La vittoria di sabato contro il Cosenza, ottenuta in piena zona Cesarini, ha proiettato il Benevento in testa alla classifica assieme all’Entella, che domenica prossima sarà di scena al Ciro Vigorito.
La squadra di Pippo Inzaghi ha faticato non poco per strappare i tre punti ai calabresi e certamente non ha brillato come nella vittoriosa trasferta di Salerno, tutt’altro. Un pò il caldo quasi estivo (25 gradi all’inizio) e un pò lo schieramento ultradifensivo adottato dal Cosenza per portare via almeno un punto dal Vigorito, hanno impedito al Benevento di sviluppare trame di gioco in grado di impensierire gli uomini di mister Braglia per buona parte della gara.
Nonostante ciò la Strega non ha perso mai la calma, ha sprecato un paio di ghiotte occasioni per andare in vantaggio e ha trovato la vittoria nei minuti di recupero approfittando dell’unica distrazione difensiva dei rossoblu e sfruttando soprattutto la maggiore freschezza atletica dei suoi giocatori nelle battute finali. Un dato, quest’ultimo, che testimonia la crescita della squadra anche sul piano della forma fisica, oltre che sul piano mentale e dell’assimilazione degli schemi.
Inzaghi l’aveva detto alla viglia che temeva un possibile calo di concetrazione dei suoi ragazzi, dopo l’imperiosa prestazione dell’Arechi, e aveva anche previsto le difficoltà che la sua squadra avrebbe incontrato a causa del prevedibile assetto ultradifensivo del Cosenza, schierato per l’occasione con un inedito e abbottonatissimo 3-5-2. Per questo motivo il tecnico giallorosso ha coraggiosamente optato per uno schieramento più offensivo inserendo il quarto attaccante Improta al posto di Tello sulla fascia sinistra.
Una mossa che se da un lato non ha prodotto gli effetti sperati da un punto di vista della manovra, dall’altro non ha però esposto la squadra a eccessivi pericoli in fase difensiva. Insomma, i meccanismi si vanno man mano affinando e soprattutto la condizione atletica dei calciatori, unita alla preziosa presenza di Hetemmaj in mezzo al campo, consente ora la possibilità di adottare un assetto più offensivo.
E così se a Salerno era stata evidente l’autorevolezza con cui la Strega era scesa in campo assumendo un atteggiamento da big, contro il Cosenza il Benevento ha dimostrato anche di saper aspettare il momento giusto per colpire, senza lasciarsi trascinare dalla frenesia di spingersi alla disperata ricerca del gol.
Si tratta di un evidente passo in avanti rispetto alla scorsa stagione quando il Ciro Vigorito fu violato per ben cinque volte nella regular season soprattutto a causa dell’eccessiva emotività della squadra. La stessa eccessiva emotività che, tra l’altro, impedì alla Strega di spiccare il volo nei momenti topici della stagione, allorquando la vetta era a portata di mano.
Insomma, il Benevento quest’anno non ha più paura di volare e questo rappresenta il principale merito di Super Pippo che, al di là degli aspetti tattici, ha lavorato in questi mesi soprattutto sull’aspetto mentale per scacciare i fantasmi della scorsa stagione.
La strada da percorrere per raggiungere l’agognata meta è ovviamente ancora lunga, ci saranno gli inevitabili passi falsi che da sempre contraddistinguono il cammino delle squadre di vertice in Serie B. La stessa trasferta di domani sera sul campo del Pordenone si presenta tutt’altro che agevole contro una formazione che finora ha vinto entrambi gli incontri casalinghi contro Frosinone e Spezia e, pur sconfitto di misura, non ha assolutamente demeritato nemmeno a Livorno.
Ma c’è un dato che lascia ben sperare: questo Benevento è tutt’altra cosa rispetto a quello dello scorso anno perchè, dopo appena due mesi, ha già metabolizzato la mentalità vincente del suo allenatore, quella forza mentale che ha reso Pippo Inzaghi uno degli attaccanti più forti e prolifici di sempre.