Benevento vigile sul mercato, si monitora anche Camillo Ciano

Saremo vigili fino all’ultimo momento su tutti i calciatori che potrebbero fare al caso nostro. Da qui alla fine può uscire ciò che oggi è impensabile, quindi è giusto, considerata anche l’importanza della società, valutare ogni possibile occasione“. Il direttore sportivo Pasquale Foggia è stato molto chiaro nel suo intervento a Ottochannel: puntellati tutti i reparti con il ritorno di Samuel Armenteros e gli acquisti di Lorenzo Crisetig e Luca Caldirola (manca poco alla firma), il Benevento resta alla finestra nella speranza di poter eventualmente piazzare il colpo finale.

Un concetto ribadito poco dopo, sempre a Ottochannel. dallo stesso presidente Oreste Vigorito: “E’ ovvio che se nell’ultimo giorno di mercato dovesse profilarsi un calciatore più forte con un costo contenuto possiamo anche pensare di prenderlo, ma sarà comunque difficile trovarne“. Il vero sogno del patron giallorosso, purtroppo, non ha un costo contenuto e, al momento, non è nemmeno sul mercato.

Il sogno di Oreste Vigorito

Come ricorda Luigi Trusio stamani su Il Mattino, Vigorito è un grande estimatore di Camillo Cianosin dai tempi del Crotone prima e del Cesena poi. Anzi, a dirla tutta, il massimo dirigente lo aveva quasi preso qualche anno fa, facendo traballare il Cesena con un’offerta importante. Si tratta di un’operazione molto complessa anche per l’agguerrita concorrenza di squadre di A: l’attaccante di Marcianise, che ha contratto con il Frosinone fino al 2021, è corteggiato da Bologna ed Empoli ma soprattutto dalla Spal, che nelle ultime ore si è fatta avanti prepotentemente. Con l’arrivo di Trotta e di un’altra punta dal mercato estero, Ciano – ricorda sempre Trusio – potrebbe non trovare più molto spazio nell’undici di Baroni e quindi non è escluso una suo addio anticipato. Il Benevento è alla finestra: Ciano è l’unico calciatore per cui il club giallorosso sarebbe disposto a fare un sacrificio, sotto
forma di investimento rilevante“.

L’asse Benevento-Frosinone

Sicuramente la possibilità di acquistare Ciano al momento appare tutt’altro che facile, ma il calciomercato ha abituato a improssivi colpi di scena e va ricordato anche che, dopo l’acquisto di Crisetig, il Benevento ha stabilito un asse con il Frosinone trattando anche l’acqusito di Luka Krajnc.

Gli affari tra Stirpe e Vigorito, del resto, non sono mai mancati: a parte Chibsah che ha fatto il percorso inverso a gennaio dello scorso anno, il Benevento nell’estate 2017 aveva praticamente acquistato anche Dionisi, salvo – ricorda ancora Trusiopoi fare retromarcia di fronte alla spropositata richiesta del
calciatore di un quadriennale a cifre folli (700mila euro)“.

Sempre nell’intervista a Ottochannel, il patron giallorosso ha però gettato acqua sul fuoco sulle voci del possibile arrivo di un altro attaccante. Ha, infatti, ribadito che Armenterosviene considerato da tutti un ottimo calciatore di livello internazionale, tanto è vero che me lo chiedono da più parti. Vorrei sottolineare il fatto che il Benevento ha tre punte molto importanti. Armenteros non deve convincerci delle sue qualità, ma deve solo recuperare la condizione atletica. Prossimamente sarà completamente disponibile e giocherà da prima o seconda punta“. Staremo a vedere.

Urgono rinforzi per fare il salto di qualità

Avanza il Brescia, che espugna il Renato Curi e approfitta della sconfitta interna del Palermo contro la Salernitana per avvicinarsi ulteriormente alla vetta della classifica; rallenta il  Pescara, costretto al pari interno dalla Cremonese; cade nuovamente il Verona, superato dal Lecce e raggiunto al 5° posto dal Benevento.

Insomma, dopo la 20° giornata, il campionato di Serie B conferma che nulla è scontato e, soprattutto, che il mercato invernale può stravolgere i precedenti equilibri. L’esempio più evidente viene dal Padova di Bisoli che, dopo aver rivoluzionato la rosa con ben nove acquisti (Mbakogu, Minelli, Cherubin, Andelkovic, Calvano, Morganella, Longhi e Lollo), ha ritrovato la vittoria contro l’altalenante Verona, dopo due mesi di digiuno. Un avversario ostico, d’ora innanzi, per chiunque dovrà affrontarlo.

Niente rivoluzioni ma innesti ponderati

Certo, non tutte le squadre hanno bisogno di rivoluzionare l’organico: basti pensare al Brescia di Corini, che non perde dal lontano 24 novembre, quando fu sconfitto a Venezia per 2-1, eppure, nonostante la lunga serie positiva, ha deciso di rafforzarsi ulteriormente acquistando dal Cagliari l’esperto centrocampista Daniele Dessena e tentando di chiudere in queste ore l’acquisto di Marcello Trotta dal Sassuolo.

Un pò quello che dovrebbe fare anche il Benevento di qui al termine della finestra invernale di mercato, anche per sopperire dal punto di vista numerico agli addii di Nocerino e Bukata e alla ormai probabile partenza di Costa.

Acquisti da chiudere al più presto in modo da dare la possibilità a Bucchi di inserire subito i nuovi acquisti nel contesto tattico della squadra, approfittando anche del prossimo turno di riposo.

Non solo Krajnc e Crisetig

Ieri il direttore sportivo Pasquale Foggia è stato a Frosinone per provare a chiudere la trattativa per l’acquisto del difensore sloveno Luka Krajnc (24 anni) e del centrocampista Lorenzo Crisetig (26 anni). Due calciatori in linea con la strategia messa a punto dalla società alla vigilia del mercato invernale, e cioè quella di puntare su calciatori fortemente motivati e preferibilmente giovani.

Resta da capire se il Benevento deciderà di acquistare anche un altro centrocampista (anche alla luce dei problemi fisici di Viola) ma soprattutto se arriverà un’altra punta da affiancare a Massimo Coda e Roberto Insigne (sempre più a suo agio nel ruolo di attaccante). La trattativa per il ritorno di Fabio Ceravolo si è arenata a causa delle esorbitanti pretese economiche del Parma e dello stesso calciatore. Il Benevento, probabilmente a ragione, non è disposto a fare follie per un calciatore ultra trentenne e che, in caso di promozione in Serie A, rappresenterebbe un esubero.

Il nodo attaccanti

Resta, però, la necessità di arricchire il numero di bocche di fuoco in grado di risolvere da sole le partite. Il Benevento, non va dimenticato, non ha battuto nessuna delle avversarie che attualmente lo precedono in classifica (Palermo, Brescia, Pescara, Lecce e Verona) e non può continuare a fare affidamento soltanto sui “colpi” di Coda per provare a vincere le partite “sporche”.

Di qui la necessità di rafforzare anche il reparto offensivo in modo da avere più soluzioni possibili a partita in corso, altrimenti il rischio è quello di rimanere ancora nel limbo delle incompiute, lontano dall’Inferno ma sempre un passo indietro rispetto al Paradiso.

 

 

Pasquale Foggia svela la strategia di mercato del Benevento

Il Benevento non si svenerà per acquistare  Fabio Ceravolo. Il direttore sportivo Pasquale Foggia lo ha ribadito in un a lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino:Monitoriamo costantemente il mercato e siamo pronti a cogliere tutte le opportunità. Ma non acquistiamo calciatori per il gusto di spendere. Verrà chi serve al Benevento e, soprattutto, al giusto prezzo. Il club ha un bilancio virtuoso, con costi di gestione che rientrano nei parametri della Lega. Proseguiremo su questo solco tracciato in estate, anche se abbiamo alle spalle una proprietà solida che non lesina sforzi quando se ne ravvisa la necessità“.

La priorità è a centrocampo

L’ex calciatore della Lazio e del Cagliari, con trascorsi anche in Nazionale, non ha fatto ovviamente i nomi dei possibili acquisti ma ha chiarito che la prima casella da riempire è a centrocampo: “Stiamo lavorando per innesti mirati e ben individuati, senza stravolgimenti dell’organico, perché già la scorsa estate c’è stata una rivoluzione. Abbiamo qualche necessità tra difesa e centrocampo. Dobbiamo soprattutto  colmare il vuoto lasciato da Nocerino. Ma il mercato di gennaio è difficile e bisogna essere attenti alle occasioni che si prospettano“. Foggia ha, infine, seccamente smentito le voci su un possibile addio di Nicolas Viola: “Non c’è un solo calciatore in rosa che ha chiesto di andar via“.

 

 

A Cittadella è stata soprattutto la vittoria di Cristian Bucchi e Pasquale Foggia

Quella di Cittadella è stata soprattutto la vittoria di Cristian Bucchi e Pasquale Foggia. Il tecnico romano ha sorpreso tutti rivoluzionando la squadra che aveva letteralmente tramortito la Salernitana venerdì scorso al Ciro Vigorito. E guai a parlare di turnover perché, come ha ribadito lo stesso Bucchi al termine della partita, “non esistono gerarchie, ho a disposizione un gruppo in cui tutti sono titolari e meritano di giocare”. E qui entra in gioco il direttore sportivo Foggia, a cui va riconosciuto il merito di aver messo a disposizione del tecnico una delle rose più forti e complete della Serie B.

Un mix di esperienza e voglia di emergere: dai sempiterni Maggio, Nocerino e Puggioni alle promesse Asencio, Bandinelli e Ricci, passando per Viola, Volta e Letizia, che rappresentano un vero e proprio lusso per la serie cadetta.

Ma a colpire maggiormente l’attenzione degli osservatori ieri sera è stata soprattutto la maturità della squadra, capace di lottare e soffrire sino all’ultimo minuto sul campo di una squadra, il Cittadella, che negli ultimi anni è posizionata stabilmente nelle parti alte della classifica.

Emblematici da questo punto di vista sono stati due episodi registratisi nel primo quarto d’ora della ripresa: la vibrante protesta del già nervoso tecnico dei veneti Venturato di fronte ai tentativi, peraltro andati a buon fine, dei giallorossi di far trascorre minuti preziosi attraverso espedienti vari; l’irruenta entrata in tackle scivolato tra tre avversari, al limite della propria area di rigore, di un arrembante Nocerino, venuto fuori alla distanza, quando la gara è entrata nella sua fase più delicata.

Ed è stato proprio l’ex Milan, Palermo e Juventus a indicare ai microfoni di Dazn la strada da seguire per riagguantare al primo tentativo la massima serie: “Non ho mai visto una squadra vincere scudetti o partite senza soffrire. Noi puntiamo a vincere ma sappiamo che dobbiamo soffrire e questa sera siamo stati maturi e intelligenti. Il campionato e le grandi vittorie passano anche da gare come questa che, oltre a rafforzare il morale, fanno bene anche alla nostra autostima”.

Parole da leader, come quelle pronunciate sabato scorso e dopo la gara di Venezia dall’altro vecio della Strega, Christian Maggio. Due veterani dei campi da gioco che con il trascorrere delle settimane stanno spazzando via le perplessità iniziali e stanno dando ragione a chi, come Cristian Bucchi e Pasquale Foggia, aveva deciso di puntare sulla loro esperienza per far crescere i numerosi giovani talenti presenti in rosa.

 

Cristian Galano, l’esterno ideale per il tridente d’attacco del Benevento

I tifosi del Benevento sicuramente ricorderanno la sfavillante prestazione di Cristian Galano in occasione dell’incontro Benevento-Bari del 24 febbraio 2017. Grazie alla sua doppietta, infatti, il Bari riuscì a espugnare lo stadio Ciro Vigorito ponendo fine all’imbattibilità interna dei giallorossi, che durava da oltre due anni.

Quella sera fu evidente la metamorfosi tattica subita dal “Robben Pugliese” grazie all’intuizione del tecnico Stefano Colantuono, subentrato a novembre al posto dell’esonerato Roberto Stellone. Il tecnico laziale, che ne aveva fermamente chiesto l’acquisto nel corso del mercato di riparazione, intuì subito che occorreva avvicinare Galano maggiormente alla porta avversaria per sfruttarne al meglio l’abilità nell’inserimento sotto porta, oltre che la straordinaria capacità di dribblare gli avversari.

Un’intuizione, quella di mister Colantuono, che ha consentito al furetto biancorosso di consacrarsi definitivamente e di mettere a segno 15 reti nello scorso campionato di Serie B (che non sono pochi per un esterno capace di adattarsi anche al ruolo di seconda punta) e numerevoli assist vincenti.

Galano in cuor suo ha sperato sino all’ultimo istante che potesse accadere il miracolo e che il Bari restasse in Serie B, ma dopo l’ufficializzazione del fallimento ha lasciato il ritiro trentino e si appresta ora a cedere alle lusinghe del direttore sportivo, Pasquale Foggia, e del presidente Oreste Vigorito. Il capoluogo sannita in fondo dista solo 200 chilometri dalla sua città d’azione e quasi la metà da Foggia, la città  in cui è nato e dove ritorna appena gli impegni calcistici glielo consentono. Un motivo in più, quindi, per scegliere di trasferirsi a Benevento.

Prima di trasferirsi ha voluto, però, salutare i suoi tifosi con un toccante messaggio su Instagram. Lui, che è stato sempre di poche parole, stavolta si è lasciato andare: “Oggi è un giorno brutto, un giorno triste per la città e la squadra in cui sono cresciuto e maturato. Bari, inizio della mia carriera, fatta di gioie e dolori… il dolore più grande è proprio qui, adesso. Dentro di me porterò per sempre tutti i momenti più belli e intensi vissuti qui, con voi. Spero di aver lasciato il segno nei vostri cuori così come voi lo avete lasciato nel mio”.

Un messaggio molto apprezzato anche dai tifosi del Benevento, pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Con i suoi ubriacanti dribbling e la spiccata capacità realizzativa Cristian Galano rappresenterebbe l’esterno ideale nel tridente d’attacco immaginato da mister Bucchi. Insomma, un vero e proprio colpo di mercato.

 

IL VIDEO DI BENEVENTO – BARI:

La scommessa di Cy Goddard

E se la sorpresa della prossima stagione fosse proprio Cy Goddard, il ventunenne anglo-nipponico svincolatosi dagli Spurs? La sua prima apparizione sul manto erboso dello stadio Ciro Vigorito durante l’allenamento a porte aperte, prima della partenza per il ritiro di Cascia, non è sfuggita ai numerosi supporters giallorossi presenti in curva Sud.

Il talento certamente non gli manca se, come si racconta negli ambienti calcistici londinesi, il Tottenham ha tentato sino all’ultimo di convincerlo a firmare un contratto dopo le 38 presenze disputate quest’anno nelle fila della squadra Primavera (condite, tra l’altro, da 1 gol e 2 assist). Ma lui, l’inglesino che a 16 anni decise di rappresentare il Paese d’origine della madre, il Giappone, rifiutando le convocazioni delle nazionali giovanili inglesi, aveva ormai deciso di emigrare in Italia, convinto anche dalla lusinghe del direttore sportivo del Benevento, Pasquale Foggia.

Chissà che a influire sulla scelta di Goddard, finito per lungo tempo anche nel mirino del Borussia Dortmund, non sia stata proprio la storia del talentuoso Hidetoshi Nakata, il calciatore del Sol Levante 4 volte candidato al Pallone d’oro, che fu scoperto dal presidente del Perugia, Luciano Gaucci, vinse uno scudetto con la Roma di Capello e chiuse il suo percorso nelle file di Parma, Fiorentina e Bologna. Non a caso Nakata fu soprannominato il Beckham del Sol Levanteper la sua straordinaria somiglianza stilistica con la leggenda del calcio inglese transitata sul suolo italico nelle fila del Milan.

Tutti segni del destino che probabilmente, alla fine, hanno convinto Cy Goddard a scegliere l’Italia e il Benevento, squadra in cui spera di esplodere e ripetere la favola di Enrico Brignola.