Benevento, con il Perugia tre punti scaccia-crisi

Il Benevento affronterà oggi alle ore 18 allo stadio “Ciro Vigorito” il Perugia di Alessandro Nesta in una gara particolarmente delicata per l’allenatore giallorosso Cristian Bucchi che, in caso di sconfitta, rischia di chiudere anzitempo la sua esperienza in terra sannita. Il presidente Oreste Vigorito e il direttore sportivo Pasquale Foggia hanno fin qui difeso il tecnico romano, nonostante la squadra abbia conquistato un solo punto nelle ultime tre partite, ma un ulteriore passo falso renderebbe quasi inevitabile l’esonero. Di qui l’assoluta necessità di una vittoria scaccia crisi contro un Perugia in grande spolvero: i grifoni infatti, dopo la sconfitta di misura a Verona, hanno inanellato tre vittorie consecutive contro Padova, Livorno e Crotone, raggiungendo proprio i sanniti all’ottavo posto in classifica.

I problemi d’infermeria

Bucchi, ancora una volta, sarà alla prese con i problemi d’infermeria. Maggio, Costa, Del Pinto, Tuia, Bukata e Nocerino sono ancora out mentre Improta tornerà ad essere disponibile ma sarà destinato alla panchina, non avendo ancora i novanta minuti nelle gambe. Fortunatamente il tecnico giallorosso potrà contare sul rientro di Tello, che ha scontato la giornata di squalifica inflittagli dal giudice sportivo. Una presenza che consentirà a Bucchi di rispolverare il collaudato 4-3-3 con Montipò in porta, Letizia e Di Chiara (o Gyamfy) sulle fasce e la coppia VoltaBillong al centro della difesa, Bandinelli, Viola e Tello a centrocampo e il tridente d’attacco composto da Coda, Buonaiuto e Insigne, che appare leggermente in vantaggio rispetto a Ricci.

L’incognita Vido

Il tecnico del Perugia, Alessandro Nesta, attende con ansia il responso dello staff medico sulle possibilità di utilizzo dal primo minuto del centravanti Luca Vido, che finora ha messo a segno 5 reti e che, proprio a causa dei problemi muscolari che lo affliggono, nei giorni scorsi è stato costretto a lasciare il ritiro dell’Under 21. Sarà, invece, sicuramente in campo il trequartista Valerio Verre, fermatosi precauzionalmente nei giorni scorsi, mentre per il ruolo di terzino destro ci sarà ballottaggio fino all’ultimo tra il rientrante Ngawa e Mazzocchi, che si è ben disimpegnato nelle ultime gare.

 

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)

Lucioni: “Non torno sui motivi dell’addio al Benevento, il tempo sarà galantuomo”

Fabio Lucioni torna a parlare della sua esperienza a Benevento e del suo rapporto con mister De Zerbi in un‘intervista concessa a Francesco Calvi del sito GianlucaDiMarzio.com.

Lo Zio si sofferma soprattutto sulla lunga squalifica per doping: “Non è stato semplice, ho vissuto momenti bui. Quando mi sono arrivate le notifiche prima della sospensiva e poi della squalifica ho sofferto tanto, ma la mia famiglia mi ha sempre aiutato a difendere la mia innocenza e ad affrontare il brutto momento. Ho imparato a guardare l’aspetto positivo dell’accaduto, ovvero che mi è stata inflitta la minor pena possibile che si possa prevedere in casi del genere. Il rammarico rimane, comunque. Ero all’esordio in Serie A e, quando mi è stato permesso di rientrare temporaneamente in campo, con i miei compagni abbiamo ottenuto 7 punti in 3 partite. Chissà, magari le cose sarebbero potute andare diversamente…”“.

Il rapporto con De Zerbi

Un altro rammarico è legato al rapporto con il tecnico Roberto De Zerbi, che lo voleva sin dai tempi del Palermo: “Mi riservava complimenti sin da quando eravamo avversari e quando è arrivato a Benevento sono riuscito a costruire con lui un bel rapporto sia dal punto di vista umano che professionale. In campo, per colpa della squalifica, è riuscito a vedermi poco. Altrimenti, magari in estate mi avrebbe pure fatto uno squillo…”.

Il trasferimento a Lecce

In compenso quest’estate è arrivata la chiamata di Saverio Sticchi Damiani: “E’ stata la chiamata del presidente del Lecce. Perché io, fino a quel momento, conoscevo soltanto lavvocato Sticchi Damiani, che mi aveva assistito davanti al TNA. Fino al giorno in cui è nata la trattativa, l’ipotesi di un mio trasferimento a Lecce non si era neppure posta”.

Un addio clamoroso e sofferto su cui l’ex capitano della Strega preferisce non alimentare ulteriori polemiche, nonostante non gli siano piaciute alcune recenti dichiarazioni del presidente Vigorito: “Non torno sui motivi del mio addio al Benevento perché sono certo che, a tal proposito, il tempo sarà galantuomo. Fatto sta che, nel giro di poche ore dalla prima chiamata del presidente, mi sono ritrovato a Lecce“.

Il sogno di tornare in Serie A

Non manca, infine, il riferimento al Benevento di Baroni che due anni fa, al pari del Lecce, era una neopromossa e alla fine sorprese tutti vincendo i play off: “La spensieratezza è la stessa che c’era nello spogliatoio due anni fa, ma adesso dobbiamo cominciare a consolidare la classifica, continuando a crescere sempre di più in vista del girone di ritorno. Se vinci due partite sei in vetta, se le perdi sei fuori dai playoff. Quest’anno il campionato è molto più breve…”.

Nonostante le difficoltà, lo Zio ci crede fermamente perchè il sogno in fondo è lo stesso dei tifosi beneventani: tornare nuovamente in Serie A.

——————–

Gli altri articoli sul caso Lucioni:

 

Mentre Bucchi rimane in bilico, Baroni vola a Leeds per studiare Bielsa

Nonostante il presidente Oreste Vigorito gli abbia rinnovato la fiducia anche dopo la brutta sconfitta di La Spezia, e soprattutto dopo la terza partita di fila senza vittorie, la posizione di Cristian Bucchi è tutt’altro che salda. Come riferisce il sito di Gianluca Di Marzio, “nelle prossime gare contro Perugia e Palermo serviranno punti e ottime prestazioni”.

Per Alfredo Pedullà i nomi più accreditati per un’eventuale sostituzione sono al momento: Massimo Drago, Walter Novellino, Serse Cosmi e Delio Rossi.

La pista Baroni è poco praticabile

Anche Pedullà ritiene poco praticabile la pista di un possibile ritorno di Marco Baroni alla guida del Benevento, “visto che le parti non si sono lasciate bene”. Il riferimento è ovviamente al mancato rispetto, da parte di Baroni, della parola data al presidente Vigorito al momento dellla firma del rinnovo biennale.

E domenica sera lo stesso Pedullà è tornato sull’argomento, spiegando che “il protagonista della storica promozione ha scelto un viaggio di aggiornamento professionale. Da domani sarà a Leeds per studiare e approfondire i metodi di Bielsa, un bel modo di tenersi sul pezzo in attesa di un ritorno in panchina”. Che difficilmente, però, sarà quella del Benevento.

 

Il Benevento tenta il colpo con lo Spezia

I fari della serie B saranno puntati oggi tutti sullo stadio Picco dove, alle ore 15, si affronteranno lo Spezia di Pasquale Marino e il Benevento di Cristian Bucchi nella gara di recupero della 10° giornata di campionato.

Un incontro particolarmente delicato per entrambe le squadre. I sanniti devono assolutamente cancellare la sconfitta interna con l’Ascoli e il clamoroso harakiri di Carpi dove, in vantaggio per 2-0 fino all’85°, sono stati poi raggiunti nei minuti di recupero. Bucchi, a cui il presidente Oreste Vigorito ha confermato la fiducia nei giorni scorsi, è però alle prese con una vera e propria emergenza infortuni.

Il Benevento

Oltre allo squalificato Tello e al convalescente Antei, sono ben 9 i giocatori alle prese con problemi fisici, e cioè: Tuia, Bukata, Maggio, Improta, Costa, Del Pinto, Nocerino, Asencio e Letizia. Il tecnico romano spera di recuperare almeno l’ex difensore del Carpi e l’ex attaccante dell’Avellino, mentre è appesa ad un filo la possibilità di vedere in campo Nocerino. Di conseguenza per il centrocampo sono arruolabili solo Viola, Bandinelli e il giovane Volpicelli, che però quest’anno è stato utilizzato solo in occasione dell’amichevole con la Roma. E’ possibile, quindi, che Bucchi possa ricorrere a un inedito 4-2-3-1, con Montipò in porta, Gyamfi e Di Chiara sulle fasce laterali, la coppia Volta-Billong al centro, Viola e Bandinelli a centrocampo e il trio composto da Ricci, Buonaiuto e Insigne alle spalle del centravanti Coda.

Lo Spezia

Il tecnico dello Spezia, Pasquale Marino, è invece alle prese con il problema della sterilità dell’attacco che sta condizionando pesantemente l’avvio di stagione della sua squadra. Il bulgaro Galabinov, su cui erano riposte molte speranze, ha segnato finora appena due gol e l’ultima vittoria della squadra ligure risale allo scorso 7 ottobre, quando lo Spezia batté 3-1 il Livorno. Da allora solo due sconfitte (con Pescara e Salernitana) e un pareggio senza reti (Padova). Nell’ultima partita di campionato disputata a Salerno, nonostante la sconfitta, la squadra di Marino è apparsa decisamente in ripresa. Di qui la speranza che oggi, contro il Benevento, possa arrivare una vittoria di prestigio in grado di dare una svolta alla stagione.

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)

Il Benevento a La Spezia con il rebus infortunati

Incassata in settimana la fiducia del presidente Oreste Vigorito, alla vigilia dell’insidiosa trasferta di domani a La Spezia il vero problema per Cristian Bucchi è quello di sapere su quali giocatori potrà effettivamente contare.

Scontata l’assenza degli infortunati Tuia, Bukata, Maggio, Improta, Costa e Del Pinto, del convalescente Antei e dello squalificato Tello, l’attenzione del tecnico romano è tutta rivolta in queste ore alla possibilità di recuperare Letizia, Asencio e Nocerino. I primi due dovrebbero essere arruolabili, mentre appare più problematico l’utilizzo del centrocampista ex Milan e Juventus, dalla cui presenza dipenderà anche l’assetto tattico da utilizzare.

Il nodo centrocampo

Al momento, infatti, i centrocampisti di ruolo a disposizione di Bucchi sono solo tre: Viola, Bandinelli e il giovane Volpicelli che, però, fin qui non è stato mai utilizzato. Il tecnico romano è stato addirittura costretto ad aggregare alla prima squadra anche il difensore Marco Cuccurullo della Primavera che, all’occorrenza, può essere utilizzato anche in mediana.

In assenza di Nocerino, quindi, è difficile ipotizzare un ritorno al consueto 4-3-3 a meno che Bucchi non opti per l’arretramento del debuttante Goddard o di Buonauito a centrocampo (soluzione, quest’ultima, già attuata ai tempi del Perugia) o decida di utilizzare Volpicelli.

L’utilizzo di quest’ultimo dal primo minuto potrebbe anche consentire la conferma del 3-5-2 utilizzato a Carpi, con l’arretramento di Di Chiara nel terzetto dei centrali difensivi, accanto a Volta e Billong, e l’utilizzo di Gyamfy e Letizia sulle fasce laterali. Appare, comunque, più probabile che Bucchi, potendo contare su due soli centrocampisti di ruolo e non volendo rischiare dal primo minuto Letizia, Asencio e Nocerino, alla fine opti addirittura per un inedito e spregiudicato 4-2-3-1 con Ricci, Insigne e Buonaiuto alle spalle del bomber Coda.

Insomma, la formazione da schierare contro lo Spezia di Pasquale Marino dipenderà è appesa all’ultimo responso dello staff medico. Un problema di non poco conto per una squadra che deve assolutamente vincere per riavvicinarsi al vertice della classifica.

 

 

Ecco perché Baroni non tornerà sulla panchina del Benevento

Il presidente del Benevento, Oreste Vigorito, è stato chiaro: Cristian Bucchi non si tocca. Il patron giallorosso lo ha ribadito a chiare lettere nel corso della trasmissione Ottogol, condotta da Antonio Martone su Ottochannel: Bucchi? Due anni fa nei play off ha dato una lezione di calcio al Benevento di Baroni. Prima di prenderlo abbiamo parlato con sei allenatori. Onestamente cambiare le carte in tavola significa non fare un progetto”.

Aggiungendo subito dopo: “Ho sempre detto che avrei messo in piedi una squadra con un programma triennale, in modo da andare in Serie A per non tornare nuovamente indietro. Se vengo promosso voglio fare l’Europa League e non prendere mazzate perché ne provo vergogna”.

Parole chiare che, dunque, spengono sul nascere ogni ipotesi di sostituzione del tecnico. Si andrà avanti con Bucchi nella speranza che, già a partire dalla trasferta di La Spezia di domenica prossima, la squadra dia segni di ripresa, nonostante le numerose assenze.

L’Hellas Verona e Baroni

Nelle stesse ore anche l’Hellas Verona ha deciso di confermare la fiducia all’ex campione del mondo Fabio Grosso. E’ sfumata così anche la possibilità di scrollarsi di dosso l’esoso stipendio di mister Marco Baroni che, ricordiamolo, ha un contratto biennale da 700.000,00 euro netti a stagione che scadrà a giugno 2019.

E’ quasi da escludere, comunque, un suo possibile ritorno alla guida del Benevento poiché i rapporti tra il presidente Vigorito e l’allenatore sono rimasti fermi ad un messaggio d’auguri risalente allo scorso Natale.

L’accordo disatteso

Da allora non ci sono stati più contatti, anche perché il patron giallorosso si aspettava le dimissioni di Baroni. Pare, infatti, che ci fosse un accordo verbale in tal senso. Di qui le scarsissime possibilità di un suo ritorno alla guida del Benevento che una parte, sia pure minoritaria, della tifoseria aveva auspicato nei scorsi giorni sui social.