La grande lezione della Serie B

Mentre i “grandi” si accapigliano alla ricerca di soluzioni condivise per tutelare, evidentemente, anche interessi diversi, la piccola-grande B dà una lezione di stile (e di valori, appunto) restando aperta e chiudendo al pubblico solo quelle gare ritenute a potenziale rischio contagio coronavirus, attenendosi alle disposizioni delle autorità istituzionali competenti in materia di sicurezza pubblica“.

A scriverlo è oggi sul Corriere dello Sport Tullio Calzone che aggiunge:

La presenza (ieri sera – n.d.r.) del presidente di Lega allo “Zini” non è una questione di strategie d’immagine: il diretto interessato, peraltro, è piuttosto l’uomo delle regole: un giurista prestato allo sport. Esprime, innanzi tutto, la volontà precisa di fornire un esempio di comportamento, oggettivamente, il più possibile responsabile e coerente. Mostrando, così, la concreta vicinanza della Lega e delle società affiliate alla città di Cremona e alle regioni colpite dalla emergenza“.

Le parole pronunciate attraverso una nota dal presidente della Lega di Serie B Balata e la sua presenza ieri sera a Cremona rappresentano dunque un esempio per tutti e soprattutto stridono fortemente con quanto sta avvenendo in queste ore in Serie A: “La coerenza nel proseguire secondo calendario dà certezze e assicura regolarità al nostro campionato e invia un messaggio di positività e fiducia anche alle autorità impegnate quotidianamente sul campo, nel rispetto della linea dettata dalle Istituzioni“.

Insomma, c’è sempre un’Italia migliore che, sia pure a fatica, riesce a emergere nel grigiore generale.

Quanto influirà la vicenda Palermo sulla ‘regolarità’ della Serie B?

50 milioni cira di debiti e altri 2,9 milioni da reperire entro il 16 marzo per evitare nuovamente il rischio di una penalizzazione in classifica. E’ questo il dato che emerge stamani dall’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport da Daniele Mirri, l’imprenditore che ha salvato in piena zona Cesarini il Palermo Calcio.

L’unica novità di non poco conto che emerge dalle sue parole è che i dati sulla situazione debitoria del Palermo finalmente saranno resi noti: “Credo che chiunque si avvicini a questo club debba conoscere i dati e la storia dice che Zamparini non li ha mai voluti fornire, solo quando le azioni sono passate in mano a Foschi e alla De Angeli è stato possibile e la prova è l’operazione che abbiamo concluso“.

Insomma, un indubbio passo in avanti rispetto al passato ma non sufficiente a diradare le nubi che continuano ad addensarsi sul futuro dei rosanero, anche alla luce delle vicende giudiziarie in corso.

Lo spettro del caso Parma

Allora il problema di fondo diventa un altro, soprattutto per le  squadre partecipanti al campionato di Serie B (compreso il Benevento): quanto influirà questa vicenda sulla sostanziale regolarità del stagione in corso?

Difficile prevederlo al momento, ma certamente non possono essere ritenute tranquillizzanti le parole pronunciate ieri in conferenza stampa da Rino Foschi: “Non faremo la fine del Parma ma ne usciremo fuori a testa alta”. E’ stato, quindi, proprio il nuovo plenipotenziario del Palermo a evocare lo spettro di una vicenda che ancora provoca brividi di paura al sistema calcistico italiano tant’è vero che lo stesso Foschi ha voluto anche evidenziare che “Balata e la Federazione mi sono stati molto vicini in questi giorni”.

A questo punto è lecito porsi una domanda: Federazione e Lega, mentr’erano alle prese con il papocchio dei ripescaggi e del nuovo format a 19 squadre, hanno davvero esercitato fino in fondo i poteri ispettivi e di controllo sul Palermo prima di dare il via libera all’iscrizione al campionato di Serie B?