
Lesione all’adduttore: è questa la diagnosi stilata dallo staff medico del Benevento dopo la risonanza a cui è stato sottoposto Gabriele Moncini, infortunatosi domenica scorsa nelle battute iniziali del match casalingo con il Bologna.
Un vero peccato perchè l’attaccante ex Spal, Cittadella e Cesena in questo avvio di stagione è parso tutt’altro giocatore rispetto a quello della passata stagione. Consapevole della necessità di sfruttare l’ennesima occasione e smentire definitivamente chi non lo ritiene all’altezza della massima serie, Moncini si è presentato nel ritiro austriaco dichiarando:
“Non ho fatto neanche le vacanze, nei quindici giorni che ci ha concesso il mister dopo la conclusione del campionato di B, mi sono solo allenato”.
A Seefeld ha iniziato un nuovo percorso e si è concentrato soprattutto sui movimenti che Pippo Inzaghi richiede ai suoi attaccanti centrali, oltre che sul miglioramento della condizione atletica:
“Il mister, sin dall’inizio, mi ha detto che dovevo migliorare nell’aiutare la squadra, nel venire incontro ai centrocampisti e giocare con gli altri. Ho cominciato un percorso diverso e ora sto continuando su quella strada”.
Un deciso cambio di passo, insomma, che è emerso sin dall’esordio stagionale con la Reggina, amichevole in cui è andato subito in rete, e nella successiva amichevole all’Olimpico con la Lazio. E che le cose fossero cambiate rispetto allo scorso anno l’hanno capito anche i tifosi vedendolo all’opera nell’esordio di campionato a Marassi contro la Sampdoria e nel recupero infrasettimanale con l’Inter al Ciro Vigorito.
Insomma, un altro calciatore rispetto al passato e soprattutto tanta voglia di spaccare il mondo. Una smisurata voglia che, domenica scorsa, lo ha spinto a sfidare in velocità Gary Medel. Un generoso tentativo di andare oltre i suoi limiti perchè di fronte aveva un brevilineo sicuramente dotato di maggiore velocità, uno che – come dimostra il suo passato nerazzurro – non è certamente tra quelli che si lascia sfidare senza reagire.
E così quel testa a testa in velocità, quello sprint che nei meno giovani ha riportato alla mente i leggendari duelli tra Pietro Mennea e Valeriy Borzov, ha finito per mettere fuori gioco entrambi gli atleti, costretti ad abbandonare il campo.
Lesione all’adduttore per il centravanti originario di Pistoia, come detto, e lesione di primo grado del semimembranoso destro per il capitano della Nazionale cilena: questo il responso dei medici a distanza di quarantotto ore dall’infortunio. In pratica almeno tre settimane di stop per entrambi.
Ma Gabriele Moncini, superata l’iniziale disperazione, è già proiettato mentalmente verso il ritorno in campo. Farà di tutto per recuperare il prima possibile, anche perchè quello attuale è un altro calciatore rispetto ai mesi scorsi soprattutto dal punto vista mentale. Lo si è capito anche dopo la vittoria di Marassi, quando ha scritto su Instagram che
“la reisilienza è la capacità di persistere, di far durare la motivazione nonostante gli ostacoli e le difficoltà“.
E stavolta non sarà solo nell’affronatre quest’ennesima sfida perchè anche i tifosi giallorossi hanno compreso, e soprattutto apprezzato, la sua voglia matta di contibuire alla salvezza della Strega. Forza Moncio, Benevento ti vuole rivedere presto in campo.
Ha scritto per Il Sole 24 Ore, il Corriere della Sera, la Voce di Indro Montanelli, il Corriere del Mezzogiorno e il Roma.
E’ stato un pioniere del web fondando nel 1999 Sanniopress.it, il primo quotidiano online della provincia di Benevento.
Negli ultimi anni è tornato a occuparsi di calcio come opinionista e seconda voce delle telecronache di Ottochannel 696 tv.