Lunedì sera parte la nuova stagione televisiva. Tante le novità, a partire dal passaggio del giornalista Antonio Martone a Lab Tv (dove condurrà la nuova trasmissione FreeSport) per finire all’arrivo a Ottochannel 696 Tv di Valter De Maggio (direttore di Radio Kiss Kiss Napoli e collaboratore della redazione sportiva di Mediaset) che condurrà la nuova edizione di Ottogol. Sempre lunedì sera, inoltre, andrà in onda anche la trasmissione BreakSport condotta da Alfredo Salzano sulle frequenze di Tv7.
Insomma, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta per quanti vorranno seguire le trasmissioni dedicate al Benevento Calcio. Ma proprio questa contemporaneità ha causato nelle scorse ore varie discussioni e polemiche sui social da parte di tanti tifosi. Un confronto serrato, quasi da stadio (tipo le discussioni sugli “occasionali” o sui “doppiofedisti”), che però nella sostanza è viziato da un dato niente affatto trascurabile: siamo nell’era di Internet e dei social media e un numero sempre più cospicuo di persone si sta abituando all’on demand, ovvero alla nuova frontiera del “consumo televisivo”.
L’era dei videoregistratori è ormai lontana anni luce perchè in qualsiasi momento oggi è possibile guardare attraverso smart tv, smartphone e pc un programma che non si è potuto seguire. Inoltre, è normale che i programmi di commento calcistico vadano in onda contemporaneamente perche le tv, non dimentichiamolo, sono dei prodotti commerciali e la sfida si gioca sull’audience e sulla capacità d’attrazione degli sponsor. Capita anche a livello nazionale (basti pensare, ad esempio, ai dopo partita in contenporanea su Sky, Mediaset e Rai), perchè dunque scandalizzarsi se accade anche a Benevento?
E poi c’è un dato che viene completamente trascurato in queste discussioni: la concorrenza è uno stimolo a far bene e determina un miglioramento complessivo dell’offerta televisiva. Ancora meglio se poi dovessero essere introdotte delle novità sui format che facciano avvicinare maggiormente le trasmissioni locali agli standard di quelle nazionali e regionali. Insomma, il tifoso ha tutto da guadagnare.
In ogni caso ben vengano anche le contrapposizioni “sanguigne” sul tema della contemporaneità perchè in fondo il calcio si nutre soprattutto di passioni e senza quest’ultime non sarebbe lo sport più bello e diffuso sul pianeta.