Il Benevento vince il derby con il Napoli sul piano della comunicazione

La vicenda della positività al Covid-19 del presidente Aurelio De Laurentiis e il contestuale indiretto coinvolgimento del presidente del Benevento Oreste Vigorito (che, ignaro di quanto sarebbe poi emerso, era rientrato in aereo assieme al massimo dirigente del Napoli) offrono lo spunto per evidenziare la diversa gestione comunicativa dell’evento da parte delle due società campane.

Se da un lato, infatti, il Napoli nella prima mattinata si è limitato a emettere un comunicato di poche righe per confermare lo scoop del Napolista (che aveva individuato in De Laurentiis il presidente di Serie A che, secondo il sito di Repubblica, era risultato positivo al Covid-19), dall’altro il Benevento ha invece provveduto tempestivamente a chiarire la vicenda con una comunicazione esaustiva e ricca di particolari in modo da evitare possibili ricostruzioni fantasiose o malintesi.

Il risultato del diverso approccio comunicativo è apparso subito evidente poiché il Napoli, di fronte alla ridda di ricostruzioni rilanciate dai vari siti d’informazione, è stato costretto a intervenire nuovamente, attraverso l’Ansa (che ha utilizzato la formula “secondo quanto si apprende da fonti del Napoli”), per smentire alcune di queste ipotesi.

Ipotesi che, secondo quanto riportato nel frattempo da alcuni organi di informazione, avrebbero addirittura indotto la Procura Federale ad aprire un’indagine per accertare la correttezza di comportamento del patron azzurro.

Una differenza di strategia comunicativa che ha dunque prodotto risultati diversi, se non proprio opposti, e che ha sostanzialmente evidenziato la crescita del Benevento anche dal punto di vista dell’organizzazione societaria. Non a caso, infatti, quest’estate il patron giallorosso Oreste Vigorito aveva provveduto a rafforzare la già eccellente struttura comunicativa della società affidandone la responsabilità a un giornalista di lungo corso come Antonio Sasso, molto avvezzo a districarsi tra gli oscuri meandri del mondo dell’informazione.

Insomma, un’ulteriore dimostrazione del fatto che, questa volta, il Benevento all’appuntamento con la Serie A ci arriva preparato e con l’intenzione di restarci a lungo.

 

Jack Bonaventura a un passo dalla Fiorentina, il Benevento vira su Bryan Dabo

Jack Bonaventura sempre più lontano dal Benevento. Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, già ci sarebbe una base d’accordo con l’ex centrocampista del Milan. I rapporti tra Mino Raiola e la Viola sono buoni, il discorso intavolato nelle ultime ore è stato proficuo, anche se alcune distanze restano.

Non è questione di ore, così come per tutto il resto del mercato gigliato, e le parti torneranno presto a incontrarsi. La Fiorentina – scrive oggi la roseanon è l’unica destinazione possibile ma Firenze, raccontano, esercita comunque fascino e motivazioni. Per questo la pista resta molto calda e l’ottimismo per una fumata bianca aumenta ogni giorno”.

La conferma arriva anche dal Corriere dello Sport: “Ieri si sono intensificati i contatti con Raiola per l’interno svincolatosi dal Milan, con oggetto chiaramente entità e durata del contratto: tre milioni a stagione sono troppi, ma ci si sta ragionando sopra e l’accordo potrebbe non essere lontano”.

Per questo motivo il Benevento ha virato decisamente su Bryan Dabo, il centrocampista della Fiorentina che lo scorso anno è stato in prestito alla Spal. Secondo il Mattino, “c’è un solo problema: la Fiorentina per avallare il trasferimento del 28enne con doppio passaporto (Francia e Burkina Faso) chiede in cambio il giovane Davide Gentile, attualmente il miglior prodotto del vivaio sannita. Ma Vigorito e Foggia non vorrebbero privarsi del classe 2003, già nel giro delle Nazionali giovanili”. Di qui l’attuale fase di stallo della trattativa.

Oggi si discute sulla riapertura degli stadi, per il Ciro Vigorito ipotesi 5.622 spettatori

Nonostante la recente “performance di pensiero ignorante” del virologo Massimo Galli (così l’ha magistralmente definita oggi Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport), dalle parti della Federcalcio si lavora giorno e notte affinché la riapertura degli stadi al pubblico possa diventare un obiettivo concreto, realizzabile in tempi brevi.

Secondo quanto scrive oggi il quotidiano sportivo romano, “l’ultima proposta della Federcalcio, in linea con il documento prodotto a luglio dalla Lega di Serie A, è la seguente: togliere i lucchetti e consentire l’entrata limitata fino al 30% della capienza massima di ogni stadio, distribuendo e distanziando i tifosi tra i vari settori allo scopo di evitare assembramenti; si entrerebbe nell’impianto, con la mascherina e previa misurazione della temperatura, a orari scaglionati a seconda del settore e si uscirebbe con le stesse modalità per gestire il deflusso”. Tanto per intendersi, allo stadio Ciro Vigorito di Benevento (che ha una capienza di 16.867 spettatori) potrebbero entrare 5.622 tifosi, poco meno di quanti ne potrebbero entrare a Bergamo (7.249) o Sassuolo (7.157).

Questa mattina gli esperti del governo analizzeranno le richieste per fornire una risposta che tutti sperano essere positiva. L’obiettivo è dunque quello di far tornare i tifosi sugli spalti per il 17/18 ottobre (4° giornata di campionato), dopo la sosta per le Nazionali, a dispetto delle saccenti affermazioni di Galli (“riaprire gli stadi non è una priorità”), quello che – non dimentichiamolo – a febbraio rassicurava che la pandemia non avrebbe rappresentano un problema per il nostro Paese.

Grafico tratto dal Corriere dello Sport