Legittima l’euforia per il primato del Benevento, ma è troppo presto per illudersi

Il pareggio in piena zona Cesarini del Frosinone a Salerno e la vittoria nei minuti finali del Pescara ad Ascoli hanno dunque consentito al Benevento di restare da solo in testa alla classifica.

La conquista del primato è, tra l’altro, coincisa con la prestazione meno brillante della stagione da parte della Strega, come testimoniano gli stessi numeri della gara: solo 50% di possesso palla, 8 tiri dello Spezia (di cui 4 in area di rigore) contro i 5 (di cui solo 1 in area di rigore) effettuati dal Benevento, 0 parate da parte di Scuffet e 2 da parte di Montipò, ma soprattutto per la prima volta la squadra giallorossa ha subito ben tre ripartenze a campo aperto nei primi minuti della ripresa e solo due interventi prodigiosi dell’estremo difensore sannita hanno consentito di conseguire il 4° clean sheet della stagione.

Di contro, però, sono gli stessi dati statistici generali a testimoniare la legittimità del primo posto del Benevento che, dopo la sconfitta dell’Empoli di Cristian Bucchi a Pordenone, è rimasta l’unica squadra imbattuta del campionato cadetto (4 vittorie e 3 pareggi) e quella che finora ha subito meno reti (solo 3).

Come ha scritto ieri Tullio Calzone sul Corriere dello Sport,

il Benevento di Pippo Inzaghi, al netto di ogni considerazione, è la squadra che si è dimostrata maggiormente tale in questo avvio di campionato che continua a ribaltare pronostici e potenziali antagoniste per la vittoria finale. Cosa significa essere squadra più delle altre? Innanzi tutto, avere una propria identità. Essere riconoscibile. Poi le variazioni sul tema del gioco possono essere le più svariate e opinabili. Ma è indubbio che la formazione giallorossa è un passo avanti, nonostante la crescita dovrà essere continua ed è tutt’altro che compiuta. Lo sa bene lo stesso tecnico dei sanniti che il concetto della progressione e della costanza, anche nell’umiltà, lo sta predicando sin dall’inizio di questa avventura. Dall’esordio di Pisa, contro un avversario che non si è lasciato ridimensionare dall’essere una matricola, al blitz di La Spezia, la Strega è stata accompagnata da un comune minimo denominatore: essere compatta e unita. Squadra, appunto! Ma non cullarsi sugli allori è un altro buon segno. Perché basta poco per precipitare giù dalla vetta“.

Lo sa bene Pippo Inzaghi che, al termine della gara, ha dichiarato: “Siamo sulla strada giusta, siamo l’unica squadra imbattuta del campionato e non è un dato scontato, perché ormai si soffre su tutti i campi. Dobbiamo migliorare ancora tanto ma questi risultati ci danno grande spinta“.

Insomma, Super Pippo sa bene che è troppo presto per illudersi. Dopo la sosta, ci saranno quattro gare importanti (Perugia in casa, poi Pescara in trasferta e quindi il doppio turno casalingo con Empoli e Cremonese) che consentiranno di comprendere meglio il grado di crescita della squadra. Va bene, quindi, l’euforia per il primo posto solitario in classifica ma occorre anche mantenere i piedi ben saldi a terra perchè i campionati si vincono in primavera e di partite, da qui al termine della stagione, ne mancano ancora tante.

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