Roberto Insigne confessa: “I tifosi del Benevento ci sono sempre molto vicini”

Lunga intervista di Roberto Insigne al quotidiano Il Mattino oggi in edicola. Tra i temi trattati anche il momento no del Benevento: “Le cose non vanno per il verso giusto: un po’ di sfortuna e non solo. Noi ci mettiamo anche del nostro: facciamo tanti errori. Contro il Livorno, ad esempio, non siamo praticamente scesi in campo e si è visto. Anche a Cremona. Con lo Spezia, invece, siamo stati sfortunati. Loro hanno fatto 3 tiri in porta 3 gol. Stiamo passando solo un brutto momento. Speriamo passi presto“.

Il fratello minore di Lorenzo il magnifico si sofferma poi anche sulle sue prestazioni in giallorosso e sul rapporto con i tifosi: “Sto passando un bel periodo. Mi sento bene e mi dispiace per le tre sconfitte consecutive. Ora devo fare bene per la squadra e non solo per me anche perché i tifosi qui ci stanno sempre molto vicino. La partita che ricordo con più piacere è quella contro il Crotone. Non giocavo da un mese e mezzo: abbiamo vinto, ho fatto gol e ho procurato un rigore“.

Un accenno, infine, anche al nuovo ruolo cucitogli addosso dal tecnico Cristian Bucchi: “Sono nato esterno d’attacco a destra, ma con questo nuovo modulo mi trovo benissimo a fare la seconda punta. Esalta tutte le mie qualità“.

 

Bunker Livorno, solo 2 reti incassate nelle ultime 7 partite in casa

E’ il giorno di Livorno-Benevento, il posticipo che chiude la 27esima giornata del campionato di Serie B. Un torneo che nell’ultimo turno ha riservato una sorpresa importante, la sconfitta interna del Brescia ad opera del mai domo Cittadella, e la battuta d’arresto del Lecce, sconfitto in trasferta da un Palermo che comunque  fatica a “dimenticare” i guai societari che rischiano di vanificare quanto di buono sin qui fatto sul campo.

Insomma, la gara di questa sera dell’Armando Picchi rappresenta uno snodo importante per la Strega che vincendo scavalcherebbe nuovamente il Palermo e il Pescara e si porterebbe ad un solo punto dalla capolista Brescia che, com’è noto, tra due settimane dovrà osservare il turno di riposo.

Il ruolino di marcia interno dei labronici

La squadra allenata da Breda naviga nei bassifondi della classifica e per tirarsi fuori dalla zona calda ha bisogno di punti. Punti che devono essere conquistati soprattutto in casa, dove i labronici non perdono una partita dallo scorso 4 novembre (2-3 con il Perugia). Da allora 4 pareggi (Cittadella, Verona, Padova e Pescara) e 3 vittorie (Foggia, Cosenza e Venezia) ma soprattutto appena 2 reti incassate in 630 minuti.

Un dato, quest’ultimo, che certamente non sarà sfuggito al tecnico giallorosso Cristian Bucchi che stasera punta soprattutto sui guizzi del sempre più determinante ‘RobertinhoInsigne e sull’imprevedibilità del bomber Massimo Coda per scardinare la granitica difesa del Livorno. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: la vetta della classifica è finalmente a un tiro di schioppo e il Benevento si ritrova con una condizione fisica e mentale invidiabile proprio nella fase più importante della stagione.

Un dato che induce all’ottimismo, tant’è vero che saranno circa 300 i sostenitori sanniti che questa sera affolleranno il settore riservato agli ospiti, nonostante il giorno feriale e la notevole distanza che separa il capoluogo labronico da quello sannita. Il momento è troppo importante per non essere lì a sostenere Letizia e compagni. Tutto il resto non conta, la Strega sopra ogni altra cosa, perchè un’eventuale vittoria farebbe passare in secondo piano la fatica, i costi e i disagi affrontati per seguire la propria squadra del cuore.

 

Gazzetta: Roberto Insigne, altro che ‘fratello di Lorenzo’

La Gazzetta dello Sport, nel consueto inserto settimanale sulla Serie B, dedica oggi un articolo a Roberto Insigne e uno all’ex capitano del Benevento Fabio Lucioni, attualmente in forza al Lecce.  “Ed ora, finalmente, può togliersi -scrive la rosea a proposito dell’attaccante del Benevento – la fastidiosa etichetta di «fratello di». Insigne, ma Roberto, non Lorenzo. Attaccante del Benevento, sparito dai radar nel finale del girone d’andata quando ha fatto molta panchina. Era stato acquistato come esterno per il 4-3-3 che Bucchi aveva scelto a inizio stagione, ma le aspettative erano altre, anche se aveva cominciato bene, primo gol nel derby con la Salernitana alla terza giornata di campionato (da subentrato). Torna titolare in casa col Livorno, stesso sistema di gioco. Ma svolta la settimana dopo contro la Cremonese quando il tecnico lo schiera più vicino a Coda e Insigne segna il secondo gol giallorosso: vittoria 2-1“.

A quel punto il tecnico Bucchi passa al 3-5-2, ritagliando per Insigne il ruolo di seconda punta al fianco di Coda, con licenza di spaziare per non dare punti di riferimento agli avversari e Insigne si trasforma: “A partire dalla gara della vigilia di Natale con il Crotone diventa titolare. Da quel momento cinque presenze e una sola gara saltata, con il Cittadella, per colpa della febbre; in più tre gol (uno con il Crotone, doppietta con il Venezia), più un assist a Coda per il pareggio a Lecce, un rigore procurato per il 2-0. Non solo, ma entra anche nel fortunoso quanto decisivo gol di Salerno, quando lascia partire il cross spedito goffamente da Micai nella sua porta. Oggi a Foggia torna titolare: per lui un bilancio discreto: 5 gol, 4 assist e 14 presenze. Lorenzo a Napoli è a quota 8 reti. Un passo avanti: nella scorsa stagione lo spread tra i due fratelli era fuori controllo: 18 a 6 (tra Latina e Parma)“.

L’intervista a Lucioni

Nell’intervista concessa a Giuseppe Calvi, invece, l’ex capitano del Benevento Fabio Lucioni ripercorre la vicenda della squalifica per doping: “Sarò per sempre grato a Saverio Sticchi Damiani. Da avvocato, mi ha difeso nella vicenda doping; poi l’ho apprezzato come presidente del Lecce: mi ha convinto a trasferirmi nel Salento. Liverani è un grande allenatore. Siamo una mina vagante nell’alta classifica, non sappiamo dove riusciremo ad arrivare“.

Dall’incubo della squalifica alla scelta di dire no al Sassuolo, Lucioni spiega: “Con mia moglie Valeria, che è di Benevento e ha fatto un master in idrokinesiterapia, condivido ogni decisione. Non mi pentirò: Lecce ha sempre il profumo della A, qui ci sono grandi progetti e stiamo benissimo, con nostro figlio Gabriele. Certo, abbiamo sofferto per l’assurda squalifica; doveva capitare proprio a me, che ho sempre evitato medicinali. E agli integratori preferisco ancora una bistecca di carne al sangue“.

Infine i progetti per il futuro: “Voglio giocare altri 6, 7 anni. Sono integro fisicamente e ho l’entusiasmo di un bambino che si diverte con il gioco più bello. Sono arrivato tardi nel calcio. Certo, a Benevento e a Lecce, dove ho un contratto sino al 2022, mi hanno trattato benissimo sul piano economico. Poi farò il corso per direttore sportivo e prenderò lezioni… private da un maestro come Pantaleo Corvino“.

Operazione aggancio al via: il Palermo è a sei punti e il prossimo turno riposerà

L’obiettivo, inutile girarci attorno, è quello di agganciare il Palermo al secondo posto nel giro di una settimana. I siciliani, infatti, sono stati fermati in casa ieri sera dal Brescia e il prossimo turno dovranno riposare. La distanza tra il Benevento e la squadra allenata da Roberto Stellone è di appena sei punti ma l’operazione aggancio non è facile, perchè i sanniti dovranno affrontare oggi il Cittadella in casa e, poi, sabato prossimo alle 18 dovranno giocare con il Foggia allo stadio Zaccaria. Due partite assolutamente ostiche, perchè gli uomini di Venturato sono un avversario difficile da affronatre, a dispetto degli ultimi risultati, mentre gli uomini di Padalino sono alla perenne e disperata ricerca di punti salvezza.

Le parole di Bucchi

Cristian Bucchi ne è consapevole ma, nello stesso tempo, è cautamente ottimista: “Siamo partiti convinti di essere indistruttibili – si legge oggi su Il Mattino – prendevamo troppi gol ma ci sentivamo forti perché riuscivamo sempre a farne qualcuno in più. Poi c’è stato un periodo in cui abbiamo perso di colpo le nostre certezze, e trovare l’equilibrio è stato faticoso. Ora che abbiamo ritrovato l’umiltà e siamo entrati nella consapevolezza che con il lavoro, l’applicazione e la determinazione siamo in grado di tener testa a chiunque. La differenza si è notata anche da quando abbiamo cominciato ad allenarci con continuità dopo esserci lasciati alle spalle i lunghi e ripetuti infortuni. La strada imboccata è quella giusta e non mi stancherò mai di ripeterlo, anche se rispetto a prima siamo meno spettacolari». Il tecnico sannita è, però, consapevole delle difficoltà, a partire da quelle che riserverà la gara odierna con il Cittadella: “Hanno sempre fatto bene, sono aggressivi e fallosi al punto giusto, con una solidità costruita nel tempo. Molto dipenderà da come interpreteremo il match. Non vanno sottovalutati, servirà attenzione. D’ora in poi ci aspettano 15 finali e quindi gioca chi sta meglio”.

Insigne in dubbio

Difficile prevedere l’impiego di Roberto Insigne dal 1° minuto, che anche ieri ha interrotto l’allenamento: “L’influenza lo ha debilitato, vediamo cosa accade. Ricci e Buonaiuto possono sostituirlo, come pure Asencio, che dopo un periodo di guai fisici è tornato l’animale di qualche tempo fa”. Per il resto le uniche incertezze di formazione riguardano il centrocampo, dove i favoriti appaiono comunque  Crisetg, Bandinelli e Buonaiuto. IL calcio d’inizio è fissato alle ore 15 e sono previsti circa 10.000 spettatori. La Curva Sud, a sei anni dalla scomparsa, ricorderà Carmelo Imbriani con una coreografia.

‘Robertinho’ Insigne superstar: vince anche il Red Bull-B Best

La domenica speciale di Roberto Insigne contro il Venezia continua a produrre effetti. Robertinho ha infatti vinto il Red Bull-B Best, contest organizzato da Red Bull e Gazzetta dello Sport che premia il giocatore che, nel corso dell’ultima giornata, è stato proragonista della migliore impresa della giornata. Lo scatto di 60 metri in occasione dell’azione che ha portato al rigore trasformato da Coda è stato, infatti, il più votato dai tifosi, consentendolgi di superare il carisma di Angelo Corsi (Cosenza), il cuore di Federico Bonazzoli (Padova), il genio di Antonio Di Gaudio (Verona) e anche il golazo di Ernesto Torregrossa (Brescia), che ha abbattuto la porta del Pescara nell’extra-time.

La carriera

Come ricorda la Gazzetta dello Sport, Roberto Insigneè un prodotto delle giovanili azzurre (ed è nato a Frattamaggiore). Nel Napoli di Walter Mazzarri fa il suo esordio da professionista in Europa League nella gara persa 0-2 contro il PSV, giocando ventisei minuti. Al fianco di suo fratello gioca 6 minuti in un Napoli-Palermo del 13 gennaio 2013. Al termine della stagione 2012-13 per Insigne comincia una girandola di prestiti: Perugia, Reggina (dove fa benissimo) e Avellino, prima di rientrare alla base solo per pochi mesi. Il Napoli – che è ancora oggi proprietario del suo cartellino – lo gira anche a Latina, Parma (con cui conquista la promozione in A lo scorso anno) e infine al Benevento, con cui quest’anno ha messo a segno 5 gol in 13 partite di Serie B (con diversi assist), più due in Coppa Italia. L’obiettivo è riportare in Serie A la società campana“.

 

Il week end da favola dei fratelli Insigne

Il suo sogno, come ha confessato ai microfoni di Dazn, è quello di giocare nel Napoli accanto a Lorenzo. Ma guai a fare raffronti con il fratello maggiore, perché Roberto Insigne ha capito che finalmente è giunto il momento di scrollarsi di dosso ogni paragone: “È fastidiosa questa cosa, io gioco col Benevento e lui col Napoli, ma mi chiedono sempre di lui, del Napoli, dello scudetto, della Juve. Per me è il più forte della Serie A, il paragone con me non va bene”.

La doppietta con il Venezia

Domenica scorsa è stato il vero mattatore della vittoria dei sanniti per 3-0 contro il Venezia di Walter Zenga: due reti, una delle quali di testa, una punizione sventata miracolosamente in angolo dal portiere dei lagunari Vicario e, infine, l’assist millimetrico a Bandinelli nell’azione che ha decretato il rigore a favore dei sanniti trasformato da Coda. Una prestazione da incorniciare, insomma, che Robertinho Insigne ha dedicato alla moglie Elisabetta e alla figlia Patrizia, la sua principessa.

Stavolta, giocando d’anticipo, è stato proprio lui a tirare scherzosamente in ballo il fratello: “Sul colpo di testa posso sfidare Lorenzo perché sono più alto”. E’ giù una fragorosa risata, quasi a voler esorcizzare un paragone divenuto ormai ingombrante.

La trasformazione

Dopo un impatto non particolarmente esaltante, Roberto Insigne era finito ai margini della squadra, complici anche un infortunio e il passaggio al 3-5-2 operato dal tecnico Cristian Bucchi, che non prevedeva l’utilizzo degli esterni d’attacco. Ma Robertinho non si è perso d’animo e, appena il tecnico lo ha rimesso in campo nel nuovo ruolo di seconda punta, ha definitivamente svoltato: dapprima lo splendido gol su punizione a San Siro contro l’Inter negli ottavi di finale della Tim Cup, poi lo splendido assist a Coda nella trasferta di Lecce (1-1) ed, infine, la doppietta contro il Venezia.

Lo stesso Bucchi, nel dopopartita, ha confessato che la sua presenza in campo è ormai imprescindibile per il Benevento, mentre il direttore sportivo Pasquale Foggia, che ha sempre creduto in lui, è addirittura corso in campo ad abbracciarlo, dopo la seconda rete. Felice per l’exploit del compagno di squadra anche la numerosa colonia di napoletani presente nel Benevento: dal capitano Gaetano Letizia a Riccardo Improta, dai giovanissimi Giovanni Volpicelli e Marco Cuccurullo al partenopeo d’adozione Cristian Maggio.

Week end indimenticabile

La doppietta messa a segno da Robertinho contro la formazione allenata da Zenga ha oltretutto suggellato un week end indimenticabile per la famiglia Insigne: il giorno prima, infatti, il fratello maggiore Antonio aveva segnato con la maglia del Villa Literno nel campionato di Eccellenza, mentre Lorenzo il Magnifico contro la Sampdoria aveva finalmente interrotto un digiuno che durava da circa tre mesi. Mancava solo lui all’appello. Un motivo in più, quindi, per rispondere ‘presente’ e conquistare definitivamente il cuore dei tifosi del Benevento.

(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)