della Strega:

 

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Porte scorrevoli al Benevento: in arrivo il portiere Paleari, in partenza i difensori Glik e Caldirola

Sarà Alberto Paleari, dopo Montassar Talbi (acquistato a gennaio e destinato a trovare sistemazione altrove) e Giacomo Calò, il prossimo acquisto del Benevento. Il portiere, di proprietà del Genoa, arriva con la formula del prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in Serie A. L’ex Cittadella prenderà il posto di Lorenzo Montipò, attualmente alle prese con il programma di riablitazione post operatoria e destinato (salvo imprevisti) a essere ceduto.

Ormai ai dettagli anche la cessione in prestito gratuito per un anno di Kamil Glik all’Udinese. Operazione quest’ultima che consentirà al Benevento di risparmiare circa 2,5 milioni di euro di ingaggio. Stesso discorso per il centrale difensivo Luca Caldirola, che sarà ceduto a titolo definitivo al Monza per 750.000,00 euro (altra plusvalenza da mettere in bilancio, visto che l’ex Werder Brema giunse nel Sannio a parametro zero).

Sembrano infine ormai destinati a lasciare il Sannio nei prossimi giorni anche i centrocampisti Bryan Dabo (richiesto dai turchi dell’Altay) e Pasquale Schiattarella e l’attaccante Roberto Insigne.

 

 

Ionita decisivo, Glik direttore, Gervinho non corre più

Ionita

Ionita: onesto lavoro sporco nel primo tempo, modesto inizio ripresa. Poi, al minuto 66, trova il tempo dell’inserimento su un calcio d’angolo e insacca una palla che se non decisiva per la salvezza, lo è per il match. Impossibile non perdonargli tutto e non assegnargli la palma del migliore in campo.

Glik: sblocca il match su assist del compagno di reparto Barba e illude i sanniti. Concentrato e diligente. Deve aver ripassato il manuale di regia difensiva durante la sosta forzata per squalifica e quelle per nazionali. Ed è tutta un’altra musica, almeno fino a quando il Parma non passa a tre in attacco e la fatica si fa sentire.

Hetemaj: solita partita di abnegazione e sagacia. Ha anche il merito di piazzare con precisione millimetrica la palla sulla testa di Barba cui non rimane che metterla per il gol di Glik. Affidabile e inossidabile.

Kurtic: il suo innesto cambia l’inerzia della partita. Tira, ritira e segna. È il più volenteroso dei suoi. Non cede mai.

Man: il più pericoloso degli avanti parmigiani. Agguanta sul finire un pareggio sostanzialmente inutile per il suoi.

Montipò: alterna buone parate a voli pindarici e respinte che sono assist per gli avversari. Inaffidabile.

Gervinho: un tempo ingranava la quarta e sfrecciava. Ora non ha il tempo di mettere la freccia che lo fermano. Mai pericoloso. Dovrebbe essere uno spauracchio. Non se lo fila nessuno.

Brugman: non copre e non imposta. Quando non sbaglia il passaggio, sbaglia la scelta. Devastante. Per i suoi. Non rientra nella ripresa.

Laurini: falloso, nevrotico, inconcludente. Non supera mai il diretto avversario e non copre. Resta negli spogliatoi con il compagno di cui al punto precedente.

Partita: una delle più brutte viste quest’anno in serie A. Alta la posta in gioco, ma…

Ribery e Vlahovic da urlo, Glik vaporoso in un Benevento mansueto

Pagelle complicate.

Benevento: angoscioso. Mansueto nel primo tempo come se stesse giocando il trofeo della birra. È in campo, invece, per uno scontro salvezza. Quella che dovrebbe essere una trincea in mezzo al campo, il primo sbarramento, è una fila di sedie a sdraio sulla spiaggia. Fuori stagione. Attaccanti, centrocampisti e terzini della viola assaltano liberamente l’area sannita. La difesa tracolla, inevitabilmente. Nella ripresa il tentativo di recupero, con il centrocampo riassestato da Inzaghi e l’orgoglio attizzato dalla presumibile cazziata, è un fuoco di paglia.

Glik: non bastano le attenuanti di cui sopra. È sempre due minuti (si due minuti) in ritardo su Vlahovic. Compito a casa: scrivere duemila volte “non fare accomodare l’attaccante avversario”.

Barba: è l’unico dei sanniti che nella ripresa non si accorge che si è passati dall’horror al road movie. Prova a chiudere la partita per la Fiorentina, prima che ci pensi la coppia Ribery-Eysseric, con un paio di rinvii farlocchi.

Pulgar: è l’unico sottotono del centrocampo schierato da Prandelli. Si nota per un fallo inutile e cattivo a centrocampo che gli costa il cartellino giallo.

Inzaghi: il centrocampo a tre con atteggiamento sbarazzino è sovrastato, bucato, sbeffeggiato dagli avversari. L’alto tasso tecnico di Bonaventura, Eysseric e Ribery, che parte da dietro, avrebbero dovuto indurre un atteggiamento diverso. Probabilmente il peggior approccio tattico della stagione.

Ribery: gioca da trequartista più che da attaccante. Scombussola gli avversari che non capiscono e non riescono a stargli dietro. Non segna ma entra in tre dei quattro gol viola. Delizioso l’assist per Eysseric in occasione del quarto gol che chiude il match.

Eysseric: è il jolly del centrocampo viola. Attacca e copre (per quel poco che occorre). Serve palloni su palloni lungo linee non banali. Impreziosisce la serata mettendo a frutto l’assist splendido di Ribery in occasione del quarto gol.

Vlahovic: tre gol gli valgono gli varrebbero il titolo di uomo partita (che per noi spetta a Ribery). Il terzo è gol è una perla, uno dei gol più belli della stagione. Svicolato da Glik (non ci voleva molto stasera) sulla trequarti, scende e piazza una palla a giro che passa sotto l’incrocio dei pali. Saremmo tentati di scrivere immarcabile, ma la presenza effimera di Glik induce alla prudenza.

Caprari: si danna per mezz’ora nella ripresa, provando a suonare la carica e guidare la rimonta. Spreca dopo un dribbling in area tra tre uomini viola, serve un paio di assist strepitosi non raccolti dagli spenti compagni.