Il Benevento ad un bivio: serve una vittoria (che manca da due mesi) per non farsi risucchiare in piena bagarre retrocessione

La sconfitta rimediata ieri dal Benevento nella trasferta di Napoli rappresenta un deciso passo indietro rispetto ai precedenti tre pareggi consecutivi con Sampdoria, Bologna e Roma. La squadra, dopo essere passata in svantaggio, è infatti apparsa incapace di risollevarsi e ha dato una sensazione di assoluta impotenza offensiva (basta guardare le statistiche post partita per avere una conferma). Eppure di fronte aveva un Napoli apparso tutt’altro che irresistibile.

Ma a preoccupare maggiormente, dopo la sconfitta rimediata al Diego Armando Maradona, è soprattutto la situazione di classifica: il Benevento dalla parte sinistra della classifica è via via scivolato verso i bassifondi della parte destra racimolando la miseria di soli 4 punti nelle ultime 8 partite. Il vantaggio dalla terz’ultima si è ridotto a soli 7 punti e l’ultima vittoria risale alla trasferta di Cagliari dello scorso 6 gennaio (l’unico del 2021). In pratica due mesi senza successi.

Come si nota dalla tabella, la classifica parziale relativa alle ultime 8 partite vede il Benevento collocarsi al terz’ultimo posto con solo 4 punti all’attivo, Gli stessi rimediati dal Cagliari (che ieri però ha vinto) e 1 in più di Parma e Crotone. Nello stesso lasso di tempo lo Spezia di Italiano ha invece conquistato ben 11 punti. Insomma numeri poco rassicuranti che impongono un deciso cambio di passo, a partire dalle prossime 2 partite contro il Verona al Ciro Vigorito e lo Spezia al Picco.

Il Benevento di Pippo Inzaghi si ritrova, in pratica, nelle stesse condizioni della settimana che precedette la trasferta di Firenze e, come allora, la migliore medicina per uscire da questo periodo non esaltante (la media punti nelle ultime 8 partite è 0,5) sarebbe rappresentata da una vittoria contro il Verona o lo Spezia. Impresa non semplice, sia chiaro, perchè gli scaligeri sono tra i peggiori clienti che potessero capitare al Ciro Vigorito in questo momento e la traferta di La Spezia potrebbe diventare particolarmente difficile da un punto di vista psicologico nel caso in cui il Benevento dovesse maluguratamente perdere contro l’Hellas.

Insomma, le prossime due gare rappresentano uno snodo fondamentale per il prosieguo della stagione e vanno affrontate con il coltello tra i denti perchè sarebbe beffardo e soprattutto pericoloso, a questo punto della stagione, sciupare quanto di buono fatto nel girone d’andata e farsi risucchiare in piena bagarre retrocessione.

L’importanza tattica di Artur Ionita e il grande sogno di Aldolfo Gaich: esordire nello stadio intitolato al Pibe de Oro

Il Corriere dello Sport si sofferma oggi sul sogno di Adolfo Gaich di esordire con la maglia giallorossa nello stadio che ospitò le gesta di Diego Armando Maradona: “Come accade sempre più spesso nel Benevento, i nuovi arrivati non avvertono alcun disagio: il gruppo è granitico, il tecnico sembra uno di loro, la città è accogliente“.

Gaich – scrive Franco Santo – ha raccolto tutte le emozioni provate al suo arrivo in giallorosso al canale televisivo argentino TyC Sports: “Qui è tutto da dieci: la città, i compagni, la società, il mister Inzaghi. Mi ha detto che potrebbe sbagliarsi su qualsiasi ruolo, ma mai su un centravanti“.

Il giovane talento argentino sente che il momento dell’esordio si avvicina: “Non vedo l’ora. Sono venuto via da Mosca per questo. Lì non ho avuto molto spazio, in Italia vorrei avere la possibilità di giocare di più e farmi notare“.

E quale occasione migliore per farlo se non nello stadio dedicato al Pibe de Oro e nel quale Carmelo Imbriani (di cui ha voluto il numero di maglia) mosse i primi passi da calciatore di Serie A?

Il Mattino, invece, si sofferma sull’importanza tattica di Artur Ionita, l’uomo chiave di Pippo Inzaghi in grado di abbinare struttura fisica e intelligenza tattica: “Ionita tra le linee – scrive Luigi Trusioha molteplici mansioni: primo pressing, densità sulla trequarti, interdizione, incursioni e, in ultimo, pulizia dei palloni sporchi. Un ruolo fondamentale, che non è solo di raccordo tra i reparti, e per il quale occorrono abnegazione, luciditò e flessibilità. Un lavoraccio che casomai non balza all’occhio, ma è maldettamente importante nell’economica del gioco di Inzaghi“.

Ragione per cui – conclude il Mattino – il tecnico giallorosso sembra orientato a riconfermarlo da falso rifinitore anche nel derby di domenica prossima contro il Napoli.