Maggio ‘dimentica’ i fischi e tende la mano ai tifosi che lo hanno contestato

L’applauso che ha accolto ieri sera l’ingresso in campo dell’immortale Enrico Pezzi è stato uno dei momenti emotivamente più intensi dell’intera stagione giallorossa. Per gli eroi della doppia cavalcata dalla C alla A ci sarà sempre uno spazio particolare nel cuore dei tifosi giallorossi.

Peccato, però, che nel corso della serata si sia registrata anche una piccola contestazione nei confronti di Christian Maggio, propria nella gara in cui è tornato ad indossare la fascia di capitano del Benevento e ha probabilmente disputato la sua migliore partita di una stagione sin qui travagliata anche a causa degli infortuni.

Una contestazione a cui il calciatore di Montecchio Maggiore ha reagito a modo suo, e cioè rinunciando al consueto inchino rivolto al pubblico dopo la realizzazione della rete che ha riportato in vantaggio il Benevento.

Ma l’ex calciatore del Napoli e della Nazionale non è il tipo da lasciarsi andare a inutili polemiche e così, con lo stile che lo ha sempre contraddistinto in carriera, ha preferito smorzare sul nascere ogni polemica affidando a Instagram il suo messaggio distensivo nei confronti di chi lo ha contestato: “Oltre alle parole, oltre a tutto! Forza Benevento!“.

Un’intera carriera senza polemiche

Del resto, l’estate scorsa evitò persino di polemizzare con Maurizio Sarri, che pure gli aveva negato il tributo dei suoi ex tifosi impedendogli di giocare i minuti finali dell’ultima gara di campionato.

E anche quando con Rafa Benitez faticò non poco ad adattarsi al ruolo di quarto di difesa, lui che aveva sempre giocato da esterno a tutto campo nel 3-5-2, non accampò scuse. Alle parole, infatti, preferì l’impegno costante in allenamento per migliorare il suo rendimento in un ruolo che fino ad allora aveva interpretato sporadicamente solo con la maglia azzurra della Nazionale.

Anche stavolta, dunque, ha deciso di far prevalere il senso di responsabiltà e si è comportato da vero capitano: al bando le polemiche e l’amarezza che pure ha provato nel sentire quegli ingenerosi fischi di una piccola parte del pubblico del Vigorito. Il momendo è troppo delicato per lasciarsi distrarre e c’è bisogno dell’apporto di tutti, contestatori compresi.

In fondo, come ha confidato stamani a qualche amico, Benevento in questi mesi gli è entrata nel cuore e pazienza se qualcuno non l’ha ancora compreso.

 

 

Nocerino al passo d’addio, Vigorito pronto alla svolta

Voltare pagina al più presto. E’ questo l’imperativo categorico che il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha rivolto ai suoi collaboratori, a partire dal tecnico Cristian Bucchi, nei numerosi e lunghi colloqui avuti nei giorni successivi al tonfo interno con il Verona e ha ribadito con fermezza anche dopo la non proprio esaltante prestazione sull’acquitrino di Cosenza.

Il primo a farne le spese è Antonio Nocerino, l’ex giocatore di Milan e Juventus accasatosi la scorsa estate al Benevento dopo l’esperienza oltreoceano all’Orlando City di Kakà. Il trentatreenne centrocampista napoletano, secondo quanto riferito ieri pomeriggio dai siti Calciomercato.com e GianlucaDiMarzio.com , in giornata potrebbe incontrare il presidente Vigorito per rescindere il contratto e tornare nella Major League Soccer.

La panchina di Cosenza

Alla base della decisione, secondo i due siti, ci si sarebbero dei motivi personali ma, in realtà, ad indurre all’addio l’ex giocatore della Nazionale dovrebbe essere stato il suo progressivo accantonamento, complice anche l’infortunio occorsogli. Domenica scorsa, ad esempio, Nocerino è rimasto malinconicamente seduto in panchina, nonostante l’assenza di Viola.

Bucchi ha preferito adattare Bandinelli nel ruolo di play e utilizzare, a partita in corso, il rientrante Del Pinto e non l’ex calciatore rossonero. Una scelta che probabilmente ha fatto comprendere all’ex pupillo di Massimiliano Allegri di essere giunto al capolinea della sua avventura sannita.

Una svolta importante, dunque, perché Nocerino, secondo le intenzioni estive di Pasquale Foggia, avrebbe dovuto rappresentare, assieme a Maggio e Puggioni, uno dei perni fondamentali della squadra, soprattutto dal punto di vista della leadership. E, invece, alla prova dei fatti, ha fallito finendo progressivamente ai margini della squadra. Una sorte toccata prima di lui anche a Puggioni, scavalcato nelle gerarchie interne della squadra da un sempre più convincente Montipò.

Lo stesso discorso, per certi versi, vale anche per capitan Maggio che, prima dell’infortunio, ha alternato buone prestazioni ad altre meno esaltanti e al momento non rappresenta certamente il giocatore indispensabile che si riteneva potesse essere la scorsa estate.

La pattuglia dei napoletani

Un altro giocatore finito ai margini della squadra nelle ultime settimane, nonostante abbia recuperato dall’infortunio occorsogli in precedenza, è l’esterno d’attacco Roberto Insigne, schierato per l’ultima volta titolare in occasione della sconfitta esterna con lo Spezia dello scorso 18 novembre.

Anche lui, al pari di Nocerino, a gennaio potrebbe finire in lista di sbarco assottigliando ulteriormente la nutrita pattuglia di calciatori napoletani in forza al Benevento che, attualmente, ha trovato nel generosissimo e volitivo Gaetano Letizia il suo nuovo leader. Non a caso Bucchi gli ha recentemente affidato anche la fascia di capitano.

I dubbi su Antei

E tra i giocatori finiti sotto esame, in vista del mercato di gennaio, c’è infine anche il claudicante Antei. Non è casuale, infatti, che una delle firme di punta di Ottopagine (gruppo editoriale Vigorito), Sonia Lantella, abbia scritto ieri che “gennaio è alle porte e con questo mese glaciale ci sarà anche il mercato di riparazione. Capire ora se Antei è effettivamente un giocatore recuperato è  indispensabile”.

Insomma, il mercato di riparazione incombe e il presidente Vigorito, particolarmente deluso dal rendimento altalenante della squadra, è pronto a fare una vera e propria rivoluzione.

A rischio anche Bucchi

Lo stesso Bucchi, nonostante l’assenza di valide alternative e il perdurante sostegno del patron giallorosso, risulta essere sotto esame. Una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte nelle ultime sette partite non rappresentano certamente un ruolino di marcia esaltante e degno di una squadra che punta a risalire in Serie A.  Ulteriori passi falsi, e soprattutto altre prestazioni come quella di Cosenza,  potrebbero mettere a rischio anche la sua panchina.

La riapertura del mercato è vicina, il tempo dell’attesa è finito e d’ora innanzi è assolutamente vietato sbagliare.

Il ritorno di Superbike

Quest’estate il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, gli aveva proposto un contratto da dirigente ma lui, Christian Maggio, nonostante l’età (compirà 36 anni a febbraio), ha deciso di continuare le sue instancabili corse sulla fascia destra. E per farlo ha scelto il Benevento, in Serie B, anche per accontentare i figli e la moglie Valeria Mettifogo, che non volevano assolutamente lasciare il capoluogo partenopeo, nonostante ci fosse la prospettiva di trasferirsi a Verona, città distante una manciata di chilometri da Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, dove sia Christian che Valeria sono nati. E a Benevento, dopo il clamoroso trasferimento di Lucioni al Lecce, hanno deciso anche di affidargli la fascia di capitano.

Un ruolo che ha ulteriormente caricato l’ex difensore del Napoli e della Nazionale che nelle prime uscite stagionali non è, però, riuscito a esprimersi al meglio, risultando addirittura tra i peggiori in campo nella vittoriosa trasferta di Venezia. Di qui i primi mugugni della piazza e qualche critica sui giornali.

Ma lui, Superbike, alle parole ha sempre preferito i fatti e soprattutto l’impegno costante sul campo di allenamento. Mai una polemica o una giustificazione, anche quando era costretto a giocare in Nazionale nel ruolo per lui allora inedito di quarto di difesa, mentre Mazzarri nel Napoli lo utilizzava stabilmente come cursore di fascia nel 3-5-2.

E così, con l’arrivo di Rafa Benitez sulla panchina degli azzurri e il conseguente cambio di modulo voluto tal tecnico spagnolo, Maggio ha iniziato la sua trasformazione in esterno della difesa a quattro, completata poi da quel Maurizio Sarri a cui, nonostante la delusione per il mancato utilizzo nell’ultima partita di campionato, ha comunque riservato parole di apprezzamento.

Per Christian Maggio, insomma, le difficoltà rappresentano uno stimolo a migliorarsi e così, alle critiche piovutegli addosso dopo la disastrosa prova di Venezia, ha preferito rispondere con una prova superlativa nel derby contro la Salernitana. Una prestazione coronata anche dal preziosissimo gol che ha sbloccato l’incontro.

Una gioia doppia, quindi, per il nuovo condottiero del Benevento che, tra l’altro, l’ultima rete l’aveva messa a segno in Europa League nel lontano 5 novembre 2015 contro i danesi del  Midtjiyland Football Club.

Al gol è seguito il tradizionale inchino, riservato stavolta si supporter giallorossi assiepati in Curva Nord. Un inchino che Superbike in cuor suo spera di ripetere ancora nel corso della stagione perché l’obiettivo dichiarato è quello di tornare a calcare nuovamente i campi della Serie A, stavolta con la maglia della Strega.

Il Benevento “asfalta” la Salernitana e lancia un forte segnale alle rivali

Le rivali sono avvertite: il Benevento c’è. Il poker rifilato ieri sera a una Salernitana spigolosa e compatta fino a quando è rimasta in partita è un infatti forte segnale alle dirette concorrenti per la promozione in Serie A, anche perché, al di là delle quattro reti realizzate, per la prima volta in questo campionato la porta di Puggioni è rimasta inviolata.

La partita di ieri sera ha, tra l’altro, evidenziato i progressi di capitan Maggio che, oltre a riscattare pienamente la deludente prestazione di Venezia, è apparso anche più tonico dal punto di vista fisico. Senza dimenticare, inoltre, che l’ex difensore del Napoli ha ritrovato l’appuntamento con il gol, che mancava dal lontano 5 novembre 2015 allorquando mise a segno una rete contro il Midtjylland in Europa League.

Ottimo anche il contributo del sempre più convincente Billong che, assieme al compagno di reparto Volta, ha eretto un vero e proprio muro sul quale sono andati ad infrangersi sia il possente Djuric che il guizzante Yallow, che pure domenica scorsa aveva letteralmente polverizzato la difesa del Padova con le sue micidiali progressioni a campo aperto.

Ma la forza del Benevento è stata soprattutto la capacità di ripartenza quando i granata, all’inizio del secondo tempo, hanno concesso qualche spazio nel tentativo di rimontare lo svantaggio maturato nei primi quarantacinque minuti. Tello, Improta, Ricci e il subentrante Insigne hanno rappresentato una vera e propria spina nel fianco per la difesa della Salernitana e l’ingresso di Asencio, al posto dell’esausto Coda, ha dato il colpo finale alla squadra di Colantuono che pure per una buona mezz’ora, nel primo tempo, aveva dato l’impressione di poter controllare la partita senza grossi affanni.

In definitiva, il trittico della verità (Salernitana, Cittadella e Foggia) è stato inaugurato nel migliore dei modi e il Benevento, pur con una partita in meno a causa del turno di riposo osservato alla seconda giornata di campionato, già intravede la testa della classifica che, com’è noto, è saldamente occupata proprio da quel Cittadella che il Benevento dovrà affrontare in trasferta nel prossimo turno.

Una partita, quella di martedì prossimo, che gli uomini di mister Bucchi potranno giocare con maggiore tranquillità e consapevolezza nei propri mezzi dopo il poker di gol rifilato ieri sera alla Salernitana. Una vittoria che, tra l’altro, ha anche consentito di interrompere un digiuno negli scontri diretti che durava dal 10 novembre 1985, quando il Benevento si impose tra le mura amiche grazie a una rete di Baldassarri.