Chi ha superato il Cittadella in semifinale è poi volato in Serie A
Oltre alla vittoria conseguita ieri sera in rimonta allo stadio Tombolato, c’è un altro dato che alimenta ulteriormente le speranze dei tifosi del Benevento di poter agguantare la sospirata promozione in Serie A: le due squadre che in passato sono riuscite a superare il Cittadella in semifinale hanno poi vinto la finale dei play off di Serie B.
E’ accaduto, infatti, nella stagione 2009-2010 quando i veneti furono eliminati dal Brescia, che poi superò il Torino in finale, ed è accaduto lo scorso anno quando gli uomini di Venturato furono eliminati in semifinale dal Frosinone che, successivamente, prevalse sul Palermo nel doppio confronto finale.
Sabato sarà vietato distrarsi
Precedenti beneauguranti, dunque, che lasciano ben sperare i tifosi giallorossi. La formazione allenata da Cristian Bucchi, però, sabato prossimo non potrà concedersi alcuna distrazione, perchè nonostante il netto vantaggio derivante dalla vittoria di ieri sera e dal 3° posto conseguito al termnine della reaugular season (il Cittadella per qualificarsi dovrebbe, infatti, vincere con almeno due gol di scarto), dovrà comunque stare attento a non subire reti nella fase iniziale della gara.
Un eventuale gol messo a segno dai veneti riaprirebbe infatti clamorosamente i giochi e, come si è visto ieri sera, non c’è mai da fidarsi degli uomini di Venturato, capaci tra l’altro di imprese clamorose negli ultimi tempi (vedi la vittoria interna con il Verona nella penultima giornata o il pareggio ottenuto a Palermo nell’ultima gara della regular season).
Di qui la necessità di resettare tutto e, come ha ribadito lo stesso Bucchi ieri sera, di “tenere la testa connessa perchè quella di sabato sarà una partita difficile”.
Il Benevento prova a tornare in A: prima sfida contro il Cittadella
A dispetto delle tre vittorie per 1-0 conseguite quest’anno contro il Cittadella (due in campionato e una in Tim Cup), la semifinale d’andata dei play off di Serie B in programma questa sera allo stadio Tombolato si preannuncia tutt’altro che agevole per il Benevento.
La formazione di Roberto Venturato è, infatti, un avversario ostico da affrontare perché fa del pressing asfissiante la sua arma migliore (è la squadra che ha collezionato il maggiore numero di cartellini gialli in campionato) e soprattutto può contare sul momento d’oro di Gabriele Moncini che, arrivato in prestito dalla Spal a gennaio, ha messo a segno ben 14 gol nelle ultime 18 partite.
Il Benevento partirà comunque con il favore del pronostico anche in virtù del terzo posto finale conseguito nella regular season. Basterebbero, infatti, quattro pareggi per approdare in Serie A, ma il tecnico dei giallorossi è stato categorico: “Giocheremo per vincere, senza fare calcoli. Vogliamo dimostrare di essere i migliori”.
Un compito, quello di far gol, che sarà affidato soprattutto a Massimo Coda (autore di ben 21 reti, nonostante i 3 rigori sbagliati) e al nuovo idolo dei tifosi sanniti Samuel Armenteros, che nell’ultima giornata di campionato a Brescia ha messo a segno due splendide reti. Mancherà, invece, l’attaccante spagnolo Raul Asencio che ha nuovamente accusato problemi fisici proprio alla vigilia della partenza per il Veneto.
(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)
Benevento, occhio ai colpi letali di Gabriele Moncini!
Come ha ricordato la Gazzetta dello Sport, la sua storia è ai limite dell’incredibile: Gabriele Moncini è, infatti, arrivato in gennaio in prestito dalla Spal dopo un girone d’andata fallimentare in Serie A (solo 7 minuti in campo, contro l’Inter), il salto di categoria verso il basso l’ha trasformato: col Cittadella ha segnato 14 gol in 18 partite, tra campionato e play off. Una media pazzesca. Alla Spal era un centravanti di prospettiva (si era svincolato dopo il fallimento del Cesena), il quinto attaccante dopo Petagna, Antenucci, Floccari e Paloschi. Al piccolo Cittadella è diventato grande. E i gol contro lo Spezia avrebbero potuto essere addirittura tre se la Var, al debutto nei pla yoff, non gli avesse annullato la rete dell’1-3. E a Moncini, 23 anni, è andata bene lo stesso.
L’attaccante del Cittadella, dopo la gara di La Spezia, ai microfoni di DAZN ha dichiarato: “Siamo contenti, abbiamo faticato tanto. Lo Spezia è una buona squadra, noi siamo arrivati con 5-6 calciatori con i crampi, questa partita non finiva più. Siamo tutti un po’ stanchi. Negli ultimi mesi abbiamo fatto una rincorsa che s’è fatta sentire, ma col cuore proviamo ad andare oltre alla stanchezza. Mi dispiace per il gol sbagliato, una tripletta avrebbe fatto piacere. Ma ci godiamo il passaggio del turno. Stasera saremo ancora cotti, da domani si inizierà a lavorare per recuperare al meglio”.
Punta alla convocazione per gli Europei Under 21
La sua mente è quindi tutta rivolta alla semifinale di martedì prossimo contro il Benevento. Moncini vuole continua a stupire e soprattutto conquistare un posto nell’Under 21 che giocherà i prossimi Europei in Italia e a San Marino. Di Biagio l’ha convocato per la prima volta a marzo, dopo i primi exploit con la maglia del Cittadella. Ora lo tiene costantemente sotto osservazione. Gabriele spera di conquistare la maglia degli azzurrini a suon di gol nei play off. Antei e Caldirola, che tra l’altro di Under 21 se ne intendono, sono avvertiti: occhio al Moncio, l’avversario più temibile del Cittadella.
A Cittadella è stata soprattutto la vittoria di Cristian Bucchi e Pasquale Foggia
Quella di Cittadella è stata soprattutto la vittoria di Cristian Bucchi e Pasquale Foggia. Il tecnico romano ha sorpreso tutti rivoluzionando la squadra che aveva letteralmente tramortito la Salernitana venerdì scorso al Ciro Vigorito. E guai a parlare di turnover perché, come ha ribadito lo stesso Bucchi al termine della partita, “non esistono gerarchie, ho a disposizione un gruppo in cui tutti sono titolari e meritano di giocare”. E qui entra in gioco il direttore sportivo Foggia, a cui va riconosciuto il merito di aver messo a disposizione del tecnico una delle rose più forti e complete della Serie B.
Un mix di esperienza e voglia di emergere: dai sempiterni Maggio, Nocerino e Puggioni alle promesse Asencio, Bandinelli e Ricci, passando per Viola, Volta e Letizia, che rappresentano un vero e proprio lusso per la serie cadetta.
Ma a colpire maggiormente l’attenzione degli osservatori ieri sera è stata soprattutto la maturità della squadra, capace di lottare e soffrire sino all’ultimo minuto sul campo di una squadra, il Cittadella, che negli ultimi anni è posizionata stabilmente nelle parti alte della classifica.
Emblematici da questo punto di vista sono stati due episodi registratisi nel primo quarto d’ora della ripresa: la vibrante protesta del già nervoso tecnico dei veneti Venturato di fronte ai tentativi, peraltro andati a buon fine, dei giallorossi di far trascorre minuti preziosi attraverso espedienti vari; l’irruenta entrata in tackle scivolato tra tre avversari, al limite della propria area di rigore, di un arrembante Nocerino, venuto fuori alla distanza, quando la gara è entrata nella sua fase più delicata.
Ed è stato proprio l’ex Milan, Palermo e Juventus a indicare ai microfoni di Dazn la strada da seguire per riagguantare al primo tentativo la massima serie: “Non ho mai visto una squadra vincere scudetti o partite senza soffrire. Noi puntiamo a vincere ma sappiamo che dobbiamo soffrire e questa sera siamo stati maturi e intelligenti. Il campionato e le grandi vittorie passano anche da gare come questa che, oltre a rafforzare il morale, fanno bene anche alla nostra autostima”.
Parole da leader, come quelle pronunciate sabato scorso e dopo la gara di Venezia dall’altro vecio della Strega, Christian Maggio. Due veterani dei campi da gioco che con il trascorrere delle settimane stanno spazzando via le perplessità iniziali e stanno dando ragione a chi, come Cristian Bucchi e Pasquale Foggia, aveva deciso di puntare sulla loro esperienza per far crescere i numerosi giovani talenti presenti in rosa.