Gazzetta dello Sport: “Effetto Pippo a Benevento: 2mila a tifare”

Anche la Gazzetta dello Sport dedica oggi un breve articolo dal titolo emblematico (“Effetto Pippo a Benevento: 2mila a tifare“) alla calorosa accoglienza riservata dai tifosi del Benevento al nuovo tecnico Inzaghi: “Circa 2.000 tifosi – scrive il quotidiano – hanno accolto il Benevento di Inzaghi per il primo
allenamento in città, dopo il ritiro in Trentino. Ed è corsa all’abbonamento: già 7.200 tessere vendute, si punta a superare il record del 2018, di 8.438“.

Fari puntati sull’entusiasmante esordio del nuovo tecnico anche da parte del sito di Gianluca Di Marzio: “C’è molto entusiasmo, intorno al Benevento di Filippo Inzaghi. La squadra ha sostenuto oggi il primo allenamento in città dopo il ritiro estivo di preparazione alla prossima stagione e alla seduta hanno assistito circa 2000 tifosi, che hanno cantato e colorato la zona dell’antistadio Carmelo Imbriani. Per Inzaghi, selfie e sorrisi con i suoi nuovi sostenitori“.

I dubbi di mister Inzaghi a una settimana dal debutto in Coppa Italia

En plein di vittorie (tra cui quella prestigiosa conseguita contro il Napoli del maestro Carletto Ancelotti) e un solo gol subito: il nuovo tecnico del Benevento Pippo Inzaghi sicuramente non poteva chiedere di più ai suoi ragazzi in questo avvio di stagione. Una fase che, per ammissione dello stesso tecnico, è servita soprattutto per approfondire la conoscenza dei calciatori a disposizione.

Il modulo adottato in questo precampionato è stato un 4-4-2 molto offensivo, con gli esterni di centrocampo (rigorosamente utilizzati a piede invertito) pronti a trasformarsi in attaccanti aggiunti (4-2-4). Il tutto accompagnato da un pressing molto alto in modo da favorire una transizione veloce e sfruttare al meglio i ritardi di posizionamento delle difese avversarie.

Uno schema indubbiamente rischioso, come ha ammesso lo stesso Inzaghi dopo l’amichevole con la Fiorentina (“agire con quattro giocatori offensivi non è semplice“), ma che al momento rappresenta per l’ex tecnico di Milan, Venezia e Bologna il sistema di gioco più adatto per sfruttare al meglio l’elevata qualità dei calciatori a disposizione.

L’altra faccia della medaglia è, però, rappresentata dalla capacità  dei giocatori di assimiliare velocemente i nuovi meccanismi in modo da non esporre la difesa a eccessivi rischi nella fase di transizione passiva. Ed è proprio sotto quest’aspetto che, a parte l’amichevole con gli americani del Las Vegas (avversari, ricordiamolo, poco attendibili a causa della loro modesta levatura tecnica), sono venuti fuori i primi campanelli d’allarme della stagione.

Ecco perchè Super Pippo sta approfittando della pausa post ritiro per tracciare un primo bilancio e capire se è il caso di proseguire con il 4-4-2, oppure se puntare sul più collaudato 4-3-1-2 adottato nel finale della scorsa stagione da Cristian Bucchi.

Sicuramente i problemi maggiori sono emersi a centrocampo dove ad esempio, complice anche l’infortunio diDel Pinto, è stato provato Tello accanto a Viola in modo da sfruttare il dinamismo del colombiano e soprattutto la sua capacità di salire velocemente in pressing sui portatori di palla avversari. Una scelta che ha comunque creato talvolta un vulnus nella zona centrale del campo sulle ripartenze degli avversari perchè Viola non è certo un fulmine di guerra nella corsa. Di qui la necessità di provare al più presto il nuovo arrivato Schiatterella nel ruolo di interno in modo da  comprendere il grado di tenuta difensiva del modulo con il doppio play maker.

E a proposito di tenuta resta anche da valutare l’adattabilità dei centrali difensivi al nuovo modulo. Caldirola, Antei, Volta e Tuia al meglio della condizione fisica rappresentano probabilmente il migliore pacchetto di centrali difensivi dell’intera Serie B ma certamente non sono dei fulmini di guerra sul piano della velocità. Il pressing alto perseguito da Inzaghi porta i difensori a salire spesso sulla linea di centrocampo lasciando ampi spazi alle eventuali ripartenze degli attaccanti avversari. Di qui la necessità di recuperi veloci a campo aperto, come si è visto in queste prime amichevoli.

Ecco perchè in queste ore Inzaghi sta attentamente riavvolgendo il nastro delle partite sin qui disputate per comprendere se manca ancora qualcosa in rosa o se eventualmente abbandonare il 4-4-2 per virare sul collaudato 4-3-1-2 della scorsa stagione. L’amichevole in programma mercoledì prossimo al Vigorito contro il Castrovillari servirà, dunque, a comprendere le decisioni prese da mister Inzaghi dopo la profonda riflessione di queste ore, anche perchè dopo pochi giorni il Benevento sarà chiamato all’esordio in Coppa Italia e non ci sarà più spazio per gli esperimenti.

A due mesi dalla disfatta con il Cittadella è già un altro Benevento

Sono trascorsi appena due mesi da quella dolorosa serata di fine maggio, dall’harakiri interno con il Cittadella che decretò la fine dei sogni di promozione del Benevento, eppure sembra trascorso un secolo.

Il tanto contestato tecnico Cristian Bucchi ora allena l’Empoli, una delle principali antagoniste del Benevento nella corsa alla Serie A. Al suo posto è arrivato un Pippo Inzaghi affamato di rivincite e desideroso di cancellare l’amara esperienza di Bologna.

In poco più di un mese Super Pippo è già entrato nei cuori della torcida giallorossa e i primi test, seppure da prendere con le molle perchè è pur sempre calcio estivo, hanno comunque ridato entusiamo a un ambiente profondamente deluso dall’inattesa eliminazione ai play off dello scorso maggio.

Nel frattempo sono approdati nel Sannio dei veri e propri top player per la serie cadetta: Oliver Kragl, Marco Sau e Pasquale Schiattarella. Tre acquisti a costo zero che vanno ad aggiungersi al riscatto di Lorenzo Montipò e Roberto Insigne, costati complessivamente 2 milioni e mezzo, ovvero la metà di quanto ha speso l’Empoli per il solo centravanti Mancuso.

Un vero e proprio capolavoro targato Pasquale Foggia, il giovane diesse su cui un anno e mezzo fa scommise coraggiosamente il presidente Oreste Vigorito. L’ex funambolo di Lazio e Cagliari ha operato in maniera chirurgica per colmare le lacune emerse nella passata stagione, a partire da quei limiti caratteriali su cui era naufragata l’opera di ricostruzione messa in atto da mister Bucchi.

Già la scelta di Inzaghi, un tecnico che notoriamente trasmette grande carica ai suoi calciatori, ha lasciato intuire le intenzioni di Foggia (e ovviamente del presidente Vigorito) di voler puntare su calciatori esperti e soprattutto di grande personalità. La prima perla è stato l’acquisto di Oliver Kragl, un vero trascinatore e soprattutto un calciatore in grado, grazie alla straordinaria potenza del suo sinistro, di scardinare i fortini difensivi delle squadre avversarie contro cui troppe volte lo scorso anno il Benevento era naufragato.

Poi è arrivato l’attaccante Marco Sau, un vero e proprio lusso per la categoria se, come accaduto con Caldirola, dovesse ritrovare nel Sannio lo smalto dei tempi d’oro. Attaccante rapido e bravo nell’attaccare la profondità, proprio come richiede il gioco di Pippo Inzaghi, il calciatore sardo rappresenta tra l’altro la spalla ideale per il vice capocannoniere dello scorso campionato Massimo Coda.

Infine è arrivato l’esperto e collaudato Pasquale Schiattarella, probabilmente il colpo più importante di questa schioppettante campagna acquisti estiva. Calciatore di grande personalità e soprattutto dotato di una straordinaria carica agonistica, l’ex Spal è il leader che mancava lo scorso anno al Benevento. L’uomo in grado di trascinare i compagni nei momenti di difficoltà, insomma quello che Manuel Iori ha rappresentato per il Cittadella lo scorso anno. Senza dimenticare, poi, la duttilità tattica dell’atleta di Mugnano, capace d’interpretare tutti i ruoli del centrocampo.

Insomma, due mesi dopo la disfatta del Ciro Vigorito, il Benevento si presenta notevolmente rinforzato al cospetto del Cittadella in quella che rappresenta la prima sfida della stagione contro una squadra di Serie B. Una ghiotta occasione, dunque, per voltare metaforicamente pagina e guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

Alla scoperta di Pasquale Schiattarella, la mezzala trasformata in playmaker da Semplici

E’, dunque, programmato per lunedì l’annuncio ufficiale dell’arrivo del centrocampista Pasquale Schiattarella al Benevento. Al momento, infatti, la Federazione ancora non ha ancora provveduto a ratificare la rescissione del calciatore di Mugnano con la Spal e, conseguentemente, non si può depositare il nuovo contratto biennale stipulato con la società giallorossa. Un ritardo, quindi, esclusivamente di carattere burocratico, anche perchè l’accordo economico tra la società giallorossa e il calciatore è cosa fatta da almeno un paio di settimane.

Schiattarella è un calciatore dotato di una buona accelerazione e, grazie a questa caratteristica, ha ricoperto tutti i ruoli della fascia destra: da mezzala a terzino e persino in qualche occasione esterno d’attacco. Poi quest’anno la trasformazione da mezzala a playmaker che probabilmente gli ha allungherà la carriera: “Devo ringraziare mister Semplici per il nuovo ruolo davanti alla difesa – spiegò il calciatore in un’intervista al Corriere dello Sport dello scorso ottobre – Mi trovo bene in questo ruolo, mi ha allungato la carriera. Mi diverto e cerco di migliorarmi ogni giorno, soprattutto cercavo una possibilità come questa, il mister me l’ha data”.

Il ruolo disegnatogli da mister Pippo Inzaghi sarà probabilmente propio quello di interno di centrocampo, accanto al talentuoso Nicolas Viola. Inzaghi ama pressare alto, sulla trequarti, e conseguentemente chiede ai suoi centrocampisti di salire in pressione sui portatori di palla avversari . In queste prime amichevoli il ruolo disegnato per Schiattarella è stato dunque affidato al dinamico Tello.

Guardando le statistiche elaborate dal sito WhoScored.com, si nota subito che nelle 28 partite disputate disputate quest’anno con la maglia della Spal è stato ammonito ben 10 volte, quasi un’ammonizione ogni 3 partite. Ammonizioni per lo più rimediate in fase di pressing o per falli tattici. Secondo WhoScored, inoltre, Schiattarella subisce anche molti falli, è bravo bravo nel fare passaggi filtranti e soprattutto nel giocare la palla sulla corsa dei compagni.

In pratica, il giocatore ideale da inserire accanto a Viola nel 4-4-2 disegnato da SuperPippo in queste prime uscite stagionali. E probabilmente anche l’acquisto più importante dal punto di vista tattico, perchè Schiattarella è in grado di interpretare bene anche il ruolo di esterno nel centrocampo a 3 o quello di mezzala nel 4-3-1-2.

C’è, infine, un’altra caratteristica che contraddistingue il centrocampista di Mugnano: la forte personalità. Una caratteristica non da poco se si pensa che lo scorso anno la squadra aveva denotato grossi limiti proprio dal punto di vista caratteriale. Il suo arrivo, assieme a quelli di calciatori altrettanto esperti come Oliver Kragl e Marco Sau, sicuramente migliorerà il Benevento anche sul piano della personalità. Un dettaglio non da poco per una squadra che, ricordiamolo, lo scorso anno è stata comunque sempre nelle prime posizioni della classifica.

‘Dinamite’ Kragl celebra su Instagram la prima ‘bomba’ in maglia giallorossa

Ciao ragazzi. La mia prima bomba per il Benevento. Speriamo che ne arrivino tante altre“. Oliver Kragl celebra la prima rete in maglia giallorossa su Instagram e già infiamma il cuore dei tifosi del Benevento.

Gli sono, infatti, bastati pochi minuti per presentarsi e regalare la prima perla ai suoi nuovi supporter: tunnel a rientare a un avversario e poi il solito tiro al fulmicotone che si è depositato inesorabilmente alle spalle dello sconsolato portiere della Fiorentina Chiossi.

Una presentazione niente male, dunque, per l’ex calciatore del Foggia che il tecnico Pippo Inzaghi ha schierato nell’insolita posizione di esterno destro di centrocampo.

Una scelta che si è rivelata vincente poichè il tedesco ha assolto nel migliore dei modi al compito affidatogli dall’allenatore mettendo costantemente in allarme i difensori viola.

Super Pippo fa molto affidamento sulla variante tattica degli esterni di centrocampo a piede invertito per sorprendere le difese avversarie, così come del resto conta moltissimo anche sulle qualità balistiche di Kragl sui calci piazzati.

Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino per i tifosi della Strega si preannuncia un’annata indimenticabile, all’insegna delle bombe di Dinamite Kragl.

Marco Sau e il precedente benaugurante di Luca Caldirola

Marco Sau è un calciatore del Benevento. La conferma arriva stamani anche dal sito Ottopagine.it, secondo il quale l’attacante sardo ha raggiunto l’accordo economico con la società e farà le visite in città lunedì prossimo. Il giorno dopo partirà alla volta di Moena per mettersi a disposizione del tecnico Pippo Inzaghi.

L’ingaggio di Pattolino (soprannome affibbiatogli da un cugino che era incapace di pronciare il suo nome quand’erano bambini) rappresenta senza dubbio un colpo suggestivo per la Strega. Attaccante moderno dotato di un grande guizzo, Sau può rappresentare un’arma micidiale per l’attacco giallorosso, soprattutto per la sua capacità di attaccare la profondità. Una dote, quest’ultima, che sicuramente tornerà molto utile a Super Pippo che, com’è noto, predilige l’aggressione alta sui portatori di palla in modo da far scattare rapide e ficcanti ripartenze.

L’unica incognita, al momento, è rappresentata dalle condizioni fisiche dell’attaccante sardo che, dopo gli anni di massimo splendore con il Cagliari, ha conosciuto un periodo di appannamento dovuto agli innumerevoli problemi muscolari patiti. Problemi che l’hanno privato di quell’esplosività atletica che gli aveva consentito di approdare persino nel giro della Nazionale. Un aspetto su cui sicuramente avranno riflettuto a lungo sia il presidente Oreste Vigorito che il diesse Pasquale Foggia, già scottati dall’operazione Antonio Nocerino della scorsa estate.

C’è un dato che, però, induce all’ottimismo, ovvero il precedente di Luca Caldirola. Anche il difensore ex Werder Brema quando a gennaio approdò al Benevento veniva da un lungo periodo di inattività conseguente un grave infortunio. Molti pensarono all’ennesimo pacco e, invece, sin dal primo impatto con il campo Caldirola si è rivelato un acquisto azzeccatissimo e oggi rappresenta uno dei punti di forza della squadra.

Se il bomber della Barbagia, accanto a Coda, dovesse ripetere l’exploit del difensore di Desio, il Benevento si ritroverebbe con una delle coppie d’attacco più forti della serie cadetta. Ed è bene ricordare che negli ultimi due anni a vincere la Serie B sono state proprio le squadre con le coppie d’attacco più prolifiche: basti pensare all’Empoli della coppia Caputo-Donnarumma o al Brescia della coppia Donnarumma-Torregrossa.

Precedenti che, dunque, eccitano la fantasia dei tifosi del Benevento che, a questo punto, non vedono l’ora di vedere all’opera Marco Sau al Ciro Vigorito nell’esordio stagionale di Coppa Italia, in programma il prossimo 11 agosto.