Oggi la firma di Pippo Inzaghi con il Benevento, definito anche lo staff

Oggi Pippo Inzaghi apporrà la firma sul contratto che lo legherà al Benevento per la prossima stagione. Ad annunciarlo ieri sera nel corso della trasmissione di Sky Calciomercato – L’Originale” è stato l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio che di Super Pippo, com’è noto, è grande amico.

Secondo il Mattino, inoltre, nelle ultime ore sarebbe stato definito anche  lo staff. “Con Pippo Inzaghi – scrive infatti Luigi Trusio –  arrivano il secondo Maurizio D’Angelo, il tattico Duccio Innocenti, il preparatore atletico Luca Alimonta e il recupero infortunati Daniele Cenci (appena 30enne). Inzaghi non ha un preparatore dei portieri di fiducia organico al suo staff. A Venezia ha trovato Lotti, a Bologna Bucci, entrambi uomini-società. Lotti è sotto contratto con il Venezia fino al 2021 e ha difficoltà a liberarsi. Complicata anche la pista che conduce ad Alfredo Magni, che proprio Inzaghi portò al Milan dal Brescia, anche se in precedenza non avevano mai lavorato insieme. Magni è rimasto in rossonero anche dopo l’addio di Pippo per quattro stagioni, ma dai primi di luglio del 2018 è andato via (gli è subentrato Valerio Fiori) e adesso è fermo da circa un anno. Ma pare sia in attesa di una chiamata dalla A. Il nome nuovo, spuntato fuori dal cilindro, è quello del tarantino Gaetano Petrelli, classe ‘64, che sarebbe già stato contattato ed avrebbe già dato il suo assenso“.

Resta ora solo da definire la data della presentazione ufficiale del nuovo tecnico che, presumibilmente, dovrebbe avvenire nella prima settimana di luglio. Periodo, quest’ultimo, in cui torneranno nel Sannio anche i calciatori per sottoporsi alle consuete visite mediche.

 

Cristian Bucchi, il pragmatico che ama sfruttare i tagli e l’ampiezza di campo

C’è un luogo comune che ha accompagnato il tecnico del Benevento Cristian Bucchi per una parte della stagione: quello di essere integralista. Lo stesso allenatore più volte in conferenza stampa ha però garbatamente cercato di spiegare che non è propro così, che lui è piuttosto un amante del camaleontismo tattico. “Dobbiamo migliorare nella lettura della gara e a saperci adeguare ai momenti” ha ripetuto spesso ai giornalisti, quasi a voler sottolineare la sua elasticità in tema di schemi.

L’articolo di Trusio

Sull’agomento è tornato oggi Luigi Trusio sulle pagine sannite de Il Mattino: “La verità è che Bucchi non è mai stato un integralista perché, tanto per fare un ulteriore passo indietro, a Macerata in Lega Pro tre stagioni fa adoperava prevalentemente il 4-4-2 (con Buonaiuto a fare da elastico sul versante mancino e in qualche circostanza in cui serviva un assetto più spregiudicato Francesco Orlando, altro giocatore dalle caratteristiche offensive, schierato a destra), non disdegnando occasionalmente il 4-3-3 e il 3-5-2. In quella squadra oltre a Buonaiuto, capocannoniere con ben 10 reti all’attivo e valutato come miglior esterno della terza serie, il perno principale dell’ingranaggio era l’ex giallorosso Emanuele D’Anna, un esterno poliedrico al pari di Improta, che sulla fascia destra bilanciava la propensione offensiva di Buonaiuto ed era in grado di fare sia il laterale nel 3-5-2 che la mezzala nel 4-3-3. Un’idea tattica non casuale ma frutto di scelte precise in fase di mercato: Bucchi aveva già allenato Buonaiuto alla Torres due anni prima e D’Anna a Gubbio nella stagione precedente. La logica in questo caso evidenzia l’innata capacità di Bucchi nell’individuare i calciatori più versatili associata all’intuizione di costruire intorno a loro ogni nuovo progetto, anche in corso d’opera e con azzeramento di quello originario“.

Il pragmatismo

Parole che certamente non saranno sfuggite a Bucchi, un tecnico che ha più volte dimostrato di leggere quello che scrivono i giornali a proposito del Benevento. E sicuramente avrà apprezzato l’articolo perchè lui non si sente un integralista bensì un pragmatico. Un pragmatico che, però, non rinuncia mai ai tagli in mezzo al campo e cerca sempre di sfruttare al meglio l’ampiezza del terreno di gioco. Due caratteristiche che in fondo restano il suo marchio di fabbrica.

Anche la Gazzetta accende i riflettori su ‘Settepolmoni’ Bandinelli

Fari puntati su PippoSettepolmoniBandinelli che l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport inserisce tra i “dieci personaggi della Serie B in cerca… d’affermazione, caratterizzati da un unico parametro: non aver più di 26 anni. Perché non è mai troppo tardi per smettere di sognare“. I calciatori in questione sono: Valerio Verre, Simone Calvano, Amato Ciciretti, Andrew Gravillon, Simone Palombi, David Okereke, Alberto Paleari, Gennaro Tutino e i centrocampisti Emanuele Ndoj e Filippo Bandinelli.

Grande tecnica e ottima capacità di inserimento – scrive la rosea – che rende entrambi mortiferi in zona-gol. Emanuele Ndoj (Brescia) e Filippo Bandinelli (Benevento) sembrano specchiarsi per quanto si somigliano, ma potrebbero anche fare coppia: più fisico l’albanese, più fantasioso il fiorentino. Da anni si parla bene di loro, in questo campionato hanno fatto il definitivo salto di qualità diventando leader“. ‘SettepolmoniBandinelli, come si ricorderà, è giunto quest’estate in prestito dal Sassuolo assieme al più atteso Federico Ricci ma già alla seconda partita di campionato, appena il tecnico Cristian Bucchi gli ha dato la prima maglia da titolare, si è conquistato un ruolo da protagonista segnando una doppietta sul difficile campo del Venezia.

I riflettori dopo Venezia

Persino Viola News, sito che segue la vicende calcistiche della sua ex squadra, dopo quell’impresa gli dedicò un lungo articolo: “Le prospettive erano molto buone, ma alla Fiorentina, dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili, non ha trovato spazio. Così Filippo Bandinelli, fiorentino di nascita, ha iniziato a peregrinare in giro per l’Italia. Dopo aver giocato tre anni nella Primavera viola, il centrocampista classe ’95 si trasferisce al Latina, dove resta due stagioni, prima della retrocessione in Serie C e del fallimento del club. Filippo si accasa allora a Sassuolo, a parametro zero, ma anche qui non trova spazio e viene girato in prestito al Perugia in Serie B, con cui realizza una rete in 24 presenze lo scorso anno. Stasera però, alla prima da titolare con il Benevento, ecco l’exploit improvviso. Filippo segna una doppietta fondamentale (la prima tra i professionisti) che ha permesso ai campani di superare il Venezia 3-2 in trasferta. Due gol da stropicciarsi gli occhi, entrambi con il mancino“.

Per non parlare, poi, dell’accoglienza ricevuta al ritorno a Benevento, come raccontò Gianluca Mannato su Il Mattino: “Filippo nel far rientro a casa, al suo arrivo da Venezia, ha trovato i tanti amici del quartiere a festeggiarlo e osannarlo per la splendida prestazione sciorinata in laguna, ha consumato un caffè al bar Mojto dove quasi quotidianamente si sofferma con la splendida compagna Oriana, di professione educatrice, ma, con un fisico e una bellezza da modella che su instagram vanta più di quarantacinquemila followers, ed il loro inseparabile amico a quattro zampe Pablo che li segue sempre. Stordito un po’ dal viaggio, un po’ dall’emozione e dall’adrenalina per la vittoria del Benevento e per la doppietta segnata, Filippo si è concesso ai tifosi che lo hanno accolto acclamandolo per una foto o per un autografo“.

La Serie A lo attende

Ma Bandinelli non è il tipo da montarsi la testa, come dimostra anche l’intervista rilasciata a Ottochannel dopo la gara di Venezia, e così, partita dopo partita, ha continuato a macinare chilometri e a lottare senza tregua in mezzo al campo, fino a conquistarsi l’odierna copertina della Gazzetta dello Sport. La Serie A è lì ad attenderlo ma prima bisogna portare a termine una missione con la maglia giallorossa per ricambiare l’affetto dei tifosi e “Settepolmoni” certamente non farà mancare il suo importante contributo di qui al termine della stagione.