‘Muro’ Caldirola: “A Cremona ed Empoli per vincere e conquistare la matematica promozione in Serie A “

“Il nostro obiettivo è lo stesso di quando abbiamo interrotto, vogliamo subito vincere a Cremona ed Empoli“.

Luca Caldirola nell’intervista rilasciata oggi a Franco Santo del Corriere dello Sport spiega senza mezzi termini che il Benevento ha più fame di vittorie di prima dello stop grazie anche alla carica che infonde nei suoi ragazzi il tecnico Pippo Inzaghi:

“La prima cosa è vincere le partite per arrivare subito alla matematica promozione. Ma è bello anche raggiungere i record di cui parla il mister: è stimolante il nostro allenatore, è un maestro a farci trovare le motivazioni anche quando sembrano non esserci. E’ stato il nostro segreto nella prima parte del campionato, quello che ci ha permesso di accumulare un vantaggio rilevante su tutte le inseguitrici”.

E non poteva mancare un accenno ai tifosi che, nelle ultime ore, stanno iniziando a colorare di giallorosso la città. Di sicuro, però, non ci saranno distrazioni all’interno della squadra. La mente è tutta rivolta all’obiettivo:

“Credo sia giusto che i tifosi sognino e si godano il momento. E’ anche bello veder spuntare bandiere sulle finestre, ma noi abbiamo il nostro lavoro da fare e non ci lasciamo distogliere da nulla. Ci concentriamo sul campo, perchè è quella l’unica cosa a cui dobbiamo pensare. E’ ovvio, poi, che la nostra speranza più grande sia riuscire a regalare alla gente un’emozione grandissima”.

Insomma, l’obiettivo è a portata da mano ed è vietato distrarsi. Il Benevento vuole chiudere subito la pratica della matematica promozione in Serie A e conquistare tutti i record possibili. Parola di Luca Caldirola, il “muro” giallorosso.

L’inarrestabile ascesa di Oreste Vigorito, il volto positivo del calcio italiano

C’è un dato che emerge in maniera inequivocabile in queste ore: neanche lo stop al calcio giocato determinato dall’emergenza Covid-19 è riuscito a fermare l’inarrestabile ascesa del Benevento che, grazie all’azione del presidente Oreste Vigorito, ha svolto un ruolo da protagonista anche durante la pandemia.

Già forte dei risultati ottenuti dalla sua squadra, il patron giallorosso si distinto in questi mesi di quarantena anche per la capacità di mediazione messa in campo all’interno della Lega di Serie B, e delle istituzioni calcistiche italiane più in generale.

Non è un caso, quindi, che ieri il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni abbia deciso di riservargli due pagine d’intervista e il titolo d’apertura facendolo assurgere a simbolo della ribellione nei confronti dell’assurda deliberazione della Lega di Serie A.

Vigorito ha legittimamente rivendicato i diritti del Benevento con pacatezza, rigore e ricchezza d’argomenti marcando una netta differenza rispetto allo stile (si fa per dire…) dei tanti faccendieri che popolano attualmente il mondo del calcio. E non poteva essere diversamente perché Vigorito, al di là delle indiscusse capacità imprenditoriali, relazionali e culturali, ha dimostrato concretamente che anche al Sud e in una piccola realtà di provincia si può fare calcio a ottimi livelli organizzativi e soprattutto rispettando pienamente le regole, anche dal punto di vista del fair play finanziario. In un mondo popolato da famelici presidenti interessati soprattutto al proprio tornaconto personale il patron giallorosso rappresenta un’anomalia, un patrimonio da preservare.

Il calcio italiano non può infatti consentirsi l’eventuale disimpegno di un presidente così positivo in termini d’immagine, soprattutto in un momento in cui sta offrendo l’ennesimo spettacolo fatto di furberie, giochetti sottobanco e ricatti.

La riforma del sistema calcistico auspicata dal presidente della Figc Gabriele Gravina non può dunque prescindere dal rispetto del merito sportivo e dal contributo di presidenti come il patron giallorosso. Il Benevento la Serie A se l’è conquistata sul campo e una decisione che non tenesse conto di quest’aspetto rappresenterebbe una grave ingiustizia, un colpo mortale all’immagine del sistema e soprattutto un monito  per quegli imprenditori che, animati da buone intenzioni, stanno meditando di entrare mondo del calcio.