Al “Diego Armando Maradona” rientreranno Letizia, Tuia e Dabo, ma Inzaghi dovrà fare a meno di Glik (squalificato), Improta e Iago Falque

Oggi, dopo 50 giorni di assenza, Gaetano Letizia finalmente si riaggregherà al gruppo. Il terzino partenopeo spera di poter disputare almeno uno scampolo di partita nello stadio della sua città, in quello che per lui è sempre stato il luogo sacro delle esibizioni del Pibe de Oro. Toccherà al tecnico del Benevento Pippo Inzaghi decidere, anche alla luce di quanto farà vedere l’esterno di Scampia nel corso degli allenamenti settimanali, l’eventuale utilizzo di Frecciarossa sin dal primo minuto contro il Napoli.

Sono pronti a rientrare nei ranghi anche il difensore Alessandro Tuia, che ha smaltito l’intossicazione alimentarre che – secondo quanto riporta oggi il Mattino – gli ha provocato una forte costipazione addomimnale, e il centrocampista Bryan Dabo, escluso dai convocati per la partita con la Roma per motivi disciplinari.

Nulla da fare, invece per Riccardo Improta e Iago Falque: il tuttocampista napoletano dovrà restare ancora fermo ai box per una decina di giorni a causa di un risentimento muscolare, mentre il galiziano (che ha manifestato sui social la sua amarezza per l’ennesimo stop della stagione) avrà bisogno di due o tre settimane (dunque niente Verona e Spezia) per smaltire una lesione delle fibre muscolari emersa dopo l’esame a cui si è sottoposto nelle scorse ore.

Niente da fare infine anche per Kamil Glik, appiedato dal giudice sportvo per una giornata a seguito dell’espulsione per doppia ammonizione rimediata contro la Roma. Tra l’altro in vice capitano della Nazionale polacca resta in diffida e sarà dunque costretto nuovamente a fermarsi per un turno al prossimo cartellino giallo.

Il Benevento riapre l’infermeria: due settimane di stop per Riccardo Improta e nuovi problemi per Iago Falque

Proprio nel momento in cui sembrava che l’infermeria dovesse svuotarsi (con il solo Letizia fermo ai box ma ormai in via di guarigione), ecco che si registrano due nuovi stop. Come rifersice questa mattina Luigi Trusio sul Mattino, “a inizio settimana si è fermato Improta (assente sia ieri che mercoledì), che Inzaghi perde per le prossime due settimane, mentre ha accusato un fastidio anche Iago Falque, assente nella seduta di ieri“.

Di conseguenza Inzaghi aspetterà domenica mattina per sciogliere gli ultimi dubbi di formazione, soprattutto per quanto riguarda il ruolo di mezza punta destra. Se Iago Falque non dovesse recuperare, se la giocano Insigne e Ionita. Quest’ultimo, infatti, assicurerebbe un maggiore equilibrio tattico rispetto all’attaccante napoletano e, nello stesso tempo, consnetirebbe di lasciare invariato il centrocampo rispetto a Bologna con il trio delle meraviglie (composto da Viola, Schiattarella ed Hetemaj) nuovamente in campo dal primo minuto.

Inzaghi recupera Barba in vista del match con la Roma, Letizia invece è ancora fermo ai box

Inzaghi può tirare un sospiro di solliveo. Federico Barba sta bene ed è arruolabile per il posticipo serale di domenica con la Roma“. A scriverlo è oggi Luigi Trusio sul Mattino che aggiunge: “Il jolly difensivo ex Vallodolid ieri ha ripreso ad allenarsi insieme al resto dei compagni senza forzare“.

Il dolore alla gamba sinistra, conseguenza della botta rimediata nella trasferta di Bologna, è infatti quasi del tutto svanito. “La parte colpita era abbastanza delicata – prosegue il quotidiano napoletano – ma per fortuna non ci sono state conseguenze al punto che il cauto ottimismo si è trasformato in certezza“.

Ancora fermo ai box, invece, Gaetano Letizia che, come era ampiamente previsto, salterà anche la gara con la Roma. Per lui infatti ieri ancora lavoro in palestra. Se ne riparlerà dunque la settimana prossima, quando il terzino di Scampia potrebbe rientrare in gruppo ed essere convocato per la trasferta di Napoli.

‘Tagliando’ atletico in queste ore per il Benevento: l’obiettivo è quello di riportare i motori al massimo in vista della volata finale

Il progetto triennale varato dal presidente Oreste Vigorito all’indomani della retrocessione in Serie B prevedeva che il Benevento tornasse in massima serie per restarci a lungo e senza l’assillo costante dello spettro retrocessione. Da navigato imprenditore capace di scalare vette inimmaginabili per un uomo del Sud, il patron giallorosso capì che per farlo non bisognava trascurare alcun particolare. Dapprima la scommessa (ampiamente vinta) di puntare su un direttore sportivo di primo pelo (Pasquale Foggia), poi quella di assumere un medico sociale a tempo pieno (l’ex Lazio Stefano Salvatori) e affidare la squadra a un tecnico meticoloso e maniacale nella cura dei particolari come Pippo Inzaghi (consentendogli di utilizzare uno staff economicamente dispendioso ma di grandissima qualità) e via via, pezzettino su pezzettino, ha anche provveduto a potenziare l’organico societario (dalla scelta del responsabile dela comunicazione Antonio Sasso all’ingaggio del fisioterapista ex Napoli Massimo Buono).

Un processo di crescita che dunque non ha lasciato nulla al caso e che, come riferisce oggi Massimiliano Mogavero sul Sannio, ha portato ad un’ulteriore novità: l’introduzione di metodologie all’avanguardia per la valutazione dello stato di forma fisica dei calciatori, e cioè mediante “test cardio-polmonari massimali da sforzo per valutare le capacità organiche e test di forza valutare per gli squilibri muscolari con il sistema power leg. Il tutto con la supervisione dello pneumologo Adriano Di Paco e del dottor Paolo Cigni che da anni hanno messo a punto un sistema innovativo per lo studio delle caratteristiche fisiche di un atleta“. Professionisti che, tanto per intendersi, collaborano anche lo Juventus e che sono stati fortemente voluti a Benevento dal diesse Foggia e dal tecnico Inzaghi.

E così in queste ore Viola e compagni si stanno sottoponendo a una sorta di ‘tagliando’ in modo da ottenere – scrive ancora il quotidiano sannita – “un quadro generale e individuale della situazione atletica della formazione giallorossa e predisporre gli opportuni interventi per riportare tutti al massimo livello di efficienza“. A spiegare meglio l’importanza di questa innovativa metodologia è lo stesso dottor Cigno, sempre al Sannio“In questo modo riusciamo a dare una valutazione integrata dell’apparato cardio-respiratorio e metabolico dell’atleta, individuandone le caratteristcihe del motore e la sua resa, in modo da prevenire infortuni e migliorare la prestazione atletica“.

Un ulteriore passo in avanti verso il futuro, insomma, perchè il Benevento vuole riportare i motori al massimo in vista della volata finale del campionato.

Hetemaj, Barba e Improta hanno trasformato il Benevento: da peggiore a migliore difesa della Serie A

20 gol subiti dopo 7 giornate (e peggior difesa della Serie A), un solo gol subito nelle ultime 3 partite (con 2 clean sheet esterni consecutivi e la miglior difesa degli ultimi tre turni di campionato). E’ racchiusa in questi numeri la svolta del Benevento dopo il clamoroso ko interno subito ad opera dello Spezia, il quarto consecutivo in campionato.

Una svolta iniziata a Firenze e coincisa con il passaggio a un assetto tattico più prudente e l’ingresso in pianta stabile tra i titolari di tre giocatori rivelatisi determinanti: Perparim Hetemaj, Federico Barba e Riccardo Improta.

Il centrocampista finnico-kossovaro, a dispetto dell’età (compirà 34 anni il 12 dicembre), è tuttora un motorino inesauribile, una vera e propria diga davanti alla difesa. All’inizio Inzaghi lo aveva utilizzato poco per dare spazio ai nuovi arrivati Artur Ionita e Bryan Dabo, un concentrato di muscoli, corsa e soprattutto stazza fisica. Una sorta di casting per comprendere meglio le caratteristiche e l’adattabilità dei due nuovi acquisti, vista la mancanza di amichevoli estive in questa tribolata stagione pandemica.

Per il difensore ex Chievo, Sporting Gijón, Empoli, Real Valladolid e Stoccarda la prima parte della stagione è stata pesantemente condizionata dai problemi muscolari. La sosta per le Nazionali è stata una sorta di toccasana e il suo ritorno tra gli arruolabili è stato determinante per registrare i meccanismi difensivi, anche in virtù della sua poliedricità (potendo il calciatore romano ricoprire indifferentemente sia il ruolo di esterno che quello di centrale).

Ma la vera sorpresa delle ultime giornate è rappresentata dall’esplosione di Riccardo Improta, il tuttocampista per eccellenza che molti (a torto) ritenevano non all’altezza della Serie A. E invece proprio il calciatore di Pozzuoli, grazie alla felice intuizione di SuperPippo, è diventato un elemento cardine del centrocampo del Benevento per la sua capacità di imprimere improvvise accelerazioni nella fase offensiva e di effettuare veloci recuperi e raddoppi di marcatura nelle transizioni difensive. In pratica un jolly instancabile.

Tre giocatori della vecchia guardia, insomma, che hanno consentito alla squadra giallorossa di ritrovare quella pragmaticità, compattezza e impenetrabilità difensiva che, lo scorso anno, avevano contraddistinto la storica cavalcata della Strega in Serie B.

Ingressi importanti che, assieme alla migliore condizione fisica dei nuovi acquisti Glik, Ionita e Lapadula e al ritorno a un assetto tattico più prudente, consentono ora al Benevento di guardare al futuro con crescente ottimismo.

Il Benevento riparte dalla vecchia guardia e dalle certezze tattiche della scorsa stagione

Nel calcio ci sono vittorie che valgono ben più dei tre punti in palio, come nel caso della vittoria ottenuta ieri dal Benevento allo stadio Artemio Franchi di Firenze. La squadra, che veniva da quattro sconfitte consecutive (cinque se si aggiunge quella con l’Empoli in Tim Cup) era ad un bivio perchè un ulteriore passo falso avrebbe rappresentato un preoccupante fardello psicologico per il proseguo del campionato.

Ne era ben consapevole il tecnico giallorosso Pippo Inzaghi che, come accadde lo scorso anno nei pochi momenti di difficoltà, anche stavolta ha fatto ricorso a quel proverbiale e sano pragmatismo che, sia nelle veste di calciatore che in quella di allenatore, ha sempre rappresentato il suo indiscutibile marchio di fabbrica.

L’atteggiamento tattico

E così, approfittando anche delle numerose assenze, ha deciso di virare su un atteggiamento tattico più prudente, limitando le proiezioni offensive dei laterali di difesa e inserendo un centrocampista di corsa al posto di un attaccante nel tridente d’attacco. Un pò come accadde lo scorso anno nella partita inaugurale di Pisa, quando rinunciò a un attaccante per inserire un centrocampista come quarto d’attacco.

Una scelta che si è rivelata azzeccatissima perchè, per la prima volta in questo campionato, la squadra non è apparsa in affanno nella fase difensiva e ha ottenuto il secondo clean sheet della stagione senza dover ricorrere ai “miracoli” di Montipò (che nella partita interna con il Bologna, ricordiamolo, fu decisivo e che ieri invece ha dovuto effettuare solo una parata importante nell’unica occasione capitata sui piedi degli attaccanti viola).

Il ritorno della vecchia guardia

Ma a fare la differenza rispetto al recente passato è stato probabilmente anche il ricorso massiccio alla vecchia guardia (9/11 dello schieramento iniziale), a quei giocatori che lo scorso anno avevano contribuito in modo decisivo a scrivere la storia del campionato cadetto. Tra questi si sono particolarmente distinti Perparim Hetemaj, che si è confermato un motorino inesauribile nonostante l’età (il 12 dicembre compirà 34 anni) e Riccardo Improta, che proprio grazie alla “cura Inzaghi” si è trasformato in un prezioso “tuttocampista” in grado di fare la differenza anche nella massima serie (a dispetto dello scetticismo manifestato da alcuni docenti di “scienza calcistica”).

Con il ritorno della vecchia guardia il Benevento ha ritrovato un’idea di gioco, quella densità davanti alla propria area di rigore e quell’equilibrio che non potevano esserci nella fase iniziale della stagione a causa della contemporanea presenza di tanti nuovi arrivati nell’undici titolare. Del resto, come ha spiegato bene Andrea Pirlo nelle scorse settimane, le prime giornate servono anche a sperimentare nuove soluzioni e capire qual è il vestito giusto per valorizzare gli uomini a disposizione.

La risorsa dei nuovi acquisti

Tutto ciò non rappresenta ovviamente una bocciatura nei confronti dei nuovi acquisti, che anzi possono rappresentare la risorsa in più di questo Benevento a patto, però, che gli si dia il tempo di metabolizzare certi meccanismi. Poi, a fine dicembre si tireranno le prime somme e si capirà come e dove eventualmente intervenire nel mercato di riparazione di gennaio. In fondo siamo ancora ad un quinto della stagione (8 giornate su 38) e, nonostante un cammino fin qui altalenante sia nelle prestazioni che nei risultati, il Benevento non è poi messo così male in classifica,