Christian Puggioni: “Mai litigato con Bucchi”

Finito in panchina lo scorso 10 novembre a Carpi, dopo alcune prestazioni non proprio esaltanti, Christian Puggioni manca dalla lista dei convocati dalla gara di Coppa Italia con l’Inter dello scorso 13 gennaio. Da allora, pur allenandosi con i compagni, l’ex portiere della Sampdoria, continua a restare fuori per scelta tecnica, come ha più volte ribadito l’allenatore Cristian Bucchi.

La mancata cessione

In un primo momento si era pensato che l’esclusione preludesse ad una probabile cessione durante il mercato invernale, anche alla luce di una dichiarazione rilasciata dallo stesso Puggioni a una tv genovese. Cessione che, però, non si è concretizzata, forse anche a causa del ‘pesante’ ingaggio percepito dall’estremo difensore genovese (contratto in scadenza nel 2020). Secondo il suo agente Giulio Meozzi, addirittura non ci sarebbe stata alcuna trattativa durante la finestra di mercato invernale, anche perchè il Benevento – sempre secondo quanto dichiarato dall’agente a Domenico Passaro di Lab Tv – il Benevento non avrebbe mai manifestato l’intenzione di lasciarlo partire.

Eppure Puggioni continua a vivere una situazione paradossale, quasi da separato in casa. Si allena con impegno durante la settimana ma resta puntualmente fuori dalla lista dei convocati. Così è stato anche venerdì scorso in occasione del derby con la Salernitana.

Il post su Instagram

Nonostante ciò, Puggioni non manca di sostenere i compagni dal suo profilo Instagram. Lo ha fatto anche dagli spalti dello stadio Arechi postando il seguente messaggio: “Vittoria granitica. Il derby campano è giallorosso. Grandi Stregoni“.

Post che, ovviamente, è stato accolto positivamente dai supporter giallorossi. A un tifoso che aveva scritto che non riusciva a comprendere cosa fosse successo con l’allenatore, ha prontamente risposto: “Ci tengo a precisare che non ho mai avuto nessun tipo di discussione con il mister“.

Un concetto che del resto aveva già espresso qualche settimana fa smentendo, sempre attraverso il suo profilo Instagram, la ricostruzione fatta da un giornalista circa un suo presunto litigio con il tecnico.

Intanto, però, resta il mistero di un’esclusione ‘tecnica’ che continua a suscitare qualche perplessità tra i tifosi della Strega.

 

 

Dopo Nocerino, anche Puggioni verso l’addio al Benevento

Dopo Antonio Nocerino anche Christian Puggioni potrebbe chiedere di andare via da Benevento nel mercato di gennaio. L’ex portiere blucerchiato lo ha lasciato intendere in un’intervista rilasciata a Telenord in occasione della festa di Natale del settore giovanile della Sampdoria: “A gennaio avrò una settimana di vacanza per stare con la famiglia. Poi valuteremo la situazione, ci sono altre tre gare. Il Benevento ha preso la decisione di fare giocare un ragazzo più giovane, è comprensibile. A quel punto con tranquillità valuteremo le situazioni. Da parte mia c’è la tranquillità di aver sempre fatto molto bene, io ho la coscienza a posto”.

Parole chiare, seppure misurate, da cui traspare inequivocabilmente il malumore dell’estremo difensore che, ricordiamolo, assieme a Nocerino e Maggio avrebbe dovuto rappresentare l’arma in più del Benevento in termini di esperienza e leadership in un campionato difficile come quello di Serie B.

Anche lui, però, è stato risucchiato nel vortice di polemiche che ha accompagnato questa prima fase della stagione dei giallorossi e, dopo alcune prestazioni non proprio convincenti, è scivolato malinconicamente in panchina per far posto al sempre più convincente Lorenzo Montipò.

La famiglia

Una scelta difficile da accettare per un atleta che ha, tra l’altro, confessato di soffrire molto anche la lontananza da Genova, dove tutt’ora vivono la moglie e i figli: “E’ sempre piacevole riuscire ad incastrare gli impegni lavorativi con la famiglia. Oggi – ha spiegato nell’intervista concessa a Telenordsono qui in veste di papà per vedere i miei bimbi ripercorre un po’ quello che ho fatto io da bambino. Sono felice di poter stare con loro perché è tanto che non li vedo e in quest’occasione ancor di più”.

Ancora una volta, come nel caso di Antonio Nocerino, la via di fuga per lasciare Benevento è rappresentata dalla famiglia. Un argomento molto valido per convincere il presidente Oreste Vigorito a dare il via libera a un eventuale cessione.

L’ingaggio

L’ingaggio di Puggioni è abbastanza oneroso e la sua cessione potrebbe rappresentare un ulteriore risparmio per il Benevento che, tra l’altro, in queste ore si è già alleggerito anche del pesante ingaggio di Baroni ma, nello stesso tempo, rappresenta pure un grosso ostacolo per le società eventualmente interessate al suo acquisto. Un problema di non poco conto, quindi, che però potrebbe essere aggirato se Puggioni decidesse di limare le cifre pur di andare via da Benevento e riavvicinarsi alla famiglia.

Staremo a vedere. Il mercato di gennaio è alle porte e, come lo scorso anno, la Strega potrebbe radicalmente cambiare volto per provare a riagguantare l’agognata Serie A.

Nocerino al passo d’addio, Vigorito pronto alla svolta

Voltare pagina al più presto. E’ questo l’imperativo categorico che il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha rivolto ai suoi collaboratori, a partire dal tecnico Cristian Bucchi, nei numerosi e lunghi colloqui avuti nei giorni successivi al tonfo interno con il Verona e ha ribadito con fermezza anche dopo la non proprio esaltante prestazione sull’acquitrino di Cosenza.

Il primo a farne le spese è Antonio Nocerino, l’ex giocatore di Milan e Juventus accasatosi la scorsa estate al Benevento dopo l’esperienza oltreoceano all’Orlando City di Kakà. Il trentatreenne centrocampista napoletano, secondo quanto riferito ieri pomeriggio dai siti Calciomercato.com e GianlucaDiMarzio.com , in giornata potrebbe incontrare il presidente Vigorito per rescindere il contratto e tornare nella Major League Soccer.

La panchina di Cosenza

Alla base della decisione, secondo i due siti, ci si sarebbero dei motivi personali ma, in realtà, ad indurre all’addio l’ex giocatore della Nazionale dovrebbe essere stato il suo progressivo accantonamento, complice anche l’infortunio occorsogli. Domenica scorsa, ad esempio, Nocerino è rimasto malinconicamente seduto in panchina, nonostante l’assenza di Viola.

Bucchi ha preferito adattare Bandinelli nel ruolo di play e utilizzare, a partita in corso, il rientrante Del Pinto e non l’ex calciatore rossonero. Una scelta che probabilmente ha fatto comprendere all’ex pupillo di Massimiliano Allegri di essere giunto al capolinea della sua avventura sannita.

Una svolta importante, dunque, perché Nocerino, secondo le intenzioni estive di Pasquale Foggia, avrebbe dovuto rappresentare, assieme a Maggio e Puggioni, uno dei perni fondamentali della squadra, soprattutto dal punto di vista della leadership. E, invece, alla prova dei fatti, ha fallito finendo progressivamente ai margini della squadra. Una sorte toccata prima di lui anche a Puggioni, scavalcato nelle gerarchie interne della squadra da un sempre più convincente Montipò.

Lo stesso discorso, per certi versi, vale anche per capitan Maggio che, prima dell’infortunio, ha alternato buone prestazioni ad altre meno esaltanti e al momento non rappresenta certamente il giocatore indispensabile che si riteneva potesse essere la scorsa estate.

La pattuglia dei napoletani

Un altro giocatore finito ai margini della squadra nelle ultime settimane, nonostante abbia recuperato dall’infortunio occorsogli in precedenza, è l’esterno d’attacco Roberto Insigne, schierato per l’ultima volta titolare in occasione della sconfitta esterna con lo Spezia dello scorso 18 novembre.

Anche lui, al pari di Nocerino, a gennaio potrebbe finire in lista di sbarco assottigliando ulteriormente la nutrita pattuglia di calciatori napoletani in forza al Benevento che, attualmente, ha trovato nel generosissimo e volitivo Gaetano Letizia il suo nuovo leader. Non a caso Bucchi gli ha recentemente affidato anche la fascia di capitano.

I dubbi su Antei

E tra i giocatori finiti sotto esame, in vista del mercato di gennaio, c’è infine anche il claudicante Antei. Non è casuale, infatti, che una delle firme di punta di Ottopagine (gruppo editoriale Vigorito), Sonia Lantella, abbia scritto ieri che “gennaio è alle porte e con questo mese glaciale ci sarà anche il mercato di riparazione. Capire ora se Antei è effettivamente un giocatore recuperato è  indispensabile”.

Insomma, il mercato di riparazione incombe e il presidente Vigorito, particolarmente deluso dal rendimento altalenante della squadra, è pronto a fare una vera e propria rivoluzione.

A rischio anche Bucchi

Lo stesso Bucchi, nonostante l’assenza di valide alternative e il perdurante sostegno del patron giallorosso, risulta essere sotto esame. Una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte nelle ultime sette partite non rappresentano certamente un ruolino di marcia esaltante e degno di una squadra che punta a risalire in Serie A.  Ulteriori passi falsi, e soprattutto altre prestazioni come quella di Cosenza,  potrebbero mettere a rischio anche la sua panchina.

La riapertura del mercato è vicina, il tempo dell’attesa è finito e d’ora innanzi è assolutamente vietato sbagliare.

Lo strano destino di Lorenzo Montipò

Il destino a volte riserva strani incroci che, in qualche caso, possono rappresentare dei veri e propri punti di svolta nella stagione di un calciatore. Lorenzo Montipò, portiere di scorta della Nazionale Under 21 di Luigi Di Biagio, l’ha capito e in queste ore ce la sta mettendo tutta per farsi trovare pronto.

I dubbi di Bucchi

Dopo le ennesime incertezze di una stagione fin qui non proprio esaltante, Christian Puggioni non è più il titolare indiscusso di qualche settimana fa. Il calciatore sabato scorso è stato persino fischiato dal pubblico, particolarmente deluso per l’inaspettata sconfitta interna contro l’Ascoli e per la prestazione non proprio esaltante dell’ex portiere della Sampdoria.

E anche Cristian Bucchi ha capito che occorre cambiare qualcosa, perchè altri passi falsi potrebbero mettere in discussione la sua stessa permanenza sulla panchina giallorossa.

Non è casuale, quindi, che in settimana si sia intrattenuto con Lorenzo Montipò dopo il consueto allenamento settimanale a porte aperte, a cui – tra l’altro – ha pure assistito il procuratore del calciatore, Alberto Jimmy Fontana, che ha parlato a lungo con il presidente Oreste Vigorito e il direttore sportivo Pasquale Foggia. Poi, stamani l’annuncio ufficiale del suo impiego da titolare in conferenza stampa

L’esperienza di Carpi

Montipò, dunque, esordirà nella trasferta di Carpi, città nella quale due anni il fa sperava  di trovare la definitiva consacrazione e dove, invece, visse per qualche mese quasi da separato in casa.

L’estremo difensore dell’Under 21 veniva da un’ottima stagione in Lega Pro con il Siena, la squadra a cui il Novara lo aveva girato in prestito dopo qualche fugace apparizione nella serie cadetta. Montipò aveva infatti bisogno di giocare, ma il Carpi preferì puntare su Vid Belec (il cui trasferimento era saltato nelle ultime ore del mercato estivo) e Simone Colombi e al giovane pipelet, complice soprattutto un infortunio alla mano, non restò che tornare al Novara nella finestra di mercato di gennaio.

La possibile rivincita

Sabato prossimo, quindi, Montipò esordirà con la maglia giallorossa proprio nello stadio in cui sperava di spiccare il volo e contro il tecnico Fabrizio Castori che lo allenò per qualche mese.

Un’ottima occasione, duqnue, per dimostrare il suo valore anche ai tifosi del Carpi, oltre che a quelli del Benevento, e prendersi una clamorosa rivincita nei confronti di chi due anni fa non gli concesse una chance.

Troppi errori e troppi giocatori in ombra (da Puggioni a Viola). Benevento, che succede?

La sconfitta interna rimediata contro l’Ascoli rappresenta un preoccupante campanello d’allarme per il Benevento, molto più dei precedenti ko rimediati contro Foggia e Pescara.

Ancora una volta, dopo un avvio promettente, la squadra di Bucchi è progressivamente calata lasciando l’iniziativa agli avversari, apparsi tutt’altro che irresistibili.

Gli errori individuali

A pesare sul risultato finale sono stati soprattutto i soliti errori individuali. Sulla prima rete si parte dall’errore di Letizia, che ha consentito a Laverone di crossare agevolmente dalla fascia, per finire all’errore di piazzamento di Billong, Gyamfy e Volta (costretto a intervenire in affanno) e alla mancata reattività di Puggioni nell’area di sua competenza.

Sulla seconda rete, invece, l’errore dell’estremo difensore giallorosso è stato ancora più evidente perché il suo frettoloso rinvio ha colto impreparati i compagni, posizionati male, e ha consentito a Ninkovic di tirare comodamente dal limite dell’area.

Un errore, quello di Puggioni, che ha poi finito per condizionare pesantemente il proseguo dell’incontro e che va ad aggiungersi a quelli già compiuti dall’estremo difensore sannita nelle gare interne con Lecce e Foggia.

Inoltre, il Benevento è apparso, ancora una volta, incapace di trovare una contromisura alle scelte tattiche adottate dagli allenatori avversari per impedire lo sviluppo del gioco sulle fasce. A nulla è valsa la scelta di Bucchi di abbassare Nocerino nel ruolo di play basso e di avanzare Viola per sottrarlo alle asfissianti marcature delle squadre avversarie.

Le difficoltà di Viola

Anche ieri, tra l’altro, Viola è apparso in evidente difficoltà e ha riportato alla mente il giocatore che nella prima parte dello scorso campionato di Serie A faticava non poco. Poi, l’arrivo di Sandro sgravò Viola dai compiti di prima impostazione e il giocatore disputò il resto della stagione a ottimi livelli, tanto da essere richiesto quest’estate da alcune squadre di Serie A.

Un altro dato negativo emerso ieri è quello relativo alla mancanza di ricambi a centrocampo in conseguenza dei problemi muscolari di Bandinelli e dell’infortunio patito da Del Pinto. Bukata fin qui non è stato mai arruolabile e, conseguentemente, i centrocampisti utilizzabili sono stati solo 5, vista l’inesperienza di Volpicelli. Troppo pochi per una formazione che attua il 4-3-3 come modulo base.

Le difficoltà sulle fasce

Tornando, inoltre, alla mancanza di sbocchi sulle fasce vanno sottolineate anche le prestazioni non all’altezza delle aspettative degli esterni d’attacco che, se si eccettua Insigne, hanno finora lasciato solo intravedere le loro potenzialità, così come è mancato il supporto degli esterni difensivi. Gyamfi, ad esempio, non se l’è cavata malissimo nella fase difensiva ma è stato assolutamente inadeguato dal punto di vista della costruzione. Lo stesso Maggio è fin qui apparso arrugginito, al pari dell’altro vecio Nocerino, e Letizia spesso si è intestardito nell’effettuare innocui cross dalla trequarti con il piede destro.

La prevedibilità del gioco

Insomma, sono ancora tanti i problemi che affliggono il Benevento in una fase della stagione in cui non sono più consentiti troppi passi falsi e a preoccupare è soprattutto la prevedibilità della squadra di Bucchi, incapace di trovare delle alternative ad un modulo di gioco ormai facilmente neutralizzabile dagli avversari.

Bucchi già al lavoro per correggere gli errori emersi contro il Foggia

Archiviata la gara con il Foggia, il Benevento ha ripreso ieri la preparazione in vista dell’insidiosa trasferta di sabato prossimo a Pescara. Molti gli aspetti che mister Bucchi dovrà valutare in questi giorni, a partire dal recupero psicologico dell’estremo difensore Christian Puggioni, le cui incertezze hanno pesato non poco sull’andamento complessivo della gara. Un improvviso ed inaspettato passo indietro rispetto alla gara di Cittadella, dove l’ex portiere della Sampdoria era invece risultato decisivo. A preoccupare maggiormente il tecnico giallorosso sono alcuni errori di valutazione sulle traiettorie alte. Un aspetto che, tra l’altro, era già emerso nella precedente gara casalinga con il Lecce (vedi la rete messa a segno da Fiamozzi). Di sicuro, però, Puggioni non è al momento in discussione, anche perché è uno dei leader della squadra e la sua esperienza rappresenta un’arma in più, soprattutto nei momenti di difficoltà.

Un altro aspetto su cui il tecnico romano dovrà lavorare è quello relativo alla posizione in campo di Antonio Nocerino, ancora una volta apparso in condizioni fisiche non ottimali. Contro il Foggia Bucchi lo ha utilizzato in una posizione leggermente più avanzata per contrastare Deli, la fonte di gioco dei rossoneri. Una scelta che però ha condizionato fortemente il rendimento di Viola e Bandinelli, trovatisi spesso in inferiorità numerica nella zona nevralgica del campo. Il mancato utilizzo del dinamico ed estroso Tello ha inoltre pesato non poco sulla fluidità e velocità di manovra della Strega. Di conseguenza il Benevento solo in pochissime occasioni è riuscito a scardinare il muro difensivo eretto da mister Grassadonia, il cui 3-5-2 è apparso molto più granitico e meno incerto di quello messo in campo dalla Salernitana. Nella prima frazione di gioco, inoltre, non ha funzionato al meglio la catena di destra, dove Maggio ha limitato gli inserimenti offensivi per dedicare maggiore attenzione alla marcatura di Kragl, uno degli elementi chiave della squadra avversaria.

Nel secondo tempo Bucchi ha tentato la carta dello spostamento a destra di Letizia, anche per costringere l’esterno tedesco del Foggia ad arretrare il suo raggio d’azione, ma la mossa ha aperto una grossa falla difensiva a causa degli evidenti limiti di Maggio nell’interpretare il ruolo di centrale nel nuovo assetto difensivo a 3. Di qui la necessità di recuperare al più presto gli infortunati Antei, Billong e Tuia in modo da rendere più efficace il cambio di modulo a partita in corsa, con l’inserimento di un centrale di ruolo accanto a Costa (tra i migliori in campo contro il Foggia) e Volta.

Data l’ampiezza e il valore della rosa, Bucchi dovrà quindi anche valutare la possibilità di utilizzare in certi momenti, in alternativa al collaudato 4-3-3,  anche il 3-5-2 (oltre agli sperimentati 3-4-3 e 3-4-1-2) in modo da restringere il campo di azione del poco dinamico Nocerino e sfruttare maggiormente la capacità di spinta di Maggio e Letizia (o Di Chiara), oltre che la forza d’urto di un’eventuale coppia formata da Coda e Asencio.

Insomma, le alternative a disposizione di Bucchi sono tante e sicuramente l’ex tecnico di Sassuolo e Perugia saprà individuare i correttivi mentali e tattici da adottare per rendere il Benevento sempre più competitivo.