Stasera si saprà la scelta del presidente Vigorito su Bucchi

Ventiquattr’ore non sono state sufficienti a sbollire la rabbia dei tifosi giallorossi dopo il beffardo finale di Carpi. E non poteva essere diversamente, perché l’harakiri del Cabassi è solo l’ultimo tassello di una serie di prestazioni poco convincenti che hanno caratterizzato l’avvio di stagione del Benevento.

Il patron giallorosso sarà a Ottogol

Il patron della Strega, Oreste Vigorito, conosce bene le dinamiche del tifo e per questo ha deciso di partecipare stasera alla trasmissione Ottogol condotta da Antonio Martone (ore 21 su OttoChannel – canale 696 del digitale terrestre e online all’indirizzo www.ottochannel.tv) e di parlare direttamente al popolo giallorosso.

E’ ovvio immaginare che la trasmissione ruoterà tutta attorno a colui che in queste ore è irrimediabilmente finito sul banco degli imputati, ovvero il tecnico Cristian Bucchi.

Sarà interessante, quindi, capire quale sarà la posizione che il presidente assumerà nei confronti del tecnico romano, apparso nell’ultima settimana particolarmente nervoso e addirittura, per certi versi, persino rassegnato nelle interviste post-partita di Carpi.

Seguirà la strada tracciata dal tecnico romano, che ha sostanzialmente scaricato sui giocatori le responsabilità del crollo mentale nei minuti finali del Cabassi, o proverà a scuotere l’allenatore (e di conseguenza la squadra) con una sorta di ultimatum?

Al di là della strategia che il presidente Vigorito adotterà questa sera, alcune considerazioni vanno sicuramente fatte per evidenziare la difficoltà del momento.

Le difficoltà delle altre favorite

Innanzitutto, va ricordato che il campionato di Serie B ha finora stravolto tutti i pronostici della vigilia. Le quattro squadre che venivano collocate nella griglia delle favorite (Palermo, Verona, Benevento e Crotone) hanno fin qui tutte stentato. Il Palermo ha esonerato il tecnico Tedino e richiamato Stellone in panchina dopo appena cinque giornate di campionato, il Crotone ha sostituito Stroppa con Oddo dopo nove giornate e il tecnico dell’Hellas Verona, Fabio Grosso, è in queste ore a forte rischio esonero.

Detto ciò, va poi evidenziato che se il cambio operato dal presidente Zamparini ha fin qui prodotto i risultati sperati altrettanto non si può dire nel caso del Crotone, che continua a stentare. I cambi in corsa non sempre sono la panacea di tutti i mali e talvolta possono addirittura aggravare la crisi. Lo sa bene il presidente Vigorito che, proprio un anno e mezzo fa, resistette alla tentazione di esonerare Baroni e alla fine fu “premiato” dalla vittoria nei play off.

Le possibili alternative

L’ultima considerazione da fare riguarda, infine, l’individuazione del possibile sostituto di Bucchi, perché i migliori tecnici disponibili sul mercato si sono quasi tutti già accasati tant’è vero che il nome più ricorrente per la sostituzione di Grosso è quello dell’ex tecnico del Benevento, Marco Baroni. Una scelta che, tra l’altro, consentirebbe al Benevento di sgravarsi di un pesante ingaggio ma che potrebbe, anche rivelarsi beffarda qualore l’ex difensore del Napoli riuscisse poi a centrare l’obiettivo della promozione con l’Hellas Verona.

Occorre, quindi, mettere da parte l’emotività e valutare  attentamente la situazione. Un errore o un eventuale ritardo in questa delicata fase del campionato rischia di compromettere l’intera stagione. E di questo il presidente Vigorito è ben cosciente. Di qui l’interesse e la curiosità dei tifosi per quanto dirà questa sera nel corso della trasmissione che andrà in onda sulle frequenze di Ottochannel.

 

Carpi-Benevento, una sfida che evoca bei ricordi nei tifosi sanniti

La sfida tra Carpi e Benevento, in programma questo pomeriggio alle ore 15 presso lo stadio Cabassi, evoca bei ricordi nei tifosi sanniti perché due stagioni fa la Strega conquistò la storica promozione in Serie A nella doppia finale paly off proprio contro la squadra allenata da Fabrizio Castori.

A distanza di un anno e mezzo lo scenario è completamente cambiato: il Carpi naviga nelle parti basse della classifica ed è stato costretto a richiamare il tecnico di San Severino Marche per allontanare lo spettro di una possibile retrocessione mentre il Benevento, nonostante i pronostici della vigilia, al pari di Verona, Palermo e Crotone sta stentando parecchio in questa prima fase della stagione.

La prima volta di Montipò

La sconfitta interna patita contro l’Ascoli ha, tra l’altro, determinato grossi malumori nella tifoseria sannita e sul banco degli imputati sono finiti sia il portiere Christian Puggioni, non esente da colpe in occasione dei due gol realizzati dai marchigiani, che lo stesso tecnico Cristian Bucchi.

Di qui la scelta annunciata dall’allenatore di schierare tra i pali Lorenzo Montipò, il portiere della Nazionale Under 21 arrivato in prestito dal Novara la scorsa estate e fin qui mai impiegato in gare ufficiali.

La probabile formazione

In difesa, permanendo l’indisponibilità di capitan Maggio, è probabile lo spostamento a destra dell’ex di turno Letizia (al posto di Gyamfi) con il ritorno di Di Chiara sulla fascia sinistra mentre al centro, accanto a Volta, dovrebbe esserci nuovamente Billong. A contendersi i tre posti disponibili a centrocampo saranno Viola, Bandinelli, Tello e Nocerino (con i primi tre favoriti) mentre in attacco, assieme al bomber Coda (3 gol, un palo e un assist nelle ultime 3 partite) dovrebbero scendere in campo inizialmente Insigne e Buonaiuto, con Asencio e Ricci pronti a subentrare a partita in corsa.

Il tecnico del Carpi Castori dovrà fare a meno degli attaccanti Mokulu, fermato per un turno dal giudice sportivo, e Piu, ancora alle prese con i postumi di un intervento chirurgico, ma recupererà l’ex bomber del Cittadella Arrighini.

Lo strano destino di Lorenzo Montipò

Il destino a volte riserva strani incroci che, in qualche caso, possono rappresentare dei veri e propri punti di svolta nella stagione di un calciatore. Lorenzo Montipò, portiere di scorta della Nazionale Under 21 di Luigi Di Biagio, l’ha capito e in queste ore ce la sta mettendo tutta per farsi trovare pronto.

I dubbi di Bucchi

Dopo le ennesime incertezze di una stagione fin qui non proprio esaltante, Christian Puggioni non è più il titolare indiscusso di qualche settimana fa. Il calciatore sabato scorso è stato persino fischiato dal pubblico, particolarmente deluso per l’inaspettata sconfitta interna contro l’Ascoli e per la prestazione non proprio esaltante dell’ex portiere della Sampdoria.

E anche Cristian Bucchi ha capito che occorre cambiare qualcosa, perchè altri passi falsi potrebbero mettere in discussione la sua stessa permanenza sulla panchina giallorossa.

Non è casuale, quindi, che in settimana si sia intrattenuto con Lorenzo Montipò dopo il consueto allenamento settimanale a porte aperte, a cui – tra l’altro – ha pure assistito il procuratore del calciatore, Alberto Jimmy Fontana, che ha parlato a lungo con il presidente Oreste Vigorito e il direttore sportivo Pasquale Foggia. Poi, stamani l’annuncio ufficiale del suo impiego da titolare in conferenza stampa

L’esperienza di Carpi

Montipò, dunque, esordirà nella trasferta di Carpi, città nella quale due anni il fa sperava  di trovare la definitiva consacrazione e dove, invece, visse per qualche mese quasi da separato in casa.

L’estremo difensore dell’Under 21 veniva da un’ottima stagione in Lega Pro con il Siena, la squadra a cui il Novara lo aveva girato in prestito dopo qualche fugace apparizione nella serie cadetta. Montipò aveva infatti bisogno di giocare, ma il Carpi preferì puntare su Vid Belec (il cui trasferimento era saltato nelle ultime ore del mercato estivo) e Simone Colombi e al giovane pipelet, complice soprattutto un infortunio alla mano, non restò che tornare al Novara nella finestra di mercato di gennaio.

La possibile rivincita

Sabato prossimo, quindi, Montipò esordirà con la maglia giallorossa proprio nello stadio in cui sperava di spiccare il volo e contro il tecnico Fabrizio Castori che lo allenò per qualche mese.

Un’ottima occasione, duqnue, per dimostrare il suo valore anche ai tifosi del Carpi, oltre che a quelli del Benevento, e prendersi una clamorosa rivincita nei confronti di chi due anni fa non gli concesse una chance.

Il 4-3-3 non può più essere un dogma intoccabile

Cristian Bucchi in queste ore è finito inevitabilmente sulla graticola. E non poteva essere diversamente, visti i risultati e la qualità del gioco sinora espresso dalla squadra.

Il tecnico nelle ultime settimane ha provato a cambiare qualcosa. L’ultimo tentativo è stato quello operato sabato scorso con l’arretramento di Nocerino davanti alla difesa e il contestuale spostamento di Viola qualche metro più avanti. Poi, c’è stato anche il consueto passaggio, a partita in corsa, ad un più arrembante 4-2-4.

Le difficoltà in fase di prima impostazione

I risultati, però, non sono stati soddisfacenti, anche perché il punto debole del Benevento è continuato a essere la difficoltà in fase di prima impostazione. La stessa carenza che, tra l’altro, emerse anche un anno fa, subito dopo la squalifica di Lucioni. Poi, l’arrivo di Sandro, che sgravò Viola dai compiti di prima impostazione, e il contemporaneo arrivo del centrale difensivo Tosca, capace di impostare la manovra al pari di Lucioni, finirono per risolvere il problema.

La questione si è dunque riproposta perché Volta, Billong e Costa hanno mostrato di prediligere lentissimi e poco rischiosi giro-palla o inutili lanci in avanti, mentre Viola, come nella prima fase dello scorso campionato, ha mostrato evidenti difficoltà quando è pressato e deve andare a raccogliere la palla dai difensori. Un problema che Bucchi ha cercato di superare anche ricorrendo ai lanci lunghi di Puggioni ma anche in questo caso con scarsi risultati.

L’utilizzo del double pivot

Di qui probabilmente la necessità di valutare un radicale cambio d’impostazione tattica. Viola per rendere al massimo ha bisogno di un altro centrocampista al suo fianco. Per esperienza e per caratteristiche tecniche potrebbe essere Nocerino, per dinamicità e senso tattico potrebbe essere Del Pinto, che però al momento è infortunato.

L’utilizzo del double pivot necessita, a sua volta, anche della presenza di altri centrocampisti in grado di dare corsa e creare densità, vista la scarsa dinamicità di Viola e Nocerino. Questo, però, significa optare per un centrocampo a quattro e una difesa a tre (3-4-3) se si vuole continuare a sfruttare l’ampiezza di ali presenti in rosa (Insigne, Buonaiuto, Improta e Ricci), oppure optare per il 4-4-2 o il 4-2-3-1 se non si vuole rinunciare alla difesa a quattro.

I dubbi sul 4-3-3

Sono questi i dubbi che probabilmente dovrebbero attanagliare in queste ore la mente di Bucchi, che sabato scorso – non dimentichiamolo – è stato anche condizionato dalla contemporanea indisponibilità di Antei, Tuia, Bandinelli, Bukata e Del Pinto.

In ogni caso il 4-3-3, nonostante sia lo schema di gioco preferito dal tecnico e il vestito cucito addosso alla squadra in estate, non può più essere un dogma intoccabile, anche perché, come diceva la filosofa Helena Blavatsky, “i dogmi sono giocattoli che divertono solo i bambini incapaci di ragionare“.

Troppi errori e troppi giocatori in ombra (da Puggioni a Viola). Benevento, che succede?

La sconfitta interna rimediata contro l’Ascoli rappresenta un preoccupante campanello d’allarme per il Benevento, molto più dei precedenti ko rimediati contro Foggia e Pescara.

Ancora una volta, dopo un avvio promettente, la squadra di Bucchi è progressivamente calata lasciando l’iniziativa agli avversari, apparsi tutt’altro che irresistibili.

Gli errori individuali

A pesare sul risultato finale sono stati soprattutto i soliti errori individuali. Sulla prima rete si parte dall’errore di Letizia, che ha consentito a Laverone di crossare agevolmente dalla fascia, per finire all’errore di piazzamento di Billong, Gyamfy e Volta (costretto a intervenire in affanno) e alla mancata reattività di Puggioni nell’area di sua competenza.

Sulla seconda rete, invece, l’errore dell’estremo difensore giallorosso è stato ancora più evidente perché il suo frettoloso rinvio ha colto impreparati i compagni, posizionati male, e ha consentito a Ninkovic di tirare comodamente dal limite dell’area.

Un errore, quello di Puggioni, che ha poi finito per condizionare pesantemente il proseguo dell’incontro e che va ad aggiungersi a quelli già compiuti dall’estremo difensore sannita nelle gare interne con Lecce e Foggia.

Inoltre, il Benevento è apparso, ancora una volta, incapace di trovare una contromisura alle scelte tattiche adottate dagli allenatori avversari per impedire lo sviluppo del gioco sulle fasce. A nulla è valsa la scelta di Bucchi di abbassare Nocerino nel ruolo di play basso e di avanzare Viola per sottrarlo alle asfissianti marcature delle squadre avversarie.

Le difficoltà di Viola

Anche ieri, tra l’altro, Viola è apparso in evidente difficoltà e ha riportato alla mente il giocatore che nella prima parte dello scorso campionato di Serie A faticava non poco. Poi, l’arrivo di Sandro sgravò Viola dai compiti di prima impostazione e il giocatore disputò il resto della stagione a ottimi livelli, tanto da essere richiesto quest’estate da alcune squadre di Serie A.

Un altro dato negativo emerso ieri è quello relativo alla mancanza di ricambi a centrocampo in conseguenza dei problemi muscolari di Bandinelli e dell’infortunio patito da Del Pinto. Bukata fin qui non è stato mai arruolabile e, conseguentemente, i centrocampisti utilizzabili sono stati solo 5, vista l’inesperienza di Volpicelli. Troppo pochi per una formazione che attua il 4-3-3 come modulo base.

Le difficoltà sulle fasce

Tornando, inoltre, alla mancanza di sbocchi sulle fasce vanno sottolineate anche le prestazioni non all’altezza delle aspettative degli esterni d’attacco che, se si eccettua Insigne, hanno finora lasciato solo intravedere le loro potenzialità, così come è mancato il supporto degli esterni difensivi. Gyamfi, ad esempio, non se l’è cavata malissimo nella fase difensiva ma è stato assolutamente inadeguato dal punto di vista della costruzione. Lo stesso Maggio è fin qui apparso arrugginito, al pari dell’altro vecio Nocerino, e Letizia spesso si è intestardito nell’effettuare innocui cross dalla trequarti con il piede destro.

La prevedibilità del gioco

Insomma, sono ancora tanti i problemi che affliggono il Benevento in una fase della stagione in cui non sono più consentiti troppi passi falsi e a preoccupare è soprattutto la prevedibilità della squadra di Bucchi, incapace di trovare delle alternative ad un modulo di gioco ormai facilmente neutralizzabile dagli avversari.

Il Benevento ospita l’Ascoli nello stadio costruito da Rozzi

Sarà un Benevento alla ricerca della terza vittoria consecutiva quello che scenderà in campo questo pomeriggio alle ore 18 contro l’Ascoli. I sanniti, che il prossimo turno dovranno recarsi a Carpi (attualmente ultimo in classifica), hanno assoluta necessità di vincere per continuare la rincorsa al primo posto e mettersi definitivamente alle spalle la minicrisi seguita alla doppia sconfitta consecutiva con Foggia e Pescara.

La formazione

Il tecnico Cristian Bucchi avrà a disposizione anche il capitano Christian Maggio e il laterale Gaetano Letizia che hanno smaltito i postumi degli infortuni patiti ma la sensazione è che entrambi siano inizialmente destinati alla panchina. A loro posto dovrebbero scendere in campo il giovane Bright Gyamfi, che si è ben disimpegnato contro la Cremonese, e l’ex Perugia Gianluca Di Chiara. A completare il pacchetto difensivo ci saranno infine Massimo Volta e il sempre più convincente Jean-Claude Billong, oltre a Christian Puggioni in porta. A centrocampo, accanto a Nicolas Viola e Andres Tello, dovrebbe scendere in campo l’ex Sassuolo Filippo Bandinelli, leggermente in vantaggio sul più esperto Antonio Nocerino, ancora non al top della forma. In attacco, infine, sicuramente ci saranno Massimo Coda, autore di due reti contro Livorno e Cremonese, e il sempre più determinante Roberto Insigne mentre per l’ultimo posto a disposizione ci sarà fino all’ultimo il ballottaggio tra Cristian Buonaiuto e Riccardo Improta.

Il tecnico dell’Ascoli Vincenzo Vivarini non potrà contare nemmeno sul difensore Baldini ma in compenso punterà ancora sull’eccellente stato di forma dell’ex Cremonese Michele Cavion, autore della rete della vittoria contro il Verona. I marchigiani puntano a conquistare i tre punti in palio per guarire definitivamente dal mal di trasferta che ha caratterizzato questa fase iniziale della stagione.

Lo storico precedente

La partita in programma questo pomeriggio riveste un sapore particolare per i tifosi sanniti perché fu proprio un’amichevole tra Benevento ed Ascoli, disputatosi il 9 settembre 1979, ad inaugurare il nuovo stadio di contrada Santa Colomba. Una partita voluta dall’indimenticato presidente dell’Ascoli, Costantino Rozzi, che aveva costruito il nuovo impianto e aveva voluto che a inaugurarlo fosse proprio la sua squadra che, quell’anno, si sarebbe addirittura classificata quarta nel campionato di Serie A, alle spalle di Inter, Juventus e Torino.

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)