Montipò non basta, Caldirola sempre fuori tempo

Caldirola: non ha imparato nulla delle lezioni precedenti (settimana scorsa). Continua a tentare l’anticipo sulla tre quarti e a ciccarlo, lasciando un buco immenso nella difesa. Metà del primo gol del Milan è suo. Ritardatario irresponsabile.

Tomori: qualche buona prestazione e i collegoni dei quotidianoni ne hanno fatto il nuovo Nesta. È il nuovo nulla, come dimostra la prestazione mediocre contro l’evanescente attacco sannita. Acerbo.

Leao: tanta buona volontà. E poi basta. Innesca qualche contropiede e corre, corre, corre. Ma è calcio, non atletica leggera e lui un attaccante. Dovrebbe segnare. Non ci va nemmeno vicino nel festival delle occasioni. Inutile.

Bennacer: irruento e pericolo. Meritava espulsione per doppio giallo. Graziato da Calvarese, non da Pioli che lo lascia nello spogliatoio nella ripresa. Squilibrato.

 

Chalanoglu: in grande spolvero. Al 5′ già in gol, grazie allo spazio scavato dai movimenti folli dei difensori giallorossi. Continua, sinché Pioli alo tiene in campo, a creare occasioni e disegnare geometrie spazio-temporali. Splendente.

Montipò: tiene a galla i suoi con una decina di parate strepitose. Nulla può sui due gol rossoneri. Scintillante.

Iago Falque: Inzaghi lo tiene in campo per un tempo e tanto ne ha nelle gambe. tasso tecnico di gran lunga superiore a tutti i suoi compagni di casacca messi insieme. Sembra un grillo. Fornisce assist e palle preziose. Talora non riesce ma solo perché non lo capiscono. Stratosferico.

Theo Hernandez: Incisivo in difesa quanto Leao in attacco. In fase di attacco è sempre straripante. Ha il merito di segnare il gol che chiude la partita a favore dei suoi. Impetuoso.