“I giallorossi ci restano malissimo, grazie al rigore di Viola e al raddoppio di Lapadula si sentivano in carrozza. E nonostante il primo gol di Zaza (inzuccata su precisa assistenza di Singo) fosse giunto dopo nemmeno due minuti dal 2-0, il fatto di aver tenuto botta sino al recupero aveva convinto un po’ tutti che i tre punti fossero in saccoccia: maniera splendida di reagire alla caduta fragorosa di Crotone“.
Esordisce l’articolo di Nicola Cecere sulla Gazzetta dello Sport a commento di Benevento-Torino. Per la “rosea”
“il Toro ha mostrato uno spirito nuovo. Nessuno ha mollato, nessuno si è scoraggiato. La battaglia è stata organizzata soprattutto da un indomito Rincon, mentre in avanti quando Belotti ha potuto giocare faccia alla porta per Glik e compagni è stato allarme costante. Due i gol cancellati dalla Var a conferma della capacità di reazione a episodi avversi”.
Il quotidiano diretto da Stefano Barigelli sottolinea, infine, che
“il Benevento è uscito dal campo come se avesse perso, il Torino ha invece festeggiato con il presidente Cairo, piombato sul terreno di gioco a complimentarsi con tutti i suoi giocatori: per come si era messa, è un pari di platino. Pippo Inzaghi, dopo aver incassato la rimonta con un gesto di stizza, al fischio finale ha subito cercato di consolare i suoi, dimostrando di intendersi di psicologia”.
La palma del miglior giallorossso in campo per la Gazzetta va a Nicolas Viola (7 in pagella, come Lapadula), giudicata negativa invece la prestazione di Tello, Caldirola, Improta e Caprari (voto 5,5).