Scuse e pace fatta tra Pasquale Schiattarella e Roberto Insigne, ora testa alla delicata partita con la Fiorentina

Gli allenamenti riprenderanno oggi e ci saranno anche Insigne e Schiattarella. L’episodio accaduto venerdì verrà archiviato in maniera definitiva con i due che si sono già chiariti via sms con le scuse del secondo al fratello di Lorenzo (parte lesa nella disputa), oggi si replica al campo davanti ai compagni“.

A scriverlo sul Mattino è Luigi Trusio che aggiunge: “La questione è stata risolta internamente allo spogliatoio dagli stessi calciatori con il beneplacito della società e dell’allenatore“.

Testa tutta protesa al delicato incontro con la Fiorentina, dunque. Partita quest’ultima nella quale Inzaghi, oltre ad avere nuovamente a disposizione il regista di Mugnano e l’attaccante di Frattamaggiore, potrò sicuramente contare anche su Tuia, fortunatamente uscito anzitempo solo a causa dei soliti crampi all’adduttore. Difficilmente, invece, potrà contare sugli infortunati Iago Falque, Letizia (in via di ripresa), Depaoli e sicuramente su Dabo (era diffidato e con il cartellino rimediato a La Spezia scatterà automaticamente la giornata di squalifica.

Numeri impietosi per il Benevento nel 2021 ma guai a fasciarsi la testa prima del tempo perchè al momento nulla è compromesso

I numeri sono impietosi, è inutile girarci attorno: il Benevento nelle 10 gare complessivamente disputate nel 2021 ha ottenuto solo 7 punti (al pari del Cagliari e meglio solo di Parma e Crotone che di punti ne hanno conquistati 3), ha vinto una sola partita (a Cagliari il 6 gennaio) rimediando 5 sconfitte e 4 pareggi e, infine, ha il terzo peggior attacco (solo 8 gol all’attivo) e la seconda peggior difesa della massima serie (22 gol al passivo). Senza dimenticare, inoltre, che la Strega non segna da 3 gare e nelle ultime 2 ha effettuato un solo tiro in porta nell’arco dei 90 minuti dando l’impressione di assoluta impotenza e sterilità offensiva sia con il Napoli al Diego Armando Maradona che con il Verona al Ciro Vigorito, oltre che una sensazione di scarsa freschezza atletica.

Una situazione, dunque, per certi versi simile a quella in cui la compagine allenata da Pippo Inzaghi si ritrovò alla vigilia della trasferta di Firenze, che poi inaugurò un filotto straordinario proiettando la Strega addirittura nella parte sinistra della classifica e determinando irrealistici sogni di gloria in una parte della tifoseria. Allora servì qualche accorgimento tattico e l’innesto di forze fresche (Hetemaj, Barba e Improta su tutti) per raddrizzare la barra, stavolta probabilmente servirà qualche ulteriore accorgimento tattico, oltre al lavoro sulla testa dei giocatori (metodica quest’ultima in cui SuperPippo ha dimostrato di eccellere) per riportare il Benevento sui giusti binari ed evitare un pericoloso deragliamento.

Il primo passo è stato saggiamente compiuto dalla società affidando ai due leader della squadra, Schiattarella e Glik, il compito di affrontare il fuoco di sbarramento dei giornalisti dopo la sconfitta interna con il Verona. E proprio da Schiattarella e Glik sono venute fuori importanti “perle di saggezza” che dovrebbero far riflettere anche quella parte della tifoseria ormai votata al pessimismo più cupo.

Innanzitutto il centrocampista di Mugnano ha giustamente ricordato che anche le altre squadre studiano meticolosamente gli avversari. Affermazione che tradotta in soldoni significa dobbiamo cambiare qualcosa anche nel nostro modo di stare in campo. Contro il Verona, ad esempio, a un certo punto Inzaghi ha provato anche un inedito 3-4-2-1 rinunciando al dogmatico centrocampo a 3 che pure ha dato ottimi risultati sia lo scorso anno in Serie B che quest’anno in Serie A. La difesa a 3 e Il centrocampo a 4 con gli esterni di gamba a tutta fascia è un marchio di fabbrica dell’Atalanta di Gasperini e del Verona di Juric ed è stato adottato, ad esempio, anche da Fonseca alla Roma.

Potrebbe essere una soluzione, come pure l’eventuale utilizzo del doppio centravanti, in modo da occupare l’ampiezza con esterni di gamba come Depaoli e Improta (in assenza di Letizia) e dare maggiore peso e fisicità nella parte centrale dell’attacco, dove il solo Lapadula per caratteristiche fisiche spesso non riesce a far salire la squadra quando il pressing avversario costringe i difensori al rinvio in avanti.

Si tratta di un’ipotesi ovviamente e ce ne potrebbero essere altre per variare uno spartito che ormai gli avversari hanno imparato a menadito. Conoscendo la meticolosità di Inzaghi e del suo eccellente staff, sicuramente qualcosa si starà facendo ma occorre avere pazienza perchè il tour de force di questi giorni non consente di lavorare sul campo in vista dell’importante match di La Spezia di domani pomeriggio.

Di qui la necessità di concentrarsi in queste ore sulla testa dei giocatori e il primo segnale in questo senso lo hanno dato proprio Schiattarella e Glik (mettendoci la faccia)  che hanno ricordato ai tifosi (e ovviamente agli stessi compagni) che il Benevento non può essersi improvvisamente trasformato in una squadra di brocchi.

Noi calciatori più esperti cerchiamo di togliere il peso su quei ragazzi che affrontano questa situazione per la prima volta” ha spiegato il vice capitano della nazionale polacca, mentre dal regista ex Spal e Livorno è venuto fuori un appello importante all’ambiente: “Distruggere in questo momento non serve a nulla, dobbiamo pensare in maniera positiva“.

Lo scontro diretto con lo Spezia rappresenta sicuramente uno snodo importante per la stagione del Benevento, non v’è dubbio, ma va anche ricordato che, dopo la trasferta in terra ligure, ci sarà un ciclo di partite complessivamente alla portata dei ragazzi di Inzaghi. L’importante sarà affrontare le prossime partite con la minore pressione ambientale possibile perchè, al momento, nulla è compromesso e non bisogna quindi fasciarsi la testa prima del tempo.

Dalla rabbia di Schiattarella all’intervento di Vigorito: il Benevento è ora chiamato alla svolta

Tra i tanti fotogrammi della gara di Verona, ce n’è uno in particolare che merita particolare attenzione, e cioè quello relativo allo schiumante rimprovero che, a un certo punto della gara, Pasquale Schiattarella ha rivolto ai compagni di squadra: “Basta giocare di tacco e punta”. E non è un caso che il deciso invito a una maggiore concretezza sia venuto proprio dal playmaker di Mugnano. Il “professore” è infatti il vero leader del Benevento, quel leader che ad esempio era fortemente mancato due anni fa alla squadra allenata da Cristian Bucchi e che invece lo scorso anno ha rappresentato uno dei punti di forza nella straordinaria e storica cavalcata verso la massima serie.

Il confronto in ritiro

Un particolare che certamente non sarà sfuggito all’occhio particolarmente attento e vigile del patron giallorosso Oreste Vigorito, che non a caso si è confrontato a lungo nella notte con il direttore sportivo Pasquale Foggia e con il tecnico Pippo Inzaghi. Un colloquio serrato e schietto, probabilmente come mai era capitato prima durante la fin qui idilliaca gestione tecnica di SuperPippo. Ne è poi scaturita la decisione del ritiro (revocato in serata) e dell’ulteriore confronto allargato alla squadra. Un intervento tempestivo, dunque, perché Vigorito è ben cosciente del fatto che la forza di una squadra è rappresentata soprattutto dalla granitica compattezza dello spogliatoio.

L’amalgama tra vecchi e nuovi

Al di là della preoccupante fragilità difensiva e della limitata concretezza sotto porta in rapporto alle numerose occasioni da gol create, c’è infatti una dato che su cui ci si è finora soffermato poco e che merita invece un approfondimento: quello dell’amalgama tra vecchi e nuovi giocatori. Il Benevento ha cambiato tanto negli undici iniziali. In particolare in difesa sono arrivati Glik e Foulon, a centrocampo Ionita e Dabo, in attacco Caprari e Lapadula. Tutti, si badi bene, schierati dal primo minuto al Bentegodi.  Rispetto alla formazione titolare dello scorso anno sono finora finiti fuori dai radar giocatori del calibro di Maggio, Viola, Hetemaj e Sau (i primi due per problemi fisici), che lo scorso anno erano stati tra i principali protagonisti della straordinaria annata giallorossa.

La necessità di un cambio di rotta

E’ ovvio, quindi, che occorre del tempo per oliare i meccanismi, soprattutto quelli difensivi, e bene ha fatto il tecnico Inzaghi a ripartire dalle certezze riproponendo l’assetto tattico dello scorso anno. Una scelta finalizzata dunque a favorire l’inserimento graduale dei nuovi arrivati. Alla sesta giornata è arrivato però il momento di tirare le prime somme perché, lo testimonia anche la strigliata ai compagni di Schiattarella, qualcosa non ha funzionato. Di qui l’importanza del tempestivo intervento del presidente Vigorito e la necessità di un cambio di rotta, prima che si creino pericolose fratture in conseguenza dei risultati negativi, anche perchè, dopo il match casalingo con lo Spezia, il Benevento sarà chiamato ad affrontare Fiorentina e Juventus.