Benevento-Cittadella e la sfida nella sfida tra Lorenzo Montipò e Alberto Paleari

La partita Benevento-Cittadella in programma sabato prossimo alle ore 18 allo stadio Ciro Vigorito, oltre a riportare alla mente il triste epilogo della semifinale play off dello scorso campionato, sarà anche una sfida nella sfida tra i portieri delle due squadre Lorenzo Montipò e Alberto Paleari.

Da un lato a difendere la porta giallorossa ci sarà il protagonista in negativo di quella partita (il suo errore fu determinante nell’azione che portò in vantaggio i veneti), dall’altro il pipelet di scuola Milan che, proprio grazie alle ottime prestazioni negli spareggi promozione dello scorso campionato di Serie B, è finito quest’estate nel mirino di alcune squadre di Serie A.

E per ironia della sorte quella di sabato prossimo potrebbe anche essere l’ultima partita nelle fila dell’attuale club per uno dei due portieri, a meno che non accada qualcosa di clamoroso addirittura nelle prossime quarantotto ore. Secondo Marco Bonetto di Tuttosport, il Torino è sempre all’affannosa ricerca del vice Sirigu ed entro lunedì potrebbe accadere di tutto:

Paleari sempre in pole, e anche in questo caso Bava cercherà di trovare l’intesa finale col Cittadella già tra oggi e domani, se possibile (si tratta intorno ai 2 milioni cash; alternative, Semper del Chievo e Montipò del Benevento, più la variabile Lovre Kalinic dell’Aston Villa)“.

Insomma, a distanza di tre mesi la sfida tra Montipò e Paleari continua anche al di fuori del rettangolo di gioco, anche se è difficile pensare che il Benevento si possa privare del proprio portiere negli ultimi giorni di mercato.

Ma il mondo del calcio riserva spesso sorprese e chissà che non possa addirittura accadere un teatrale colpo di scena finale, e cioè il clamoroso passaggio di Montipò al Toro e quello di Paleari al Benevento. Ipotesi sicuramente poco verosimile, addirittura ai limiti della fantascienza, ma neanche da escludere categoricamente.

Resta comunque un dato, questo sicuramente incontrovertibile: i due portieri stanno preparando al meglio l’incontro di sabato prossimo perchè, a distanza di tre mesi dalla semifinale play off, la sfida tra Montipò e Paleari continua.

L’appello di Inzaghi: “Al bando le polemiche, abbiamo bisogno del sostegno dei tifosi”

La netta vittoria del Pordenone contro il Frosinone e la vittoria di misura dell’Empoli sulla Juve Stabia, grazie ad un generoso rigore concesso nella ripresa dall’arbitro ai toscani, sono un segno evidente del fatto che affrontare le squadre neopromosse nelle prime giornate di campionato non è un compito facile in un campionato, quello di Serie B, che già si contraddistingue per il suo notevole equilibrio.

Si tratta, infatti, di squadre che, a differenza delle cosiddette big, puntano a una partenza sprint per sfruttare la minore brillantezza atletica delle avversarie e cercare di ottenere punti che alla fine possono rivelarsi molto preziosi per la salvezza.

C’è poi da tener presente che negli ultimi anni proprio queste partenze sprint hanno finito per aumentare l’autostima dei calciatori delle squadre provenienti dalla Serie C che via via hanno iniziato a crederci e alla fine sono stati capaci di realizzare un impensabile doppio salto dalla C alla A (vedi il Benevento ela  Spal tre anni fa, il Parma due anni fa e il Lecce lo scorso anno).

Alla luce di queste considerazioni appaiono, quindi, quanto meno premature le aspre critiche espresse sui social da una parte della tifoseria dopo la partita inaugurale di Pisa.

Lo ha fatto intendere con la solita pacatezza anche il tecnico Pippo Inzaghi durante la trasmissione Ottogol condotta dal Valter De Maggio su Ottochannel 696 TV: “La gente deve capire che non possiamo vincere tutte le partite, ci sono anche le altre in questo campionato. Non è affatto scontato che si vinca sempre. Credo che la squadra si sia disimpegnata bene da questo punto di vista: abbia lottato e ridotto al minimo i pericoli. Montipò, a parte il rigore parato, non ha subito nemmeno un tiro in porta“.

Ma l’ex campione del mondo è andato oltre aggiungendo: “A Benevento ho trovato un ambiente eccezionale, il pubblico è fantastico. Una cosa, però, andrebbe evitata, e cioè i fischi e le contestazioni a qualche giocatore per episodi accaduti lo scorso anno. La squadra ha bisogno di tranquillità e il passato resta passato, non conta più. Se proprio c’è bisogno di contestare qualcuno, allora contestino me“.

E, infine, l’appello ai tifosi in vista della delicata partita di sabato contro il Cittadella: “Ci aspettiamo che il pubblico ci sostenga e ci spinga: l’ambiente deve essere caldo come piace a me“. Come a dire: non è il tempo delle polemiche, ma del sostegno e dell’unione di tutto l’ambiente perchè per vincere c’è bisogno dell’apporto di tutti, nessuno escluso.

Il Benevento è alla ricerca di un terzino e valuta anche l’acquisto di un altro centrale difensivo

Luci ed ombre sulla prima. Il Benevento dispensa qualche dubbio sul suo reale valore, quantunque al debutto siano tanti i meccanismi da oliare per tutti. A Pisa i giallorossi avrebbero anche potuto vincere, ma avrebbero dovuto capitalizzare al massimo le poche occasioni costruite con un cinismo che per il momento pochi le riconoscono. Alla fine ha rischiato di perdere per quel maldestro intervento di Del Pinto su Marconi. Per fortuna ci ha messo una pezza Lorenzo Montipò, proprio uno dei più criticati dopo qualche amnesia in Coppa Italia che aveva fatto il paio con l’erroraccio nei play off lo scorso maggio con il Cittadella“.

A scriverlo è oggi il Corriere dello Sport. Franco Santo ricorda anche che Inzaghi avrebbe voluto che all’Arena i suoi comandassero il gioco con continuità, ma che la squadra non ha trovato le contromisure idonee alla tattica del Pisa.

Il Benevento si è spesso incartato, non riuscendo a innescare quasi mai i suoi esterni, che sono stati un po’ l’ago della bilancia nel gioco della strega. L’impressione è che abbia influito la condizione non ottimale di molti, certo è che col gioco che vuole Inzaghi (giocare con due centrocampisti centrali e quattro elementi offensivi) i movimenti devono essere continui e rapidi, tutto il contrario di ciò che è accaduto a Pisa“.

Il Corriere sottolinea, infine, che il Benevento necessiterebbe di un intervento sul mercato per arricchire la batteria degli esterni bassi. E a tal proposito riporta le dichiarazioni dello stesso tecnico Inzaghi:

E’ vero, di un terzino potremmo aver bisogno, perchè è uscito Di Chiara e stiamo valutando Rillo, che comunque è giovanissimo: vediamo quello che può accadere, se c’è un elemento che ci dà affidabilità ed è bravo e è in linea con i nostri parametri, possiamo prenderlo“.

A tal proposito Luigi Trusio su il Mattino ricorda che un profilo che piace al Benevento è quello di Tommaso D’Orazio del Cosenza:

Attualmente è fermo per i postumi di un intervento al naso, ma nel giro di una quindicina di giorni tornerà disponibile. Il Cosenza lo libererebbe facilmente perché in quel ruolo è coperto con Legittimo e cerca un under come alternativa. Il Benevento ha preso informazioni qualche tempo fa, poi non si è più fatto avanti. Ma dovrebbe tornare a farsi sotto in questi ultimi giorni“.

Sempre secondo il quotidiano napoletano, infine, il direttore sportivo Pasquale Foggia starebbe valutando anche la possibilità di acuistare un altro centrale difensivo:

Non può essere un caso se gli assenti della prima gara a Pisa sono gli stessi che nella scorsa stagione hanno saltato più della metà delle gare complessive disputate dal Benevento (solo 17 presenze per Antei, 16 per Maggio, appena 6 per Tuia, inclusi spezzoni e ingressi a partita in corso). Nel caso di Antei dovrebbe trattarsi di scelta tecnica (Inzaghi ha blindato gli allenamenti e in conferenza pre-gara si è trincerato dietro un generico «stanno tutti bene»), ma Maggio e Tuia sono di nuovo alle prese con problemi fisici, come già accaduto la scorsa stagione. Il rischio è di trovarsi in difficoltà in difesa dal punto di vista numerico, per cui non si esclude un clamoroso ritorno sul mercato per un difensore“.

Corriere dello Sport: “Sarebbe un errore fatale pensare che andare in A sia un fatto scontato”

E’ da valutare mezzo vuoto o mezzo pieno il bicchiere di Pippo Inzaghi? A chiederselo oggi sul Corriere dello Sport è Tullio Calzone che aggiunge:

“Il pareggio in casa del Pisa, in realtà, ha evidenziato una filosofia e una visione calcistica già nota nel caso del giovane tecnico passato per Milan, Venezia e Bologna con alterne fortune. La Strega all’Arena ha tenuto sul piano difensivo contro una spigolosa avversaria che ha fatto della fisicità la sua arma migliore. Ma è stata necessaria una prodezza di Montipò al 94’ per evitare una sconfitta, francamente, immeritata dopo le occasioni nitide sciupate da Coda. Il dubbio però rimane: se sei più forte, tanto più forte da nutrire ambizioni da A, perché correre il rischio di perdere per giunta nei minuti finali? Inzaghi fa bene a prendersi il buono della gara inaugurale e a indicare le criticità di un Benevento allestito per vincere e che può solo crescere e migliorare anche per soddisfare le attese di una piazza reduce dalla delusione dell’ultimo torneo. Ma sarebbe un errore fatale pensare che andare in A sia un fatto scontato”.

Montipò a Pisa evita la sconfitta ma restano i dubbi sulla completezza della rosa

Ci sono episodi che possono cambiare il corso di una stagione e il rigore parato ieri da Lorenzo Montipò nei minuti finali della gara di Pisa sicuramente rende la situazione meno difficile per il tecnico Pippo Inzaghi. E’ facile immaginare, infatti, cosa avrebbe potuto rappresentare per l’ambiente giallorosso l’eventuale seconda sconfitta consecutiva in una gara ufficiale. Al di là del risultato, comunque positivo perchè a Pisa molte squadre faticheranno contro la fisicità e corsa dei nerazzurri di D’Angelo, restano alcuni aspetti su cui riflettere.

Il Benevento ha sicuramente faticato meno rispetto al passato nell’affrontare il 3-5-2 adottato nel secondo tempo dai toscani. La squadra è apparsa complessivamente migliorata anche dal punto di vista temperamentale rispetto alla scorsa stagione. Ha sofferto solo nei minuti finali quando ha denotato una condizione fisica non ancora ottimale (vedi i crampi di Schiattarella). Sau, ad esempio, nonostante uno stato di forma ancora lontano dalla sufficienza, ha lasciato comunque intuire l’importanza che potrà avere nel corso della stagione come spalla di Coda nei fraseggi al limite dell’area, così come Schiattarella ha confermato di essere quel leader che è mancato lo scorso anno nei momenti decisivi.

La formula del doppio play, però, al momento non offre le opportune garanzie in fase di copertura e ieri Inzaghi con molto pragmatismo ha rinunciato al quarto attaccante per dare maggiore densità al centrocampo impiegando Tello come finta ala. Sicuramente è da valutare, quindi, in questi ultimi giorni di mercato la possibilità di acquistare un altro centrocampista di corsa e sostanza.

Allo stesso modo bisogna valutare anche l’eventuale acquisto di un terzino affidabile. Gyamfy anche ieri è apparsa incerto e poco propositivo in fase di costruzione. Maggio per età e ricorrenti problematiche fisiche necessita di un adeguato sostituto, così come occorre individuare un’alternativa a Letizia a sinistra in attesa che il promettente Rillo maturi. Ideale sarebbe, quindi, l’acquisto un laterale difensivo in grado di disimpegnarsi su entrambe le fasce.

L’ultimo dubbio riguarda poi il pacchetto di centrali difensivi. Caldirola resta una garanzia assoluta per la categoria, Volta un’ottima alternativa, ma manca un centrale difensivo veloce in grado di contrastare le ripartenze a campo aperto. Una necessità rafforzata dalla fragilità fisica di Antei e Tuia (ieri nemmeno convocato), sempre alle prese con problemi muscolari.

Insomma, a poco più di una settimana dalla chiusura del mercato, e soprattutto alla luce di quanto visto finora, occorre fare una seria riflessione sulla necessità di rafforzare una rosa che al momento appare ancora incompleta in alcuni ruoli.