Barba inguaia i suoi, Boga elettrizza il tiki-taka vacuo degli emiliani

Barba

Barba: primo tempo di buona personalità e incisivo in difesa senza durezze. Poi, a pochi secondi dalla fine, l’infortunio che inguaia il Benevento. In anticipo su Raspadori, continua a correre piuttosto che provare a rinviare. Inevitabile fine corsa in rete con la palla.

Sau: schierato da Inzaghi per puntare sulle ripartenza, non prende palla, non tiene palla, non si accorge di essere titolare e assiste alla partita da spettatore. Orribile.

Hetemaj: tanto cuore come al solito, molta più imprecisione del solito non riesce mai a convertire in bene i palloni che recupera. Motorino che gira a vuoto. Inzaghi lo sostituisce nella ripresa.

Ferrari: anello debole della difesa neroverde. Non paga dazio per l’evanescenza dell’attacco sannita e le prodezze dell’estremo difensore suo compagno. Nelle sortite in avanti esibisce imprecisione. Prende anche un ammonizione.

 

Boga: nel possesso palla sterile e lento dei suoi innesta scosse ad altissimo voltaggio con dribbling, finte, accelerate. Al 45′ penetra tra 4 sanniti come lama rovente in morbido burro, mette al centro la palla che regala il vantaggio e la vittoria al suo team. Nella ripresa al culmine di una delle sue fiammate testa la tenuta della traversa. Decisivo.

Consigli: inoperoso nel primo tempo. Esaltato nella ripresa. Almeno tre le parate decisive annotate sul taccuino. Non sbaglia nulla quando il Benevento tenta un confuso arrembaggio. Quasi decisivo.

Magnanelli: con il più giovane e già blasonato Locatelli detta legge a centrocampo. Merita il plauso per abnegazione e precisione tattica. Sostituito nella ripresa per evidente affaticamento. Magnifico.

Lapadula: il criticatissimo centravanti sannita dimostra di essere imprescindibile nella fase offensiva sannita. Con lui in campo i sanniti riesco a conquistare metri. Non fosse stato per l’esaltazione del portiere avversario, avrebbe rigustato dopo mesi la gioia del goal.