Benevento-Livorno sarà anche la sfida tra Bucchi e Lucarelli, compagni di squadra nel Napoli

La gara in programma lunedì sera allo stadio Ciro Vigorito tra Benevento e Livorno nel posticipo della Serie B sarà anche la sfida tra i tecnici Cristian Bucchi e Cristiano Lucarelli, che nella stagione 2010/2011 furono compagni di squadra nel Napoli guidato da Walter Mazzarri.

L’infortunio in Europa League contro l’Utrecht

Acquistato per il ruolo di vice Cavani, Lucarelli si ruppe il crociato anteriore del ginocchio sinistro a metà settembre nella partita di Europa League contro l’Utrecht. A disposizione del tecnico toscano come alternativa a Cavani e Lavezzi rimase solo l’acerbo Dumitru. Di qui la scelta operata dalla società, d’intesa con l’allenatore, di reintegrare in rosa Cristian Bucchi, che nella sessione estiva era stato messo sul mercato senza trovare acquirenti. Il bomber romano, però, non fu mai utilizzato da Mazzarri e a gennaio si trasferì a Pescara, dove poi chiuse la carriera di calciatore e intraprese quella di allenatore delle giovanili.

Lunedì non sarà la prima volta che i due tecnici si ritroveranno contro. Nella stagione 2015/2016 si affrontarono in Lega Pro. Bucchi allenava la Maceratese e Lucarelli sedeva sulla panchina del Tuttocuoio. All’andata si impose l’attuale tecnico del Livorno per 2-1, mentre al ritorno a vincere furono gli uomini di Bucchi, sempre con il punteggio di 2-1.

I precedenti in Lega Pro

La sfida in programma allo stadio Ciro Vigorito nel Monday Night della Serie B è particolarmente delicata per entrambi i tecnici: il Benevento è reduce dalla doppia sconfitta contro Foggia e Pescara ed ha assoluta necessità di vincere per non allontanarsi ulteriormente dal vertice della classifica. Il Livorno è fanalino di coda con soli due punti raccolti nelle sei gare finora disputate. Nonostante le critiche dei tifosi, il presidente dei labronici Aldo Spinelli in settimana ha confermato la fiducia a Lucarelli ma lo ha anche invitato a rivedere alcune scelte.

I problemi di infermeria

Entrambi i tecnici sono, inoltre, alle prese con problemi di infermeria. Bucchi spera di poter contare sul rientro di Costa in difesa e Bandinelli a centrocampo. Da valutare le condizioni del centrale difensivo Antei, tornato a Pescara dopo un lungo stop ma ancora lontano da una condizione fisica ottimale. Niente da fare, invece, per Tuia e Bukata, ancora alle prese con i problemi fisici accusati durante la preparazione, e per Del Pinto, infortunatosi nei giorni scorsi in allenamento. Lucarelli, dal canto suo, recupererà l’esperto Dainelli in difesa e spera di poter utilizzare anche Luci, Fazzi e Di Gennaro.

 

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)

 

Calcio e vino, il connubio proposto da De Laurentiis a Solopaca

Il Sannio, con i suoi borghi (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso), il prossimo anno sarà la Capitale europea del Vino. L’obiettivo dichiarato dei sindaci che hanno promosso la candidatura al Recevin è quello di valorizzare i territori dove si realizza il 40% della produzione vitivinicola della Campania.

La visita di ieri a Solopaca del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, può essere considerata una sorta di prologo di quello che accadrà il prossimo anno, grazie anche al richiamo fatto più volte dal patron azzurro alla locale produzione di vini: “Questa è una terra straordinaria, dovete puntare sulle produzioni biologiche, ne avete tutte le capacità”.

La visita al Museo Eno-Gastronomico

De Laurentiis, oltre ad aver inaugurato il Napoli Club a lui intitolato, ha anche visitato il Museo Eno-Gastronomico e degustato i vini offerti da Vigne Vecchie, Santi Martini e Cantina di Solopaca, ricevendo in dono la collezione “Sporche ma buone” contenente le bottiglie sopravvissute all’alluvione del 2015. Un cadeau che per il suo valore altamente simbolico probabilmente andrà ad arricchire la cantina del presidente, composta da oltre 4.000 etichette. In fondo, la storia di quelle bottiglie, sopravvissute alla furia dell’acqua e divenute successivamente oggetto di collezione, somiglia molto a quella del suo Napoli, ripartito dal fallimento e arrivato oggi nel gotha del calcio europeo.

La passione per il vino

“Il vino è la mia grande passione – ha spiegato il presidente del Napoli ai produttori – e, come ho già detto, ho un debole per le produzioni naturali, biologiche e biodinamiche. Credo che questa possa essere la vostra vocazione. Il futuro, a mio avviso, è questo. E, poi, si possono fare grandi iniziative con il vino”.

Una considerazione, quest’ultima, che è stata accolta con grande entusiamo ed ha aperto nuovi scenari perchè il connubio tra calcio e vino potrebbe rappresentare un ulteriore elemento, soprattutto dal punto di vista mediatico, per arricchire il contesto di iniziative che si andranno ad organizzare il prossimo anno.

Aurelio De Laurentiis a Solopaca: “Ancelotti è il top”

E’ stato un Aurelio De Laurentiis particolarmente sereno e ben disposto quello che ieri a Solopaca ha colloquiato con tifosi e giornalisti a margine dell’inaugurazione del Napoli Club a lui dedicato. Ha ammesso i contatti con il Genoa per Piatek e confermato la riapertura del canale di comunicazione con il Comune, ma soprattutto ha annunciato la volontà di raddoppiare la durata del contratto di Ancelotti, a conferma del grande feeling esistente con il tecnico di Reggiolo.

La tappa nel Beneventano è iniziata nel primo pomeriggio all’insegna del folclore. Oltre a un centinaio di tifosi festanti, il patron del Napoli ha trovato ad accoglierlo anche un ciuccio avvolto in una bandiera del Napoli. Un ritorno al passato che De Laurentiis ha mostrato di gradire particolarmente. Nella dedica su pergamena al presidente del club, Claudio Pau, ha infatti scritto: “Grazie per l’accoglienza che non è solo classica manfrina partenopea, ma che vedo essere sinceramente sentita e quindi particolarmente coinvolgente!”

Nel successivo incontro svoltosi a Palazzo Cutillo, sede del Museo Eno-Gastronomico, De Laurentiis ha parlato della sua passione per i vini e del suo interesse per un territorio, quello di Solopaca, che rappresenta una delle eccellenze della produzione campana. Ma soprattutto ha parlato del futuro del Napoli.

A chi gli chiedeva se la squadra potesse diventare in futuro una sorta di “Napolonia”, con chiaro riferimento al bomber polacco del Genoa, ha candidamente ammesso che ci sono contatti in corso sia con Preziosi che con l’agente di Krzysztof Piatek. “Non bisogna correre troppo, però, perché l’ultima parola spetta ad Ancelotti. E’ lui che dovrà valutare se il calciatore può essere utile o meno alla squadra”.

Ha poi raccontato della telefonata con Ancelotti la mattina dell’incontro con il Liverpool. “Gli ho dato nove partite per ambientarsi e lo ha fatto perfettamente. La mattina prima della partita con il Liverpool ci siamo sentiti al telefono per scambiarci delle idee su chi sarebbe sceso in campo. Lui ha tagliato corto e mi ha detto ‘presidente, questa sera la vinciamo’. All’87’ ero lì allo stadio che aspettavo il gol, ed è arrivato. Ho goduto da matti. Ancelotti, come sapete, ha un contratto triennale e ci stiamo confrontando per portarlo a sei anni”.

Il patron azzurro si è poi soffermato sul San Paolo: “Le Universiadi rallenteranno i tempi di lavoro. Verranno aggiustati i sediolini, rifatti bagni, spogliatoi e impianti elettrici. A quel punto bisognerà capire se vorranno assegnarlo per i prossimi 100 anni oppure per una durata più breve. È tutto da vedere e sistemare. Nel frattempo sono, comunque, in contatto con l’assessore e il capo di gabinetto per capire come andare avanti”.

Non è mancato, infine, un cenno alla presunta combine tra PSG e Stella Rossa: “Come la vogliamo mettere questa storia delle scommesse? Cosa diranno i responsabili? Non escludo che si possa azzerare tutto”.

 

(tratto dall’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno)

L’entusiasmo per il nuovo Benevento, l’altra faccia della Campania calcistica

Mentre a Napoli si addensano molte ombre sull’esordio casalingo degli azzurri contro il Milan, a Benevento, l’altra faccia della Campania calcistica, si respira un’aria di grande ottimismo in vista dell’esordio stagionale in Serie B, in programma lunedì prossimo al Ciro Vigorito contro il Lecce degli ex Fabio Lucioni, Lorenzo Venuti e Pippo Falco (protagonisti della storica promozione in Serie A).

L’attesa cresce di giorno in giorno e la società si è vista persino costretta a prorogare la chiusura della campagna abbonamenti, visto l’assalto ai botteghini da parte dei tifosi della Strega.

Finora sono state vendute oltre 8.200 tessere e il Benevento guida saldamente la relativa classifica della serie cadetta, staccando nettamente il Foggia, fermo a circa 6.800 abbonamenti, il Verona e il Lecce, ferme invece a 6.000. Inoltre, è facile prevedere che lunedì sera verrà superato il numero degli spettatori che lo scorso anno assistettero all’esordio casalingo nella massima serie contro il Bologna (11.054). Allora gli Stregoni venivano dalla travolgente cavalcata dalla C alla A, stavolta hanno alle spalle una dignitosa ma pur sempre deludente retrocessione (con annesso ultimo posto in classifica).

Eppure nel capoluogo sannita si respira un’aria serena e si nutre grande ottimismo. La squadra è stata a dir poco rivoluzionate dal presidente Oreste Vigorito, che ha scelto Cristian Bucchi per sostituire Roberto De Zerbi. Entrambi, come si ricorderà, al Napoli nella stagione 2006/2007, che decretò il ritorno in Serie A degli azzurri dopo il doloroso fallimento e la faticosa ripartenza dalla Serie C.

E dal Napoli, tra l’altro, sono arrivati anche Christian Maggio, a cui i compagni hanno affidato la fascia di capitano, e Roberto Insigne, fratello del più blasonato “Lorenzinho”. Assieme a loro è arrivato all’ombra della Dormiente anche il napoletano Antonio Nocerino che, al pari del direttore sportivo Pasquale Foggia, la maglia azzurra l’hanno solo “sfiorata”. Senza dimenticare, poi, che a completare la pattuglia di napoletani veraci ci sono anche Gaetano Letizia (da Secondigliano) e Riccardo Improta (da Pozzuoli).

Del resto anche il presidente Oreste Vigorito è originario di Ercolano, vive in una villa sul mare a Posilipo e ricorda spesso di essere stato un abituale frequentatore del san Paolo ai tempi di Diego Armando Maradona. Ma lui, a differenza di Aurelio De Laurentiis, è amato dalla propria tifoseria, a cui ha già regalato un sogno e spera di poterne regalare presto un altro.

Insomma a Benevento, l’altra faccia della Campania calcistica, si guarda al futuro con ottimismo e serenità, perché il calcio è soprattutto passione e si può gioire anche per una retrocessione, come dimostrano le immagini dei tifosi sanniti in festa in occasione dell’ultima partita in Serie A dello scorso anno.

 

(tratto dal Napolista)

Cristian Bucchi e la strada per la felicità

Quella maledetta sera il tecnico Gian Piero Ventura l’aveva relegato in panchina, ma lui, mentre si imbarcava a Milano per rientrare a Cagliari, più che all’esclusione di Marassi pensava alla compagna Valentina che stranamente non rispondeva al telefono. Appena atterrato all’aeroporto di Elmas aveva provato nuovamente a contattarla, senza peraltro riuscirvi. Giunto a casa, s’accorse di non avere le chiavi e, dopo aver bussato inutilmente, fu costretto a chiamare i vigili del fuoco per entrare nell’appartamento di viale Poetto. In pochi istanti all’ansia subentrò la disperazione: Valentina Pilla, 24 anni, era seduta sulla poltrona ormai priva di vita. Era stata stroncata da una cardiomiopatia aritmogena, come stabilirà nei giorni successivi l’autopsia. Accanto a lei la piccola Emily.

La forza del carattere

Quella data, il 2 marzo 2003, probabilmente rappresenta uno spartiacque nella vita di Cristian Bucchi, neoallenatore del Benevento, e quello che accadde aiuta a comprendere anche l’origine della sua forza mentale. “Qualcosa in me è cambiato – spiegò un anno dopo la tragedia in un’intervista concessa a Filippo Di Chiara della Gazzetta dello Sport -. Ora sono un uomo maturo che ha affrontato diverse brutte esperienze, si è messo in discussione e ha superato i momenti brutti anche grazie agli amici. Il carattere sicuramente mi ha aiutato, come la famiglia, ma per la tragedia di Valentina ho sentito vicinissimi anche i compagni di squadra”.

Non è una caso, quindi, che Bucchi venga considerato un grande motivatore, un allenatore che prima delle partite ha l’abilità di saper toccare sempre i tasti giusti caricando a mille i giocatori con i propri discorsi.

“Dicono che abbia una gran voglia di ascoltare, di imparare e di crescere – scrisse un anno fa Alberto Trovamala sul sito GianlucaDiMarzio.com -. Maniacale, umile e disponibile. L’organizzazione e la professionalità prima di tutto. Insieme alla fame, un aspetto che ai suoi giocatori non deve mai mancare. Carattere forte, il suo. Ma altrettanto aperto verso i propri giocatori con cui dialoga quotidianamente. Ama instaurare un rapporto vero con loro. La sua arma in più però è il continuo confronto col proprio staff. Si fida ciecamente dei suoi fedelissimi”. A partire dal vice, Mirko Savini, suo compagno di squadra ai tempi del Napoli e oggi responsabile della parte tattica e dell’analisi degli avversari di turno.

All’ombra del Vesuvio

L’esperienza all’ombra del Vesuvio gli è rimasta impressa nel cuore, nonostante non sia stata particolarmente esaltante da un punto di vista del rendimento calcistico. Proprio a Napoli diede il primo bacio a Roberta Leto, che ha poi sposato nel 2009. Come ha raccontato l’ex corteggiatrice di “Uomini e donne” al sito TUTTOC.com, Bucchi la portò all’aeroporto di Napoli, dove aveva affittato un elicottero per recarsi in Costiera Amalfitana: “A Ravello mi chiese di sposarlo. Aveva prenotato un posto tutto per noi, e fece persino scendere la neve artificiale e i fuochi d’artificio, con tanto di proposta in ginocchio. E’ per questo che abbiamo nel cuore quei luoghi, lì ci siamo conosciuti e lì ci siamo sposati”.

Napoli e la Campania nel cuore, dunque. Un motivo in più per accettare al volo la proposta di allenare il Benevento formulatagli nelle scorse settimane dal presidente Oreste Vigorito in una sorta di magico incrocio di destini: sulla panchina degli Stregoni succede all’ex compagno di squadra ai tempi del Napoli, Roberto De Zerbi, che, a sua volta, il prossimo anno allenerà il Sassuolo, ovvero la squadra che lo scorso anno offrì a Bucchi la prima panchina in Serie A.

L’obiettivo

L’obiettivo dichiarato è quello di riportare il Benevento nella massima serie. Impresa peraltro riuscita due anni fa ad un altro ex calciatore del Napoli, Marco Baroni, che nei play off eliminò proprio il Perugia dei miracoli allenato da Cristian Bucchi.

Magici incroci e un altro evidente segno del destino, dunque, che il tecnico romano ha deciso di assecondare perché la strada della felicità, ancora una volta, potrebbe passare per la Campania.