Il Benevento vola sui social: nell’ultimo mese è la terza squadra in Europa per incremento di followers (+6.62%)

Continua l’ascesa del Benevento Calcio sui social, nonostante il periodo tutt’altro che positivo sul piano dei risultati. Secondo l’ultimo report di IQUII Sport “The European Football Club”, nel periodo che va dal 14 ottobre al 13 novembre solo i portoghesi del Portimonense Sporting Clube (+9.03%) e gli spagnoli del Cádiz Club de Fútbol (+8.27) hanno fatto registrare un maggiore incremento di followers sui social a livello europeo della società giallorossa (+6.62%).

In particolare, tra le squadre europee di prima divisione quella che ha fatto registrare il maggiore incremento su Facebook è la squadra russa del Rotor Volgograd (+19,41%), mentre il Benevento si attesta all’8° posto (+6.18). Su Twitter la classifica del maggior incremento di followers è guidata dai portoghesi del Portimonense Sporting Clube (+18.64%), mentra la squadra sannita si attesta al 3° posto (+8.22%). Lo Spezia si piazza al 10° posto (+3.69%). Su Instagram la classifica è guidata dai belgi del Koninklijke Voetbalclub Kortrijk (+12.07%) e il Benevento si piazza al 9° posto (+6.55%). Su YouTube, infine, la squadra che ha fatto registrare la maggiore crescita di followers è stata la francese Stade de Reims. Il Benevento, con un +9.40% si attesta al 7° posto ed è preceduta dal Genoa al 6° posto (+9.52%).

Passando, poi, al posizionamento nelle classifiche generali dei followers il Benevento è 19° in Italia su Facebook con oltre 90.000 followers, 20° su Twitter con circa 22.500 followers, 18° su Instagram con 99.600 followers e infine 18° su YouTube con 4.200 followers.  Nella classifica complessiva la squadra giallorossa è 19° con oltre 213.000 fan.

Aggiungi un posto a tavola, perchè c’è un Viola in più a centrocampo

E’ inutile girarci attorno: dopo quattro sconfitte consecutive (cinque se si comprende anche il match di Tim Cup con l’Empoli) , c’è necessità di cambiare musica e provare un nuovo spartito.

E chi meglio di Nicolas Viola, il von Karajan del centrocampo giallorosso, può assumere le redini del gioco del Benevento in questa delicata fase della stagione?

La trasformazione

Sì, proprio lui, l’atleta di Oppido Mamertina che è fermo ai box dallo scorso inverno a causa di un infortunio. Pippo Inzaghi lo scorso anno lo spostò mezzala sinistra del 4-3-2-1, assecondando maggiormente la sua inclinazione offensiva e, come scrisse Emanuele Atturo su Ultimo Uomo, all’inizio dell’anno

Viola sta mostrando una grande sensibilità negli smarcamenti orizzontali, allargandosi quando la squadra ha bisogno di un riferimento tecnico sui lati, venendo invece in mezzo quando deve rifinire. Il suo piede mancino è ciò che ci fece innamorare di lui già alla sua prima stagione in Serie A, e rimane la parte speciale del suo gioco. Viola ha una grande sensibilità tecnica: ha un ottimo primo controllo e un gioco di passaggi vario e preciso, sia nel corto che nel lungo. Dalla fascia centrale è pericoloso con le sue verticalizzazioni improvvise; dal lato con i suoi cross di interno e con i cambi di gioco che esegue con assoluta precisione anche colpendo la palla di mezzo esterno.

Insomma una preziosa risorsa di cui il Benevento non può fare a meno per uscire fuori dal guado e riprendere la marcia delle prime giornate.

Il nuovo sistema di gioco

Al di là della condizione fisica, non certamente eccellente a causa del lungo stop agonistico, resta anche il dilemma su come schierarlo. Nel passaggio dalla B alla A, Inzaghi ha infatti deciso di confermare lo schieramento ad albero di Natale tanto caro al suo maestro Carlo Ancelotti, ma in mezzo al campo ha anche scelto di puntare sulla muscolarità di Ionita e Dabo accanto al perno centrale Schiattarella.

Una scelta che avrebbe dovuto garantire una maggiore copertura al reparto difensivo. In realtà così non è stato, soprattutto nelle ultime partite. Basta vedere l’errore di Ionita in occasione della rete del vantaggio dello Spezia per comprendere come i nuovi arrivati non abbiano assicurato l’auspicata maggiore impenetrabilità.

La posizione di Viola

E allora perchè non tornare all’antica approfittando della sosta e della contemporanea assenza di Ionita e Dabo per gli impegni nelle rispettive Nazionali? Oppure, perchè non provare un nuovo vestito tattico che consenta di valorizzare al meglio le attitudini di Viola e, nello stesso tempo, di non rinunciare alla maggiore muscolarità in mezzo al campo?

E siccome SuperPippo non può essersi improvvisamente trasformato in SuperPippa, sicuramente starà studiando assieme al suo staff il modo, e soprattutto lo schema tattico, che possa consentire di valorizzare al meglio le caratteristiche dell’unico centrocampista di qualità attualmente a disposizione.

In pratica, sta pensando a come aggiungere un posto a tavola per sfruttare la grande sensibilità negli smarcamenti, le verticalizzazioni e i cambi di gioco di Nicolas Viola. Risorse importanti per una squadra che finora ha difettato in qualità a centrocampo.

Dalla rabbia di Schiattarella all’intervento di Vigorito: il Benevento è ora chiamato alla svolta

Tra i tanti fotogrammi della gara di Verona, ce n’è uno in particolare che merita particolare attenzione, e cioè quello relativo allo schiumante rimprovero che, a un certo punto della gara, Pasquale Schiattarella ha rivolto ai compagni di squadra: “Basta giocare di tacco e punta”. E non è un caso che il deciso invito a una maggiore concretezza sia venuto proprio dal playmaker di Mugnano. Il “professore” è infatti il vero leader del Benevento, quel leader che ad esempio era fortemente mancato due anni fa alla squadra allenata da Cristian Bucchi e che invece lo scorso anno ha rappresentato uno dei punti di forza nella straordinaria e storica cavalcata verso la massima serie.

Il confronto in ritiro

Un particolare che certamente non sarà sfuggito all’occhio particolarmente attento e vigile del patron giallorosso Oreste Vigorito, che non a caso si è confrontato a lungo nella notte con il direttore sportivo Pasquale Foggia e con il tecnico Pippo Inzaghi. Un colloquio serrato e schietto, probabilmente come mai era capitato prima durante la fin qui idilliaca gestione tecnica di SuperPippo. Ne è poi scaturita la decisione del ritiro (revocato in serata) e dell’ulteriore confronto allargato alla squadra. Un intervento tempestivo, dunque, perché Vigorito è ben cosciente del fatto che la forza di una squadra è rappresentata soprattutto dalla granitica compattezza dello spogliatoio.

L’amalgama tra vecchi e nuovi

Al di là della preoccupante fragilità difensiva e della limitata concretezza sotto porta in rapporto alle numerose occasioni da gol create, c’è infatti una dato che su cui ci si è finora soffermato poco e che merita invece un approfondimento: quello dell’amalgama tra vecchi e nuovi giocatori. Il Benevento ha cambiato tanto negli undici iniziali. In particolare in difesa sono arrivati Glik e Foulon, a centrocampo Ionita e Dabo, in attacco Caprari e Lapadula. Tutti, si badi bene, schierati dal primo minuto al Bentegodi.  Rispetto alla formazione titolare dello scorso anno sono finora finiti fuori dai radar giocatori del calibro di Maggio, Viola, Hetemaj e Sau (i primi due per problemi fisici), che lo scorso anno erano stati tra i principali protagonisti della straordinaria annata giallorossa.

La necessità di un cambio di rotta

E’ ovvio, quindi, che occorre del tempo per oliare i meccanismi, soprattutto quelli difensivi, e bene ha fatto il tecnico Inzaghi a ripartire dalle certezze riproponendo l’assetto tattico dello scorso anno. Una scelta finalizzata dunque a favorire l’inserimento graduale dei nuovi arrivati. Alla sesta giornata è arrivato però il momento di tirare le prime somme perché, lo testimonia anche la strigliata ai compagni di Schiattarella, qualcosa non ha funzionato. Di qui l’importanza del tempestivo intervento del presidente Vigorito e la necessità di un cambio di rotta, prima che si creino pericolose fratture in conseguenza dei risultati negativi, anche perchè, dopo il match casalingo con lo Spezia, il Benevento sarà chiamato ad affrontare Fiorentina e Juventus.